Una nuova fase del “caso” Superlega

La notizia che ha caratterizzato questa fine d’anno è senza dubbio quella arrivata dalla Corte Europea, che di fatto ha confermato la validità, quantomeno a livello giuridico, del progetto Superlega, affermando che né FIFA e UEFA possono detenere il monopolio sul calcio europeo.

Tale sentenza ha scatenato un’ondata, a livello mediatico e non solo, non da poco, sancendo di fatto una nuova fase del cosiddetto caso Superlega, iniziato ormai due anni e mezzo fa.

La vecchia Superlega

Di fatto la nuova Superlega va ad eliminare quello che era il grande problema della sua struttura iniziale, proposta nel 2021: la meritocrazia.

La prima proposta, infatti, prevedeva una serie di club fondatori, provenienti dai maggiori campionati europei, che avrebbero avuto di fatto la qualificazione assicurata, in quanto appunto club fondatori.

Una scelta inusuale che causò parecchio malcontento e portò, di fatto, al quasi immediato naufragio del progetto, che vide la maggior parte dei club abbandonare la nave.

Alla guida erano rimasti i soli tre reali fautori dell’idea: la Juventus, che ha poi recentemente abbandonato, nel giugno scorso, e le due spagnole, Real Madrid e Barcellona. I club rimasti, con soprattutto Florentino Perez sul piede di guerra, non si sono dati per vinti, e sono tornati alla carica, ottenendo quest’oggi un netto successo.

Le regole della nuova Superlega

È un regolamento totalmente nuovo quello della nuova struttura della Superlega.

La competizione sarà formata da tre livelli: la Blue League, il livello più basso, composto da 32 squadre, e Gold League e Star League, composti invece da 16 squadre.

Non ci saranno membri permanenti, come detto, in questa Superlega, ma la partecipazione sarà invece dettata puramente dal merito sportivo.

Tra i vari livelli ci sarà un sistema di promozioni e retrocessioni annuali, mentre l’accesso alla Blue League sarà determinato dal risultato nel campionato nazionale.

Il numero delle partite sarà come minimo 14 nella propria lega, alle quali aggiungere un’eventuale partecipazione alla fase a eliminazione diretta, che sancirà i vincitori delle varie leghe e le promozioni.

La reazione dei vari club

Non si è fatta attendere la reazione dei club d’Europa, che ci hanno tenuto a far sentire la propria contrarietà verso la Superlega.

Dalle nostrane Inter, Atalanta, Genoa e Roma, alle due di Manchester, dalle le tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund, alle francesi PSG e Monaco, passando per le spagnole Sevilla, Valencia, Atletico Madrid, Real Sociedad e Villarreal.

Tutti questi club, tramite comunicati ufficiali, si sono detti contrari agli ideali stessi della Superlega, decidendo di mostrare il proprio appoggio continuo, invece, alla UEFA e ai progetti futuri per ammodernare la Champions League.

I club favorevoli

Venendo nello specifico al nostro campionato, non tutti i club della Serie A si sono tirati fuori dalla questione.

È il caso della Juventus, che per il momento è rimasta in una posizione che potremmo definire neutrale, aspettando di osservare lo svolgersi della situazione.

Ma c’è anche un club dichiaratamente favorevole alla nuova Superlega, ossia il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Il presidente dei partenopei, infatti, si sarebbe detto già favorevole al dialogo con i maggiori club europei per progettare questa nuova operazione calcistica e rivoluzionare così il calcio europeo.

Aggiornato al 08/01/2025 16:31

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Pubblicato da
Vincenzo Gagliardi

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