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“Vlahovic non segna per colpa di Allegri”? Il dato

Vlahovic non segna per colpa di Allegri? Ma se è quello con più occasioni! L’analisi di Sofascore che non farà piacere agli anti-Allegri.
“Piove, Allegri ladro!”
Che l’anti-Allegrismo porti a partorire teorie fantasiose e che hanno ben poca attinenza con la realtà è un fatto comprovato. Una di queste riguarda il pessimo rendimento di Dusan Vlahovic, spesso associato al gioco “troppo difensivo” di Allegri.
Come al solito il tecnico labronico è la causa di tutti i mali della Signora per gli anti-Allegri, ma è davvero così? Stando all’analisi de “il BiancoNero“, testata il cui direttore editoriale (Marcello Chirico) non è certo noto per essere un ammiratore di Allegri, evidentemente no.
Stando al report, Vlahovic è il giocatore ad aver sbagliato più occasioni da gol. Nell’articolo si prendono come campione i dati statistici resi pubblici dalla nota app SofaScore, famosa proprio per il suo algoritmo capace di restituire in tempo reale riscontri algebrici delle partite di calcio.

Credit: Ettore Griffoni
Vlahovic, i dati non mentono
L’analisi: “Perché Allegri sta dietro a Inzaghi?”
Come faccio sempre, prima di pubblicare questo articolo ho verificato personalmente le fonti. Seppur con alcune imprecisioni, il report stilato dai colleghi de “il BiancoNero” dice il vero.
La Juventus (alla faccia del “gioco troppo difensivo“) è la terza squadra (41) d’Italia per occasioni create. Dietro solo a Napoli (43) e Inter, il cui dato esatto è 47 e non 43 come erroneamente scritto nel report. La Juventus ha però il poco edificante primato di squadra ad aver fallito il maggior numero di big chance (grandi occasioni da gol n.d.r.) del nostro campionato.
Sono infatti 29 le occasioni nitide fallite da Madama. Dietro troviamo Udinese (25, non 24 come nel report) e Cagliari (25) con subito dopo Napoli e Inter a pari merito con 24. (e non 22 come nel report) Di queste 29 occasioni fallite, 7 se le porta sulla coscienza l’attaccante serbo: ovvero quasi il 25%.
Vlahovic è un problema
Leggi anche il mio editoriale: “Juve, Vlahovic è un problema”.
Il report si ferma qui, ma io ho voluto fare una ricerca più approfondita e ho scoperto che Vlahovic ha uno dei peggiori tassi di gol conversion dell’intero campionato. Per i non addetti ai lavori, ovvero tutte le persone normali che a differenza mia non sono malate di numeri, questo è considerato il dato universalmente più importante per giudicare l’efficienza di un attaccante.
Serve infatti a calcolare il tasso di conversione di un centravanti, ovvero la sua capacità di convertire in rete le occasioni che gli vengono messe a disposizione. Il suo conversion rate è del 13,2%. Mi sono voluto divertire a indagare e ho scoperto che 94 giocatori in Italia hanno fatto meglio.
Un dato che, inevitabilmente, incide anche sulla produzione offensiva globale della squadra. Non a caso la Juventus ha appena l’ottavo tasso di conversion rate (8,2%) del campionato. Dietro addirittura a squadre come Sassuolo, Atalanta, Fiorentina e Bologna. E nessuna di queste ha un centravanti che l’anno prossimo arriverà a percepire 20 milioni lordi l’anno.
In definitiva: non è Allegri a essere un problema per Vlahovic, ma è Vlahovic a essere un problema per Allegri. E per la Juventus.
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Juventus, col Parma pronto Il tridente, con Kolo Muani

La Juventus si trova in una fase decisiva e al tempo stesso delicata della stagione. Lunedì, a Parma, ci si gioca molto di più di tre punti.
Una Pasquetta da dentro o fuori, e servirà una prestazione solida, concreta, senza sbavature. Tudor lo sa bene, e lo sanno anche i giocatori, soprattutto quelli che stanno stringendo i denti per rientrare.

Kenan Yıldız ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il recupero di Veiga è una notizia fondamentale per la difesa, soprattutto per dare un po’ di respiro a un reparto che, senza di lui, avrebbe rischiato di dover lanciare Savona titolare. Anche Cambiaso e Weah potrebbero rivelarsi chiavi tattiche importantissime: il primo per il suo dinamismo e l’intelligenza tattica, il secondo per l’intensità che può offrire quando è al top fisicamente e mentalmente.
Il vero nodo, però, è davanti. Con Yildiz e Koopmeiners non ancora al 100%, la pista del tridente con Kolo Muani, Nico Gonzalez e Vlahovic si fa sempre più concreta. È una soluzione che potrebbe sorprendere il Parma, soprattutto se Tudor riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra verticalità e palleggio.
Certo, Kolo Muani è ancora una scommessa: talento ce n’è, ma deve ancora integrarsi pienamente nei meccanismi e soprattutto trovare quella continuità che, finora, è mancata. Però Tudor è chiaro: chi lo convince, gioca. E chi no, aspetta.
Insomma, servono sei punti tra Parma e Monza, senza se e senza ma. La Champions è lì, vicina, ma ancora da conquistare.
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Figc e Federfama insieme per la lotta al doping

Figc e Federfama hanno deciso di contribuire in alleanza sulla promozione della cultura, la salute, e la lotta al doping. Questi sono gli obiettivi della collaborazione nata con la firma del protocollo d’intesa tra i presidenti Gabriele Gravina e Marco Cossolo, ribaditi oggi durante la presentazione del progetto “Insieme contro il doping”.
L’incontro svolto in data odierna, ha visto riuniti i presidenti Gabriele Gravina e Marco Cossolo, presso la sala Paolo Rossi della sede Figc di Roma con la partecipazione del sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato, del segretario generale della Figc, Marco Brunelli e del direttore generale di Nado Italia, Alessia Di Gianfrancesco.
Figc e Federfarma insieme contro il doping
Grazie a questa nuova iniziativa nata per puri scopi professionali, vede la collaborazione della commissione antidoping Figc guidata da Pino Capua, ove vedono coinvolte le farmacie di riferimento, le quali diventeranno luoghi di informazione e formazione per la lotta al doping. Attraverso un presidio sanitario qualificato, infatti, il protocollo si pone l’ambizione di educare sportivi di tutte le età al benessere e alla salute del proprio corpo.

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Gabriele Gravina
Le parole di Gabriele Gravina hanno ribadito l’importanza del progetto, al fine di contrastare il fenomeno doping. Così ribadisce il suo punto di vista: “La Figc ha a cuore la salute dei propri tesserati e sentiamo la responsabilità di creare sempre nuove opportunità per garantire continua informazione e assistenza specializzata, perché in gioco c’è molto di più di una partita vinta o persa. La salute prima di tutto.”
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Milan, nessun DS è adatto a Furlani: l’editoriale di Mauro Vigna

Milan, una situazione non di certo facile quella relativa al tanto discusso casting per il ruolo di direttore sportivo. Ma sarà facile riuscire a trovare un accordo? Ritengo di no e vi spiego i motivi.
Inizio febbraio, data in cui ci sono stati i primi contatti tra Igli Tare e la coppia Ibrahimovic-Cardinale. Ovviamente i dialoghi sono stati anche con altri, ma la differenza è che il dirigente albanese, a piede libero, sarebbe stato di conseguenza assoldabile fin da subito. Avessero voluto.
Come scritto da tempo, il primario obiettivo rimane Tony D’Amico il quale potrebbe non liberarsi troppo facilmente dall’Atalanta con la quale è legato fino al 30 giugno 2027 visti anche i problemi di dialogo con la famiglia Percassi.
Ma il dubbio sta a monte, quale DS potrebbe a oggi accettare le condizioni di Giorgio Furlani? Perchè qui sta lo snodo principale.
Quale DS accetterebbe questa situazione? Sappiamo che l’allenatore lo vuole scegliere Furlani e lo stesso AD vuole avere l’ultima parola su ogni nuovo giocatore. Ad oggi non mi risultano direttori sportivi in grado di accettare tali clausole, nemmeno Tare che poi, a dirla tutta, ha un certo caratterino.
Si possono fare casting, parlare 4-5 ore con chiunque, ma il problema – come scritto prima – sta a monte.
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