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Top e Flop della nona giornata di serie A
Stasera riparte il campionato, ma prima di immergerci nuovamente nelle sfide della decima giornata, vediamo i Top e flop dell’ultimo turno di serie A.
Flop
Al terzo gradino del podio dei Flop troviamo Inter e Napoli a braccetto, rei di non aver approfittato del passo falso della Juve a Lecce. Il pareggio dei bianconeri ha spalancato alle due squadre le porte per un’ occasione d’oro. L’Inter non si è presentata con la solita determinazione che ha caratterizzato le precedenti gare, lasciando troppo campo ad un ottimo Parma. Probabilmente la partita di Champions di mercoledì ha comportato un dispendio di energie fisiche e mentali che i giocatori non sono riusciti a smaltire.
Discorso diverso per il Napoli che si è dovuto arrendere alla sfortuna e all’ imprecisione dei suoi attaccanti. I campani, pur non disputando una fra le loro migliori gare, hanno sprecato varie occasioni da gol, non riuscendo a battere un’ottima SPAL. La Juve non lascia molto per strada… E quando succede, le avversarie non possono permettersi di sbagliare…
Tra i flop di giornata, al secondo gradino del podio, non possono non trovarsi Tudor e la sua Udinese, demolita 7 a 1 dall’ Atalanta. E pensare che i bianconeri fino a ieri potevano vantare la miglior difesa del campionato con soli 6 gol subiti… Ieri è stata una giornataccia. L’ espulsione di Opoku al 32simo ha messo la gara in salita, considerando che fino a quel momento i bianconeri stavano tenendo testa alla Dea. Ora Tudor e i suoi dovranno essere bravi a riazzerare tutto e ripartire. Mercoledì alla Dacia Arena arriva la Roma.
Il gradino più alto del podio dei Flop è riservato al Milan. I rossoneri hanno offerto una prestazione alquanto deludente condita da grossolani errori difensivi, vedasi il disimpegno sanguinoso di Calabria e la svirgolata di Musacchio che hanno contribuito a regalare il gol a Zaniolo. Ma le note dolenti non arrivano solo dalla difesa. Pioli dovrà lavorare in tutti i reparti e cercare di restituire sicurezza a giovani giocatori che sembrano essere impauriti dalla troppa responsabilità. Occorrerà tempo e fiducia al nuovo tecnico per poter dare un’ identità di gioco ad una squadra che sembra essersi ormai smarrita da troppo tempo…
Top
Tra i top di giornata un posto deve senza dubbio essere riservato a Yann Karamoh. Il gioiellino parmense, alla prima da titolare in stagione, sfodera una prestazione straordinaria. Con un gol stupendo (destro di rara potenza e precisione che non lascia scampo ad Handanovic) ed un assist delizioso, il francese riesce nel duplice intento di far conquistare un punto preziosissimo ai suoi e far piangere i suoi vecchi tifosi…
Al secondo gradino del podio dei Top troviamo Thiago Motta, autore di un esordio col botto sulla panchina rossoblu. Pronti-via e già record: 3 cambi, 3 gol e 3 punti per il Grifone che torna così a sorridere. Mai nessuna squadra in serie A era riuscita a segnare 3 gol con i 3 subentrati dalla panchina. I complimenti nel post-partita di Pandev, suo ex compagno di squadra in nerazzurro ai tempi del Triplete, sono la ciliegina sulla torta di una serata che difficilmente Thiago dimenticherà. Chapeau.
Il gradino più alto del podio dei Top è colorato di forti tinte nerazzurre. Gasperini e i suoi cancellano nel migliore dei modi la sconfitta per 5 a 1 di Manchester e si godono un’altra giornata straordinaria. Prestazione maestosa della Dea che riesce a segnare 7 gol alla squadra che fino a ieri vantava la miglior difesa della serie A. Se alla tripletta di Muriel, alla classe di Ilicic ed alla grinta del Papu si aggiunge il gol del giovanissimo Traore (classe 2002), il trionfo è completo. L’ Atalanta è una squadra che va a meraviglia, regalalando sprazzi di grandissimo calcio. Terzo posto a tre punti dalla capolista… Se continua a giocare così, è giusto che i tifosi sognino…
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Sneijder: “De Vrij è un diamante. Taremi? io il talento lo riconosco”
L’ex Inter Wesley Sneijder ha parlato della squadra nerazzurra e si è soffermato sugli olandesi e non solo: ” De Vrij è un diamante, Dumfries una certezza”.
Uno dei tanti protagonisti dell’Inter del triplete è tornato a parlare della squadra nerazzurra. Si tratta di Wesley Sneijder che ancora oggi segue da vicino e con grande passione la sua amata Inter. L’olandese ha sempre un occhio di riguardo per i suoi connazionali che si trovano in rosa ed ha speso anche per loro delle belle parole di stima e fiducia.
Sneijder sugli olandesi dell’Inter
Inizialmente, Sneijder ha voluto elogiare i due ragazzi olandesi che attualmente indossano sia la maglia nerazzurra e quella arancione della Nazionale, ovvero De Vrij e Dumfries: “De Vrij è un diamante e va conservato. È tornato ai suoi livelli, non fa mai polemica, è intelligente.
Suona pure il piano! Peccato non ci sia più io, altrimenti poteva nascere un bel duetto: io sono bravo a cantare… Sono contento del rinnovo di Dumfries, una certezza per l’Inter . È il classico giocatore che fa meglio quando sulla sua fascia arriva un avversario forte. Questo significa personalità oltreché qualità”.
Il digiuno di Lautaro e lo scarso impiego di Taremi
Successivamente, è entrato più nel dettaglio nel tema Inter, parlando del momento negativo di Lautaro e del non ottimo impatto di Taremi, con il quale aveva giocato assieme nella sua esperienza in Qatar: “Otto partite senza gol di Lautaro? E poi ha segnato, che strano… Non c’è mai stato nessun problema, mai ci sarà.
Anche perché la squadra ha sempre realizzato tanti gol e c’è anche Thuram cha fa il suo gran lavoro. La qualità dell’attacco è rimasta uguale grazie anche a quanto fatica senza palla Lautaro. È il volto dell’Inter, un capitano vero”.
Le sue parole su Taremi: “Credetemi, ho occhio, io il talento lo riconosco, soprattutto lo vedo da vicino… È bastato un anno nella sua stessa squadra per capire quanto sia forte. Ma conosco anche l’Italia e so che serve tempo per capire la cultura calcistica di una nazione come la vostra. E poi la lingua, le abitudini… Non è facile, soprattutto per chi non è europeo. Nella seconda parte della stagione Taremi sarà utile, anche perché bisogna alternare, soprattutto in attacco”.
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Lutto nel mondo del calcio. Ci ha lasciato Aldo Agroppi
L’ex calciatore di Torino, Genoa e Perugia ci ha lasciati all’età di 80 anni. Agroppi era ricoverato da alcuni giorni a Piombino.
Il centrocampista, con diverse esperienza sia da giocatore che da allenatore, era stato ricoverato qualche giorno fa a Piombino, città in cui era nato.
Il decesso
Dopo aver calcato i campi di calcio, prima da giocatore e poi da allenatore, negli ultimi anni Agroppi era diventato commentatore Rai. Il suo decesso è avvenuto oggi a causa di una polmonite bilaterale, che lo aveva costretto al ricovero. La sua salma sarà portata alla sala del commiato della Pubblica assistenza di Piombino.
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Accadde oggi: ricordando le vittime dell’Ibrox
Accadde oggi: 2 gennaio 1971. Nello storico derby Rangers-Celtic furono 66 le vittime di un tragico incidente all’uscita dello stadio.
ll derby di campionato tra Rangers e Celtic del due gennaio è un appuntamento fisso del calendario scozzese, da più di un secolo.
Anche oggi, alle 16.00 ora italiana scenderanno in campo per l’incontro numero 444 e valido per la giornata 21 della Scottish Premiereship.
Ma nella storia è tristemente famosa la sfida di 53 anni fa.
Il fatto: cosa accadde il 2 gennaio 1971
Quel giorno erano presenti 80.000 persone all’Ibrox Stadium per seguire la tradizionale sfida tra le due formazioni.
La partita rimase a reti inviolate fino quasi alla fine del secondo tempo.
Invece all’89º minuto il Celtic passò in vantaggio e molti tifosi del Rangers decisero di abbandonare lo stadio.
Ma poi accadde un colpo di scena: dopo pochi minuti Colin Stein segnò il gol del pareggio.
Da lì una coincidenza fatale di eventi e tesi contrastanti. C’è chi sostiene che la calca sulla fatidica stairway 13 sia aumentata perché alcuni spettatori cercavano di andare via mentre altri invece volevano tornare sugli spalti per festeggiare il gol.
Le indagini svolte smentirono questa versione: piuttosto sembra che la caduta di un bambino portato sulle spalle dal padre abbia causato una tragica reazione a catena. Si concluse quindi che i corpi caddero gli uni sugli altri, schiacciandosi a vicenda.
Tutte le vittime avevano meno di cinquant’anni: cinque tredicenni, altri ventisei adolescenti, sedici tra i venti e i ventinove anni e un bambino di nove anni.
I giocatori lasciarono il campo all’oscuro di tutto.
Persero la vita 66 persone, e 200 rimasero ferite.
La maggior parte dei decessi fu causata dall’asfissia.
I precedenti
Il 5 aprile 1902 durante Scozia-Inghilterra la Western Tribune Stand cedette a causa dell’usura provocata anche dalle intemperie dei giorni precedenti.
25 morti e 300 feriti.
Il 16 settembre del 1961 sempre una calca in prossimità della scalinata 13 provocò la morte di due persone e alcuni feriti.
L’inchiesta e la ristrutturazione
Vennero incolpati i Rangers, proprietari dello stadio.
Il dolo si riferiva soprattutto alla negligenza riguardo la sicurezza dell’impianto, aggravata anche dai precedenti casi.
Alla luce di ciò Willie Waddell, manager dei Rangers decise di intraprendere un’ambiziosa opera di ristrutturazione dello stadio.
Si ispirò agli stadi tedeschi, in particolare il Westfalenstadion di Dortmund.
Statistiche e cosa accadde nell’ultimo match
Ad oggi il Celtic conduce 170 a 169 sui Rangers mentre i pareggi sono 104.
Nell’ultimissimo disputato in finale di Coppa di Lega, il risultato è stato di 3-3 dopo i tempi supplementari.
Alla fine con il Celtics la spuntò ai calci di rigore.
Sue anche le vittorie nei derby giocati tra maggio e settembre.
In tutte le occasioni, e sarà così anche in quello di oggi, vengono sempre ricordati i 66 “absent friends”.
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