Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 16° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della sedicesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Sedicesimo turno: Liverpool ancora al fotofinish, l’Aston Villa si impone anche sull’Arsenal. Rialza la testa il City.
CRYSTAL PALACE 1-2 LIVERPOOL (57′ (rig.) Mateta, 76′ Salah, 91′ Elliott)
Ancora nel finale, ancora con un ragazzo nato e cresciuto nelle giovanili Reds. Dopo Alexander-Arnold una settimana fa contro il Fulham, infatti, a prendersi la scena è Harvey Elliott contro un’altra squadra londinese, il Crystal Palace.
Corsi e ricorsi storici al termine dei quali c’è un’unica sentenza: il Liverpool è il nuovo padrone di questa Premier League, nonostante una gara giocata sotto ritmo, maledettamente sofferta ed un avversario che avrebbe certamente meritato di più. La seconda vittoria esterna a stretto giro, considerato lo 0-2 di Sheffield nell’infrasettimanale, sprigiona certamente emozioni e prospettive scostanti e discordanti, ma sta di fatto che i Reds con un super Alisson, tornato dall’infortunio, il solito Salah ed il 2003 in maglia 19 conquistano tre punti di importanza capitale.
La squadra di Klopp riesce a scuotersi soltanto nell’ultimo quarto d’ora, dopo non aver praticamente mai calciato in porta, complice il doppio giallo sventolato in faccia ad Ayew che stende ingenuamente proprio Elliott con un intervento scriteriato a metà campo. Dopo neanche sessanta secondi da questo episodio Salah livella il rigore procurato e trasformato da Mateta con un sinistro secco dall’altezza del dischetto, deviato dall’ex Clyne, che gli vale il suo duecentesimo gol con la maglia dei rossi. Al 91′, a completamento dell’opera, Harvey Elliott esplode il sinistro da fuori area a culmine di una bella serpentina trovando la rete che gli mancava in campionato dall’agosto 2022.
Il Liverpool trova, dunque, il quarto successo esterno nel torneo e si assicura il primato in solitaria ritrovando certezze, Alisson su tutte, ma scoprendosi in alcuni tratti ancora carente nel limitare gli avversari, vedasi il fallo di Quansah, schierato per l’occasione dal 1′ al fianco di Van Dijk, che porta all’assegnazione del penalty tramite Var.
Le Eagles escono a testa alta ma con il grande rimpianto di non aver incamerato neanche un punto in un match in cui tutto è andato storto. Il quarto ko interno consecutivo, nonché il secondo il pochi giorni, è solo la punta dell’iceberg considerati gli infortuni in appena 45 minuti di Edouard, Lerma e Johnstone, a cui si somma quello del portiere titolare Henderson, e la squalifica di Ayew. Senza contare che i prossimi tre avversari saranno Manchester City, Brighton e Chelsea.
ASTON VILLA 1-0 ARSENAL (7′ McGinn)
“Eat, sleep, win 1-0, repeat”. Sembra essere diventato questo il mantra in casa Aston Villa, quantomeno negli scontri con le compagini divenute ormai dirette concorrenti per il titolo d’Inghilterra. 1-0 firmato Bailey contro il City mercoledì, 1-0 targato McGinn contro l’Arsenal per i Villans che ottengono la quindicesima vittoria interna consecutiva stabilendo un nuovo record per il club.
Seppur il risultato finale ed i calciatori impiegati dal 1′ siano gli stessi, il tasso atletico e l’intensità messi in campo dai padroni di casa sono di gran lunga inferiori rispetto al successo di misura contro i campioni in carica. Si assiste ad una gara diversa, meno sovrastante della squadra di Emery che comunque trova immediatamente il vantaggio grazie al quarto gol in questa Premier di McGinn che si reinventa centravanti tramutando in gol da posizione centrale la fuga palla al piede del solito Bailey.
Probabilmente proprio in virtù di questo la prestazione complessiva dell’Aston Villa risulta meno impattante: contro il City la rete decisiva era arrivata al 74′, qui al 7′ e, considerati anche gli impegni molto ravvicinati, sembra comprensibile puntare principalmente sulla conservazione piuttosto che sull’incremento del risultato, tentato concretamente soltanto una volta con Watkins nella ripresa, contro un avversario di altissimo livello.
I Gunners, con l’undici praticamente al completo, sfiorano il pari in un paio di circostanze senza, però, mai dare una sensazione di continuità. Prima Odegaard da posizione favorevole si fa ipnotizzare da Martinez, poi lo stesso portiere di casa rischia un clamoroso autogol da corner facendo carambolare la palla sulla schiena di Watkins, ed infine Havertz che troverebbe anche l’1-1 se non fosse per un tocco di polso ravvisato dal Var.
La vittoria finale permette ai Villans di accorciare a -2 dalla vetta e a -1 proprio dall’Arsenal che incassa il secondo ko di misura in campionato dopo il contestatissimo 1-0 di Newcastle.
LUTON 1-2 MANCHESTER CITY (47’pt Adebayo, 62′ B. Silva, 64′ Grealish)
Si rialza, seppur a fatica, il Manchester City dopo i tre punti nelle ultime quattro giornate. Lo fa su un campo abbordabile solamente sulla carta considerato il pareggio e la sconfitta all’ultimo respiro messe a referto dal Luton in casa rispettivamente con Liverpool e Arsenal.
Per l’occasione i Citizens ritrovano dal 1′ Rodri, ma devono rinunciare ad Haaland, oltre al già infortunato Doku, e il primo tempo non lascia presagire nulla di buono. Manovra sterile degli ospiti, complice anche una sopraffina disposizione dei padroni di casa sempre pronti al recupero palla alto e attenti a mantenere i reparti strettissimi, che si rendono pericolosi solamente con tiri da fuori, due di Foden e uno proprio del centrocampista spagnolo, agevolmente sventati da Kaminski. E sugli sviluppi dell’ultima azione vanno addirittura sotto con il colpo di testa in area piccola di Adebayo, sul cross di Townsend, che bissa la rete di martedì all’Arsenal trovando il quarto centro stagionale.
La ripresa si apre senza alcun cambio e l’undici di Guardiola ci mette un po’ per reagire al colpo subìto. Prima Ruben Dias esalta i riflessi di Kaminski costringendolo a deviare il suo tiro ravvicinato sulla traversa e poi Rodri, non a caso, dà il via all’azione che porta allo splendido mancino a giro di Bernardo Silva, a secco dal 4 novembre, che vale l’1-1. Il definitivo 1-2 lo fissa Grealish, assente nella trasferta di mercoledì al Villa Park, imbeccato sul secondo palo da Julian Alvarez, assente ingiustificato per il resto del match, a cui va anche il merito di aver recuperato palla in una zona nevralgica.
Nel finale il Luton sfiora il pari da corner sull’uscita a vuoto di Ederson e con l’iniziativa personale di Barkley, molto simile a quella che aveva portato al gol, ma oltre ai doverosi complimenti per una prestazione caparbia non riesce a portare a casa nient’altro, allontanandosi a -4 dal quartultimo posto. Gli Sky Blues tornano a -4 dalla vetta, guadagnando terreno anche sull’Arsenal.
TOTTENHAM 4-1 NEWCASTLE (26′ Udogie, 38′, 60′ Richarlison, 85′ (rig.) Son, 91′ Joelinton)
Torna a sorridere il Tottenham dopo le quattro sconfitte maturate nelle ultime cinque uscite. Vittoria roboante contro una diretta concorrente per il quarto posto che evidenzia l’estrema bontà dell’idea di calcio proposta che, senza gli errori grossolani commessi negli ultimi match, dimostra di poter potenzialmente mettere in difficoltà qualunque avversario.
Gli Spurs, tornati a poter contare anche su Sarr dall’inizio, si portano avanti di due già nel primo tempo grazie ad un incontenibile Son, delizioso nel servire due palloni con su scritto “push me” a Udogie, che riscatta lo svarione costato la débacle con il West Ham, e Richarlison, anche lui al rientro dal 1′, che torna al gol dopo due mesi e mezzo.
Nella ripresa l’undici di Postecoglu arrotonda il risultato ancora con il brasiliano, pescato dal filtrante di Pedro Porro, che punisce l’incomprensibile uscita di Dubravka siglando una doppietta che gli mancava da settembre 2022, e con Son che si conquista e trasforma un calcio di rigore tagliando il traguardo della doppia cifra in termini di realizzazioni.
Oltre al gol della bandiera di Joelinton arrivato a tempo scaduto resta davvero poco altro al Newcastle, ancora con mezza squadra in infermeria e tremendamente zoppicante in trasferta. Ora i Magpies si proietteranno alla sfida decisiva con il Milan per provare ad approdare agli ottavi di Champions, mentre il Tottenham consolida il quinto posto e aprirà il prossimo turno di Premier al City Ground di Nottingham.
MANCHESTER UNITED 0-3 BOURNEMOUTH (5′ Solanke, 58′ Billing, 73′ Senesi)
Piomba nuovamente nel baratro il Manchester United. Questa volta la caduta è fragorosa perché arriva ad Old Trafford (quarta sconfitta nelle nove gare di campionato disputate), con tre gol di scarto e contro un avversario nettamente inferiore in termini di qualità.
I Red Devils certificano per l’ennesima volta l’incostanza in termini di prestazioni e risultati che li contraddistingue da ormai svariati anni, non entrando, di fatto, mai in partita, se non con tre tentativi sporadici di Reguilon, Maguire e Dalot, tre quarti della difesa. Reparto arretrato che attacca, ma che praticamente non difende e reparto offensivo che definire sterile sembra quasi un eufemismo: non funziona praticamente nulla, al contrario di quanto mostrato nell’infrasettimanale contro il Chelsea.
Infatti il Bournemouth la sblocca dopo appena cinque minuti con Cook che ruba tempo e palla a McTominay per poi servire Solanke che di destro anticipa Maguire e punisce Onana trovando il suo ottavo centro in campionato. Le altre due reti arrivano nella ripresa, entrambe di testa: al 58′ Phil Billing, uno degli elementi di maggior talento a disposizione di Iraola, svetta nel cuore dell’area su Shaw sfruttando il cross di Tavernier e al 73′ Senesi chiude i giochi siglando il secondo gol consecutivo dopo quello al Crystal Palace sull’angolo ancora di Tavernier. Alle tre realizzazioni vanno aggiunti il palo colpito da Solanke nel primo tempo e lo 0-4 annullato a Sinisterra nel finale per un tocco di mano, a suggellamento di una serata indimenticabile.
Le Cherries danno, dunque, continuità al loro momento magico ottenendo la prima vittoria della loro storia in casa del Man United, nonché la quarta affermazione negli ultimi cinque match disputati, potendo tornare a contare sul miglior Billing, inspiegabilmente regredito nel periodo migliore dei suoi.
La squadra di Ten Hag subisce la settima sconfitta nelle sedici partite giocate e vede nuovamente allontanarsi la zona Champions. La prossima settimana sarà il turno del doppio confronto con Bayern e Liverpool che potrebbe risultare decisivo, positivamente o negativamente, per la permanenza del tecnico olandese sulla panchina della sponda rossa di Manchester.
BRIGHTON 1-1 BURNLEY (45′ Odobert, 77′ Adingra)
Il Brighton bissa il passo falso compiuto quattro giornate fa con lo Sheffield United non andando oltre l’1-1 interno con il Burnley, l’altra ultima forza del campionato.
Al contrario di quanto accaduto contro le Blades, pari deciso dal rosso diretto incassato da Dahoud e lo sfortunato autogol di Webster, questa volta i Seagulls si vedono costretti a rincorrere dopo la prodezza, agevolata dalla deviazione di Milner, qualche istante prima del duplice fischio del 2004 francese Odobert, alla sua seconda marcatura stagionale.
Lo sforzo prodotto dall’undici di De Zerbi, che inserisce ancora una volta al 46′ Mitoma, si traduce in innumerevoli occasioni sprecate da Gross, Ferguson e Adingra, che da distanza ravvicinata spara addosso a Trafford. Proprio l’ivoriano, però, trova la via del pareggio con un colpo di testa, di certo non la suo tratto distintivo, sul traversone profondo di Gross che gli vale il quarto centro nel torneo. Il forcing finale dei padroni di casa produce altra due gigantesche opportunità con protagonisti Mitoma e Hinshelwood, eroe nell’ultima gara contro il Brentford, sventate miracolosamente da un Trafford praticamente imperforabile.
I Seagulls non danno, dunque, seguito ai tre punti conquistati nel turno infrasettimanale ed incappano nel quinto pareggio stagionale in Premier, il quarto tra le mura amiche. Punto d’oro, invece, per i Clarets che muovono la classifica con allegati speciali ringraziamenti al proprio portiere.
FULHAM 5-0 WEST HAM (22′ R. Jimenez, 31′ Willian, 40′ Adarabioyo, 60′ Wilson, 88′ C. Vinicius)
Altro giro, altro 5-0 del Fulham che si è finalmente scrollato di dosso la scarsa prolificità di inizio stagione. Dieci gol in quattro giorni, sedici nelle ultime quattro sfide, che valgono il decimo posto a cinque punti dalla zona Europa.
Spazzato via anche il West Ham a Craven Cottage con cinque reti, dopo le altrettante rifilate al Nottingham, messe a referto da cinque marcatori diversi. Ad aprire i conti è Raul Jimenez, reduce dalla doppietta nell’infrasettimanale, con un’incornata sul cross di Joao Palhinha, il raddoppio porta la firma di Willian, quarto centro stagionale, mentre il tris è ad opera del centrale nigeriano Adarabioyo sul corner calciato da Andreas Pereira.
Nel secondo tempo c’è spazio anche per la perla di Wilson, sinistro a giro dai 25 metri sotto l’incrocio, ed il ritorno al gol di Carlos Vinicius dopo più di due mesi. I Cottagers, come detto, si avvicinano sensibilmente all’Europa e sabato prossimo sono attesi da un importante banco di prova in casa del Newcastle.
Il West Ham torna a casa con le pive nel sacco, conscio di aver sprecato un’importante opportunità per scalare la classifica, e giovedì dovrà assaltare il primo posto nel girone di Europa League nello scontro diretto con il Friburgo.
SHEFFIELD UNITED 1-0 BRENTFORD (46’pt McAtee)
Primo successo della gestione Wilder, tornato sulla panchina dello Sheffield United una settimana fa dopo due anni, per le Blades che provano a ricandidarsi per un posto al sole in zona salvezza.
I padroni di casa controllano la gara per quasi tutti i 90 minuti, sfiorando il vantaggio già nei primi minuti con Hamer che non inquadra di poco lo specchio. A metà tempo Onyeka rischia il rosso per un intervento nettamente in ritardo su Vini Souza, e qualche minuto dopo Maupay vede deviarsi da Robinson una conclusione ravvicinata a botta sicura: qui, di fatto, termina la partita del Brentford.
Lo Sheffield mette la freccia poco prima del duplice fischio con il meraviglioso arcobaleno disegnato da James McAtee, ala inglese classe 2002 di proprietà del Manchester City, imprendibile per Flekken. Nella ripresa l’undici di casa legittima il vantaggio prima con Archer e successivamente con Ben Slimane, entrambe imprecisi a tu per tu con l’estremo difensore ospite.
Tre punti pesanti per lo Sheffield che aggancia il Burnley e si porta a -1 dal Luton, mentre le Bees retrocedono all’undicesimo posto, incassando il quinto ko nelle otto trasferte affrontate fin qui.
EVERTON 2-0 CHELSEA (54′ Doucouré, 92′ Dobbin)
L’Everton si impone per la quarta volta nelle ultime cinque sfide e si allontana sempre di più dalla zona retrocessione. Senza penalizzazione i Toffees sarebbero decimi ad un punto di distanza dal West Ham, sintomo di quanto Dyche abbia inciso e continui ad incidere sulla testa dei calciatori.
Dieci giorni da incorniciare per i blu di Liverpool contraddistinti da nove punti, sei gol fatti e nessuno concesso contro Nottingham, Newcastle e Chelsea. L’undici di casa parte forte già dalle prime battute della disputa con i Blues mettendo in apprensione Sanchez con McNeil e Harrison, ma si scopre eccessivamente nella parte centrale della prima frazione esponendosi alla conclusione pericolosa di Palmer e l’iniziativa personale sulla sinistra di Mudryk, sventate rispettivamente da Pickford e Branthwaite.
Il risultato si sblocca ad inizio ripresa grazie al contropiede guidato da McNeil, fallito da Calvert–Lewin a tu per tu con Sanchez, e capitalizzato da Doucouré, miglior marcatore della squadra con già sei reti all’attivo, e viene rifinito nel finale sul corner calciato da Garner dal collo mancino del 2003 Dobbin, al primo centro in carriera in Premier League.
Polveri bagnate, invece, in casa Chelsea, alla terza sconfitta nelle ultime quattro e addirittura dodicesimo in classifica. I blu di Londra perdono, anche, in un colpo solo James (ricaduta del problema al tendine del ginocchio), Sanchez (condizioni del ginocchio da verificare) e Cucurella (distorsione alla caviglia).
WOLVERHAMPTON 1-1 NOTTINGHAM FOREST (14′ Toffolo, 32′ M. Cunha)
Pari con un gol per parte al “Molineux” che probabilmente non serve a nessuna delle due. Per il Wolverhampton è il terzo segno X tra le mura amiche, mentre il Nottingham (squadra ad aver ottenuto più pareggi in campionato insieme al Brighton) allunga a cinque la striscia di gare senza vittorie.
Entrambe le reti del match arrivano nel primo tempo: gli ospiti si portano in vantaggio con il colpo di testa di Toffolo, primo gol nella campagna, che svetta sul cross dell’altro esterno tutta fascia Neco Williams, i padroni di casa pervengono al definitivo 1-1 poco dopo la mezz’ora con Matheus Cunha, terzo gol nell’ultime quattro, che finalizza il suggerimento arretrato di Sarabia sull’imbucata di Lemina.
Nella ripresa è il Forest ad andare più vicino al successo con Kouyaté, il cui tentativo sbatte sul piede del rientrante José Sà, e nuovamente con Toffolo che, sempre di testa, non inquadra lo specchio da posizione favorevole.
Nel prossimo turno i lupi d’oltremanica faranno visita al West Ham, mentre il Nottingham ospiterà il Tottenham.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool |
37 | 16 | 11 | 4 | 1 | 36:15 | +21 |
2 |
Arsenal |
36 | 16 | 11 | 3 | 2 | 33:15 | +18 |
3 |
Aston Villa |
35 | 16 | 11 | 2 | 3 | 35:20 | +15 |
4 |
Manchester City |
33 | 16 | 10 | 3 | 3 | 38:18 | +20 |
5 |
Tottenham |
30 | 16 | 9 | 3 | 4 | 33:23 | +10 |
6 |
Manchester United |
27 | 16 | 9 | 0 | 7 | 18:21 | -3 |
7 |
Newcastle |
26 | 16 | 8 | 2 | 6 | 33:21 | +12 |
8 |
Brighton |
26 | 16 | 7 | 5 | 4 | 33:28 | +5 |
9 |
West Ham |
24 | 16 | 7 | 3 | 6 | 26:30 | -4 |
10 | Fulham | 21 | 16 | 6 | 3 | 7 | 26:26 | 0 |
11 | Brentford | 19 | 16 | 5 | 4 | 7 | 23:22 | +1 |
12 |
Chelsea |
19 | 16 | 5 | 4 | 7 | 26:26 | 0 |
13 |
Wolverhampton |
19 | 16 | 5 | 4 | 7 | 21:26 | -5 |
14 |
Bournemouth |
19 | 16 | 5 | 4 | 7 | 21:30 | -9 |
15 |
Crystal Palace |
16 | 16 | 4 | 4 | 8 | 15:23 | -8 |
16 |
Nottingham Forest |
14 | 16 | 3 | 5 | 8 | 17:28 | -11 |
17 |
Everton |
13 | 16 | 7 | 2 | 7 | 20:20 | 0 |
18 |
Luton Town |
9 | 16 | 2 | 3 | 11 | 17:32 | -15 |
19 |
Burnley |
8 | 16 | 2 | 2 | 12 | 16:34 | -18 |
20 |
Sheffield United |
8 | 16 | 2 | 2 | 12 | 12:41 | -29 |
*Everton 10 punti di penalizzazione
Prossimo turno:
Venerdì 15 dicembre
Nottingham Forest 21:00 Tottenham
Sabato 16 dicembre
Bournemouth 16:00 Luton
Chelsea 16:00 Sheffield United
Manchester City 16:00 Crystal Palace
Newcastle 16:00 Fulham
Burnley 18:30 Everton
Domenica 17 dicembre
West Ham 15:00 Wolverhampton
Brentford 15:00 Aston Villa
Arsenal 15:00 Brighton
Liverpool 17:30 Manchester United
Premier League
Leicester-Chelsea, probabili formazioni e dove vederla
Leicester-Chelsea apre la dodicesima giornata di Premier League. Enzo Maresca torna per la prima volta al King Power Stadium da avversario.
Benissimo il Chelsea in questo avvio di stagione. Terzo in Premier League, a -4 dal City secondo e a -9 dal Liverpool primo. Due squadre che, al momento, sembrano di un’altra categoria, ma con tutte le altre i Blues di Enzo Maresca se la giocano alla grande. Appena quattro sconfitte stagionali, di cui solo due in Premier.
Male, a tratti malissimo il Leicester del suo successore Cooper. Le foxes sono infatti 15esime in classifica con 10 punti conquistati in 11 partite, con la quarta peggior difesa del torneo. Il periodo d’oro targato Ranieri (prima) e Rodgers (poi) sembra lontanissimo, ma altrettanto lontana è anche una salvezza tranquilla.
Qui Leicester
Nessun dubbio sulla presenza di Hermansen in porta. A destra l’unica scelta possibile è Justin, con l’unica alternativa (Ricardo Pereira) che ha ancora molti mesi di infortunio da passare ai box. Certi del posto anche Kristiansen e Faes, mentre per l’altra maglia al centro della difesa ballottaggio Vestergaard-Okoli. Le ultime due le ha giocate il danese, ma la velocità degli avanti del Chelsea potrebbe indurre Cooper a delle riflessioni.
A centrocampo certi di un posto solo Winks e Ndidi, i loro compagni di reparto dipenderanno dalla struttura che il tecnico gallese intenderà dare alla sua squadra. Il nigeriano potrebbe giocare in mediana ma anche più avanzato, sulla linea dei trequartisti. Reparto in cui certamente Cooper non avrà a disposizione Buonanotte (squalificato) e Fatawu, che si è rotto il crociato in nazionale: la sua stagione finisce qui.
Questo lascia Cooper sprovvisto di un esterno di piede mancino. L’alternativa naturale sarebbe Ayew, ma al pari del suo connazionale anche lui è tornato acciaccato dagli impegni con il Ghana. Cooper ha detto che non è nulla di grave, ma è comunque in dubbio. E’ favorito, ma in caso di forfait giocherebbe uno fra De Cordova-Reid e McAteer: con il primo in vantaggio. Non è escluso nemmeno la possibilità che Cooper rispolveri la difesa a tre.
A sinistra dovrebbe tornare titolare Mavididi, mentre per il ruolo da trequartista è corsa a due fra Soumaré ed El Khannous. Il marocchino giocherebbe sulla trequartista con Ndidi in mediana, mentre il francese farebbe avanzare il nigeriano sulla linea dei trequartisti. Davanti Vardy dovrebbe recuperare, in questi giorni si è allenato con il gruppo. Recuperato anche Daka, che però non fa minuti in gare ufficiali dalla scorsa stagione.
Qui Chelsea
In porta dovrebbe giocare Sanchez, che è il titolare designato da Maresca nonostante qualche errore. Per il resto il tecnico italiano ha almeno una decina di giocatori in dubbio, ma la maggior parte di loro dovrebbe recuperare in tempo. Gusto, Fofana, Colwill, Lavia, Palmer e Sancho: tutti questi sono stati considerati in forse nella sosta per le nazionali. Di questi solo Palmer è tornato in gruppo, ma anche gli altri non destano preoccupazione.
Possibile quindi che i primi tre possano completare il reparto difensivo con Cucurella. Non dovesse recuperare l’ex-Fofana giocherebbe Adarabioyo, mentre per l’eventuale sostituzione di Colwill sarebbe corsa a due fra Badiashile e Disasi. Gusto dovrebbe giocare, anche perché la sua alternativa (Reece James) è di nuovo out. Il dubbio principale in mediana riguarda Moses Caicedo, che tornerà in Inghilterra giusto a ridosso della partita.
Lui, così come Enzo Fernandez e Jackson, saranno gli ultimi giocatori che Maresca accoglierà al rientro delle nazionali e dovrebbero scendere in campo con pochissimi allenamenti nelle gambe. Come detto, Lavia dovrebbe riuscire a recuperare. Al suo fianco o Caicedo o Enzo, ma è pronto l’altro ex della partita (Dewsbury-Hall) se Maresca volesse far riposare i sud-americani. Anche Veiga in lizza per giocare, se il belga non sarà al top.
Davanti pochi dubbi sulla presenza di Madueke e l’ex-Lazio Pedro Neto sulle fasce, con Palmer che viene considerato come recuperato. Davanti molto dipenderà dalle condizioni dell’attaccante senegalese, per cui vale lo stesso discorso fatto sopra per i due sud-americani. Maresca non ha una vera e proprio alternativa a Jackson in rosa, motivo per il quale al suo posto potrebbe adattarsi uno fra Nkunku e Felix o anche Palmer falso nueve.
Leicester-Chelsea, probabili formazioni
Leicester (4-2-3-1): Hermansen; Kristiansen, Vestergaard, Faes, Justin; Winks, Ndidi; Mavididi, El Khannous, Jordan Ayew; Vardy.
Chelsea (4-2-3-1): Sanchez; Cucurella, Colwill, Adarabioyo, Malo Gusto; Dewsbury-Hall, Lavia; Pedro Neto, Palmer, Madueke; N.Jackson.
Leicester-Chelsea, dove vederla
Leicester-Chelsea, con calcio d’inizio alle 13:30 al King Power Stadium di Leicester, è un’esclusiva Sky e come tale sarà trasmessa in diretta sul canale Sky Sport Calcio e in streaming su NOW TV e Sky GO.
Premier League
Manchester United, Eriksen potrebbe partire a gennaio
Ruben Amorim è diventato il nuovo tecnico del Manchester United. Eriksen è tra i possibili partenti, per lui c’è l’interesse del Fenerbahce.
Il tecnico portoghese, arrivato questa settimana al posto di Erik ten Hag, sembra avere le idee chiare. Ha già individuato i possibili partenti che non fanno parte del suo progetto, tra questi presente anche Eriksen. L’ex Inter ha offerte dall’Arabia e dalla Turchia.
Mourinho tiene d’occhio Eriksen
Sul centrocampista danese sembra aver messo gli occhi il Fenerbahce, squadra allenata da Jose Mourinho. I due hanno già lavorato insieme ai tempi del Tottenham, con l’allenatore portoghese che non ha mai nascosto la sua ammirazione per le qualità dell’ex Inter. La società turca sta preparando un’offerta per convincere Eriksen ha lasciare Manchester già a gennaio, in direzione Istanbul. Ipotesi molto probabile visto che per lui non sembra esserci davvero futuro a Old Trafford.
Manchester United, non solo Eriksen in partenza
Amorim vuole gettare le basi per il futuro e, cercare di limitare i danni in questa stagione. Il tecnico portoghese sembra già aver scelto chi non farà parte del suo progetto e che quindi potrebbe cambiare aria già nella prossima finestra di mercato. Oltre Eriksen, ci sono altri 3 giocatori fuori dal progetto Manchester United: Antony, Casemiro e Lindelof. Per tutti e 3 sembrano esserci dei club arabi, con gli ultimi due che sono sul fine carriera e dunque potrebbero accettare la destinazione. Antony invece è probabilmente il più grande flop dell’era moderna ma è ancora molto giovane. Situazione da monitorare con tanti club che hanno cominciato a sondare il terreno.
Premier League
Manchester City, Guardiola rinnova: ora lo seguirà Haaland
Pep Guardiola rinnova con il Manchester City con un contratto fino al 2026 che non prevede clausole rescissorie. Ora è pronto il maxi-rinnovo anche per Haaland.
Il Manchester City e Pep Guardiola proseguiranno la loro storia d’amore. L’allenatore catalano ha firmato un rinnovo di contratto fino al 2026, con un’opzione per estenderlo al 2027. Una decisione che consolida la sua leadership nel club inglese e ribadisce la fiducia reciproca con la proprietà guidata dal presidente Khaldoon Al-Mubarak.
Fonti vicine al tecnico confermano che l’accordo non prevede clausole liberatorie, nemmeno in caso di retrocessione o in relazione alle pesanti accuse che pendono sulla società, ovvero i 115 capi d’imputazione.
L’intesa è stata siglata nei giorni scorsi ad Abu Dhabi, dove Guardiola ha incontrato Al-Mubarak in un blitz strategico. La notizia del rinnovo rappresenta un segnale forte di stabilità per il progetto sportivo dei cityzens, che punta a consolidare il proprio dominio in Inghilterra e in Europa.
Manchester City, il legame chiave con Haaland
La permanenza di Guardiola potrebbe giocare un ruolo decisivo anche per trattenere Erling Haaland. Il norvegese, autore di stagioni straordinarie in maglia biancazzurra, avrebbe accolto con entusiasmo il rinnovo del tecnico. Secondo quanto riportato da The Sun, il Manchester City è pronto a offrire al bomber un contratto quinquennale con un adeguamento economico che potrebbe far impallidire ogni precedente.
Si tratta di una cifra ben oltre i 120 milioni di euro complessivi, bonus esclusi. Un passo che mira a blindare il 24enne norvegese, la cui intesa con Guardiola è considerata cruciale per il futuro del club.
Attualmente Haaland percepisce circa 22 milioni di euro l’anno. L’intenzione della società è non solo quella di prolungare il rapporto con il giocatore oltre il 2027, ma anche di dimostrargli un impegno totale verso il progetto, continuando a costruire una squadra che possa supportarlo al massimo.
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