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Ultim’ora Milan, le condizioni di Ibrahimovic: a rischio ritiro
Ultim’ora Milan, preoccupano e non poco le condizioni dell’attaccante rossonero. Andiamo a vedere qui di seguito le sue intenzioni, le sue aspettative ed i suoi desideri per i prossimi periodi con un occhio al rinnovo del contratto per un altro anno.
Zlatan Ibrahimovic non ce la fa a recuperare in vista della delicatissima trasferta di Napoli. L’attaccante svedese continua ad essere alle prese con la sua infiammazione al tendine d’Achille, problema annoso che lo attanaglia ormai da diverso tempo. Una situazione complicata per Ibrahimovic il quale è fermo dal 23 gennaio e continua a posticipare la data del rientro.
Il giocatore in diverse interviste ha usato frasi di circostanza quali voler continuare con il Milan fino alla vittoria di un trofeo. In cuor suo c’è la volontà di rinnovare ancora per un anno per avere la possibilità, salvo qualificazione della sua Svezia, di potere giocare gli ultimi Mondiali.
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Ultim’ora Milan, un problema ormai cronico
Il suo problema è però destinato a non regredire soprattutto per il fatto che a 41 anni suonati la cura migliore è il riposo. Un’infiammazione del suo genere per guarire necessita di 3-4 mesi con trattamenti ed esercizi specifici. Lo svedese ormai da tempo soffre di questa infiammazione e possiamo sostenere sia ormai diventata cronica, ergo può giocare con un uso massiccio di antinfiammatori. Un uso prolungato potrebbe però risultare deleterio, per questo motivo non escludiamo la sua presenza in campo durante alcune gare di questo campionato.
Tendiamo però ad escludere un prossimo rinnovo a differenza di molte altre testate che danno già la conferma come cosa fatta. Ibrahimovic ha sempre dichiarato di volere rimanere solo ed esclusivamente se in grado di giocare con continuità e fare la differenza. Allo stato attuale non riesce a promettere queste cose.
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Gerard Piqué: “Nel 2007 stavo per passare alla Juventus”
Piqué è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni, tra cui una dedica al Barcellona: “È un club a parte”.
Il difensore centrale ormai ritirato da qualche anno Gerard Piquè ha svolto un’intervista al Corriere dello Sport in cui ha parlato del suo amore verso il Barcellona, del paragone Messi–Ronaldo e ha svelato qualche retroscena sulla sua carriera. Lo spagnolo dopo aver iniziato da professionista nel Manchester United ha giocato per ben 15 anni nella squadra blaugrana, contribuendo ai successi del club nell’ultimo decennio.
Piquè, inoltre, ha sempre dedicato tutto il suo amore alla causa Barca, partecipando attivamente anche a vicende extra campo in momenti difficili per la sua città.
L’amore di Piqué verso il Barcellona
“È un club a parte. Molto diverso da tutti gli altri club del mondo, e non solo perché la proprietà è divisa per 140mila, i soci. Milan, Inter, Juve, United, Chelsea, City, PSG o Bayern appartengono solo virtualmente ai tifosi, il Barça quasi fisicamente. L’obiettivo di tutti noi è mantenere questa unicità, nonostante in questo periodo non ce la passiamo bene finanziariamente, e trasmettere il senso di appartenenza”.
Successivamente, ha parlato del paragone Messi-Ronaldo esprimendo il suo parere: “Messi è sempre stato diverso dagli altri. Cristiano il migliore degli umani, ma Leo un alieno, non appartiene a questo pianeta. L’ho visto allenarsi ogni giorno facendo cose incredibili, non ci sarà mai più uno con la sua velocità di pensiero e la stessa determinazione. Arrivò a 13 anni, ha giocato assolutamente allo stesso modo sia con le giovanili del Barça sia con la prima squadra”.
Il retroscena del suo possibile passaggio alla Juventus
Infine, Piqué ha svelato che ad inizio carriera era ad un passo da andare alla Juventus, prima dell’inserimento della squadra blaugrana: “L’ultimo anno a Manchester, prima di andare al Barça, stavo per passare alla Juventus. Tornato a casa, non ho più avuto tentazioni. Era il 2007″.
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Radja Nainggolan: “La fine della mia carriera è vicina”
Radja Nainggolan ha annunciato pubblicamente che il suo ritiro dal calcio giocato è sempre più vicino: “Non chiedo l’elemosina per proseguire a giocare”.
Il ninja Nainggolan è attualmente svincolato ed ha dichiarato che è sempre di meno il tempo che lo separa dalla fine della sua carriera calcistica. Dopo aver un pochino girovagato negli ultimi anni facendo esperienze come la SPAL al fianco di Daniele De Rossi, l’Anversa in Belgio ed anche un periodo in Polonia nel Bhayangkara FC, attualmente è in cerca di una squadra. Il centrocampista belga però, non è in cerca di una destinazione qualsiasi solo al fine di firmare l’ennesimo contratto, ma vuole un progetto all’interno del quale possa avere un ruolo importante aiutando i ragazzi più giovani nella loro crescita.
Le immagini del ninja che domina la Serie A a suon di forza fisica, scivolate e tiri di una coordinazione e di una potenza fuori dal normale, non svaniranno facilmente dalla mente di tanti tifosi ed appassionati: ma purtroppo anche questa bella storia sta giungendo al termine e ormai da qualche anno Radja Nainggolan era uscito dai riflettori del calcio che conta.
Le parole di Nainggolan
Le sue dichiarazioni sul suo possibile ritiro, su cosa è diventato il calcio oggi e cosa gli manca di questo sport: “La fine della mia carriera è vicina. Non chiedo l’elemosina per proseguire a giocare, non sono mai stato un leccaculo e mai lo sarò. Nel caso continuerò solo in Belgio: non ho più voglia di viaggiare e nel campionato belga potrei essere protagonista per 3-4 anni.
Ormai il calcio è diventato un business: oggi i club vogliono comprare i giocatori più giovani possibile e poi rivenderli. Mentre il Milan vinceva gli scudetti con un centrocampo pieno di trentenni come Gattuso, Pirlo, Seedorf e Ambrosini.
Cosa mi manca? Entrare nello spogliatoio ogni giorno, ridere un po’. Sì, quello mi manca. Sicuramente non devo essere titolare in ogni partita. Come panchinaro posso insegnare qualcosa anche ai giovani”.
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Turbo Leao lancia il Portogallo: coast to coast e gol da urlo!
Rafael Leao si mette in luce anche con la maglia del suo Portogallo e indirizza la vittoria lusitana sulla Polonia. Terzo gol in sette giorni per il numero 10 del Milan.
Rafael Leao sembra essersi risvegliato in tutto il suo talento, come nell’anno dello scudetto del Milan. Il portoghese, dopo i due gol di Cagliari in rossonero, ha concesso la replica con la nazionale lusitana.
Il 5-1 con cui il Portogallo ha surclassato la Polonia, infatti, porta anche la sua firma, precisamente la prima.
Sul risultato di 0-0, al minuto 14 della ripresa, Leao ha preso palla, partendo dalla propria area di rigore, bruciando tutto il campo e arrivando in porta. La rete è stata poi seguita dalla doppietta di un Cristiano Ronaldo e dalle segnature di Bruno Fernandes e Pedro Neto.
Dopo mesi in cui il numero 10 del Milan è stato nell’occhio del ciclone, per questioni di campo e per via di un rapporto non sempre lineare con Paulo Fonseca, sembra essere tornata la sua versione più luminosa e decisiva.
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