Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 13° turno di Premier League
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Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della tredicesima giornata del campionato più seguito al mondo.
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Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Tredicesimo turno: Alexander-Arnold risponde a Haaland, poker del Newcastle al Chelsea. L’Arsenal si prende la vetta
BRENTFORD 0-1 ARSENAL (89′ Havertz)
La Premier League ha un nuovo padrone: l’Arsenal passa all’ultimo respiro al Community Stadium di Brentford soffrendo oltre la misura prevista, ma spuntandola da squadra consapevole, e si mette al comando del campionato.
Decisiva l’incornata di Havertz sul quinto assist stagionale di Saka. Il tedesco ex Chelsea firma il primo gol su azione con la maglia dei Gunners dopo il rigore trasformato a Bournemouth nello 0-4 di fine settembre. Arteta sfrutta al meglio il pari nello scontro tra Man City e Liverpool ed i recuperi di Odegaard e Gabriel Jesus, rinunciando al doppio play dall’inizio con l’inserimento di Trossard e non Jorginho al fianco di Rice.
Proprio il centrocampista inglese si rivela decisivo schermando sulla linea il tentativo di Mbeumo messo in moto da un grossolano errore con i piedi di Ramsdale, tornato a difendere i pali dei rossi di Londra complice l’infortunio occorso a Raya.
Secondo stop consecutivo per le Bees dopo il 3-0 subìto per mano del Liverpool prima della sosta. Nonostante la sconfitta di misura i ragazzi di Frank si sono dimostrati all’altezza del match sfiorando a più riprese il vantaggio anche nella ripresa con il tentativo aereo di Ajer sventato sulla riga di porta da Zinchenko.
MANCHESTER CITY 1-1 LIVERPOOL (27′ Haaland, 80′ Alexander-Arnold)
Nessun vincitore, qualche rimpianto e primato soffiato dall’Arsenal. Questo è l’esito, ma lo svolgimento racconta ed evidenzia tanto altro. La sensazione è che il Liverpool sia definitivamente tornato sui propri livelli e che possa dar vita nuovamente ad una battaglia all’ultimo punto con il Manchester City per la conquista del titolo.
Con questo pari i Reds interrompono la striscia di 24 successi interni consecutivi dei Citizens, inizialmente portatisi in vantaggio con il quattordicesimo gol in campionato di Haaland, il cinquantesimo complessivo in Premier League in appena 48 match disputati battendo così il precedente record di Andy Cole che per ottenere lo stesso traguardo aveva impiegato 65 partite.
L’acuto del norvegese, scaturito dal recupero palla alto di Aké su uno scellerato rinvio di Alisson, viene livellato a dieci minuti dalla fine dall’affilato destro in diagonale di Alexander–Arnold originato da un’azione in ripartenza nata da uno straordinario intervento del numero uno ospite, condotta da Gravenberch e rifinita da Salah.
Il risultato finale dà l’impressione di rispecchiare il giusto esito di una gara dall’elevato tasso tecnico e agonistico, che dopo l’evidente dislivello esplicitato nello scontro dello scorso anno torna a simboleggiare ciò che di meglio abbia da regalare il calcio d’oltremanica.
TOTTENHAM 1-2 ASTON VILLA (22′ Lo Celso, 52’pt Pau Torres, 61′ Watkins)
Operazione sorpasso completata per lo strabiliante Aston Villa di Emery che espugna la tana del Tottenham per la seconda volta negli ultimi dieci mesi.
I Villans anche con un pizzico di fortuna fanno loro una gara dai ritmi elevatissimi, contraddistinta da repentini cambi di fronte ed innumerevoli occasioni da gol da ambo le parti. Le reti ospiti portano la firma di Pau Torres, ancora in gol di testa dopo la spizzata provvidenziale di Wolverhampton, e, ovviamente, Ollie Watkins che si stanzia a quota sette nella classifica marcatori grazie ad un diagonale affilato sul suggerimento verticale di Tielemans. 22 vittorie in Premier League nel 2023, record interno di successi in un anno solare, terzo posto a pari merito con il Liverpool e solamente due lunghezze di distanza dalla vetta. Emery doing what Emery does best.
Terzo ko di fila, invece, per il Tottenham falcidiato dalle assenze e perseguitato anche dalla sorte avversa. Il palo di Kulusevski ed il miracolo di Emi Martinez sulla conclusione dalla distanza di Hojbjerg, subentrato al 30′ all’infortunato Bentancur, sbarrano la strada agli Spurs costretti nuovamente a soccombere e a fare i conti con una difesa praticamente da inventare. Due gli aspetti positivi per Postecoglu: la prestazione di Bryan Gil, da tempo relegato nelle seconde linee, ed il gol del vantaggio iniziale di Lo Celso, tornato in estate dopo il prestito al Villarreal. Il tecnico australiano spera di recuperare qualche elemento in vista del prossimo match in programma, quello contro il Man City.
EVERTON 0-3 MANCHESTER UNITED (3′ Garnacho, 56′ (rig.) Rashford, 75′ Martial)
Terzo successo consecutivo senza concedere gol per il Manchester United che si rilancia portandosi a -4 dalla zona Champions.
L’istantanea che racchiude l’essenza del successo a Goodison Park è quella in sovrimpressione: Garnacho sfida le leggi della fisica e realizza un gol da cineteca emulando il gesto tecnico di Rooney in un derby del 2011 e la più iconica delle esultanze di Cristiano Ronaldo. Al netto del risultato rotondo i Red Devils soffrono nella parte centrale della partita e devono affidarsi al miglior Onana per scongiurare l’ipotesi pareggio.
Il match prende la via di Manchester intorno al 10′ della ripresa quando il direttore di gara Brooks assegna con l’ausilio del Var un calcio di rigore in favore degli ospiti per il fallo di Young su Martial, trasformato da Rashford, che interrompe il digiuno da gol dopo quasi tre mesi. La rete del definitivo 0-3 porta la firma di Martial, a secco dallo scorso 25 maggio. Può essere, dunque, soddisfatto lo squalificato Ten Hag, ripagato anche dalla scelta di schierare il 2005 Mainoo in mediana per sopperire alle assenze di Eriksen e Casemiro.
Cade l’Everton dopo quattro risultati utili tra campionato e coppa fornendo comunque una prestazione sufficiente. I Toffees perdono l’imbattibilità interna dopo due mesi, e ora Dyche sarà chiamato a gestire le complesse implicazioni e conseguenze del pesante -10 inflitto dalla giustizia sportiva inglese che relega la squadra all’ultimo posto insieme al Burnley.
NEWCASTLE 4-1 CHELSEA (13′ Isak, 23′ Sterling, 60′ Lascelles, 61′ Joelinton, 83′ Gordon)
Sesta vittoria interna consecutiva per il Newcastle che rifila un secco 4-1 al Chelsea e resta in scia delle principali contendenti al quarto posto.
La squadra dimezzata uscita con zero punti nell’ultima gara a Bournemouth recupera contro i Blues elementi della caratura di Isak e Almiron, ma perde Longstaff, rimpiazzato dal primo minuto dal 2006 Miley, e Wilson. A sbloccare il risultato è proprio il terminale svedese, sette reti in nove presenze, perfettamente imbeccato proprio da Miley dopo un avvio piuttosto aggressivo dei padroni di casa. Gli ospiti la pareggiano dopo dieci minuti con la meravigliosa punizione di Sterling, terza marcatura nelle ultime quattro uscite, ma non sfruttano del tutto l’inerzia positiva a loro favore cestinando prima con Enzo Fernandez e poi con Gallagher, smarcato dal clamoroso errore in impostazione di Pope, due gigantesche occasioni.
La gara si tinge definitivamente di bianconero in appena un minuto: il colpo di testa di Lascelles, a cui il gol mancava dal novembre 2021, su cross di Gordon al 60′ e la colossale amnesia di Thiago Silva che favorisce Joelinton al 61′ spianano la strada ai Magpies, portati sul definitivo più tre dal destro in buca d’angolo di Gordon, a cui va il riconoscimento anche di aver procurato la doppia ammonizione di James ad un quarto d’ora dal termine.
Il Chelsea si butta, di fatto, via nella gara delle disattenzioni e subisce per il secondo incontro di fila quattro gol, mettendone a referto solamente uno al contrario di quanto accaduto contro il Manchester City. I blu di Londra restano al decimo posto ma si allontanano sensibilmente dall’obiettivo stagionale.
NOTTINGHAM FOREST 2-3 BRIGHTON (3′ Elanga, 26′ Ferguson, 49’pt, 58′ (rig.) Joao Pedro, 76′ (rig.) Gibbs-White)
Il Brighton torna a vincere in campionato dopo due mesi al termine di una gara folle al City Ground.
I Seagulls reagiscono all’iniziale svantaggio targato Elanga, secondo gol consecutivo, pescato sul secondo palo dal cross di Gibbs-White, grazie al destro piazzato di Ferguson, a secco dal 29 ottobre, e alla prima doppietta con la maglia bianco-blu di Joao Pedro, entrato in campo al 21′ per sostituire l’infortunato Ansu Fati. Il brasiliano svetta nel cuore dell’area correggendo in porta il traversone di Gross per l’1-2 e trasforma il quinto rigore sui cinque calciati in stagione per l’1-3.
Il controverso finale porta in dote un’altra rete, un’espulsione e polemiche arbitrali. Il 2-3 è griffato Gibbs-White dal dischetto, dopo assegnazione della massima punizione con l’ausilio del Var per fallo di Hinshelwood, subentrato all’altro infortunato Lamptey, su Hudson–Odoi. Il destinatario del rosso, o meglio del doppio giallo a pochi secondi di distanza, è capitan Dunk, reo secondo il sempre discutibile arbitro Taylor di un eccesso di proteste in occasione del penalty assegnato ai padroni di casa.
La sfrenata gioia di De Zerbi dopo il triplice fischio è indice dell’altissimo livello di tensione accumulata, nonché di una vera e propria liberazione che consente ai suoi di mantenere l’ottava piazza. Il Nottingham esce sconfitto per la terza volta nelle ultime quattro uscite e ora deve guardarsi le spalle.
BURNLEY 1-2 WEST HAM (49′ (rig.) Rodriguez, 86′ (aut.) O’Shea, 91′ Soucek)
Il West Ham passa tra l’86’ ed il 91′ a Turf Moor e resta attaccato al treno Europa.
Non c’è Bowen? Nessun problema, ci pensano gli altri due, sempre decisivi: Kudus e Soucek. Il ghanese ex Ajax, trasformato da Moyes in un esterno offensivo, propizia il gol del pari con uno spunto individuale sulla corsia destra che lo porta al cross fatalmente deviato nella propria porta da O’Shea. Il ceco scaraventa alle spalle di Trafford un potentissimo destro al volo da distanza ravvicinata, sugli sviluppi della traiettoria arcuata disegnata dal solito Kudus, che vale 3 punti per i suoi ed il quarto gol personale consecutivo tra club e nazionale. Gli Hammers salgono a 20 punti in classifica e mantengono invariate le distanze da Brighton e Newcastle.
Restano al palo i Clarets nonostante una prestazione generosa che certamente non meritava la sconfitta come esito. La prima gioia stagionale di Jay Rodriguez in campionato arrivata ad inizio ripresa, un Koleosho in formato super ed ill pericoloso destro di Amdouni sventato da Areola non sono bastati per evitare il sesto stop di fila. Kompany resta all’ultimo posto in compagnia dell’Everton.
FULHAM 3-2 WOLVERHAMPTON (7′ Iwobi, 22′ Cunha, 59′ (rig.), 94′ (rig.) Willian, 75′ (rig.) Hee-Chan)
Difese allegre, spazi aperti, cinque gol e tre rigori. Questi gli ingredienti che riportano il Fulham alla vittoria dopo un mese e mezzo in campionato.
La partita viene stappata immediatamente dai padroni di casa con l’ex Everton e Arsenal Iwobi che corregge in porta con il mancino il cross basso arretrato di Robinson mettendo a referto il suo primo gol in maglia Cottagers. La reazione ospite non tarda ad arrivare: esattamente quindici minuti dopo Bellegarde decide di mettersi in proprio sfoderando una meravigliosa serpentina che lo porta sul fondo costringendolo a cercare il centro, la zona dove è appostato Matheus Cunha che di testa infila Leno per il suo terzo acuto in campionato.
Dopo il pari i Wolves sembrano averne di più e vanno vicini a ribaltarla, ma ad inizio ripresa Semedo colpisce Cairney in area nel tentativo di anticiparlo. Willian spiazza Jose Sà dal dischetto e fa 2-1. I lupi d’oltremanica hanno, però, ancora la forza di reagire, questa volta con il solito Hwang Hee-Chan che ad un quarto d’ora dal 90′ si procura e trasforma il penalty del nuovo pareggio che gli vale la settima marcatura personale in questa Premier.
Al secondo dei sette minuti di recupero assegnati il direttore di gara Michael assegna con l’ausilio del Var il terzo tiro dagli undici metri del match, il secondo in favore del Fulham per un intervento di Joao Gomes su Wilson, analogo a quello tra Semedo e Cairney. Willian è ancora glaciale e con la sua prima doppietta stagionale permette ai suoi di agganciare proprio i Wolves in classifica e aumentare il margine sul terzultimo posto a +10.
Sconfitta amara, invece, per i ragazzi di O’Neil che hanno patito l’assenza del miglior elemento in rosa insieme a Hee–Chan, Pedro Neto, e peccato di precisione in zona gol. Le possibili velleità europee forse si spengono qui, anche se il campionato è ancora molto lungo ed il successo pre-sosta con il Tottenham lascia ben sperare in vista dell’impervia trasferta all’Emirates contro l’Arsenal della prossima giornata.
SHEFFIELD UNITED 1-3 BOURNEMOUTH (12′, 51′ Tavernier, 48’pt Kluivert, 97′ McBurnie)
Domina, ne fa tre e vince convincendo il Bournemouth a Bramall Lane nello scontro salvezza con lo Sheffield United.
Le Cherries bissano la vittoria pre-sosta ottenuta ai danni del Newcastle rifilando un pesante tris a domicilio alle Blades nel segno di un ritrovato Marcus Tavernier, sbloccatosi in questa stagione dopo le cinque marcature della scorsa, che capitalizza gli ottimi spunti di Semenyo e Smith per lo 0-1 e lo 0-3. Lo 0-2 porta la firma dell’ex Roma Justin Kluivert, primo gol in carriera in Premier League, agevolato dall’orrore con i piedi di Foderingham a suggellamento di una giornata più che negativa per gli estremi difensori. I ragazzi di Iraola allungano così a +7 sul terzultimo posto.
I padroni di casa non riescono a dare continuità ai quattro punti ottenuti nelle ultime due contro Wolverhampton e Brighton e scivolano a -4 dal Luton diciassettesimo. La performance non all’altezza creerà numerose apprensioni a Heckingbottom, certamente non è sufficiente la rete della bandiera a recupero inoltrato di McBurnie.
LUTON 2-1 CRYSTAL PALACE (72′ Mengi, 74′ Olise, 83′ Brown)
Eccola, la prima vittoria casalinga in Premier League nella storia del Luton. Gli Hatters piegano di misura il Crystal Palace, colpevole di non aver finalizzato le tante occasioni create.
I ragazzi di Edwards soffrono, si stringono agli incessanti cori dei tifosi, di casa, ma soprattutto alle parate di Kaminski, eccezionale su Eze dalla distanza e su Edouard da pochi metri, procurando, nella stessa circostanza, il tocco di braccio del terminale francese che porta all’annullamento della rete dello 0-1. Gli arancioni la sbloccano alla prima, vera opportunità, capitalizzata dal centrale di difesa Mengi da vero e proprio predatore d’area di rigore sugli sviluppi di un corner, e tornano, stavolta definitivamente, in vantaggio grazie alla zampata di Jacob Brown in area piccola, imbeccato dal suggerimento profondo di Ogbene.
Alle Eagles resta il grande rimpianto di non aver tramutato in gol la supremazia apparsa evidente per larghi tratti, ma anche la grande consapevolezza di essere tutt’altra squadra con Olise, Eze ed Edouard tutti a disposizione. Il momentaneo 1-1 realizzato dal numero 7, rientrato due settimane fa dopo uno stop di quattro mesi, è destinato ad entrare di diritto nei gol più belli della stagione. Hodgson dovrà, però, fare i conti con il nuovo infortunio di Eze, uscito malconcio al 49′: il 10 ha rassicurato tutti nel post-partita ma resta in dubbio per la trasferta contro il West Ham di settimana prossima.
Classifica e prossimo turno
1 |
Arsenal |
30 | 13 | 9 | 3 | 1 | 27:10 | +17 |
2 |
Manchester City |
29 | 13 | 9 | 2 | 2 | 33:13 | +20 |
3 |
Liverpool |
28 | 13 | 8 | 4 | 1 | 26:10 | +16 |
4 |
Aston Villa |
28 | 13 | 9 | 1 | 3 | 31:18 | +13 |
5 |
Tottenham |
26 | 13 | 8 | 2 | 3 | 25:17 | +8 |
6 |
Manchester United |
24 | 13 | 8 | 0 | 5 | 16:16 | 0 |
7 |
Newcastle |
23 | 13 | 7 | 2 | 4 | 31:14 | +17 |
8 |
Brighton |
22 | 13 | 6 | 4 | 3 | 28:23 | +5 |
9 |
West Ham |
20 | 13 | 6 | 2 | 5 | 23:23 | 0 |
10 | Chelsea | 16 | 13 | 4 | 4 | 5 | 22:20 | +2 |
11 | Brentford | 16 | 13 | 4 | 4 | 5 | 19:18 | +1 |
12 |
Wolverhampton |
15 | 13 | 4 | 3 | 6 | 18:23 | -5 |
13 |
Crystal Palace |
15 | 13 | 4 | 3 | 6 | 13:18 | -5 |
14 |
Fulham |
15 | 13 | 4 | 3 | 6 | 13:22 | -9 |
15 |
Nottingham Forest |
13 | 13 | 3 | 4 | 6 | 16:21 | -5 |
16 |
Bournemouth |
12 | 13 | 3 | 3 | 7 | 14:28 | -14 |
17 |
Luton Town |
9 | 13 | 2 | 3 | 8 | 12:23 | -11 |
18 |
Sheffield United |
5 | 13 | 1 | 2 | 10 | 11:34 | -23 |
19 |
Everton |
4 | 13 | 4 | 2 | 7 | 14:20 | -6 |
20 |
Burnley |
4 | 13 | 1 | 1 | 11 | 10:32 | -22 |
*Everton 10 punti di penalizzazione
Prossimo turno:
Sabato 2 dicembre
Brentford 16:00 Luton
Arsenal 16:00 Wolverhampton
Burnley 16:00 Sheffield United
Nottingham Forest 18:30 Everton
Newcastle 21:00 Manchester United
Domenica 3 dicembre
Chelsea 15:00 Brighton
Liverpool 15:00 Fulham
West Ham 15:00 Crystal Palace
Bournemouth 15:00 Aston Villa
Manchester City 17:30 Tottenham
Premier League
Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici
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12 ore fail
28/04/2025
Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.
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Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.
I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.
Premier League, dominio Liverpool-Man City
Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.
Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.
L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.
Premier League
Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione
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17 ore fail
28/04/2025
Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:
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Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.
Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.
Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campione — è necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.
Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League, per di più senza mai partire da titolare.
Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palace — potrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento
Chiesa, chi come lui
Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.
La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.
Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.
Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.
Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.
Premier League
Arsenal, Saka blindato: pronto un mega rinnovo di contratto
Pubblicato
17 ore fail
28/04/2025
La stella dell’Arsenal, Bukayo Saka, è pronto a rinnovare il contratto con i Gunners. Cresciuto nelle giovanili del club, Saka diventerà il più pagato della rosa.
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Alla vigilia dell’attesissima semifinale di andata di Champions League contro il Paris Saint Germain, arriva un importantissima indiscrezione in casa Arsenal. Secondo quanto riportato da addetti ai lavori inglesi e dall’esperto di mercato Ekrem Konur, i Gunners avrebbero trovato un accordo con Bukayo Saka per il rinnovo del contratto. L’esterno inglese, prodotto delle giovanili dell’Arsenal, è pronto a legarsi per molto tempo con il club di Londra.
Nonostante il contratto di Saka non scadesse prima del 2027, il rinnovo di Star Boy, l’idolo dei tifosi Gunners, è sempre stata una priorità per i proprietari del club inglese. Anche il calciatore ha sempre manifestato pubblicamente il suo amore per la squadra e la volontà di rimanere a Londra, nonostante il forte interesse di top club come Real Madrid e PSG. Vi era quindi il reciproco desiderio di arrivare presto ad un nuovo accordo. Come premio per la fedeltà e della costante crescita avuta in questi anni, il classe 2001 diventerà il calciatore più pagato della rosa dell’Arsenal.
Arsenal, Saka diventerà il più pagato in squadra
Secondo le indiscrezioni, passerà dall’attuale stipendio di 10 milioni di sterline ad un ingaggio intorno ai 15-16 milioni di pound. Con il nuovo accordo, Saka riceverà uno stipendio superiore a quelli dei tre attualmente più pagati nell’Arsenal: Gabriel Jesus, Martin Odegaard e Kai Havertz.
Il rinnovo di Saka rappresenta la prima grande operazione condotta dal nuovo direttore sportivo Andrea Berta. L’ex dirigente dell’Atletico Madrid, entrato in carica al posto di Edu nel mese di marzo, inaugura la sua avventura con i Gunners blindando la stella della squadra.
Nonostante l’infortunio al bicipite femorale che lo ha costretto ai box per oltre 3 mesi, Saka ha fatto registrare ottimi numeri: 11 gol e 14 assist in stagione per lui. Soprattutto in Champions League è stato spesso il trascinatore della squadra, grazie alle 5 reti realizzate in Europa. Prima di ufficializzare il suo rinnovo, lo Star Boy vuole condurre il suo Arsenal alla seconda finale di Champions League della sua storia.
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