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All Eyes On Me – il focus sul 16° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della sedicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Serie A
02.05.2025, 20:45 -
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2.28 3.05 3.70
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2.28 3.05 3.55
2.20 3.00 3.60
2.20 2.95 3.70
2.25 3.00 3.60
2.20 2.95 3.65
03.05.2025, 15:00 -
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2.22 3.20 3.50
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2.20 3.20 3.50
2.22 3.20 3.45
2.15 3.20 3.50
2.20 3.15 3.50
2.15 3.10 3.45
03.05.2025, 15:00 -
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3.00 3.40 2.42
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3.00 3.25 2.40
2.95 3.35 2.42
3.00 3.40 2.30
3.00 3.30 2.35
2.95 3.30 2.35
03.05.2025, 18:00 -
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6.80 4.10 1.55
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6.50 4.00 1.52
6.80 4.10 1.50
6.40 4.10 1.52
6.25 4.00 1.50
6.25 4.00 1.55
03.05.2025, 20:45 -
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1.31 5.25 12.00
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1.28 5.25 12.00
1.31 4.95 11.50
1.31 5.25 10.00
1.30 5.20 9.60
1.30 5.25 10.00
04.05.2025, 12:30 -
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4.30 3.70 1.88
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4.25 3.50 1.80
4.25 3.70 1.82
4.25 3.55 1.80
4.10 3.50 1.88
4.30 3.55 1.80
04.05.2025, 15:00 -
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13.00 6.90 1.25
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13.00 6.50 1.20
12.50 6.90 1.21
12.00 6.50 1.20
11.00 6.25 1.25
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04.05.2025, 18:00 -
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1.70 3.95 5.25
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1.67 3.75 5.25
1.68 3.95 4.95
1.65 3.75 5.25
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1.63 3.70 5.20
04.05.2025, 20:45 -
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2.55 3.10 3.15
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2.40 3.00 3.10
2.45 3.05 3.15
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2.55 3.10 2.95
2.40 3.00 3.05
05.05.2025, 20:45 -
1 X 2
4.50 3.70 1.87
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4.50 3.50 1.80
4.40 3.70 1.80
4.25 3.60 1.80
4.10 3.60 1.87
4.30 3.60 1.78

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Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Sedicesimo turno: Liverpool ancora al fotofinish, l’Aston Villa si impone anche sull’Arsenal. Rialza la testa il City.

All Eyes On Me

CRYSTAL PALACE 1-2 LIVERPOOL (57′ (rig.) Mateta, 76′ Salah, 91′ Elliott)

Ancora nel finale, ancora con un ragazzo nato e cresciuto nelle giovanili Reds. Dopo Alexander-Arnold una settimana fa contro il Fulham, infatti, a prendersi la scena è Harvey Elliott contro un’altra squadra londinese, il Crystal Palace.

Corsi e ricorsi storici al termine dei quali c’è un’unica sentenza: il Liverpool è il nuovo padrone di questa Premier League, nonostante una gara giocata sotto ritmo, maledettamente sofferta ed un avversario che avrebbe certamente meritato di più. La seconda vittoria esterna a stretto giro, considerato lo 0-2 di Sheffield nell’infrasettimanale, sprigiona certamente emozioni e prospettive scostanti e discordanti, ma sta di fatto che i Reds con un super Alisson, tornato dall’infortunio, il solito Salah ed il 2003 in maglia 19 conquistano tre punti di importanza capitale.

La squadra di Klopp riesce a scuotersi soltanto nell’ultimo quarto d’ora, dopo non aver praticamente mai calciato in porta, complice il doppio giallo sventolato in faccia ad Ayew che stende ingenuamente proprio Elliott con un intervento scriteriato a metà campo. Dopo neanche sessanta secondi da questo episodio Salah livella il rigore procurato e trasformato da Mateta con un sinistro secco dall’altezza del dischetto, deviato dall’ex Clyne, che gli vale il suo duecentesimo gol con la maglia dei rossi. Al 91′, a completamento dell’opera, Harvey Elliott esplode il sinistro da fuori area a culmine di una bella serpentina trovando la rete che gli mancava in campionato dall’agosto 2022.

Il Liverpool trova, dunque, il quarto successo esterno nel torneo e si assicura il primato in solitaria ritrovando certezze, Alisson su tutte, ma scoprendosi in alcuni tratti ancora carente nel limitare gli avversari, vedasi il fallo di Quansah, schierato per l’occasione dal 1′ al fianco di Van Dijk, che porta all’assegnazione del penalty tramite Var.

Le Eagles escono a testa alta ma con il grande rimpianto di non aver incamerato neanche un punto in un match in cui tutto è andato storto. Il quarto ko interno consecutivo, nonché il secondo il pochi giorni, è solo la punta dell’iceberg considerati gli infortuni in appena 45 minuti di Edouard, Lerma e Johnstone, a cui si somma quello del portiere titolare Henderson, e la squalifica di Ayew. Senza contare che i prossimi tre avversari saranno Manchester City, Brighton e Chelsea.

ASTON VILLA 1-0 ARSENAL (7′ McGinn)

“Eat, sleep, win 1-0, repeat”. Sembra essere diventato questo il mantra in casa Aston Villa, quantomeno negli scontri con le compagini divenute ormai dirette concorrenti per il titolo d’Inghilterra. 1-0 firmato Bailey contro il City mercoledì, 1-0 targato McGinn contro l’Arsenal per i Villans che ottengono la quindicesima vittoria interna consecutiva stabilendo un nuovo record per il club.

Seppur il risultato finale ed i calciatori impiegati dal 1′ siano gli stessi, il tasso atletico e l’intensità messi in campo dai padroni di casa sono di gran lunga inferiori rispetto al successo di misura contro i campioni in carica. Si assiste ad una gara diversa, meno sovrastante della squadra di Emery che comunque trova immediatamente il vantaggio grazie al quarto gol in questa Premier di McGinn che si reinventa centravanti tramutando in gol da posizione centrale la fuga palla al piede del solito Bailey.

Probabilmente proprio in virtù di questo la prestazione complessiva dell’Aston Villa risulta meno impattante: contro il City la rete decisiva era arrivata al 74′, qui al 7′ e, considerati anche gli impegni molto ravvicinati, sembra comprensibile puntare principalmente sulla conservazione piuttosto che sull’incremento del risultato, tentato concretamente soltanto una volta con Watkins nella ripresa, contro un avversario di altissimo livello.

I Gunners, con l’undici praticamente al completo, sfiorano il pari in un paio di circostanze senza, però, mai dare una sensazione di continuità. Prima Odegaard da posizione favorevole si fa ipnotizzare da Martinez, poi lo stesso portiere di casa rischia un clamoroso autogol da corner facendo carambolare la palla sulla schiena di Watkins, ed infine Havertz che troverebbe anche l’1-1 se non fosse per un tocco di polso ravvisato dal Var.

La vittoria finale permette ai Villans di accorciare a -2 dalla vetta e a -1 proprio dall’Arsenal che incassa il secondo ko di misura in campionato dopo il contestatissimo 1-0 di Newcastle.

LUTON 1-2 MANCHESTER CITY (47’pt Adebayo, 62′ B. Silva, 64′ Grealish)

Si rialza, seppur a fatica, il Manchester City dopo i tre punti nelle ultime quattro giornate. Lo fa su un campo abbordabile solamente sulla carta considerato il pareggio e la sconfitta all’ultimo respiro messe a referto dal Luton in casa rispettivamente con Liverpool e Arsenal.

Per l’occasione i Citizens ritrovano dal 1′ Rodri, ma devono rinunciare ad Haaland, oltre al già infortunato Doku, e il primo tempo non lascia presagire nulla di buono. Manovra sterile degli ospiti, complice anche una sopraffina disposizione dei padroni di casa sempre pronti al recupero palla alto e attenti a mantenere i reparti strettissimi, che si rendono pericolosi solamente con tiri da fuori, due di Foden e uno proprio del centrocampista spagnolo, agevolmente sventati da Kaminski. E sugli sviluppi dell’ultima azione vanno addirittura sotto con il colpo di testa in area piccola di Adebayo, sul cross di Townsend, che bissa la rete di martedì all’Arsenal trovando il quarto centro stagionale.

La ripresa si apre senza alcun cambio e l’undici di Guardiola ci mette un po’ per reagire al colpo subìto. Prima Ruben Dias esalta i riflessi di Kaminski costringendolo a deviare il suo tiro ravvicinato sulla traversa e poi Rodri, non a caso, dà il via all’azione che porta allo splendido mancino a giro di Bernardo Silva, a secco dal 4 novembre, che vale l’1-1. Il definitivo 1-2 lo fissa Grealish, assente nella trasferta di mercoledì al Villa Park, imbeccato sul secondo palo da Julian Alvarez, assente ingiustificato per il resto del match, a cui va anche il merito di aver recuperato palla in una zona nevralgica.

Nel finale il Luton sfiora il pari da corner sull’uscita a vuoto di Ederson e con l’iniziativa personale di Barkley, molto simile a quella che aveva portato al gol, ma oltre ai doverosi complimenti per una prestazione caparbia non riesce a portare a casa nient’altro, allontanandosi a -4 dal quartultimo posto. Gli Sky Blues tornano a -4 dalla vetta, guadagnando terreno anche sull’Arsenal.

TOTTENHAM 4-1 NEWCASTLE (26′ Udogie, 38′, 60′ Richarlison, 85′ (rig.) Son, 91′ Joelinton)

Torna a sorridere il Tottenham dopo le quattro sconfitte maturate nelle ultime cinque uscite. Vittoria roboante contro una diretta concorrente per il quarto posto che evidenzia l’estrema bontà dell’idea di calcio proposta che, senza gli errori grossolani commessi negli ultimi match, dimostra di poter potenzialmente mettere in difficoltà qualunque avversario.

Gli Spurs, tornati a poter contare anche su Sarr dall’inizio, si portano avanti di due già nel primo tempo grazie ad un incontenibile Son, delizioso nel servire due palloni con su scritto “push me” a Udogie, che riscatta lo svarione costato la débacle con il West Ham, e Richarlison, anche lui al rientro dal 1′, che torna al gol dopo due mesi e mezzo.

Nella ripresa l’undici di Postecoglu arrotonda il risultato ancora con il brasiliano, pescato dal filtrante di Pedro Porro, che punisce l’incomprensibile uscita di Dubravka siglando una doppietta che gli mancava da settembre 2022, e con Son che si conquista e trasforma un calcio di rigore tagliando il traguardo della doppia cifra in termini di realizzazioni.

Oltre al gol della bandiera di Joelinton arrivato a tempo scaduto resta davvero poco altro al Newcastle, ancora con mezza squadra in infermeria e tremendamente zoppicante in trasferta. Ora i Magpies si proietteranno alla sfida decisiva con il Milan per provare ad approdare agli ottavi di Champions, mentre il Tottenham consolida il quinto posto e aprirà il prossimo turno di Premier al City Ground di Nottingham.

MANCHESTER UNITED 0-3 BOURNEMOUTH (5′ Solanke, 58′ Billing, 73′ Senesi)

Piomba nuovamente nel baratro il Manchester United. Questa volta la caduta è fragorosa perché arriva ad Old Trafford (quarta sconfitta nelle nove gare di campionato disputate), con tre gol di scarto e contro un avversario nettamente inferiore in termini di qualità.

I Red Devils certificano per l’ennesima volta l’incostanza in termini di prestazioni e risultati che li contraddistingue da ormai svariati anni, non entrando, di fatto, mai in partita, se non con tre tentativi sporadici di Reguilon, Maguire e Dalot, tre quarti della difesa. Reparto arretrato che attacca, ma che praticamente non difende e reparto offensivo che definire sterile sembra quasi un eufemismo: non funziona praticamente nulla, al contrario di quanto mostrato nell’infrasettimanale contro il Chelsea.

Infatti il Bournemouth la sblocca dopo appena cinque minuti con Cook che ruba tempo e palla a McTominay per poi servire Solanke che di destro anticipa Maguire e punisce Onana trovando il suo ottavo centro in campionato. Le altre due reti arrivano nella ripresa, entrambe di testa: al 58′ Phil Billing, uno degli elementi di maggior talento a disposizione di Iraola, svetta nel cuore dell’area su Shaw sfruttando il cross di Tavernier e al 73′ Senesi chiude i giochi siglando il secondo gol consecutivo dopo quello al Crystal Palace sull’angolo ancora di Tavernier. Alle tre realizzazioni vanno aggiunti il palo colpito da Solanke nel primo tempo e lo 0-4 annullato a Sinisterra nel finale per un tocco di mano, a suggellamento di una serata indimenticabile.

Le Cherries danno, dunque, continuità al loro momento magico ottenendo la prima vittoria della loro storia in casa del Man United, nonché la quarta affermazione negli ultimi cinque match disputati, potendo tornare a contare sul miglior Billing, inspiegabilmente regredito nel periodo migliore dei suoi.

La squadra di Ten Hag subisce la settima sconfitta nelle sedici partite giocate e vede nuovamente allontanarsi la zona Champions. La prossima settimana sarà il turno del doppio confronto con Bayern e Liverpool che potrebbe risultare decisivo, positivamente o negativamente, per la permanenza del tecnico olandese sulla panchina della sponda rossa di Manchester.

BRIGHTON 1-1 BURNLEY (45′ Odobert, 77′ Adingra)

Il Brighton bissa il passo falso compiuto quattro giornate fa con lo Sheffield United non andando oltre l’1-1 interno con il Burnley, l’altra ultima forza del campionato.

Al contrario di quanto accaduto contro le Blades, pari deciso dal rosso diretto incassato da Dahoud e lo sfortunato autogol di Webster, questa volta i Seagulls si vedono costretti a rincorrere dopo la prodezza, agevolata dalla deviazione di Milner, qualche istante prima del duplice fischio del 2004 francese Odobert, alla sua seconda marcatura stagionale.

Lo sforzo prodotto dall’undici di De Zerbi, che inserisce ancora una volta al 46′ Mitoma, si traduce in innumerevoli occasioni sprecate da Gross, Ferguson e Adingra, che da distanza ravvicinata spara addosso a Trafford. Proprio l’ivoriano, però, trova la via del pareggio con un colpo di testa, di certo non la suo tratto distintivo, sul traversone profondo di Gross che gli vale il quarto centro nel torneo. Il forcing finale dei padroni di casa produce altra due gigantesche opportunità con protagonisti Mitoma e Hinshelwood, eroe nell’ultima gara contro il Brentford, sventate miracolosamente da un Trafford praticamente imperforabile.

I Seagulls non danno, dunque, seguito ai tre punti conquistati nel turno infrasettimanale ed incappano nel quinto pareggio stagionale in Premier, il quarto tra le mura amiche. Punto d’oro, invece, per i Clarets che muovono la classifica con allegati speciali ringraziamenti al proprio portiere.

FULHAM 5-0 WEST HAM (22′ R. Jimenez, 31′ Willian, 40′ Adarabioyo, 60′ Wilson, 88′ C. Vinicius)

Altro giro, altro 5-0 del Fulham che si è finalmente scrollato di dosso la scarsa prolificità di inizio stagione. Dieci gol in quattro giorni, sedici nelle ultime quattro sfide, che valgono il decimo posto a cinque punti dalla zona Europa.

Spazzato via anche il West Ham a Craven Cottage con cinque reti, dopo le altrettante rifilate al Nottingham, messe a referto da cinque marcatori diversi. Ad aprire i conti è Raul Jimenez, reduce dalla doppietta nell’infrasettimanale, con un’incornata sul cross di Joao Palhinha, il raddoppio porta la firma di Willian, quarto centro stagionale, mentre il tris è ad opera del centrale nigeriano Adarabioyo sul corner calciato da Andreas Pereira.

Nel secondo tempo c’è spazio anche per la perla di Wilson, sinistro a giro dai 25 metri sotto l’incrocio, ed il ritorno al gol di Carlos Vinicius dopo più di due mesi. I Cottagers, come detto, si avvicinano sensibilmente all’Europa e sabato prossimo sono attesi da un importante banco di prova in casa del Newcastle.

Il West Ham torna a casa con le pive nel sacco, conscio di aver sprecato un’importante opportunità per scalare la classifica, e giovedì dovrà assaltare il primo posto nel girone di Europa League nello scontro diretto con il Friburgo.

SHEFFIELD UNITED 1-0 BRENTFORD (46’pt McAtee)

Primo successo della gestione Wilder, tornato sulla panchina dello Sheffield United una settimana fa dopo due anni, per le Blades che provano a ricandidarsi per un posto al sole in zona salvezza.

I padroni di casa controllano la gara per quasi tutti i 90 minuti, sfiorando il vantaggio già nei primi minuti con Hamer che non inquadra di poco lo specchio. A metà tempo Onyeka rischia il rosso per un intervento nettamente in ritardo su Vini Souza, e qualche minuto dopo Maupay vede deviarsi da Robinson una conclusione ravvicinata a botta sicura: qui, di fatto, termina la partita del Brentford.

Lo Sheffield mette la freccia poco prima del duplice fischio con il meraviglioso arcobaleno disegnato da James McAtee, ala inglese classe 2002 di proprietà del Manchester City, imprendibile per Flekken. Nella ripresa l’undici di casa legittima il vantaggio prima con Archer e successivamente con Ben Slimane, entrambe imprecisi a tu per tu con l’estremo difensore ospite.

Tre punti pesanti per lo Sheffield che aggancia il Burnley e si porta a -1 dal Luton, mentre le Bees retrocedono all’undicesimo posto, incassando il quinto ko nelle otto trasferte affrontate fin qui.

EVERTON 2-0 CHELSEA (54′ Doucouré, 92′ Dobbin)

L’Everton si impone per la quarta volta nelle ultime cinque sfide e si allontana sempre di più dalla zona retrocessione. Senza penalizzazione i Toffees sarebbero decimi ad un punto di distanza dal West Ham, sintomo di quanto Dyche abbia inciso e continui ad incidere sulla testa dei calciatori.

Dieci giorni da incorniciare per i blu di Liverpool contraddistinti da nove punti, sei gol fatti e nessuno concesso contro Nottingham, Newcastle e Chelsea. L’undici di casa parte forte già dalle prime battute della disputa con i Blues mettendo in apprensione Sanchez con McNeil e Harrison, ma si scopre eccessivamente nella parte centrale della prima frazione esponendosi alla conclusione pericolosa di Palmer e l’iniziativa personale sulla sinistra di Mudryk, sventate rispettivamente da Pickford e Branthwaite.

Il risultato si sblocca ad inizio ripresa grazie al contropiede guidato da McNeil, fallito da CalvertLewin a tu per tu con Sanchez, e capitalizzato da Doucouré, miglior marcatore della squadra con già sei reti all’attivo, e viene rifinito nel finale sul corner calciato da Garner dal collo mancino del 2003 Dobbin, al primo centro in carriera in Premier League.

Polveri bagnate, invece, in casa Chelsea, alla terza sconfitta nelle ultime quattro e addirittura dodicesimo in classifica. I blu di Londra perdono, anche, in un colpo solo James (ricaduta del problema al tendine del ginocchio), Sanchez (condizioni del ginocchio da verificare) e Cucurella (distorsione alla caviglia).

WOLVERHAMPTON 1-1 NOTTINGHAM FOREST (14′ Toffolo, 32′ M. Cunha)

Pari con un gol per parte al “Molineux” che probabilmente non serve a nessuna delle due. Per il Wolverhampton è il terzo segno X tra le mura amiche, mentre il Nottingham (squadra ad aver ottenuto più pareggi in campionato insieme al Brighton) allunga a cinque la striscia di gare senza vittorie.

Entrambe le reti del match arrivano nel primo tempo: gli ospiti si portano in vantaggio con il colpo di testa di Toffolo, primo gol nella campagna, che svetta sul cross dell’altro esterno tutta fascia Neco Williams, i padroni di casa pervengono al definitivo 1-1 poco dopo la mezz’ora con Matheus Cunha, terzo gol nell’ultime quattro, che finalizza il suggerimento arretrato di Sarabia sull’imbucata di Lemina.

Nella ripresa è il Forest ad andare più vicino al successo con Kouyaté, il cui tentativo sbatte sul piede del rientrante José , e nuovamente con Toffolo che, sempre di testa, non inquadra lo specchio da posizione favorevole.

Nel prossimo turno i lupi d’oltremanica faranno visita al West Ham, mentre il Nottingham ospiterà il Tottenham.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

37 16 11 4 1 36:15 +21
2

Arsenal

36 16 11 3 2 33:15 +18
3

Aston Villa

35 16 11 2 3 35:20 +15
4

Manchester City

33 16 10 3 3 38:18 +20
5

Tottenham

30 16 9 3 4 33:23 +10
6

Manchester United

27 16 9 0 7 18:21 -3
7

Newcastle

26 16 8 2 6 33:21 +12
8

Brighton

26 16 7 5 4 33:28 +5
9

West Ham

24 16 7 3 6 26:30 -4
10 Fulham 21 16 6 3 7 26:26 0
11 Brentford 19 16 5 4 7 23:22 +1
12

Chelsea

19 16 5 4 7 26:26 0
13

Wolverhampton

19 16 5 4 7 21:26 -5
14

Bournemouth

19 16 5 4 7 21:30 -9
15

Crystal Palace

16 16 4 4 8 15:23 -8
16

Nottingham Forest

14 16 3 5 8 17:28 -11
17

Everton

13 16 7 2 7 20:20 0
18

Luton Town

9 16 2 3 11 17:32 -15
19

Burnley

8 16 2 2 12 16:34 -18
20

Sheffield United

8 16 2 2 12 12:41 -29

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Venerdì 15 dicembre

Nottingham Forest 21:00 Tottenham

Sabato 16 dicembre

Bournemouth 16:00 Luton

Chelsea 16:00 Sheffield United

Manchester City 16:00 Crystal Palace

Newcastle 16:00 Fulham

Burnley 18:30 Everton

Domenica 17 dicembre

West Ham 15:00 Wolverhampton

Brentford 15:00 Aston Villa

Arsenal 15:00 Brighton

Liverpool 17:30 Manchester United

Premier League

Manchester City, Guardiola elogia Rico Lewis: “Eccelle nei piccoli spazi, uno dei migliori che abbia mai visto”.

Pubblicato

il

Premier League, Guardiola

Pep Guardiola elogia Rico Lewis: “È uno dei migliori che abbia mai visto”, sottolineando il talento emergente del Manchester City.

Serie A
02.05.2025, 20:45 -
1 X 2
2.28 3.05 3.70
  1 X 2
2.28 3.05 3.55
2.20 3.00 3.60
2.20 2.95 3.70
2.25 3.00 3.60
2.20 2.95 3.65
03.05.2025, 15:00 -
1 X 2
2.22 3.20 3.50
  1 X 2
2.20 3.20 3.50
2.22 3.20 3.45
2.15 3.20 3.50
2.20 3.15 3.50
2.15 3.10 3.45
03.05.2025, 15:00 -
1 X 2
3.00 3.40 2.42
  1 X 2
3.00 3.25 2.40
2.95 3.35 2.42
3.00 3.40 2.30
3.00 3.30 2.35
2.95 3.30 2.35
03.05.2025, 18:00 -
1 X 2
6.80 4.10 1.55
  1 X 2
6.50 4.00 1.52
6.80 4.10 1.50
6.40 4.10 1.52
6.25 4.00 1.50
6.25 4.00 1.55
03.05.2025, 20:45 -
1 X 2
1.31 5.25 12.00
  1 X 2
1.28 5.25 12.00
1.31 4.95 11.50
1.31 5.25 10.00
1.30 5.20 9.60
1.30 5.25 10.00
04.05.2025, 12:30 -
1 X 2
4.30 3.70 1.88
  1 X 2
4.25 3.50 1.80
4.25 3.70 1.82
4.25 3.55 1.80
4.10 3.50 1.88
4.30 3.55 1.80
04.05.2025, 15:00 -
1 X 2
13.00 6.90 1.25
  1 X 2
13.00 6.50 1.20
12.50 6.90 1.21
12.00 6.50 1.20
11.00 6.25 1.25
12.00 6.40 1.20
04.05.2025, 18:00 -
1 X 2
1.70 3.95 5.25
  1 X 2
1.67 3.75 5.25
1.68 3.95 4.95
1.65 3.75 5.25
1.70 3.60 5.25
1.63 3.70 5.20
04.05.2025, 20:45 -
1 X 2
2.55 3.10 3.15
  1 X 2
2.40 3.00 3.10
2.45 3.05 3.15
2.40 3.00 3.15
2.55 3.10 2.95
2.40 3.00 3.05
05.05.2025, 20:45 -
1 X 2
4.50 3.70 1.87
  1 X 2
4.50 3.50 1.80
4.40 3.70 1.80
4.25 3.60 1.80
4.10 3.60 1.87
4.30 3.60 1.78

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Il mister del Manchester City ha recentemente espresso parole di grande elogio per il giovane talento Rico Lewis. Durante una conferenza stampa, Guardiola ha dichiarato: “Rico Lewis si muove davvero bene negli spazi stretti… è uno dei migliori che abbia mai visto, uno dei migliori”. Queste parole sottolineano quanto l’allenatore catalano stimi le capacità tecniche e tattiche del giovane calciatore.

Il mister ha inoltre sottolineato l’abilità di Lewis nel controllo e nella ricezione del pallone, affermando: “La sua ricezione, il suo controllo, il suo ritmo sono davvero eccellenti!”. Questo tipo di encomi da parte di un allenatore del calibro di Guardiola non solo aumenta la fiducia del giovane giocatore, ma lo pone anche sotto i riflettori del calcio internazionale.

L’importanza di Lewis per Guardiola e il futuro del Manchester City

Rico Lewis rappresenta una delle promesse più luminose per il futuro del Manchester City. La sua capacità di adattarsi rapidamente agli spazi ristretti e la sua visione di gioco lo rendono un elemento chiave nella strategia di gioco di Guardiola. Con la sua crescente esperienza e il supporto del team tecnico, Lewis potrebbe diventare un pilastro fondamentale per i successi futuri del club inglese.

L’apprezzamento di Guardiola non solo motiva Lewis a migliorare ulteriormente, ma conferma anche la qualità del settore giovanile del Manchester City, sempre attento a coltivare giovani talenti in grado di competere a livello internazionale.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici

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il

Liverpool

Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.

Serie A
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Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.

I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.

Premier League, dominio Liverpool-Man City

Premier League in TV,

Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.

Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.

L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.

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Premier League

Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione

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il

Liverpool, Chiesa

 Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:

Serie A
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Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.

Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.

Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campioneè necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.

Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League,  per di più senza mai partire da titolare.

Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palacepotrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento

Chiesa, chi come lui

Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.

La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.

Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.

Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.

Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.

Chiesa

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