Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 18° turno di Premier League

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della diciottesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Diciottesimo turno: Aston Villa fermato sul pari dallo Sheffield, ok il Tottenham. Tutto invariato tra Liverpool e Arsenal.
LIVERPOOL 1-1 ARSENAL (4′ Gabriel, 29′ Salah)
Distanze invariate tra le prime due della classe che battagliano fino all’ultima goccia di sudore ma non riescono ad avere la meglio in un match intenso, arricchito da grandi spunti e polemiche arbitrali.
I Gunners si portano immediatamente in vantaggio con l’incornata di Gabriel, al primo gol stagionale, bravo nello sfruttare la fallace marcatura di reparto degli avversari mettendo alle spalle di Alisson il piazzato dalla trequarti calciato da Odegaard (terzo assist in campionato). La risposta dei Reds, dopo lo spauracchio del raddoppio targato Gabriel Jesus, non tarda ad arrivare: Salah prima spreca da posizione favorevole, poi da posizione decentrata salta di netto Zinchenko, rientra sul mancino e trafigge sul primo palo Raya firmando il dodicesimo gol in campionato, sfruttando il cinquantasettesimo assist in carriera di Alexander–Arnold.
Dopo l’1-1 si susseguono episodi che rischiano di alterare equilibri e risultato: gli ospiti spaventano ancora il Liverpool con una colossale opportunità a porta semi-sguarnita fallita da Martinelli, mentre l’undici di Klopp perde per infortunio Luis Diaz (probabilmente nulla di grave) sostituito da Elliott che colpisce un palo esterno a metà ripresa, e Tsimikas (possibile rottura della clavicola) rilevato da Gomez che lambisce il palo lungo con un tiro a giro al tramonto del primo tempo.
I Reds sfiorano i tre punti nel finale con il mortifero contropiede, scaturito da un corner avversario, guidato da Salah e concluso incredibilmente sulla traversa da Alexander–Arnold. Nel post-gara Klopp si scaglia contro il Var per la mancata concessione di un rigore piuttosto evidente per il tocco di mano di Odegaard sul tentativo di dribbling di Salah; episodio che fa il paio con la rete annullata a Luis Diaz nel match contro il Tottenham per un fuorigioco inesistente.
Il Liverpool, ancora orfano di Mac Allister e Robertson e reduce dal sonoro 5-1 rifilato al West Ham in settimana valso l’accesso alle semifinali di Coppa di Lega, impatta sul secondo pari consecutivo in campionato dopo lo 0-0 casalingo con il Manchester United e resta a -1 da un Arsenal che può comunque ritenersi soddisfatto del punto ottenuto che gli consente di conservare la vetta in solitaria.
ASTON VILLA 1-1 SHEFFIELD UNITED (87′ Archer, 97′ Zaniolo)
Si interrompe con un pareggio acciuffato in extremis contro l’ultima in classifica la striscia di quindici successi interni consecutivi dell’Aston Villa, che crea, non concretizza e rischia la beffa.
Gli attacchi dei padroni di casa, schierati con l’inedita coppia centrale Konsa–Lenglet e con Ramsey a comporre la linea mediana insieme a Douglas Luiz viste le contemporanee assenze di Kamara e Tielemans, si rivelano intensi già dalle prime battute del match. Tra il 10′ e l’11’ la costante pressione a cui viene sottoposto lo Sheffield United si tramuta in due potenziali episodi da rigore (spinta plateale di Vini Souza su Watkins e trattenuta di Trusty su Konsa) giudicati regolari dall’arbitro Taylor.
La produzione offensiva dei Villans si arricchisce con il passare dei minuti: prima Diaby, sulla repentina verticalizzazione di Bailey, sbatte su Foderingham e successivamente lo stesso Konsa manda alto di testa da corner a pochi metri dalla porta avversaria. Il tanto agognato vantaggio arriverebbe al 62′ con Bailey, già decisivo nella gara vinta con il City, se non intervenisse il Var per annullarlo a causa di una trattenuta di Ramsey su Foderingham sugli sviluppi di un angolo battuto qualche istante prima.
Imprecisione, molte energie spese ed un pizzico di sfortuna fanno staccare la spina all’undici di Emery per una decina di minuti che si rivelano fatali: le Blades si rendono pericolose con la conclusione potente da fuori di Norwood bloccata da Martinez e con il cross di Lowe quasi deviato nella propria porta da Konsa, prima di mettere a segno lo 0-1. La firma sul vantaggio ospite è del 10 biancorosso Cameron Archer, cresciuto nelle giovanili dell’Aston Villa e pagato 22 milioni dallo Sheffield in estate proprio al club di Birmingham, che corregge in porta da due passi l’assist di Hamer.
Proprio quando i padroni di casa sembrano non averne più, però, risorgono con il colpo di testa di Zaniolo, subentrato a Diaby all’82’, che al settimo minuto di recupero dei nove assegnati prende il tempo a Foderingham proteso in uscita sul cross dalla trequarti di Douglas Luiz, trovando finalmente la prima gioia in carriera in Premier League.
I Villans possono, dunque, focalizzarsi sul bicchiere mezzo pieno pur non avendo sfruttato del tutto lo scontro diretto tra Liverpool e Arsenal, mentre all’undici di Wilder resta il rammarico di non aver portato a casa tre punti vitali per la salvezza.
TOTTENHAM 2-1 EVERTON (9′ Richarlison, 18′ Son, 82′ André Gomes)
Batte un colpo fortissimo il Tottenham nelle zone alte della classifica piegando, seppur a fatica, l’Everton, portandosi a -4 dal primo posto.
Gli Spurs indirizzano la gara nei primi diciotto minuti con Richarlison, terzo centro nelle ultime quattro e più classico dei gol dell’ex sul cross basso di Brennan Johnson, e Son, bravo a risolvere una mischia in area di rigore mettendo alle spalle dell’incolpevole Pickford il suo undicesimo gol in questo campionato. Dopo il raddoppio, però, l’undici di Postecoglu, costretto a fare a meno degli squalificati Bissouma e Udogie oltre che ai cronici infortunati, si accomoda eccessivamente sul risultato lasciando campo agli ospiti.
Le prime avvisaglie in questo senso arrivano già nei minuti finali del primo tempo con Vicario che sventa i tentativi minacciosi di Calvert–Lewin e Harrison dal limite dell’area, e proseguono con la rete annullata con l’ausilio del Var al 9 dei Toffees ad inizio ripresa per un precedente fallo del rientrante André Gomes, subentrato all’infortunato Gueye al 24′, su Emerson Royal.
Il forcing degli ospiti viene interrotto solamente dal miracolo di Pickford su Kulusevski e tradotto finalmente e meritatamente in gol dal potente destro in diagonale proprio di André Gomes, alla prima presenza stagionale, sul corner calciato da Garner. Il finale di match è ancora a forte tinte blu con Vicario prima chiamato alla paratissima su Danjuma e poi fortunato al 95′ sulla traversa colpita sempre dall’altro ex della partita.
Terza vittoria consecutiva, dunque, per il Tottenham che scavalca momentaneamente il Manchester City e mette nel mirino Liverpool e Aston Villa. Gli Spurs saranno di scena a Brighton nel prossimo turno e chiuderanno l’anno in casa contro il Bournemouth.
Dopo quattro successi di fila cade immeritatamente, invece, l’Everton dopo la sfortunata eliminazione ai calci di rigore contro il Fulham nei quarti di Coppa di Lega. All’undici di Dyche resta, però, la grande consapevolezza di essere in possesso delle giuste qualità attitudinali per mettere in difficoltà chiunque, propedeutica anche in vista della prossima giornata in cui a Goodison Park arriverà il Manchester City.
WEST HAM 2-0 MANCHESTER UNITED (72′ Bowen, 78′ Kudus)
Passa il West Ham al London Stadium nello scontro diretto in zona Europa League contro il Manchester United nel segno dei propri leader.
Gli Hammers bissano il netto successo con il Wolverhampton di settimana scorsa costringendo il Manchester United all’ottava sconfitta in campionato e completando l’operazione sorpasso in classifica. Poche emozioni nel primo tempo dove sono i Red Devils a rendersi pericolosi con Garnacho ipnotizzato da Areola nell’uno contro uno e Mainoo, schierato nuovamente titolare al fianco di McTominay, che impensierisce il portiere francese con un tiro da fuori.
Nella ripresa i padroni di casa si scuotono, probabilmente dopo la scarica di adrenalina ricevuta negli spogliatoi dell’ex di turno Moyes, e già nei primi minuti mettono in difficoltà Onana con due tentativi di Bowen. Gli ospiti, costretti ad adoperare dall’inizio anche il giovanissimo centrale di difesa Kambwala viste le contemporanee defezioni di Varane, Lindelof, Maguire e Lisandro Martinez, mettono la testa fuori dal guscio solo in un’occasione targata Shaw che per poco non costringe Zouma all’autogol nel tentativo di anticipare il tap-in di Garnacho.
Il vantaggio dei beniamini di casa arriva al 72′ e la firma è quella d’autore: Jarrod Bowen capitalizza il poetico suggerimento di Paquetà per l’undicesima rete personale in questa Premier, sfruttando anche il rimpallo favorevole sull’uscita bassa di Onana. Dopo appena sei minuti ci pensa l’altro leader tecnico a chiudere i conti; Kudus, smarcato ancora dal filtrante di Paquetà sulla sbavatura di Mainoo a centrocampo, fulmina Onana con un diagonale destro imprendibile per il sesto acuto nel torneo.
L’undici di Moyes si porta, dunque, al sesto posto sfruttando anche la caduta del Newcastle sul campo del Luton e rilancia la propria candidatura per un posto al sole. Ten Hag, invece, è nuovamente costretto a fare i conti con una sterilità offensiva senza precedenti (zero gol nelle ultime quattro uscite tra Premier e Champions e diciotto reti in diciotto match in campionato) e con un calendario che non gli viene in soccorso, infatti nel prossimo turno arriverà ad Old Trafford l’Aston Villa.
LUTON 1-0 NEWCASTLE (25′ Townsend)
Il Luton sta alimentando le proprie chances di salvezza nella sua tana. Dopo aver messo in seria difficolta sia Arsenal che Manchester City senza aver, però, raccolto punti, riesce a fare bottino pieno superando di misura il Newcastle.
Dopo il grande spavento per capitan Lockyer gli Hatters mettono a referto il terzo successo del loro campionato grazie al primo gol con la nuova maglia di Andros Townsend, a secco in Premier dal 2 ottobre 2021 quando era in forza all’Everton, che finalizza di testa la sponda aerea di Barkley sull’angolo disegnato da Brown, dopo il super intervento di Kaminski su Wilson in apertura.
Dopo aver sbloccato il risultato l’undici di Edwards legittima il vantaggio con due traverse colpite da Barkley, che va vicinissimo ad un gol da cineteca, e Jacob Brown, che vede stamparsi sul legno il suo mancino scaturito da una fulminea ripartenza, ed il tentativo ravvicinato di Adebayo respinto da Dubravka. I Magpies si fanno nuovamente vivi dalle parti di Kaminski solamente in un frangente che porta alla rete del pareggio annullata ad Isak per un millimetrico fuorigioco sull’imbucata di Almiron.
Il Luton accorcia sensibilmente le distanze dal quartultimo posto e, con la partita da recuperare integralmente con il Bournemouth come ufficializzato dalla FA, vede avvicinarsi il proprio obiettivo stagionale.
Il Newcastle, dopo la sconfitta ai calci di rigore nei quarti di Coppa di Lega con il Chelsea marchiata a fuoco dal doppio clamoroso errore di Trippier ancora protagonista in negativo dopo il 3-0 incassato contro l’Everton, prosegue nel suo rapporto negativo con le trasferte, solamente una vittoria nelle nove di campionato, e scivola al settimo posto.
CRYSTAL PALACE 1-1 BRIGHTON (46’pt Ayew, 82′ Welbeck)
Per la quinta volta negli ultimi sette confronti diretti termina 1-1 tra Crystal Palace e Brighton. Un pari che sta stretto agli ospiti, considerate le numerose occasioni create.
La gara che apre il 18° turno vede i Seagulls, reduci dalla sconfitta senza appello contro l’Arsenal, partire forte con il potente destro in diagonale di Adingra, scaturito da una rapidissima azione in verticale, sventato da Henderson, bravo a ripetersi anche sulla conclusione da fuori di Gross a metà tempo.
Nonostante il reiterato possesso palla dell’undici di De Zerbi sono le Eagles, forti del 2-2 in rimonta all’Etihad ottenuto nell’ultima giornata disputata, a passare al tramonto della prima frazione. Decisiva la sbavatura di Verbruggen in impostazione, punita dal cross pennellato di Olise sulla testa del rientrante Ayew che da due passi schiaccia in porta bissando la rete siglata al Tottenham lo scorso 27 ottobre.
Il refrain della ripresa è praticamente lo stesso dei primi 45 minuti con il Brighton che costringe gli avversari nella loro metà campo non riuscendo, però, a concretizzare. Prima capitan Dunk e successivamente Hinshelwood, schierato terzino destro per l’occasione, cestinano due grandi opportunità a pochi metri dalla porta. Per pervenire al pareggio gli ospiti si aggrappano a tutta la qualità e l’esperienza di Welbeck che a otto dalla fine trasforma il traversone di Gross, apparentemente innocuo, nell’1-1 finale con una torsione aerea degna dei più grandi attaccanti.
L’ex Arsenal e Manchester United, in seguito al ritorno al gol dopo tre mesi, sfiora anche la rete della vittoria con la complicità di Henderson che nel tentativo di anticiparlo gli fa carambolare la palla addosso, fortunatamente per lui senza conseguenze.
Entrambe le squadre ottengono così il sesto pari del campionato, muovendo la classifica ma non centrando il bottino pieno che avrebbe permesso loro di scalare posizioni.
WOLVERHAMPTON 2-1 CHELSEA (51′ Lemina, 93′ Doherty, 96′ Nkunku)
Trionfa con il brivido finale il Wolverhampton contro il Chelsea nell’unico match della vigilia di Natale.
I Wolves si impongono 2-1 agganciando in classifica al decimo posto proprio i Blues a quota 22 grazie ad una prestazione caparbia e lucida che condanna le troppe disattenzioni degli ospiti. La prima, di disattenzione, è però dei padroni di casa con Joao Gomes che si addormenta e spalanca la strada verso la porta a Sterling, ipnotizzato dall’ottimo José Sà.
All’unica emozione del primo tempo ne seguono diverse nella ripresa, che si apre con lo svarione di Thiago Silva che porta al tiro proprio Joao Gomes, il cui tentativo deviato da Disasi pizzica il palo a Petrovic battuto. Per i lupi d’oltremanica il vantaggio non tarda comunque ad arrivare: sul corner di Sarabia il più lesto è Lemina che nonostante la trattenuta di Ogochukwu, schierato al posto degli infortunati Enzo Fernandez e Caicedo, la mette di testa nell’angolino firmando il terzo gol in questo campionato dopo quelli pesantissimi siglati con Tottenham e Newcastle.
La formazione di Pochettino perde anche Ogochuckwu per un problema muscolare ed inserisce Nkunku. Il francese, al suo esordio in Premier League dopo essere sceso in campo per la prima volta in maglia Blues contro il Newcastle in Coppa di Lega in seguito al lungo infortunio al ginocchio, suona la carica e qualche minuto dopo la sua conclusione viene respinta sulla linea di porta da Toti Gomes. L’ex Lipsia smarca anche Sterling in area qualche giro d’orologio più tardi, ma il diagonale dell’inglese si infrange su Dawson.
L’enorme mole di calciatori offensivi in campo non porta i frutti sperati al Chelsea, anzi; Madueke, anche lui entrato nella ripresa, perde una palla sanguinosa a metà campo favorendo la discesa di Hugo Bueno che arriva al cross successivamente sporcato da Badiashile e corretto in rete da Doherty, alla prima gioia stagionale.
Gli undici minuti di recupero assegnati permettono ai blu di Londra di accorciare proprio con il colpo di testa di Nkunku che, però, non basta per evitare l’ottava sconfitta in campionato. L’Europa diventa sempre più un miraggio per il Chelsea e la sensazione è che si possa fare all-in sulla Coppa di Lega dove l’avversario nel doppio confronto in semifinale sarà il Middlesbrough e nell’eventuale finale lo scontro potrebbe avvenire con una tra Liverpool e Fulham.
NOTTINGHAM FOREST 2-3 BOURNEMOUTH (47′ Elanga, 51′, 58′, 94′ Solanke, 74′ Wood)
Quinto successo nelle ultime sei per il Bournemouth griffato da un Solanke sempre più dominante. Prima uscita negativa per il nuovo tecnico del Nottingham Nuno Espirito Santo, insediatosi in settimana al posto di Cooper.
Succede di tutto al City Ground: nel primo tempo, terminato 0-0, avvengono due episodi che condizionano il prosieguo della gara, il doppio giallo molto generoso, per usare un eufemismo, sventolato in faccia Boly dal direttore di gara Jones ed il rigore inspiegabilmente non assegnato ai padroni di casa per il braccio largo di Smith sul cross di Toffolo.
Nonostante l’inferiorità numerica, però, il Forest mette la freccia all’alba della ripresa con Elanga che trafigge da posizione defilata Neto sul recupero palla alto di Wood per il quarto acuto in campionato. Le Cherries alla lunga sfruttano l’uomo in più e in sette minuti ribaltano il risultato con lo straripante Solanke che pareggia i conti con uno splendido colpo di testa sul cross di Senesi e sigla l’1-2 da vero rapace d’area con un tocco di destro sulla spizzata di Billing.
Il finale di match è a dir poco infuocato: i padroni di casa tornano sul livello del mare al 74′ con l’incornata di Wood sul corner di Gibbs–White, sfiorano il 3-2 ancora con il 10, il cui tentativo in diagonale viene respinto sulla linea da Ouattara, rischiano sul palo colpito da Zabarnyi e capitolano nell’ultima azione pagando ancora la tassa Solanke, il cui stacco aereo è da manuale del centravanti. Undici gol per il 9 inglese, arrivato, probabilmente, alla stagione della tanto agognata consacrazione.
Con questi tre punti il Bournemouth si porta a ridosso del decimo posto e condanna il Nottingham alla sesta sconfitta nelle ultime sette uscite, trend che lo costringe ad un misero +2 sul terzultimo posto.
FULHAM 0-2 BURNLEY (47′ Odobert, 66′ Berge)
Passa a sorpresa il Burnley a Craven Cottage centrando una vittoria esterna che mancava dal 3 ottobre. Dopo le sedici reti messe a segno in quattro match arriva, invece, il secondo ko di fila senza gol all’attivo per il Fulham.
I padroni di casa, orfani dello squalificato Raul Jimenez, affidano tutti i loro tentativi offensivi all’imprevedibilità di Iwobi, stoppato da Trafford nei primi due tentativi e dal braccio sospetto di Amdouni in area sul calcio d’angolo battuto da Wilson. I Cottagers perdono metri e lucidità con il passare dei minuti e gli ospiti prendono coraggio, impensierendo Leno con il tiro di Foster.
Il risultato si sblocca in favore dei Clarets al secondo minuto della ripresa con Odobert che chiude l’uno-due con Foster e dal limite dell’area disegna un arcobaleno imprendibile per Leno, bissando la perla di Brighton dello scorso 9 dicembre. Il vantaggio del Burnley taglia le gambe al Fulham che non riesce a reagire ed incassa il definitivo 0-2 da Berge, a secco in Premier dal 20 ottobre 2020, bravo ad involarsi verso l’area avversaria e stringere il destro per sorprendere ancora l’estremo difensore di casa.
Boccata d’ossigeno, dunque, per Kompany in vista dei prossimi due impegni proibitivi contro Liverpool e Aston Villa. L’undici di Marco Silva resta galleggiante a metà classifica.
Classifica e prossimo turno
1 |
Arsenal |
40 | 18 | 12 | 4 | 2 | 36:16 | +20 |
2 |
Liverpool |
39 | 18 | 11 | 6 | 1 | 37:16 | +21 |
3 |
Aston Villa |
39 | 18 | 12 | 3 | 3 | 38:22 | +16 |
4 |
Tottenham |
36 | 18 | 11 | 3 | 4 | 37:24 | +13 |
5 |
Manchester City* |
34 | 17 | 10 | 4 | 3 | 40:20 | +20 |
6 |
West Ham |
30 | 18 | 9 | 3 | 6 | 31:30 | +1 |
7 |
Newcastle |
29 | 18 | 9 | 2 | 7 | 36:22 | +14 |
8 |
Manchester United |
28 | 18 | 9 | 1 | 8 | 18:23 | -5 |
9 | Brighton | 27 | 18 | 7 | 6 | 5 | 34:31 | +3 |
10 | Chelsea | 22 | 18 | 6 | 4 | 8 | 29:28 | +1 |
11 | Wolverhampton | 22 | 18 | 6 | 4 | 8 | 23:30 | -7 |
12 |
Bournemouth* |
22 | 17 | 6 | 4 | 7 | 24:32 | -8 |
13 |
Fulham |
21 | 18 | 6 | 3 | 9 | 26:31 | -5 |
14 |
Brentford* |
19 | 17 | 5 | 4 | 8 | 24:24 | 0 |
15 |
Crystal Palace |
18 | 18 | 4 | 6 | 8 | 18:26 | -8 |
16 |
Everton |
16 | 18 | 8 | 2 | 8 | 23:22 | +1 |
17 |
Nottingham Forest |
14 | 18 | 3 | 5 | 10 | 19:33 | -14 |
18 |
Luton Town* |
12 | 17 | 3 | 3 | 11 | 18:32 | -14 |
19 |
Burnley |
11 | 18 | 3 | 2 | 13 | 18:36 | -18 |
20 |
Sheffield United |
9 | 18 | 2 | 3 | 13 | 13:44 | -31 |
– Everton 10 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Martedì 26 dicembre
Newcastle 13:30 Nottingham Forest
Sheffield United 16:00 Luton
Bournemouth 16:00 Fulham
Burnley 18:30 Liverpool
Manchester United 21:00 Aston Villa
Mercoledì 27 dicembre
Chelsea 20:30 Crystal Palace
Brentford 20:30 Wolverhampton
Everton 21:15 Manchester City
Giovedì 28 dicembre
Brighton 20:30 Tottenham
Arsenal 21:15 West Ham
Premier League
Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici

Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.
Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.
I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.
Premier League, dominio Liverpool-Man City
Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.
Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.
L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.
Premier League
Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione

Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:
Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.
Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.
Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campione — è necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.
Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League, per di più senza mai partire da titolare.
Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palace — potrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento
Chiesa, chi come lui
Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.
La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.
Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.
Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.
Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.
Premier League
Arsenal, Saka blindato: pronto un mega rinnovo di contratto

La stella dell’Arsenal, Bukayo Saka, è pronto a rinnovare il contratto con i Gunners. Cresciuto nelle giovanili del club, Saka diventerà il più pagato della rosa.
Alla vigilia dell’attesissima semifinale di andata di Champions League contro il Paris Saint Germain, arriva un importantissima indiscrezione in casa Arsenal. Secondo quanto riportato da addetti ai lavori inglesi e dall’esperto di mercato Ekrem Konur, i Gunners avrebbero trovato un accordo con Bukayo Saka per il rinnovo del contratto. L’esterno inglese, prodotto delle giovanili dell’Arsenal, è pronto a legarsi per molto tempo con il club di Londra.
Nonostante il contratto di Saka non scadesse prima del 2027, il rinnovo di Star Boy, l’idolo dei tifosi Gunners, è sempre stata una priorità per i proprietari del club inglese. Anche il calciatore ha sempre manifestato pubblicamente il suo amore per la squadra e la volontà di rimanere a Londra, nonostante il forte interesse di top club come Real Madrid e PSG. Vi era quindi il reciproco desiderio di arrivare presto ad un nuovo accordo. Come premio per la fedeltà e della costante crescita avuta in questi anni, il classe 2001 diventerà il calciatore più pagato della rosa dell’Arsenal.
Arsenal, Saka diventerà il più pagato in squadra
Secondo le indiscrezioni, passerà dall’attuale stipendio di 10 milioni di sterline ad un ingaggio intorno ai 15-16 milioni di pound. Con il nuovo accordo, Saka riceverà uno stipendio superiore a quelli dei tre attualmente più pagati nell’Arsenal: Gabriel Jesus, Martin Odegaard e Kai Havertz.
Il rinnovo di Saka rappresenta la prima grande operazione condotta dal nuovo direttore sportivo Andrea Berta. L’ex dirigente dell’Atletico Madrid, entrato in carica al posto di Edu nel mese di marzo, inaugura la sua avventura con i Gunners blindando la stella della squadra.
Nonostante l’infortunio al bicipite femorale che lo ha costretto ai box per oltre 3 mesi, Saka ha fatto registrare ottimi numeri: 11 gol e 14 assist in stagione per lui. Soprattutto in Champions League è stato spesso il trascinatore della squadra, grazie alle 5 reti realizzate in Europa. Prima di ufficializzare il suo rinnovo, lo Star Boy vuole condurre il suo Arsenal alla seconda finale di Champions League della sua storia.
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