Verso Milan-Atalanta: quella tentazione di giocare il jolly dall’inizio…

La diciannovesima e ultima giornata del girone d’andata del campionato di Serie A, mette a confronto le ambizioni di gloria di un diavolo quanto mai consapevole della propria forza e la voglia di risalita verso le cime tempestose della classifica dell’Atalanta di Gasperini, reduce dai pareggi con Genoa e Udinese. Un match fondamentale per le due squadre, soprattutto per i rossoneri, per cancellare quell’umiliante 5-0 del dicembre del 2019 che grida ancora vendetta; un diavolo chiamato a giocarsi tutte le proprie carte per poter alimentare il sogno tricolore al giro di boa del torneo, potendo contare su un jolly in grado di sparigliare il tavolo da un momento all’altro. Magari prima, che poi..

Verso Milan-Atalanta: Mandzukic dall’inizio?

Un jolly che potrebbe rispondere al nome di Mario Mandzukic, forte tentazione di Pioli sin dalle battute iniziali del match, come lasciato trasparire dal tecnico rossonero nella consueta conferenza stampa di vigilia del match: “Mario si è inserito bene, ha già lavorato in Italia, ha mentalità europea. Zero problemi, molta positività e determinazione al suo arrivo. Fisicamente l’ho trovato molto bene, non gioca da parecchio ma si è presentato tirato e voglioso. Possiamo metterlo subito dentro, scegliamo questa strada e non quella di farlo lavorare 3/4 settimane”.

Parole non di circostanza, che consentono di poter accarezzare l’idea, sin dalle prime mani della partita, di affiancare il jolly croato all’asso svedese, Zlatan Ibrahomivic, come confessato dallo stesso Pioli: “Possono giocare insieme, è una possibilità. Vogliamo avere alternative valide e provare a non dare punti di riferimento agli avversari”.

Una possibilità lasciata intendere anche analizzando le parole espresse dal tecnico rossonero su Leao, che pare ormai aver indossato le vesti di finalizzatore e mentalmente più concentrato sul gol, che sulle sgroppate partendo dalla zona sinistra della trequarti avversaria. Quella zona che potrebbe essere occupata da un jolly croato subito pronto a rimescolare le gerarchie dell’attacco rossonero.