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Udinese-Milan 3-1, il Diavolo sprofonda: le pagelle dei rossoneri
Udinese-Milan 3-1, dopo il deludente pareggio contro la Salernitana, i rossoneri erano chiamati ad una prova d’orgoglio. Ma niente di tutto questo al Dacia Arena. I friulani portanti a casa i tre punti con merito. Vediamo le pagelle dei rossoneri.
Maignan 5,5: davanti a lui falle gigantesche. Non è responsabile sui gol subìti, ma sembra anch’egli vittima del torpore generale
Kalulu 5: appare insicuro in troppe circostanze, nella terza marcatura dei friulani tiene in gioco Ehizibue
Thiaw 4: tre gol dell’Udinese, due gravi responsabilità sue. Gara da dimenticare in fretta.
Tomori 4: al pari del difensore tedesco, gli errori di posizione pesano come dei macigni (dal 31’ st Calabria sv)
Ballo-Tourè 5: di più non riesce a fare, le valigie sono già pronte.
Saelemaekers 5: sulla corsia di destra avrebbe potuto fare molto di più, Udogie lasciava campo e palla, ma il belga non ha saputo capitalizzare (dal 18’ st Rebic 4: anziché mangiare il campo per dimostrare il suo valore, il croato peggio di così non poteva fare)
Tonali 5: troppe falle a centrocampo, non riesce a creare la cerniera con Bennacer ritrovandosi a correre spesso a vuoto disorientato dagli avversari
Bennacer 5: idem come sopra, manca di fosforo nei momenti importanti della gara (dal 18’ st Krunic 6: capisce al volo cosa deve fare e sfiora la rete con un bel tiro di destro)
Brahim Diaz 5: è frizzante, ma non riesce a dare continuità scontrandosi in un muro perfettamente eretto dall’Udinese per fermarlo (dal 31’ st Origi 4: un fantasma)
Leao 5: un primo tempo da tre in pagella, un secondo da sette. La media è comunque una piena insufficienza perchè si accende solo a tratti e sembra davvero più svogliato (e triste) del solito.
Ibrahimovic 5,5: il giocatore più anziano ad avere segnato in Serie A. Purtroppo ancora troppo fermo, ma a 41 anni è ingiusto chiedergli di più, mettersi da parte dovrebbe essere una scelta giusta a fine stagione (dal 31’ De Ketelaere 5: e figurarsi se gli scappava una mezza giocata)
Pioli 4: un solo punto nelle ultime tre gare contro squadre non proprio imbattibili. Ci si aspettava una reazione di testa che non c’è stata. Un modulo eccessivamente conservatore contro i friulani che si sarebbero dovuti affrontare a muso duro e non con il braccino.
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Scarpa d’Oro 24-25: Salah guida, Retegui tiene il passo
Scapa d’Oro, classifica aggiornata
- Mohamed Salah (Liverpool) 38 punti
- Erling Haaland (Manchester City) 36
- Robert Lewandowski (Barcellona) 34
- Alexander Isak (Newcastle) 34
- Harry Kane (Bayern Monaco) 34
- Victor Gyokeres (Sporting) 33 (coefficiente 1,5)
- Mateo Retegui (Atalanta) 32
- Kylian Mbappé (Real Madrid) 30
- Omar Marmoush (Eintracht Francoforte/Manchester City) 30
- Cole Palmer (Chelsea) 28
- Chris Wood (Nottingham Forest) 28
- Bryan Mbeumo (Brentford) 28
- Patrik Schick (Bayer Leverkusen) 26
- Marcus Thuram (Inter) 26
- Jonathan Burkardt (Magonza) 24
- Mason Greenwood (Marsiglia) 24
- Moise Kean (Fiorentina) 24
- Raphinha (Barcellona) 24
- Krzysztof Piatek (Basaksehir) 22,5 (coefficiente 1,5)
- Jonathan David (Lilla) 22
- Joane Wissa (Brentford) 22
- Hugo Ekitike (Eintracht) 22
- Ousmane Dembélé (PSG) 22
- Justin Kluivert (Bournemouth) 22
- Tim Kliendienst (Bor. M’Gladbach) 22
- Bradley Barcola (Paris Saint-Germain) 22
- Thierno Barry (Basilea/Villarreal) 21,5
- Ante Budimir (Osasuna) 20
- Ollie Watkins (Aston Villa) 20
- Ademola Lookman (Atalanta) 20
- Matheus Cunha (Wolverhampton) 20
- Samu Aghehowa (Porto) 19,5 (coefficiente 1,5)
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Juventus, Motta è tra i peggiori allenatori bianconeri degli ultimi 15 anni
Juventus, Thiago Motta non sta passando un bel periodo: dal suo esordio sulla panchina è uno dei peggiori tecnici degli ultimi 15 anni per numero di vittorie.
Thiago Motta, con il 38,71% di vittorie, è tra i peggiori allenatori della Juventus negli ultimi anni: solo Zaccheroni (38,10%) e Puppo (24,19%) hanno fatto peggio. Il primo è rimasto in panchina per 5 mesi e poi è stato esonerato, mentre il secondo è rimasto a Torino per due anni e ha contribuito a portare in squadra tanti giovani ma ha portato a casa poche vittorie.
Nonostante il contratto triennale, il suo futuro appare incerto, dato il gap di 16 punti dal Napoli e una stagione finora deludente. A gennaio, a parte la vittoria sul Milan, la squadra ha collezionato troppi pareggi e rischia di affrontare un top club agli ottavi di Champions.
I problemi principali riguardano la fragilità mentale, evidenziata dai 17 punti persi da situazioni di vantaggio, e la mancanza di carattere. La squadra, giovane ma rinforzata con giocatori d’esperienza, sembra incapace di reagire e mantenere costanza.
La stagione doveva essere di crescita, ma al momento è offuscata da prestazioni mediocri e un’identità che non rispecchia il DNA vincente del club piemontese.
Malgrado la situazione sfavorevole Motta deve provare a infrangere un tabù che va avanti da svariati decenni: tutti i nuovi tecnici che non hanno conquistato lo scudetto alla loro prima stagione alla Juventus poi non sono riusciti più a farlo.
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Plusvalenze Roma: chiesto il rinvio a giudizio per Pallotta e cinque ex dirigenti
Plusvalenze Roma, l’ex presidente giallorosso rischia il processo per falso in bilancio e violazione delle norme sull’intermediazione finanziaria. Accuse su operazioni di mercato dal 2018 al 2020.
La Procura di Roma ha acceso i riflettori su uno dei capitoli più delicati della storia recente della Roma. Il pubblico ministero Renata Cerasa ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per James Pallotta, ex presidente del club capitolino, e cinque ex dirigenti: Umberto Gandini, Guido Fienga, Mauro Baldissoni, Francesco Malknecht e Giorgio Francia. L’accusa principale è quella di falso in bilancio, oltre alla violazione del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, in relazione a diverse operazioni di mercato effettuate tra il 2018 e il 2020.
Tra le transazioni incriminate spiccano nomi noti come quello di Leonardo Spinazzola, acquistato dalla Juventus, Luca Pellegrini, passato in bianconero, e il trasferimento di Radja Nainggolan all’Inter, con Davide Santon e Nicolò Zaniolo come contropartite tecniche. Altri affari sotto esame includono l’acquisto di Bryan Cristante dall’Atalanta (con Marco Tumminello ceduto parzialmente come contropartita), lo scambio tra Kostas Manolas e Amadou Diawara con il Napoli, e le operazioni legate a Marchizza e Frattesi con il Sassuolo per l’arrivo di Defrel.
L’attuale proprietà della Roma, guidata dalla famiglia Friedkin, risulta del tutto estranea all’inchiesta. Anzi, per loro la Procura ha già richiesto l’archiviazione, sottolineando l’assenza di responsabilità diretta per i fatti contestati, risalenti al periodo della precedente gestione.
Plusvalenze Roma, il caso Juve
La vicenda si intreccia con un altro caso eclatante, quello delle presunte plusvalenze fittizie della Juventus. Anche in questo caso, tra gli imputati figurano l’ex presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici. Le accuse contestate nell’inchiesta Prisma includono aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
Dopo la decisione della Cassazione, che ha trasferito il procedimento da Torino a Roma per incompetenza territoriale, oggi il tribunale della Capitale ospita una nuova udienza. Durante la prima fase del processo, sono già state depositate circa 200 richieste di costituzione di parte civile, tra cui Consob, associazioni di consumatori, fondi di investimento e azionisti.
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