Vasyl Kravets terzino ucraino dello Sporting Gijon parla della guerra che sta subendo il proprio paese. Il desiderio di rendersi utile al proprio paese.
“Voglio andare al fronte, ma non so sparare. Sono sincero se potessi ci andrei subito, ma non saprei cosa fare in un contesto simile. Ma se potessi andrei subito: è un obbligo che parte dal cuore degli ucraini“. Queste le parole del 24enne difensore Kravets impegnato nella Liga.
Il giocatore è stato lasciato a riposo dal proprio club nelle ultime ore, troppo forte il turbinio di emozioni che sta attanagliando il cuore degli ucraini, e anche chi gioca al calcio non può essere insensibile a tale angoscia, soprattutto per i familiari rimasti in Ucraina.
Queste le parole rilasciate da Kravets a Radio Marca: “Mia mamma mi ha chiamato, per il momento non è vicinissima alla zona di guerra, ma bombe e sirene risuonano in continuazione. Mia moglie è qui a Gijon con me, ma piange sempre. Io sono disperato per la situazione e non riesco più a dormire“.
Parole chiare e ricche d’orgoglio da parte di Kravets: “Se l’Ucraina ha bisogno di aiuto per difendersi, parlo con lo Sporting e parto!”
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