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All Eyes On Me – il focus sul 13° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della tredicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Tredicesimo turno: Alexander-Arnold risponde a Haaland, poker del Newcastle al Chelsea. L’Arsenal si prende la vetta

All Eyes On Me

BRENTFORD 0-1 ARSENAL (89′ Havertz)

La Premier League ha un nuovo padrone: l’Arsenal passa all’ultimo respiro al Community Stadium di Brentford soffrendo oltre la misura prevista, ma spuntandola da squadra consapevole, e si mette al comando del campionato.

Decisiva l’incornata di Havertz sul quinto assist stagionale di Saka. Il tedesco ex Chelsea firma il primo gol su azione con la maglia dei Gunners dopo il rigore trasformato a Bournemouth nello 0-4 di fine settembre. Arteta sfrutta al meglio il pari nello scontro tra Man City e Liverpool ed i recuperi di Odegaard e Gabriel Jesus, rinunciando al doppio play dall’inizio con l’inserimento di Trossard e non Jorginho al fianco di Rice.

Proprio il centrocampista inglese si rivela decisivo schermando sulla linea il tentativo di Mbeumo messo in moto da un grossolano errore con i piedi di Ramsdale, tornato a difendere i pali dei rossi di Londra complice l’infortunio occorso a Raya.

Secondo stop consecutivo per le Bees dopo il 3-0 subìto per mano del Liverpool prima della sosta. Nonostante la sconfitta di misura i ragazzi di Frank si sono dimostrati all’altezza del match sfiorando a più riprese il vantaggio anche nella ripresa con il tentativo aereo di Ajer sventato sulla riga di porta da Zinchenko.

MANCHESTER CITY 1-1 LIVERPOOL (27′ Haaland, 80′ Alexander-Arnold)

Nessun vincitore, qualche rimpianto e primato soffiato dall’Arsenal. Questo è l’esito, ma lo svolgimento racconta ed evidenzia tanto altro. La sensazione è che il Liverpool sia definitivamente tornato sui propri livelli e che possa dar vita nuovamente ad una battaglia all’ultimo punto con il Manchester City per la conquista del titolo.

Con questo pari i Reds interrompono la striscia di 24 successi interni consecutivi dei Citizens, inizialmente portatisi in vantaggio con il quattordicesimo gol in campionato di Haaland, il cinquantesimo complessivo in Premier League in appena 48 match disputati battendo così il precedente record di Andy Cole che per ottenere lo stesso traguardo aveva impiegato 65 partite.

L’acuto del norvegese, scaturito dal recupero palla alto di Aké su uno scellerato rinvio di Alisson, viene livellato a dieci minuti dalla fine dall’affilato destro in diagonale di AlexanderArnold originato da un’azione in ripartenza nata da uno straordinario intervento del numero uno ospite, condotta da Gravenberch e rifinita da Salah.

Il risultato finale dà l’impressione di rispecchiare il giusto esito di una gara dall’elevato tasso tecnico e agonistico, che dopo l’evidente dislivello esplicitato nello scontro dello scorso anno torna a simboleggiare ciò che di meglio abbia da regalare il calcio d’oltremanica.

TOTTENHAM 1-2 ASTON VILLA (22′ Lo Celso, 52’pt Pau Torres, 61′ Watkins)

Operazione sorpasso completata per lo strabiliante Aston Villa di Emery che espugna la tana del Tottenham per la seconda volta negli ultimi dieci mesi.

I Villans anche con un pizzico di fortuna fanno loro una gara dai ritmi elevatissimi, contraddistinta da repentini cambi di fronte ed innumerevoli occasioni da gol da ambo le parti. Le reti ospiti portano la firma di Pau Torres, ancora in gol di testa dopo la spizzata provvidenziale di Wolverhampton, e, ovviamente, Ollie Watkins che si stanzia a quota sette nella classifica marcatori grazie ad un diagonale affilato sul suggerimento verticale di Tielemans. 22 vittorie in Premier League nel 2023, record interno di successi in un anno solare, terzo posto a pari merito con il Liverpool e solamente due lunghezze di distanza dalla vetta. Emery doing what Emery does best.

Terzo ko di fila, invece, per il Tottenham falcidiato dalle assenze e perseguitato anche dalla sorte avversa. Il palo di Kulusevski ed il miracolo di Emi Martinez sulla conclusione dalla distanza di Hojbjerg, subentrato al 30′ all’infortunato Bentancur, sbarrano la strada agli Spurs costretti nuovamente a soccombere e a fare i conti con una difesa praticamente da inventare. Due gli aspetti positivi per Postecoglu: la prestazione di Bryan Gil, da tempo relegato nelle seconde linee, ed il gol del vantaggio iniziale di Lo Celso, tornato in estate dopo il prestito al Villarreal. Il tecnico australiano spera di recuperare qualche elemento in vista del prossimo match in programma, quello contro il Man City.

EVERTON 0-3 MANCHESTER UNITED (3′ Garnacho, 56′ (rig.) Rashford, 75′ Martial)

Terzo successo consecutivo senza concedere gol per il Manchester United che si rilancia portandosi a -4 dalla zona Champions.

L’istantanea che racchiude l’essenza del successo a Goodison Park è quella in sovrimpressione: Garnacho sfida le leggi della fisica e realizza un gol da cineteca emulando il gesto tecnico di Rooney in un derby del 2011 e la più iconica delle esultanze di Cristiano Ronaldo. Al netto del risultato rotondo i Red Devils soffrono nella parte centrale della partita e devono affidarsi al miglior Onana per scongiurare l’ipotesi pareggio.

Il match prende la via di Manchester intorno al 10′ della ripresa quando il direttore di gara Brooks assegna con l’ausilio del Var un calcio di rigore in favore degli ospiti per il fallo di Young su Martial, trasformato da Rashford, che interrompe il digiuno da gol dopo quasi tre mesi. La rete del definitivo 0-3 porta la firma di Martial, a secco dallo scorso 25 maggio. Può essere, dunque, soddisfatto lo squalificato Ten Hag, ripagato anche dalla scelta di schierare il 2005 Mainoo in mediana per sopperire alle assenze di Eriksen e Casemiro.

Cade l’Everton dopo quattro risultati utili tra campionato e coppa fornendo comunque una prestazione sufficiente. I Toffees perdono l’imbattibilità interna dopo due mesi, e ora Dyche sarà chiamato a gestire le complesse implicazioni e conseguenze del pesante -10 inflitto dalla giustizia sportiva inglese che relega la squadra all’ultimo posto insieme al Burnley.

NEWCASTLE 4-1 CHELSEA (13′ Isak, 23′ Sterling, 60′ Lascelles, 61′ Joelinton, 83′ Gordon)

Sesta vittoria interna consecutiva per il Newcastle che rifila un secco 4-1 al Chelsea e resta in scia delle principali contendenti al quarto posto.

La squadra dimezzata uscita con zero punti nell’ultima gara a Bournemouth recupera contro i Blues elementi della caratura di Isak e Almiron, ma perde Longstaff, rimpiazzato dal primo minuto dal 2006 Miley, e Wilson. A sbloccare il risultato è proprio il terminale svedese, sette reti in nove presenze, perfettamente imbeccato proprio da Miley dopo un avvio piuttosto aggressivo dei padroni di casa. Gli ospiti la pareggiano dopo dieci minuti con la meravigliosa punizione di Sterling, terza marcatura nelle ultime quattro uscite, ma non sfruttano del tutto l’inerzia positiva a loro favore cestinando prima con Enzo Fernandez e poi con Gallagher, smarcato dal clamoroso errore in impostazione di Pope, due gigantesche occasioni.

La gara si tinge definitivamente di bianconero in appena un minuto: il colpo di testa di Lascelles, a cui il gol mancava dal novembre 2021, su cross di Gordon al 60′ e la colossale amnesia di Thiago Silva che favorisce Joelinton al 61′ spianano la strada ai Magpies, portati sul definitivo più tre dal destro in buca d’angolo di Gordon, a cui va il riconoscimento anche di aver procurato la doppia ammonizione di James ad un quarto d’ora dal termine.

Il Chelsea si butta, di fatto, via nella gara delle disattenzioni e subisce per il secondo incontro di fila quattro gol, mettendone a referto solamente uno al contrario di quanto accaduto contro il Manchester City. I blu di Londra restano al decimo posto ma si allontanano sensibilmente dall’obiettivo stagionale.

NOTTINGHAM FOREST 2-3 BRIGHTON (3′ Elanga, 26′ Ferguson, 49’pt, 58′ (rig.) Joao Pedro, 76′ (rig.) Gibbs-White)

Il Brighton torna a vincere in campionato dopo due mesi al termine di una gara folle al City Ground.

I Seagulls reagiscono all’iniziale svantaggio targato Elanga, secondo gol consecutivo, pescato sul secondo palo dal cross di Gibbs-White, grazie al destro piazzato di Ferguson, a secco dal 29 ottobre, e alla prima doppietta con la maglia bianco-blu di Joao Pedro, entrato in campo al 21′ per sostituire l’infortunato Ansu Fati. Il brasiliano svetta nel cuore dell’area correggendo in porta il traversone di Gross per l’1-2 e trasforma il quinto rigore sui cinque calciati in stagione per l’1-3.

Il controverso finale porta in dote un’altra rete, un’espulsione e polemiche arbitrali. Il 2-3 è griffato Gibbs-White dal dischetto, dopo assegnazione della massima punizione con l’ausilio del Var per fallo di Hinshelwood, subentrato all’altro infortunato Lamptey, su HudsonOdoi. Il destinatario del rosso, o meglio del doppio giallo a pochi secondi di distanza, è capitan Dunk, reo secondo il sempre discutibile arbitro Taylor di un eccesso di proteste in occasione del penalty assegnato ai padroni di casa.

La sfrenata gioia di De Zerbi dopo il triplice fischio è indice dell’altissimo livello di tensione accumulata, nonché di una vera e propria liberazione che consente ai suoi di mantenere l’ottava piazza. Il Nottingham esce sconfitto per la terza volta nelle ultime quattro uscite e ora deve guardarsi le spalle.

BURNLEY 1-2 WEST HAM (49′ (rig.) Rodriguez, 86′ (aut.) O’Shea, 91′ Soucek)

Il West Ham passa tra l’86’ ed il 91′ a Turf Moor e resta attaccato al treno Europa.

Non c’è Bowen? Nessun problema, ci pensano gli altri due, sempre decisivi: Kudus e Soucek. Il ghanese ex Ajax, trasformato da Moyes in un esterno offensivo, propizia il gol del pari con uno spunto individuale sulla corsia destra che lo porta al cross fatalmente deviato nella propria porta da O’Shea. Il ceco scaraventa alle spalle di Trafford un potentissimo destro al volo da distanza ravvicinata, sugli sviluppi della traiettoria arcuata disegnata dal solito Kudus, che vale 3 punti per i suoi ed il quarto gol personale consecutivo tra club e nazionale. Gli Hammers salgono a 20 punti in classifica e mantengono invariate le distanze da Brighton e Newcastle.

Restano al palo i Clarets nonostante una prestazione generosa che certamente non meritava la sconfitta come esito. La prima gioia stagionale di Jay Rodriguez in campionato arrivata ad inizio ripresa, un Koleosho in formato super ed ill pericoloso destro di Amdouni sventato da Areola non sono bastati per evitare il sesto stop di fila. Kompany resta all’ultimo posto in compagnia dell’Everton.

FULHAM 3-2 WOLVERHAMPTON (7′ Iwobi, 22′ Cunha, 59′ (rig.), 94′ (rig.) Willian, 75′ (rig.) Hee-Chan)

Difese allegre, spazi aperti, cinque gol e tre rigori. Questi gli ingredienti che riportano il Fulham alla vittoria dopo un mese e mezzo in campionato.

La partita viene stappata immediatamente dai padroni di casa con l’ex Everton e Arsenal Iwobi che corregge in porta con il mancino il cross basso arretrato di Robinson mettendo a referto il suo primo gol in maglia Cottagers. La reazione ospite non tarda ad arrivare: esattamente quindici minuti dopo Bellegarde decide di mettersi in proprio sfoderando una meravigliosa serpentina che lo porta sul fondo costringendolo a cercare il centro, la zona dove è appostato Matheus Cunha che di testa infila Leno per il suo terzo acuto in campionato.

Dopo il pari i Wolves sembrano averne di più e vanno vicini a ribaltarla, ma ad inizio ripresa Semedo colpisce Cairney in area nel tentativo di anticiparlo. Willian spiazza Jose Sà dal dischetto e fa 2-1. I lupi d’oltremanica hanno, però, ancora la forza di reagire, questa volta con il solito Hwang Hee-Chan che ad un quarto d’ora dal 90′ si procura e trasforma il penalty del nuovo pareggio che gli vale la settima marcatura personale in questa Premier.

Al secondo dei sette minuti di recupero assegnati il direttore di gara Michael assegna con l’ausilio del Var il terzo tiro dagli undici metri del match, il secondo in favore del Fulham per un intervento di Joao Gomes su Wilson, analogo a quello tra Semedo e Cairney. Willian è ancora glaciale e con la sua prima doppietta stagionale permette ai suoi di agganciare proprio i Wolves in classifica e aumentare il margine sul terzultimo posto a +10.

Sconfitta amara, invece, per i ragazzi di O’Neil che hanno patito l’assenza del miglior elemento in rosa insieme a HeeChan, Pedro Neto, e peccato di precisione in zona gol. Le possibili velleità europee forse si spengono qui, anche se il campionato è ancora molto lungo ed il successo pre-sosta con il Tottenham lascia ben sperare in vista dell’impervia trasferta all’Emirates contro l’Arsenal della prossima giornata.

SHEFFIELD UNITED 1-3 BOURNEMOUTH (12′, 51′ Tavernier, 48’pt Kluivert, 97′ McBurnie)

Domina, ne fa tre e vince convincendo il Bournemouth a Bramall Lane nello scontro salvezza con lo Sheffield United.

Le Cherries bissano la vittoria pre-sosta ottenuta ai danni del Newcastle rifilando un pesante tris a domicilio alle Blades nel segno di un ritrovato Marcus Tavernier, sbloccatosi in questa stagione dopo le cinque marcature della scorsa, che capitalizza gli ottimi spunti di Semenyo e Smith per lo 0-1 e lo 0-3. Lo 0-2 porta la firma dell’ex Roma Justin Kluivert, primo gol in carriera in Premier League, agevolato dall’orrore con i piedi di Foderingham a suggellamento di una giornata più che negativa per gli estremi difensori. I ragazzi di Iraola allungano così a +7 sul terzultimo posto.

I padroni di casa non riescono a dare continuità ai quattro punti ottenuti nelle ultime due contro Wolverhampton e Brighton e scivolano a -4 dal Luton diciassettesimo. La performance non all’altezza creerà numerose apprensioni a Heckingbottom, certamente non è sufficiente la rete della bandiera a recupero inoltrato di McBurnie.

LUTON 2-1 CRYSTAL PALACE (72′ Mengi, 74′ Olise, 83′ Brown)

Eccola, la prima vittoria casalinga in Premier League nella storia del Luton. Gli Hatters piegano di misura il Crystal Palace, colpevole di non aver finalizzato le tante occasioni create.

I ragazzi di Edwards soffrono, si stringono agli incessanti cori dei tifosi, di casa, ma soprattutto alle parate di Kaminski, eccezionale su Eze dalla distanza e su Edouard da pochi metri, procurando, nella stessa circostanza, il tocco di braccio del terminale francese che porta all’annullamento della rete dello 0-1. Gli arancioni la sbloccano alla prima, vera opportunità, capitalizzata dal centrale di difesa Mengi da vero e proprio predatore d’area di rigore sugli sviluppi di un corner, e tornano, stavolta definitivamente, in vantaggio grazie alla zampata di Jacob Brown in area piccola, imbeccato dal suggerimento profondo di Ogbene.

Alle Eagles resta il grande rimpianto di non aver tramutato in gol la supremazia apparsa evidente per larghi tratti, ma anche la grande consapevolezza di essere tutt’altra squadra con Olise, Eze ed Edouard tutti a disposizione. Il momentaneo 1-1 realizzato dal numero 7, rientrato due settimane fa dopo uno stop di quattro mesi, è destinato ad entrare di diritto nei gol più belli della stagione. Hodgson dovrà, però, fare i conti con il nuovo infortunio di Eze, uscito malconcio al 49′: il 10 ha rassicurato tutti nel post-partita ma resta in dubbio per la trasferta contro il West Ham di settimana prossima.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

30 13 9 3 1 27:10 +17
2

Manchester City

29 13 9 2 2 33:13 +20
3

Liverpool

28 13 8 4 1 26:10 +16
4

Aston Villa

28 13 9 1 3 31:18 +13
5

Tottenham

26 13 8 2 3 25:17 +8
6

Manchester United

24 13 8 0 5 16:16 0
7

Newcastle

23 13 7 2 4 31:14 +17
8

Brighton

22 13 6 4 3 28:23 +5
9

West Ham

20 13 6 2 5 23:23 0
10 Chelsea 16 13 4 4 5 22:20 +2
11 Brentford 16 13 4 4 5 19:18 +1
12

Wolverhampton

15 13 4 3 6 18:23 -5
13

Crystal Palace

15 13 4 3 6 13:18 -5
14

Fulham

15 13 4 3 6 13:22 -9
15

Nottingham Forest

13 13 3 4 6 16:21 -5
16

Bournemouth

12 13 3 3 7 14:28 -14
17

Luton Town

9 13 2 3 8 12:23 -11
18

Sheffield United

5 13 1 2 10 11:34 -23
19

Everton

4 13 4 2 7 14:20 -6
20

Burnley

4 13 1 1 11 10:32 -22

*Everton 10 punti di penalizzazione

 

Prossimo turno:

Sabato 2 dicembre

Brentford 16:00 Luton

Arsenal 16:00 Wolverhampton

Burnley 16:00 Sheffield United

Nottingham Forest 18:30 Everton

Newcastle 21:00 Manchester United

Domenica 3 dicembre

Chelsea 15:00 Brighton

Liverpool 15:00 Fulham

West Ham 15:00 Crystal Palace

Bournemouth 15:00 Aston Villa

Manchester City 17:30 Tottenham

 

Premier League

Manchester United, un crollo senza fine: i Red Devils scivolano al 15° posto

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Manchester United

Manchester United, la squadra di Amorim sprofonda, mentre lo spettro della retrocessione si avvicina.

Il Manchester United non fa più notizia per le sconfitte, ma per la sua incredibile crisi. La caduta contro il Tottenham ha aggravato una situazione già precaria, con i Red Devils che precipitano al quindicesimo posto in classifica con appena 29 punti dopo 25 giornate. Numeri che, per una squadra abituata a lottare per i vertici, suonano come una condanna.

Sebbene la zona rossa sia ancora a 12 punti di distanza, lo United sta rischiando più di quanto sembri. Con 8 sconfitte nelle ultime 12 partite, la squadra di Ruben Amorim ha registrato un rendimento disastroso, superato in negativo solo da Leicester e Southampton. Se le dirette concorrenti per la salvezza dovessero rialzare la testa, i Red Devils si troverebbero in una situazione drammatica.

Manchester United

Manchester United, un precedente preoccupante

Il dodicesimo ko in 25 gare rappresenta un dato allarmante: solo nella stagione 1973/74 lo United aveva fatto peggio, chiudendo con 13 sconfitte e finendo incredibilmente in Championship. Il paragone con quell’annata fa paura, perché solo un cambio di rotta deciso potrà scongiurare un destino simile.

Purtroppo, l’arrivo dell’ex tecnico dello Sporting Lisbona non ha portato la svolta sperata. In 14 partite alla guida dello United, Amorim ha ottenuto appena 14 punti, con otto sconfitte, e un bilancio negativo che non si vedeva dal 1958, anno della tragedia aerea di Monaco. Numeri che mettono in discussione il suo futuro sulla panchina.

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Premier League

Manchester City, Claudio Echeverri vola in Inghilterra

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Juventus

Claudio Echeverri si prepara al trasferimento al Manchester City, pronto a unirsi alla squadra dopo le prestazioni con l’Argentina U20.

Claudio Echeverri, giovane stella argentina, è in procinto di unirsi al Manchester City. Il centrocampista, classe 2005, ha impressionato tutti con le sue prestazioni nella squadra U20 dell’Argentina. Questa settimana, Echeverri volerà in Inghilterra per iniziare la sua avventura con i Citizens, portando con sé un bagaglio di esperienza accumulata nelle competizioni internazionali giovanili. Il suo trasferimento rappresenta un’aggiunta significativa per la squadra di Pep Guardiola, sempre alla ricerca di giovani talenti da sviluppare.

Manchester City, le aspettative su Echeverri

Il trasferimento di Echeverri al Manchester City segna un passo cruciale nella sua carriera. La sua capacità di controllo palla e la visione di gioco hanno catturato l’attenzione degli scout del City, che vedono in lui un potenziale leader del centrocampo negli anni a venire. Gli appassionati del City attendono con ansia di vedere come Echeverri si adatterà al calcio inglese e se riuscirà a ritagliarsi uno spazio tra le stelle del club. Con l’inizio di questa nuova avventura, le aspettative sono alte e il giovane argentino avrà l’opportunità di dimostrare il suo valore su uno dei palcoscenici più prestigiosi del calcio mondiale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Manchester City, Guardiola: “Khusanov? Ha un grande potenziale”

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Manchester City, Pep Guardiola

Manchester City, Pep Guardiola elogia Khusanov: “Un futuro brillante per il giovane talento uzbeko”, sottolineando la sua velocità e compostezza.

Il celebre allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha recentemente parlato del giovane talento uzbeko Khusanov, esprimendo grande entusiasmo per il potenziale del calciatore. Guardiola ha dichiarato che Khusanov potrebbe diventare “un grande giocatore per il futuro”, sottolineando la sua impressionante velocità e la calma con il pallone. “La sua capacità decisionale deve migliorare, ma è solo una questione di età”, ha aggiunto l’allenatore spagnolo.

Manchester City, le prospettive per il futuro

Khusanov, che si è distinto per le sue qualità tecniche e atletiche, rappresenta un investimento significativo per il club inglese. L’attenzione posta da Guardiola su questo giovane calciatore evidenzia l’importanza di sviluppare talenti emergenti e la fiducia riposta nelle sue potenzialità. Con l’allenamento e l’esperienza, Khusanov potrebbe diventare un elemento chiave per la squadra, contribuendo al futuro successo del Manchester City.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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