Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 14° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della quattordicesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Quattordicesimo turno: Arsenal ancora al comando, Newcastle di misura sullo United. Liverpool e Tottenham al cardiopalma
ARSENAL 2-1 WOLVERHAMPTON (6′ Odegaard, 13′ Saka, 86′ Cunha)
Quinta vittoria consecutiva tra campionato e Champions per l’Arsenal che consolida il primato in solitaria. Dopo averne rifilati sei al Lens in Europa i Gunners superano di misura il Wolverhampton sprecando molto e rischiando la beffa finale.
I ragazzi di Arteta sfoderano il miglior primo tempo della stagione ritrovando quel calcio ispirato e rapidissimo che li aveva contraddistinti per gran parte dello scorso anno. Questi primi quarantacinque minuti si tramutano in un doppio vantaggio, raccolto in realtà dopo appena tredici giri di lancetta, grazie al quinto gol in questa Premier di Saka e alla settima realizzazione stagionale complessiva dell’ormai ristabilito Odegaard, la cui maestria nel dettare i tempi di inserimento e giro palla sembra essere sempre più imprescindibile.
Entrambe le reti scaturiscono da manovre sviluppate a velocità supersonica, una sulla destra e una sulla sinistra, grazie ad accurati tocchi di prima nello stretto: quelli dei due terzini Tomiyasu e Zinchenko si rivelano smarcanti e decisivi. Proprio da una leggerezza del laterale ucraino, però, nasce il 2-1, dopo due pali colpiti rispettivamente da Martinelli e Nketiah a cui vanno sommate svariate occasioni cestinate davanti a Bentley, di Matheus Cunha. Il brasiliano approfitta del recupero palla di Semedo per scaricare in porta un mancino potente e piazzato imprendibile per Raya.
Il secondo acuto consecutivo del 12 dei Wolves mette in apprensione i padroni di casa che, nonostante il brivido per il presunto tocco di braccio di Gabriel nel cuore dell’area a tempo scaduto, portano comunque a casa il risultato meritatamente. I lupi d’oltremanica cadono per la terza volta nelle ultime quattro ed ora devono guardarsi le spalle, sperando di recuperare José Sà, uscito al 23′ per problemi alla schiena, in vista dell’impegno infrasettimanale contro il Burnley e Pedro Neto per il prossimo weekend.
LIVERPOOL 4-3 FULHAM (20′ (aut.) Leno, 24′ Wilson, 38′ Mac Allister, 48’pt Tete, 80′ Decordova-Reid, 87′ Endo, 88′ Alexander-Arnold)
Per la prima volta in campionato il Liverpool mette a referto quattro gol e ne subisce tre, ma alla fine riesce ad avere la meglio contro un Fulham duro a morire.
Succede di tutto nel match di Anfield che consegna ai Reds il secondo posto in solitaria a due lunghezze dall’Arsenal. Dopo aver certificato il primo posto nel girone di Europa League con un secco 4-0 al LASK i ragazzi di Klopp sembrano mettere sin da subito in discesa anche lo scontro interno con il Fulham grazie alla meravigliosa punizione calciata da Alexander-Arnold che entra in porta con la complicità della schiena di Leno.
Ma i Cottagers ritrovano la verve offensiva dei giorni migliori (una vera e propria sorpresa considerando i 13 gol realizzati nelle 13 partite, di cui tre nell’ultima giornata con il Wolverhampton) e rispondono colpo su colpo prima con l’ex Wilson che non esulta, e poi con la testata di Tete che pareggia nuovamente i conti al tramonto del primo tempo dopo il primo, splendido acuto in maglia Reds di Mac Allister.
In entrambe le reti ospiti risulta determinante l’incertezza di Kelleher, vice di Alisson, il cui rientro post-infortunio sembra programmato per la prossima settimana. Lo stesso non si può dire, però, sul 2-3 di Decordova–Reid, bravo al minuto 80 nel prendere il tempo a Tsimikas sul cross di Cairney, che gli vale la terza gioia del suo campionato.
Proprio quando la dea bendata sembra aver voltato le spalle ai rossi dopo la traversa colpita da Nunez davanti a Leno, i beniamini di casa si riscoprono, però, immortali: in appena un minuto Endo, anche lui alla prima esultanza con la nuova maglia, e ancora Alexander–Arnold, nuovamente decisivo dopo l’1-1 siglato settimana scorsa in casa del Man City, la ribaltano marchiando la settima vittoria interna consecutiva in Premier League.
Nell’infrasettimanale gli uomini di Klopp faranno visita al fanalino di coda Sheffield United dovendo però rinunciare ancora ad Alisson, Jota e Robertson, oltre che a Matip, uscito anzitempo per un problema al ginocchio. Il Fulham, invece, ospiterà il Nottingham nella speranza di dare continuità in termini di gol e prestazione.
MANCHESTER CITY 3-3 TOTTENHAM (6′ Son, 9′ (aut.) Son, 31′ Foden, 69′ Lo Celso, 81′ Grealish, 90′ Kulusevski)
Furore agonistico, ritmi elevatissimi, sei gol, spettacolo, rimonte e polemiche finali. Tutto come da programma, dunque, nel big match di giornata dell’Etihad.
Il protagonista dei primi dieci minuti di gioco è senza dubbio Son: al 6’ conduce e finalizza una ripartenza da corner avversario iniziata da Gil e rifinta da Kulusevski, trafiggendo Ederson dopo aver bruciato sulla corsa Doku, trovando il nono gol in campionato. Al 9’ infila Vicario con un maldestro tocco di coscia sul cross da piazzato di Julian Alvarez, permettendo al City di rimettersi immediatamente in carreggiata.
Dopo l’1-1 è un monologo della formazione di casa che costringe gli Spurs nella loro metà campo praticamente fino al 45’ inoltrato. La traversa colpita da Doku ed il palo su cui si infrange il diagonale di Alvarez vengono preceduti da un clamoroso errore di Haaland a porta praticamente sguarnita, ed intervallati dal 2-1 di Foden al termine di una combinazione nello stretto che porta il ragazzo di Stockport praticamente dentro la porta del malcapitato Vicario.
Proprio l’ottimo portiere italiano ad inizio ripresa sventa con superlativo riflesso il “puntazo” di Bernardo Silva, scaturito proprio da un suo errore in impostazione, tenendo in vita i suoi. Con il passare dei minuti l’undici di Guardiola, che nel frattempo perde Doku uscito zoppicante, sembra voler gestire, ma perde le distanze tra i reparti e i bianchi di Londra, sornioni, ne approfittano con il secondo acuto consecutivo di Lo Celso che pesca il jolly da fuori area sfoderando un mancino piazzato che bacia il palo e batte Ederson. “Don Pep”, dunque, decide di restituire equilibrio al reparto centrale inserendo Lewis per Foden, e la mossa dà i propri frutti: a dieci minuti dal 90’ la pressione asfissiante degli Sky Blues permette a Rodri di recuperare palla nei pressi della trequarti avversaria, servire Haaland che, a sua volta, premia il rimorchio di Grealish, subentrato a Doku: l’ex Aston Villa apre il piattone e insacca il 3-2.
Il primo gol stagionale del 10 inglese sembra essere la spallata definitiva al match, ma i ragazzi di Postecoglu dopo tre sconfitte consecutive non ne vogliono sapere di perdere ancora. Qualche istante prima della segnalazione del recupero Brennan Johnson sfugge sulla sinistra e disegna un arcobaleno che si spegne sulla testa di Kulusevski. Lo svedese prende il tempo ad Akè, in campo da appena tre minuti, e supera Ederson con la complicità del montante alto.
Nel finale arroventato di partita esplode la polemica: al 93’ il direttore di gara Hooper ferma Grealish lanciato a rete per assegnare una punizione a favore del City trenta metri più indietro per un fallo su Haaland, dopo aver concesso mimicamente il vantaggio. Errore da matita rossa.
Il folle match tra Manchester City e Tottenham termina, dunque, 3-3 dopo quasi cento minuti “da non perdere” come li aveva definiti Guardiola alla vigilia. Terzo pari consecutivo per i Citizens che sembrano aver smarrito quella compattezza difensiva che li aveva contraddistinti nell’ultimo anno; la rete di Son, praticamente sovrapponibile a quella di Openda in Champions, ed i dieci gol incassati nelle ultime quattro uscite complessive ne sono l’emblema. Gli Spurs, invece, sperano di ripartire da questo punto conquistato con ardore e con l’ormai atavica spada di Damocle delle numerosissime assenze.
BOURNEMOUTH 2-2 ASTON VILLA (10′ Semenyo, 20′ Bailey, 52′ Solanke, 90′ Watkins)
Pari spettacolo anche al Vitality Stadium tra Bournemouth e Aston Villa. Un 2-2 che esalta molte delle peculiarità di entrambe le squadre, e che, inaspettatamente, rappresenta un rimpianto più per i padroni di casa che per gli ospiti.
Le Cherries, reduci da tre vittorie nelle ultime quattro, sintomo della tangibile sterzata data ad una stagione iniziata malissimo, passano in vantaggio al 10’ con la terza rete in campionato di Semenyo, imbeccato da Christie sull’errore in disimpegno di Diego Carlos, che non ha problemi nel battere Martinez da distanza ravvicinata. La risposta dei Villans è immediata ed affidata all’estro ed alla rapidità d’esecuzione di Leon Bailey, a secco dal 22 ottobre, che livella il punteggio dopo appena dieci minuti con un violento mancino angolato.
Nei restanti 25 minuti della prima frazione agli ospiti viene annullata la rete del vantaggio dal Var per un fuorigioco di Pau Torres, mentre tra le fila rossonere è sempre Semenyo a risultare protagonista in positivo, con un’azione personale sventata da Martinez, ed in negativo, rischiando il doppio giallo per una trattenuta reiterata ai danni di Bailey.
La ripresa si apre con l’ottava marcatura stagionale di Solanke, bravo nello sfruttare il piede perno sul cross basso di Kerkez per prendere posizione e tempo ai centrali avversari, e prosegue con la legittimazione del vantaggio acquisito da parte dei ragazzi di Iraola, vicini al 3-1 ancora con il numero 9 stoppato solamente da un grande intervento di Martinez.
L’undici di Emery riesce ad evitare il ko allo scadere grazie al solito Watkins che con un colpo di testa da vero e proprio ariete d’area di rigore spedisce il pallone alle spalle dell’incolpevole Neto, centrando già l’obiettivo doppia cifra per quanto concerne le reti in stagione.
L’Aston Villa sarà ora chiamato ad ospitare Man City e Arsenal in tre giorni per misurare le proprie effettive chances di approdo alla prossima Champions. I rossi di Birmingham mantengono comunque il quarto posto, incamerando un punto prezioso in una gara simile a quella persa a Nottingham.
Al Bournemouth, oltre al punto conquistato, resta la consapevolezza di aver messo alle corde uno dei top team del torneo e di aver trovato la giusta quadra.
NEWCASTLE 1-0 MANCHESTER UNITED (55′ Gordon)
Operazione sorpasso completata per il Newcastle che miete l’ennesima vittima illustre nel proprio fortino, avvicinandosi sensibilmente alla zona Champions.
Dopo Aston Villa, Man City, PSG, Arsenal e Chelsea anche il Manchester United paga la tassa St. James’ Park al termine di una gara principalmente condotta dai Magpies sin dalle prime battute. L’undici di Howe, dopo il pari incassato al 97′ al Parc des Princes con un rigore dubbio e ancora fortemente condizionato dalle tante assenze, mette a repentaglio lo 0-0 già nei primi dieci minuti con Gordon e Isak, e nei successivi venti con Almiron e Trippier i cui tentativi si infrangono rispettivamente su Onana e traversa.
Il risultato si sblocca ad inizio ripresa complice il recupero palla alto di Trippier su un tentativo di uscita verticale degli ospiti; dopo aver scaricato la palla centralmente lo stesso terzino inglese si libera sulla corsia e mette in mezzo un cross basso e teso spinto in porta senza difficoltà dal solito Anthony Gordon, già a quota sei nella classifica marcatori.
In seguito al vantaggio i padroni di casa legittimano il risultato sfiorando a più riprese il raddoppio, ma al minuto 86 perdono Pope per infortunio (probabile lussazione della spalla e ipotesi operazione ancora da scongiurare) e due minuti dopo rischiano di gettare tutto alle ortiche con il pareggio di Antony annullato per la deviazione di Maguire partito da posizione irregolare.
Il trittico Everton, Tottenham e Milan da affrontare in sei giorni potrebbe rivelarsi proibitivo per i Magpies, destinati a rimanere orfani di praticamente metà rosa ancora per diverse settimane.
Torna a perdere dopo un mese in campionato, invece, lo United che conferma l’ormai atavica difficoltà nel trovare la rete (appena sedici gol in quattordici giornate) e la scarsa funzionalità di alcune scelte come Shaw al posto di Varane o Lindelof. Il rocambolesco 3-3 di Istanbul che potrebbe aver compromesso l’accesso agli ottavi di Champions, sommato allo 0-3 incassato il Coppa di Lega sempre dal Newcastle e a molti degli altri passi falsi stagionali, sembrano non aver insegnato nulla alla squadra, quasi sempre vittima di se stessa. Neanche il giovane Mainoo, questa volta, è riuscito a dare la scossa, perdendo il duello tra “bambini” con Miley.
CHELSEA 3-2 BRIGHTON (17′, 65′ (rig.) E.Fernandez, 21′ Colwill, 43′ Buonanotte, 92′ Joao Pedro)
Dopo il brusco 4-1 subìto per mano del Newcastle il Chelsea torna a vincere in casa in campionato dopo tre mesi, e lo fa contro il sempre insidioso Brighton grazie ai primi due gol in maglia Blues di Enzo Fernandez.
L’MVP del match va senza dubbio al centrocampista argentino, autore di una prova solida, attenta, principalmente votata alla distruzione della manovra avversaria, specie dopo la doppia ammonizione incassata da Gallagher negli ultimi minuti del primo tempo, coronata con una doppietta pesantissima.
I blu di Londra sfogano tutto il loro potenziale offensivo tra il 17’ e il 21’, arco temporale in cui creano quattro nitide occasioni da rete, due sventate da Igor, due terminate alle spalle di Steele, entrambe con uno svolgimento pressoché analogo: corner di Gallagher, sponda in un caso di Badiashile e nell’altro di Jackson e finalizzazione di, appunto, Fernandez e di uno dei tre ex di turno Colwill.
I Seagulls, storditi, ci mettono un po’ per ritrovare fiducia e giusta inerzia, ma riescono comunque a siglare la rete del -1 prima dell’intervallo con il mancino vellutato del 2004 Facundo Buonanotte, che fin qui in Premier League aveva segnato solamente con il Nottingham lo scorso 26 aprile.
Complice la superiorità numerica l’undici di De Zerbi trasforma la ripresa in un monologo, tradotto, però, in possesso palla sterile che si rivela beffardo al 63’ quando il Var richiama l’arbitro Pawson che assegna un calcio di rigore ai Pochettino boys per l’intervento di Milner su Mudryk lanciato in contropiede. Alla trasformazione centrale di Enzo Fernandez il Brighton risponde solamente nei minuti finali con il tentativo pericoloso di Gross deviato da Sanchez e la decima rete stagionale di Joao Pedro sul cross da angolo di Milner.
Le dodici realizzazioni messe a referto dal Chelsea nelle ultime quattro partite fanno ben sperare per il futuro, anche se resta da registrare la difesa, ancora troppo perforabile. Il Brighton torna a casa con zero punti dopo essersi assicurato il passaggio ai sedicesimi di Europa League giovedì scorso. Le defezioni sulla sinistra continuano a pesare, ma senza smarrire la propria identità i Seagulls potranno togliersi belle soddisfazioni anche in questa annata.
WEST HAM 1-1 CRYSTAL PALACE (13′ Kudus, 53′ Edouard)
Dopo il doppio successo esterno dentro e fuori i confini nazionali targato Soucek dell’ultima settimana, il West Ham impatta sul pareggio nel derby casalingo contro il Crystal Palace.
Questa volta l’unica rete degli Hammers non porta la firma del centrocampista ceco, ma dell’altro componente della temibile trequarti insieme a Bowen: Mohammed Kudus, di cui già avevamo tessuto le lodi nelle precedenti settimane. L’ex Ajax graffia per la sesta volta in stagione sbloccando il match al 13’ con la complicità del portiere avversario Johnstone, reo di non trattenere il destro repentino ma centrale del centrocampista ghanese sull’iniziativa di Coufal.
I ragazzi di Moyes gestiscono il vantaggio fino al 53’ quando Mavropanos decide di anticipare il suo regalo di Natale ad Edouard consegnandogli il pallone all’ingresso dell’area di rigore; il francese, anche lui arrivato a quota sei reti, si sposta sapientemente la sfera sul mancino e punisce in diagonale Areola.
Nel finale entrambe le squadre provano a vincerla, gli ospiti ancora con Edouard, i padroni di casa con il rientrante Bowen, ma non c’è nulla da fare. Nonostante l’1-1 finale gli Hammers restano attaccati al treno Europa, così come le Eagles, nuovamente orfane di Eze i cui tempi di recupero si prospettano medio-lunghi, a debita distanza dalla zona retrocessione.
BRENTFORD 3-1 LUTON (49′ Maupay, 56′ Mee, 76′ Brown, 81′ Baptiste)
Torna a sorridere il Brentford dopo le due sconfitte senza gol contro Liverpool e Arsenal, rifilando un pesante tris ad un Luton dalla sorte avversa.
I quattro gol della gara arrivano tutti nella ripresa in seguito ad una prima frazione di studio dalle pochissime emozioni. Il punteggio si sblocca con la girata sottomisura di Maupay, messo in moto dal traversone di Wissa maldestramente deviato da Mengi. Da sottolineare come l’azione nasca da un possibile fallo di Norgaard su Chong, veementemente recriminato dagli ospiti.
Il raddoppio scaturisce da un’altra sfortunata deviazione, questa volta di Morris, sull’angolo di Mbeumo corretto di testa da Mee, al primo gol stagionale, mentre il 3-1 porta la firma del centrocampista classe ’98 Baptiste, a secco dal dicembre 2021, che ripaga la fiducia accordatagli dopo il pochissimo spazio trovato in questa annata. Le Bees salgono a 19 punti e con la giusta continuità di rendimento potrebbero insidiare la zona Europa.
Sconfitta intrisa di sfortuna e deconcentrazione, invece, per gli Hatters il cui margine sulla zona rossa si riduce nuovamente da cinque a due lunghezze considerati i successi di Burnley ed Everton. Il secondo acuto consecutivo di Jacob Brown, match winner contro il Crystal Palace settimana scorsa, questa volta coincide solamente con un’amara illusione, a cui vanno ad aggiungersi gli infortuni occorsi ai 2/3 della difesa titolare Lockyer e Mengi.
NOTTINGHAM FOREST 0-1 EVERTON (67′ McNeil)
Passa l’Everton al City Ground nello scontro salvezza con il Nottingham, ottenendo la prima vittoria dopo il -10 inferto dalla giustizia sportiva.
Al netto di una classifica deficitaria, anche per questioni extra-campo, entrambe le squadre certificano in questo match i notevoli passi in avanti compiuti rispetto alla passata stagione. Un generoso quanto sprecone Nottingham viene piegato dal primo gol in campionato, dopo i sette dello scorso, di McNeil che trafigge l’ormai inamovibile Vlachodimos con un mortifero collo mancino diagonale nel cuore dell’area di rigore sul suggerimento dell’altro esterno Harrison.
I Toffees ottengono così il quarto successo esterno sulle sette partite disputate lontano da Goodison Park e abbandonano l’ultima posizione, mettendo nel mirino il Luton. Ancora orfano di Onana e Calvert–Lewin, Dyche si affida vanamente a Beto e funzionalmente a Garner che, insieme al doppio intervento di Pickford, blinda i tre punti nel finale.
Resta con il cerino in mano il Forest, al terzo stop di fila, che avrebbe ampiamente meritato il pari. Da premiare Elanga, il più attivo dei suoi, fermato solamente da Pickford e da un pizzico di imprecisione, così come Murillo, centrale di difesa autore di una partita attenta impreziosita dal miracoloso salvataggio nei pressi della riga di porta su McNeil nel primo tempo e di un insidioso tiro dalla distanza negli ultimi minuti. Da rivedere, invece, la prestazione di Gibbs–White, leader tecnico della squadra: il 10 si mette in luce solamente nel finale della prima frazione con un destro da posizione favorevole che si spegne a fil di palo.
BURNLEY 5-0 SHEFFIELD UNITED (1′ Rodriguez, 29′ Bruun-Larsen, 73′ Amdouni, 75′ Koleosho, 80′ Brownhill)
Pesante, pesantissima “manita” rifilata dal Burnley allo Sheffield United nel confronto tra neopromosse, nonché squadre più in difficoltà in questo avvio di stagione.
Cinque gol e cinque marcatori diversi per i Clarets che chiudono, di fatto, la pratica già nel primo tempo con l’incornata di Jay Rodriguez, seconda rete consecutiva, e la perfetta finalizzazione di Bruun Larsen sulla visionaria assistenza di O’Shea. Proprio il centrale irlandese subisce in poco meno di dieci minuti due gomitate dal 9 avversario McBurnie, sanzionato con il doppio giallo al 46′.
La superiorità numerica permette all’undici di Kompany di gestire il match e rifinire il risultato prima con Amdouni, poi con Luca Koleosho ed infine con Brownhill. Primo gol in carriera in Premier League per il classe 2004 italiano. Il Burnley ottiene la prima vittoria casalinga del proprio campionato e spezza la serie negativa di sei sconfitte di fila.
A Heckingbottom, invece, altro non resta che raccogliere le macerie, oltre l’ultimo posto solitario in classifica. Le Blades saranno chiamate ad assorbire questa pesante battuta d’arresto che potrebbe aver già compromesso il cammino verso la salvezza.
Classifica e prossimo turno
1 |
Arsenal |
33 | 14 | 10 | 3 | 1 | 29:11 | +18 |
2 |
Liverpool |
31 | 14 | 9 | 4 | 1 | 32:14 | +18 |
3 |
Manchester City |
29 | 14 | 9 | 3 | 2 | 36:16 | +20 |
4 |
Aston Villa |
29 | 14 | 9 | 2 | 3 | 33:20 | +13 |
5 |
Tottenham |
27 | 14 | 8 | 3 | 3 | 28:20 | +8 |
6 |
Newcastle |
26 | 14 | 8 | 2 | 4 | 32:14 | +18 |
7 |
Manchester United |
24 | 14 | 8 | 0 | 6 | 16:17 | -1 |
8 |
Brighton |
22 | 14 | 6 | 4 | 4 | 30:26 | +4 |
9 |
West Ham |
21 | 14 | 6 | 3 | 5 | 24:24 | 0 |
10 | Chelsea | 19 | 14 | 5 | 4 | 5 | 25:22 | +3 |
11 | Brentford | 19 | 14 | 5 | 4 | 5 | 22:19 | +3 |
12 |
Crystal Palace |
16 | 14 | 4 | 4 | 6 | 14:19 | -5 |
13 |
Wolverhampton |
15 | 14 | 4 | 3 | 7 | 19:25 | -6 |
14 |
Fulham |
15 | 14 | 4 | 3 | 7 | 16:26 | -10 |
15 |
Nottingham Forest |
13 | 14 | 3 | 4 | 7 | 16:22 | -6 |
16 |
Bournemouth |
13 | 14 | 3 | 4 | 7 | 16:30 | -14 |
17 |
Luton Town |
9 | 14 | 2 | 3 | 9 | 13:26 | -13 |
18 |
Everton |
7 | 14 | 5 | 2 | 7 | 15:20 | -5 |
19 |
Burnley |
7 | 14 | 2 | 1 | 11 | 15:32 | -17 |
20 |
Sheffield United |
5 | 14 | 1 | 2 | 11 | 11:39 | -28 |
*Everton 10 punti di penalizzazione
Prossimo turno:
Martedì 5 dicembre
Wolverhampton 20:30 Burnley
Luton 21:15 Arsenal
Mercoledì 6 dicembre
Sheffield United 20:30 Liverpool
Fulham 20:30 Nottingham Forest
Crystal Palace 20:30 Bournemouth
Brighton 20:30 Brentford
Manchester United 21:15 Chelsea
Aston Villa 21:15 Manchester City
Giovedì 7 dicembre
Everton 20:30 Newcastle
Tottenham 21:15 West Ham
Premier League
Liverpool, Chiesa: “Voglio dare il massimo. Giocare ad Anfield mi emoziona”
Federico Chiesa dichiara il suo amore per il Liverpool, entusiasta di giocare ad Anfield e sentirsi parte di uno dei club più grandi al mondo.
Chiesa: una nuova avventura a Liverpool
Federico Chiesa, noto attaccante italiano, ha espresso pubblicamente il suo entusiasmo per il trasferimento a Liverpool, uno dei club più prestigiosi del mondo. In una recente dichiarazione, Chiesa ha affermato: “Voglio giocare per il Liverpool! Voglio essere qui, voglio fare del mio meglio per questo club”. La passione e l’energia del giocatore sono palpabili, come dimostrano le sue parole che sottolineano il desiderio di contribuire al successo del club inglese.
L’emozione di giocare ad Anfield
Chiesa ha inoltre menzionato quanto sia speciale l’esperienza di giocare ad Anfield, il leggendario stadio del Liverpool. Ha detto: “Giocare ad Anfield mi dà i brividi”. L’attaccante italiano sembra entusiasta dell’opportunità di esibirsi davanti a una delle tifoserie più appassionate del calcio mondiale, sottolineando come la fanbase del Liverpool sia incredibile. Questa nuova avventura rappresenta un importante capitolo nella carriera di Chiesa, che sembra pronto a dare il massimo per il club e i suoi tifosi.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨❤️ Federico Chiesa: “I want to play for Liverpool! I want to be here, I want to do my best for this club”.
“I’m enjoying being at the club, Liverpool is one of the biggest clubs in the world… and the fanbase is amazing. Playing at Anfield gives me shivers”. pic.twitter.com/qKQqo23JbU
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 30, 2025
Premier League
Aston Villa, Emery: “Watkins è il nostro attaccante e non voglio che vada via”
Unai Emery ribadisce che Ollie Watkins non è in vendita, malgrado le offerte di altri club. L’attaccante resta un pilastro dell’Aston Villa.
Emery e la Fiducia in Watkins
Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, ha chiarito la posizione del club riguardo al futuro di Ollie Watkins, dichiarando che l’attaccante non è sul mercato. Nonostante le offerte ricevute da altre squadre, Emery ha sottolineato l’importanza di Watkins per i piani sportivi del team. “Non vogliamo che Ollie Watkins lasci il club, è il nostro attaccante”, ha affermato Emery, evidenziando come le offerte siano un buon segnale ma che il club ha obiettivi sportivi ben definiti.
Le Ambizioni dell’Aston Villa
L’Aston Villa non solo intende mantenere Watkins nel suo organico, ma è anche determinato a raggiungere i propri obiettivi sportivi con lui in squadra. Emery ha dichiarato che il club sarà esigente nel trattare eventuali proposte, ribadendo che Watkins è centrale nel progetto dell’Aston Villa. Questo approccio evidenzia la volontà della società di costruire una squadra competitiva attorno ai suoi talenti chiave.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🟣🔵 Unai Emery: “I don’t want Ollie Watkins to leave, he’s our striker”.
“It is good news to have offers from other clubs, but we have our sporting targets. So to get this deal we’re gonna be demanding. Watkins is our striker”. pic.twitter.com/yRMbDbMDEP
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 30, 2025
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 23°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Ventitreesimo turno: “Cum On Feel The Noize”
LIVERPOOL SUL VELLUTO
Tutto troppo semplice per il Liverpool che infila la terza vittoria consecutiva considerando il 2-1 in Champions League al Lille, mantenendo invariati i sei punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal.
I Reds impiegano appena 11 minuti a sbloccare la squilibrata sfida con l’Ipswich; merito di un risplendente Szoboszlai, al terzo centro nel torneo, che riceve palla sulla trequarti da Konaté per poi spostarsela sul sinistro e battere con un chirurgico mancino rasoterra l’incolpevole Walton. La formazione di Slot, al gran completo, sbriga definitivamente la pratica prima dell’intervallo: al 35′ Salah, in rete anche martedì, arriva a toccare quota 40 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (23 centri e 17 passaggi vincenti) e 100 in Premier League ad Anfield capitalizzando sul secondo palo il cross profondo di Gakpo, mentre al 44′ è lo stesso olandese a trovare la via per il 3-0 ribadendo in porta la corta respinta di Walton sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, diventando il primo olandese ad andare a segno in sei match casalinghi consecutivi da titolare in campionato superando Van Nistelrooy e Van Persie.
L’ex PSV incrementa il proprio score e quello della squadra nella ripresa trasformando in oro lo splendido traversone di Alexander-Arnold, che successivamente sfiorerà il 5-0, con uno stacco di testa nel cuore dell’area. L’unica nota negativa per la capolista arriva nel finale con Greaves, prima gioia in carriera in Premier League, che cancella il nono clean sheet dei Reds mettendo di testa in porta il corner del neo arrivato in prestito dal Brighton Enciso.
Il Liverpool celebra, così, al meglio le 300 presenze di capitan Van Dijk, mentre i Tractor Boys incassano il terzo k.o. di fila restando terzultimi a pari merito con il Wolverhampton.
ARSENAL: CALAFIORI DA TRE, MANITA DEL BOURNEMOUTH
Tre punti sudati, pesanti e meritati per l’Arsenal che passa di misura al Molineux di Wolverhampton al termine di una gara arcigna e complessa in cui accade di tutto.
Il primo colpo della sfida lo battono i padroni di casa con Pablo Sarabia che con il sinistro al volo non inquadra di poco la porta sul traversone di Semedo. La risposta dei padroni di casa, affidatisi per la prima volta dal 1′ dal 1998 a due inglesi di 18 o meno anni, Nwaneri e Lewis-Skelly, arriva puntuale con Havertz, in gol nel 3-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria, che fallisce due ghiotte opportunità su altrettanti suggerimenti di Trossard prima non inquadrando lo specchio e poi centrando in pieno José Sà a pochi metri dalla porta.
La prima sliding door della partita arriva al 43′: questa volta un corner a favore si rivela letale per gli stessi Gunners sui cui sviluppi perdono, infatti, Lewis-Skelly, che riceve dal direttore di gara Oliver un rosso diretto per il durissimo intervento con il piede a martello sulla caviglia di Doherty pronto a ripartire in contropiede. Il terzino classe 2006 diventa, così, all’età di 18 anni e 121 giorni il terzo calciatore più giovane dopo Rooney e Owen a venire espulso, inoltre la sua è la quarta espulsione incassata in questo campionato dalla squadra di Arteta, più di qualunque altro club.
Al rientro dagli spogliatoi il tecnico spagnolo lascia in panchina Nwaneri per dare spazio al rientrante Calafiori, così come Saliba, per coprire la porzione di campo lasciata scoperta da Lewis-Skelly, e in apertura di ripresa gli ospiti sfiorano il vantaggio con Rice e ancora Havertz, sui quali José Sà risponde alla grande. Con il passare dei minuti e complice la superiorità numerica i Wolves mettono con sempre più continuità il naso fuori dalla loro metà campo andando a un passo dall’1-0 con i due tentativi ravvicinati di Matheus Cunha che non producono l’effetto sperato. Nel momento migliore della squadra di Vitor Pereira, però, Joao Gomes, già ammonito, commette una clamorosa ingenuità intervenendo in ritardo su Timber a 80 metri dalla propria porta incassando il doppio giallo, ristabilendo la parità numerica.
Questo episodio regala nuova vigoria all’Arsenal che al 74′, quattro minuti più tardi del rosso al numero 8 dei padroni di casa, mette la freccia con il secondo centro in campionato proprio di Calafiori che mette in porta con un pulitissimo mancino di prima intenzione la corta respinta di Semedo sul cross di Martinelli. L’ultimo sussulto dell’incontro lo produce Ait Nouri che impegna Raya con il mancino, non riuscendo, però, a evitare la quarta sconfitta consecutiva in campionato, l’ottava in casa.
Sesto successo esterno, invece, per i Gunners che staccano di tre punti il Nottingham e provano a tenere aperta la lotta al titolo. Ora in calendario l’impegno con il Girona per blindare il terzo posto nella League Phase di Champions League e lo scontro all’Emirates con il Manchester City nel prossimo turno.
Lo scontro diretto tra le due più grandi sorprese della stagione si trasforma in un’autentica mattanza per il Nottingham, terza miglior difesa prima di questa giornata con soli 22 gol incassati, che ne prende addirittura cinque a Bournemouth.
Le Cherries concludono in vantaggio una prima frazione piuttosto equilibrata in cui accade poco grazie all’undicesimo centro in campionato di Kluivert che dopo averne fatti tre al Newcastle nel turno precedente si inventa un grande gol portando palla in solitaria dalla metà campo al limite dell’area di rigore, posizione da cui scaraventa in porta un destro tanto potente quanto angolato che lascia impietrito l’incolpevole Sels.
A inizio ripresa Espirito Santo prova a scombinare le carte inserendo Dominguez al posto di Yates, ma i padroni di casa sfoderano un cinismo senza precedenti chiudendo, di fatto, i giochi già al 61′. A prendersi la scena è Ouattara che ne fa due in sei minuti, prima mettendo di testa in porta il cross di Kluivert e poi capitalizzando il break a centrocampo di Adams che agevola la sua corsa verso l’area avversaria da dove incrocia il mancino trafiggendo nuovamente Sels.
Nel finale la squadra di Iraola esagera e irrobustisce ulteriormente il risultato nuovamente con l’11 burkinabé che sigla la sua prima tripletta in carriera mettendo in porta la corta respinta del portiere avversario sul tiro dalla distanza di Tavernier, e con Semenyo che fissa il definitivo 5-0 siglando il suo settimo gol in campionato aprendo deliziosamente l’interno destro per piazzare la palla sul secondo palo.
Undicesimo risultato utile consecutivo, dunque, per il Bournemouth che continua a volare agganciando il Chelsea al sesto posto e portandosi a -1 dalla zona Champions. Pesante, pesantissimo k.o., invece, per il Forest, sicuramente troppo largo per i valori espressi nel match, dopo aver raccolto ben 22 punti nelle ultime otto gare. I Tricky Trees restano, comunque, in terza posizione.
CITY: RIMONTA DAL SAPORE CHAMPIONS, AGEVOLE SUCCESSO ESTERNO DEL NEWCASTLE
Sesto risultato utile consecutivo per il Manchester City che fa da contraltare all’ennesima, incredibile rimonta subìta in Champions League per mano del PSG.
Il periodo di fuoco dei Citizens con ben sei big match in sequenza si apre in casa contro il Chelsea forte di due punti di vantaggio, ma con una sola vittoria nelle precedenti sei giornate. Guardiola si affida dal 1′ ai nuovi acquisti Khusanov e Marmoush, ma l’impatto con la Premier League del difensore uzbeko prelevato dal Lens per 40 milioni si rivela da incubo: dopo appena due minuti, infatti, nel tentativo di appoggiare la palla di testa a Ederson regala clamorosamente il pallone a Jackson che non ha difficoltà nel servire lo smarcato Madueke per lo 0-1 e il suo settimo centro in campionato. Poco dopo i Blues si presentano nuovamente davanti a Ederson con Palmer che, invece di calciare, serve Jackson prendendolo in controtempo perdendo l’opportunità di battere a rete, mentre la risposta dei padroni di casa è affidata a Foden che colpisce il palo con un violento destro dal limite.
La formazione di Guardiola inizia a spingere seriamente rendendosi seriamente pericolosa con due tentativi di Gvardiol che si perdono di poco larghi, anche se poi il terzo si rivela essere quello giusto: Gundogan smarca Matheus Nunes davanti a Sanchez con uno splendido lancio, il portiere spagnolo si oppone come può, ma sulla respinta arriva proprio il croato per il suo quinto acuto in campionato, più di qualunque altro difensore.
La ripresa inizia sulla falsariga della seconda parte del primo tempo con gli Sky Blues che si rendono pericolosi a più riprese, specie con Marmoush che sfiora un super gol dal limite dell’area. Rete che, comunque, arriva al 68′ con Haaland che raccoglie il lunghissimo rinvio di Ederson eludendo la marcatura di Chalobah e punendo con un delizioso pallonetto mancino l’avventata uscita di Sanchez. Il norvegese sale, così, a quota 18 in classifica marcatori, mentre l’estremo difensore brasiliano mette a referto il quinto assist in carriera raggiungendo Paul Robinson in cima alla classifica dei portieri con più passaggi vincenti in carriera in Premier League.
Sugli sviluppi di un altro rinvio di Ederson arriva anche il definitivo 3-1: De Bruyne lo spizza in direzione Haaland che difende la sfera spalle alla porta per poi riciclarla per il puntuale inserimento di Foden che si invola verso la porta battendo Sanchez segnando il suo sesto gol nelle ultime quattro partite. Tre punti meritati per il Manchester City che scavalca proprio i Blues al quarto posto e si proiettano al meglio all’ultima e decisiva giornata di Champions League contro il Club Brugge, mentre la formazione di Maresca compie un tangibile passo indietro anche sotto l’aspetto della consapevolezza incassando la terza sconfitta nelle ultime sette giornate.
Torna a vincere il Newcastle dopo lo stop interno contro il Bournemouth dello scorso turno, riprendendo la propria marcia verso il quarto posto passando senza troppe difficoltà sul campo del Southampton.
I Saints si portano a sorpresa in vantaggio al 10′ con l’incornata di Bednarek, secondo gol consecutivo, lasciato liberissimo di svettare sul cross di Bree, ma sostanzialmente la loro produzione offensiva termina lì. I Magpies, praticamente al completo, reagiscono alla grande allo svantaggio costringendo gli avversari perennemente nella loro metà campo, raggiungendo il pareggio con il solito Isak che mette il timbro per la sesta trasferta consecutiva in tutte le competizioni guadagnandosi e trasformando un calcio di rigore in seguito all’intervento in ritardo di Aribo al 26′.
Quattro minuti più tardi è ancora l’ex Real Sociedad a prendersi le luci della ribalta addomesticando meravigliosamente con il mancino l’imbucata di Murphy e battendo Ramsdale con l’interno destro sul secondo palo raggiungendo i 17 centri in campionato, 48 totali in Premier League diventando insieme a Ljungberg il miglior marcatore svedese nella storia della Premier League. I Magpies arrotondano il risultato al 51′ con il primo gol dopo un anno e mezzo in campionato di Sandro Tonali, bravo a sfruttare l’assist di Gordon a sua volta messo in moto dalla sponda di Isak.
La formazione di Howe si mantiene, dunque, a pari punti con il Manchester City ottenendo il settimo successo nelle ultime otto. Sesta sconfitta interna consecutiva per la prima volta nella propria storia per il Southampton sempre più ultimo.
VILLA-WEST HAM: UN PUNTO CHE NON ACCONTENTA NESSUNO, COLPO DI CODA DELL’EVERTON
Secondo pareggio consecutivo in campionato per l’Aston Villa che riscatta solo parzialmente il k.o. di misura in Champions League contro il Monaco.
I Villans, ancora orfani di Pau Torres e con Mings uscito al 38′ per infortunio, approcciano meglio alla sfida contro il West Ham trovando subito il vantaggio con il primo acuto in campionato di Jacob Ramsey che incrocia perfettamente il mancino dopo aver dialogato a velocità supersonica con Watkins che raggiunge quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in Premier League con l’Aston Villa, il secondo nella storia del club dopo Agbonlahor, in 169 presenze, il più rapido a raggiungere tale obiettivo dopo De Bruyne nel luglio 2020 con 155 apparizioni all’attivo.
La squadra di Emery domina la prima frazione sfiorando a più riprese il raddoppio, specie con Tielemans e Rogers che intorno alla mezz’ora lo troverebbe anche, ma il Var cancella tutto per una posizione irregolare di partenza di Watkins, assist-man anche in questo caso, sull’imbucata di Bailey. Lo stesso attaccante inglese va vicino alla gloria personale in altre due occasioni, accarezzando soltanto, però, i pali difesi da Areola.
I padroni di casa abbassano notevolmente il ritmo nella ripresa prestando il fianco agli Hammers, usciti totalmente rigenerati dagli spogliatoi. Paquetà spreca una doppia opportunità in area di rigore, mentre Carlos Soler vede negarsi il pareggio, in seguito a un clamoroso errore di Martinez in uscita, dal salvataggio sulla linea di Konsa. Il meritato 1-1 arriva al 70′ con l’incornata sul cross profondo di Edson Alvarez di Emerson Palmieri, secondo centro in campionato, imprendibile per il portiere avversario. Nell’ultimo minuto di recupero gli ospiti vanno addirittura a un passo dal colpaccio complice un nuovo errore di Martinez che non blocca il tiro centrale di Irving permettendo a Soucek di servire Paquetà per l’1-2, anche in questo caso annullato per il fuorigioco del centrocampista ceco sulla conclusione di quello scozzese.
Il punto a testa che ne consegue non soddisfa nessuno con i Villans, impegnati in settimana con il Celtic per assaltare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions, che restano all’ottavo posto e gli Irons, a cui comunque il cambio modulo di Potter ha portato qualche beneficio, al quattordicesimo.
Seconda vittoria consecutiva per l’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, che espugna l’American Express Stadium conquistando tre punti vitali in ottica salvezza.
Hurzeler esclude dall’undici iniziale Rutter e Minteh, mentre Moyes si affida ai suoi uomini migliori per contrastare la ragnatela di passaggi della formazione di casa che, però, nel primo tempo produce poco o nulla concedendo ai Toffees le occasioni migliori. Beto, entrato al 13′ al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, va vicino al vantaggio intorno alla mezz’ora, mentre poco dopo il 40′ provoca il tocco di mano di Veltman in area dopo il quale il direttore di gara Robinson concede il rigore dopo revisione al Var, trasformato con freddezza da Ndiaye, al quinto centro in campionato, il secondo consecutivo, il quarto in un mese.
Nella ripresa gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, concedendo 12 tiri totali ai Seagulls di solo uno, però, diretto verso la porta di Pickford, sostanzialmente inoperoso per gran parte dei 90 minuti. I blu di Liverpool celebrano, così, al meglio le 700 panchine in Premier League di Moyes il terzo ad averne collezionate di più dopo Ferguson e Wenger, tornando a vincere in trasferta dopo tre mesi, mentre i Seagulls tornano a perdere dopo sei giornate complicando la loro rincorsa all’Europa.
UNITED DI MISURA, BRENTFORD, ANCORA TRE PUNTI IN TRASFERTA. TOTTENHAM A PICCO
Torna a sorridere il Manchester United che passa a Craven Cottage con l’unico tiro in porta prodotto dando continuità al 2-1 inferto ai Rangers in Europa League.
Amorim si affida nuovamente a Maguire in difesa e al tridente Diallo, Garnacho, Hojlund in avanti, a cui comunque nella prima frazione arrivano pochissimi palloni giocabili, come testimoniato dal solo tiro prodotto in 45 minuti (peggior dato dello United dal 2021-22). Sono, infatti, i Cottagers ad andare sensibilmente vicini all’1-0: Iwobi ci prova per due volte, Jimenez e Smith Rowe una a testa ma peccano di precisione. Nella ripresa le due squadre perdono un elemento a testa per infortunio, Wilson sostituito da Adama Traoré e Ugarte rilevato da Collyer, ma il leitmotiv non sembra cambiare più di tanto.
Proprio lo spagnolo ex Barcellona cestina una grande opportunità in ripartenza non inquadrando la porta da posizione favorevole, mentre gli ospiti battono il primo colpo verso la porta avversaria al 57′ con la punizione di poco a lato di Bruno Fernandes. La sfida si sblocca in via definitiva al 78′ sugli sviluppi di un cross basso di Garnacho respinto da Berge e raccolto da Lisandro Martinez che non ci pensa due volte e calcia di mancino da fuori trovando il suo secondo gol in campionato, complice anche la decisiva deviazione di Lukic.
Nel finale i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con la spizzata Andersen sul corner di Andreas Pereira respinta sulla linea di porta da Collyer, che garantisce ai Red Devils la seconda vittoria esterna da settembre, e conseguentemente il primo k.o. interno del Fulham dal 23 novembre.
Colpaccio del Brentford a Selhurst Park nel derby con il Crystal Palace, costretto alla resa dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni e ben sei risultati utili di fila.
Tra le due squadre londinesi accade tutto nella ripresa dopo un primo tempo piuttosto soporifero: le Bees perdono per infortunio capitan Norgaard rilevato da Jensen al 54′, e poco dopo il 60′ guadagnano un prezioso penalty per l’intervento in ritardo di Lacroix ai danni di Collins, poi trasformato (in due tempi visto il palo colpito nel primo tentativo, cancellato dal Var per la precoce entrata in area di rigore dello stesso Lacroix) da Mbeumo che fa 9 su 9 in carriera dal dischetto confermandosi nella top 5 di coloro con il 100% di realizzazione dagli undici metri. Il raddoppio ospite arriva all’80’ grazie alla splendida incornata di Schade sul cross di Damsgaard che firma l’ottavo assist in campionato (record per un calciatore del Brentford, l’unico danese ad averne messi a referto di più in una singola stagione è Eriksen).
Le Eagles accorciano all’85’ con il primo tocco in carriera in Premier League del classe 2005 Esse, prelevato qualche giorno fa per 15 milioni dal Millwall, su assistenza di Munoz, non riuscendo però a rovinare la festa agli ospiti che infilano la seconda vittoria esterna consecutiva, più di quante ne avevano raccolte nelle precedenti 17.
Quarta sconfitta consecutiva in campionato per il Tottenham che, dopo aver vinto per 2-3 con l’Hoffenheim in Europa League, cade per la prima volta dal 1912 contro una squadra proveniente da sette k.o. di fila come il Leicester.
Gli Spurs, sempre con i soliti problemi legati agli infortuni ma con i rientri di Bentancur e Davies, comandano le operazioni nel primo tempo con Pedro Porro e Son fermati rispettivamente da Stolarczyk e traversa, sbloccando il punteggio al 33′ con il secondo centro consecutivo di Richarlison, bravo a capitalizzare il cross teso del terzino destro spagnolo. Al rientro degli spogliatoi gli Spurs staccano totalmente la spina incassando per la prima volta dal 1997 due gol nei primi cinque minuti della ripresa: al 46′ Vardy sigla l’1-1 capitalizzando l’assist di Decordova-Reid e la tutt’altro che perfetta uscita di Kinsky e al 50′ El Khannous mira e indirizza perfettamente il suo interno destro nell’angolino alla sinistra del portiere avversario ribaltando il match con il suo secondo gol in campionato.
Nel finale Pedro Porro colpisce un altro legno su calcio di punizione, non riuscendo a sventare la sesta sconfitta nelle ultime sette gare, il peggior rendimento degli Spurs dal 2008, mentre le Foxes escono dalla relegation zone con il secondo successo della gestione Van Nistelrooy.
Top & Flop
TOP
1) Dango Ouattara – Prima tripletta in carriera, peraltro contro una delle squadre più in forma del campionato. In una squadra in cui tutto sembra funzionare a meraviglia quelli che giovano maggiormente sono sicuramente gli attaccanti.
2) Alexander Isak – Altro giro, altra doppietta. Dopo un turno di riposo il bomber svedese torna a fare ciò che gli riesce meglio: gonfiare le reti avversarie. Terzo in classifica marcatori dietro Salah e Haaland, prosegue nel suo cammino senza senso.
3) Riccardo Calafiori – Inserito nella Top 3 principalmente per l’enorme peso specifico della sua rete a Wolverhampton che, oltre a regalare nuova linfa all’Arsenal, tiene ancora semi-aperta la lotta al titolo. Il suo rientro in pianta stabile sarà sicuramente fondamentale.
Extra: Cody Gakpo: Due gol e un assist in una gara tutta in discesa per i Reds. Il suo rendimento casalingo è degno dei migliori attaccanti, così come quello complessivo del Liverpool in stagione.
FLOP
1) Joao Gomes – Rimediare il doppio giallo per un fallo all’altezza dell’area di rigore avversaria nel momento migliore della tua squadra, forte dell’uomo in più, è deprecabile. Una buona parte di responsabilità della sconfitta dei Wolves passa dalla sua espulsione.
2) Myles Lewis-Skelly – Fortunatamente per lui il suo rosso diretto rimediato nel primo tempo non ha conseguenze sul risultato finale. La prima, vera nota stonata della sua stagione d’esordio.
3) Abdukodir Khusanov – Un errore che conduce al gol avversario, un giallo e ben sette passaggi sbagliati in costruzione, forse esordio peggiore non ci poteva essere. Esce dal campo al 54′ e per sua fortuna il City riesce a ribaltare il risultato. Guardiola avrà molto da lavorare.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool* |
53 | 22 | 16 | 5 | 1 | 54:21 | +33 |
2 | Arsenal | 47 | 23 | 13 | 8 | 2 | 44:21 | +23 |
3 |
Nottingham Forest |
44 | 23 | 13 | 5 | 5 | 33:27 | +6 |
4 |
Manchester City |
41 | 23 | 12 | 5 | 6 | 47:30 | +17 |
5 |
Newcastle |
41 | 23 | 12 | 5 | 6 | 41:27 | +14 |
6 |
Chelsea |
40 | 23 | 11 | 7 | 5 | 45:30 | +15 |
7 |
Bournemouth |
40 | 23 | 11 | 7 | 5 | 41:26 | +15 |
8 | Aston Villa | 37 | 23 | 10 | 7 | 6 | 34:35 | -1 |
9 | Brighton | 34 | 23 | 8 | 10 | 5 | 35:31 | +4 |
10 | Fulham | 33 | 23 | 8 | 9 | 6 | 34:31 | +3 |
11 | Brentford | 31 | 23 | 9 | 4 | 10 | 42:40 | +2 |
12 |
Manchester United |
29 | 23 | 8 | 5 | 10 | 28:32 | -4 |
13 |
Crystal Palace |
27 | 23 | 6 | 9 | 8 | 26:30 | -4 |
14 | West Ham | 27 | 23 | 7 | 6 | 10 | 28:44 | -16 |
15 |
Tottenham |
24 | 23 | 7 | 3 | 13 | 46:37 | +9 |
16 |
Everton* |
23 | 22 | 5 | 8 | 9 | 19:28 | -9 |
17 |
Leicester |
17 | 23 | 4 | 5 | 14 | 25:49 | -24 |
18 |
Wolverhampton |
16 | 23 | 4 | 4 | 15 | 32:52 | -20 |
19 |
Ipswich Town |
16 | 23 | 3 | 7 | 13 | 21:47 | -26 |
20 |
Southampton |
6 | 23 | 1 | 3 | 19 | 16:53 | -37 |
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 1 febbraio
Nottingham Forest 13:30 Brighton
Newcastle 16:00 Fulham
Everton 16:00 Leicester
Ipswich 16:00 Southampton
Bournemouth 16:00 Liverpool
Wolverhampton 18:30 Aston Villa
Domenica 2 febbraio
Manchester United 15:00 Crystal Palace
Brentford 15:00 Tottenham
Arsenal 17:30 Manchester City
Lunedì 3 febbraio
Chelsea 21:00 West Ham
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