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Top e Flop della quattordicesima giornata di serie A
Quante emozioni ci ha regalato la quattordicesima giornata di serie A! La vetta della classifica è cambiata con il sorpasso dell’Inter ai danni della Juve. Il Cagliari continua a stupire, mentre il Napoli è sempre più in caduta libera. Vediamo, dunque, chi sono stati i top e i flop di questo turno.
Flop
Terzo posto: una brutta Juve “merita” il terzo gradino del podio dei Flop. I bianconeri disputano una partita sottotono, ricca di errori collettivi e di disattenzioni individuali, vedasi il 2-1 di Caputo. Il ritorno al gol di CR7, seppur su rigore, rappresenta l’unica nota positiva di una domenica opaca, culminata con il sorpasso dell’Inter in vetta. A differenza di altre partite, la Juve ha creato tante occasioni, ma il vero sarrismo che tutti aspettano fatica ancora a farsi vedere…
Secondo posto: la sconfitta casalinga contro il Lecce fa sprofondare la Fiorentina sul secondo gradino del podio dei Flop. La Viola non riesce più ad imporre quel gioco tanto elogiato nelle prime giornate. I suoi uomini di punta sembrano spenti e senza idee. La difesa concede troppo e l’attacco crea poco. Un punto nelle ultime quattro giornate sono numeri che spaventano. Montella è sempre più in bilico. Sta a lui decidere di non cadere…
Primo posto: il primo gradino del podio dei Flop è occupato da un Napoli sempre più a due facce. I partenopei sembrano essere i lontani parenti di quella squadra che ha sfiorato, pochi giorni fa, l’impresa ad Anfield. Senza la musica della Champions, i ragazzi di Ancelotti non riescono a trovare la giusta concentrazione e determinazione. La gara contro il Bologna ha messo in mostra tutti i difetti di questo Napoli. Con lo scudetto ormai lontano, l’importante per Ancelotti sarà riprendere il controllo di un gruppo che spesso è apparso indisciplinato…
Top
Terzo posto: il terzo gradino del podio dei Top è condiviso da Conte e Lautaro Martinez. La vittoria contro la Spal ha regalato all’Inter il primo posto in classifica. Un traguardo che ha un nome ed un cognome: Antonio Conte. L’ex CT è riuscito in pochi mesi a dare alla squadra un’identità di gioco chiara ed una spinta motivazionale che solo lui sa dare. I nerazzurri disputano un primo tempo pressoché perfetto, con un Lautaro Martinez da 10 in pagella. Nella ripresa l’Inter, complice un comprensibile calo fisico dovuto ai molteplici impegni ravvicinati, rallenta, rischiando a più riprese un rocambolesco pareggio. Al fischio finale Conte e San Siro possono esplodere: il sorpasso è arrivato. La strada verso il tricolore, però, è ancora lunghissima ed impervia…
Secondo posto: ancora una volta sul podio dei Top troviamo lo spettacolare Cagliari, capace di rimontare e vincere una partita rognosa contro un’ottima Samp. Nainggolan e Joao Pedro sono gli uomini copertina di questa ennesima impresa.
28 punti, quarto posto in classifica, 29 gol fatti e 17 subiti… Sono numeri di un gruppo di ragazzi che non vuole smettere di sognare.
Primo posto: sul gradino più alto del podio dei Top sale meritatamente il portierino del Sassuolo Stefano Turati. Solo due psrole: mamma mia! Decide di esordire in serie A contro la Juve all’ Allianz Stadium. Non gli tremano le gambe… Anzi. Prima si esalta sulla punizione di Cr7, poi sfodera una parata pazzesca di puro istinto su Dybala. Il resto è tanta emozione ed incredulità. In mezzo al tanto fango che spesso caratterizza il mondo del calcio, è bello poter vedere la genuinità di un ragazzo di 18 anni che, dopo la partita, ha solo voglia di correre a casa ed abbracciare la mamma…
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Sneijder: “De Vrij è un diamante. Taremi? io il talento lo riconosco”
L’ex Inter Wesley Sneijder ha parlato della squadra nerazzurra e si è soffermato sugli olandesi e non solo: ” De Vrij è un diamante, Dumfries una certezza”.
Uno dei tanti protagonisti dell’Inter del triplete è tornato a parlare della squadra nerazzurra. Si tratta di Wesley Sneijder che ancora oggi segue da vicino e con grande passione la sua amata Inter. L’olandese ha sempre un occhio di riguardo per i suoi connazionali che si trovano in rosa ed ha speso anche per loro delle belle parole di stima e fiducia.
Sneijder sugli olandesi dell’Inter
Inizialmente, Sneijder ha voluto elogiare i due ragazzi olandesi che attualmente indossano sia la maglia nerazzurra e quella arancione della Nazionale, ovvero De Vrij e Dumfries: “De Vrij è un diamante e va conservato. È tornato ai suoi livelli, non fa mai polemica, è intelligente.
Suona pure il piano! Peccato non ci sia più io, altrimenti poteva nascere un bel duetto: io sono bravo a cantare… Sono contento del rinnovo di Dumfries, una certezza per l’Inter . È il classico giocatore che fa meglio quando sulla sua fascia arriva un avversario forte. Questo significa personalità oltreché qualità”.
Il digiuno di Lautaro e lo scarso impiego di Taremi
Successivamente, è entrato più nel dettaglio nel tema Inter, parlando del momento negativo di Lautaro e del non ottimo impatto di Taremi, con il quale aveva giocato assieme nella sua esperienza in Qatar: “Otto partite senza gol di Lautaro? E poi ha segnato, che strano… Non c’è mai stato nessun problema, mai ci sarà.
Anche perché la squadra ha sempre realizzato tanti gol e c’è anche Thuram cha fa il suo gran lavoro. La qualità dell’attacco è rimasta uguale grazie anche a quanto fatica senza palla Lautaro. È il volto dell’Inter, un capitano vero”.
Le sue parole su Taremi: “Credetemi, ho occhio, io il talento lo riconosco, soprattutto lo vedo da vicino… È bastato un anno nella sua stessa squadra per capire quanto sia forte. Ma conosco anche l’Italia e so che serve tempo per capire la cultura calcistica di una nazione come la vostra. E poi la lingua, le abitudini… Non è facile, soprattutto per chi non è europeo. Nella seconda parte della stagione Taremi sarà utile, anche perché bisogna alternare, soprattutto in attacco”.
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Lutto nel mondo del calcio. Ci ha lasciato Aldo Agroppi
L’ex calciatore di Torino, Genoa e Perugia ci ha lasciati all’età di 80 anni. Agroppi era ricoverato da alcuni giorni a Piombino.
Il centrocampista, con diverse esperienza sia da giocatore che da allenatore, era stato ricoverato qualche giorno fa a Piombino, città in cui era nato.
Il decesso
Dopo aver calcato i campi di calcio, prima da giocatore e poi da allenatore, negli ultimi anni Agroppi era diventato commentatore Rai. Il suo decesso è avvenuto oggi a causa di una polmonite bilaterale, che lo aveva costretto al ricovero. La sua salma sarà portata alla sala del commiato della Pubblica assistenza di Piombino.
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Accadde oggi: ricordando le vittime dell’Ibrox
Accadde oggi: 2 gennaio 1971. Nello storico derby Rangers-Celtic furono 66 le vittime di un tragico incidente all’uscita dello stadio.
ll derby di campionato tra Rangers e Celtic del due gennaio è un appuntamento fisso del calendario scozzese, da più di un secolo.
Anche oggi, alle 16.00 ora italiana scenderanno in campo per l’incontro numero 444 e valido per la giornata 21 della Scottish Premiereship.
Ma nella storia è tristemente famosa la sfida di 53 anni fa.
Il fatto: cosa accadde il 2 gennaio 1971
Quel giorno erano presenti 80.000 persone all’Ibrox Stadium per seguire la tradizionale sfida tra le due formazioni.
La partita rimase a reti inviolate fino quasi alla fine del secondo tempo.
Invece all’89º minuto il Celtic passò in vantaggio e molti tifosi del Rangers decisero di abbandonare lo stadio.
Ma poi accadde un colpo di scena: dopo pochi minuti Colin Stein segnò il gol del pareggio.
Da lì una coincidenza fatale di eventi e tesi contrastanti. C’è chi sostiene che la calca sulla fatidica stairway 13 sia aumentata perché alcuni spettatori cercavano di andare via mentre altri invece volevano tornare sugli spalti per festeggiare il gol.
Le indagini svolte smentirono questa versione: piuttosto sembra che la caduta di un bambino portato sulle spalle dal padre abbia causato una tragica reazione a catena. Si concluse quindi che i corpi caddero gli uni sugli altri, schiacciandosi a vicenda.
Tutte le vittime avevano meno di cinquant’anni: cinque tredicenni, altri ventisei adolescenti, sedici tra i venti e i ventinove anni e un bambino di nove anni.
I giocatori lasciarono il campo all’oscuro di tutto.
Persero la vita 66 persone, e 200 rimasero ferite.
La maggior parte dei decessi fu causata dall’asfissia.
I precedenti
Il 5 aprile 1902 durante Scozia-Inghilterra la Western Tribune Stand cedette a causa dell’usura provocata anche dalle intemperie dei giorni precedenti.
25 morti e 300 feriti.
Il 16 settembre del 1961 sempre una calca in prossimità della scalinata 13 provocò la morte di due persone e alcuni feriti.
L’inchiesta e la ristrutturazione
Vennero incolpati i Rangers, proprietari dello stadio.
Il dolo si riferiva soprattutto alla negligenza riguardo la sicurezza dell’impianto, aggravata anche dai precedenti casi.
Alla luce di ciò Willie Waddell, manager dei Rangers decise di intraprendere un’ambiziosa opera di ristrutturazione dello stadio.
Si ispirò agli stadi tedeschi, in particolare il Westfalenstadion di Dortmund.
Statistiche e cosa accadde nell’ultimo match
Ad oggi il Celtic conduce 170 a 169 sui Rangers mentre i pareggi sono 104.
Nell’ultimissimo disputato in finale di Coppa di Lega, il risultato è stato di 3-3 dopo i tempi supplementari.
Alla fine con il Celtics la spuntò ai calci di rigore.
Sue anche le vittorie nei derby giocati tra maggio e settembre.
In tutte le occasioni, e sarà così anche in quello di oggi, vengono sempre ricordati i 66 “absent friends”.
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