Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 20° turno di Premier League

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Ventesimo turno: passa l’Aston Villa con il brivido, vincono ancora Liverpool e City. Cade nuovamente l’Arsenal.
LIVERPOOL 4-2 NEWCASTLE (49′, 86′ (rig.) Salah, 54′ Isak, 74′ Jones, 78′ Gakpo, 81′ Botman)
Spettacolo e continua girandola di emozioni ad Anfield dove i padroni di casa si impongono per 4-2, risultato stretto considerati i 34 tiri di cui 15 in porta effettuati, su un Newcastle per nulla in grado di contenere la furia offensiva avversaria.
Il primo tempo termina inspiegabilmente 0-0 complice il rigore parato da Dubravka a Salah, a cui fanno da contorno moltissime opportunità fallite dal Liverpool con Luis Diaz, Nunez, davvero in serata no in termini realizzativi, e Alexander–Arnold, anche per merito dell’estremo difensore slovacco. A sublimazione di questo ritmo incessante arrivano due reti, una per parte, annullate a Luis Diaz e Burn per fuorigioco.
L’enorme mole produttiva del Liverpool si trasforma finalmente in gol ad inizio ripresa con Salah che capitalizza la manovra costruita e rifinita dai suoi partner Luis Diaz e Nunez. Nemmeno il tempo di metabolizzare lo svantaggio e i Magpies pervengono al pareggio con Isak, imbeccato dal filtrante di Gordon, che non sbaglia a tu per tu con Alisson portandosi a quota nove nella classifica marcatori.
Dall’1-1 in poi il match si trasforma in un vero e proprio assedio dei Reds che assaltano la porta di Dubravka, miracoloso in quattro circostanze su Nunez, Jones, Szoboszlai e nuovamente Salah. La fortezza bianconera crolla al 74′, minuto in cui l’undici di Klopp arriva praticamente dentro la porta con tre tocchi di prima: Salah–Diogo Jota–Jones, al primo centro in campionato. La distanza in termini di risultato si fa ancora più ampia quattro giri d’orologio dopo quando Gakpo con un sinistro sbilenco da centro area prende in controtempo Dubravka tramutando in gol lo splendido assist d’esterno di Salah.
La formazione di Howe prova a dare un altro taglio prospettico diverso al finale con la realizzazione aerea di Botman sul corner di Longstaff, ma appena dopo appena due minuti il rientrante Mac Allister pesca sulla linea dell’offside Diogo Jota, atterrato da Dubravka in area. Questa volta Salah non sbaglia dal dischetto chiudendo definitivamente la sfida, agganciando Haaland in vetta alla graduatoria cannonieri a quota quattordici e tagliando il traguardo delle 150 realizzazioni nella massima serie inglese.
I Reds allungano a +5 sull’Arsenal e mantengono le distanze dalle inseguitrici Aston Villa e Manchester City, dimostrandosi ancora una volta inaffrontabili tra le mura amiche, luogo in cui erano maturati due pareggi nelle ultime due uscite, anche in quel caso piuttosto stretti, proprio contro i Gunners ed il Manchester United.
I Magpies incassano, invece, la nona sconfitta in campionato, la settima in trasferta. I soli cinque punti raccolti in trasferta fin qui li rendono la squadra con il peggior rendimento esterno dopo lo Sheffield United. Howe avrà da lavorare.
ASTON VILLA 3-2 BURNLEY (28′ Bailey, 30′ Amdouni, 42′ Diaby, 71′ Foster, 89′ (rig.) Douglas Luiz)
Chiude al meglio il 2023 l’Aston Villa riscattando i passi falsi con Sheffield United e Manchester United superando un Burnley duro a morire. La squadra di Emery ottiene il successo numero 26 nell’anno solare: record nella storia del club.
Il ritmo impresso dai Villans è tambureggiante sin dalle prime battute ed il vantaggio arriva poco prima della mezz’ora con il mancino sotto la traversa di Bailey, sesto gol in campionato, sul suggerimento di Watkins. Lo stesso centravanti inglese, dopo il pareggio firmato Amdouni sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla trequarti, lavora meravigliosamente il pallone in area riciclandolo per Diaby che non sbaglia da due passi mettendo a referto il quarto centro in campionato.
La ripresa si apre con il doppio giallo incassato da Berge per una trattenuta su Douglas Luiz, episodio che rincara ancora di più la differenza di potenziale tra le due squadre, con i padroni di casa che sprecano l’impossibile davanti a Trafford prima con McGinn e successivamente con Diaby e Ramsey. A venti dalla fine arriva come un fulmine a ciel sereno il 2-2 di Foster che prende il tempo a Diego Carlos, perennemente in difficoltà, e sorprende Martinez sul primo palo: lo spettro dell’ultima gara interna con lo Sheffield inizia ad aleggiare sul Villa Park.
A togliere le castagne dal fuoco per i rossi di Birmingham ci pensa di nuovo Bailey che, partito in una repentina fuga sulla sinistra, provoca il tocco di Aaron Ramsey su Duran nel cuore dell’area. Il direttore di gara Attwell assegna il penalty trasformato con l’ausilio della traversa da Douglas Luiz che fa cinque su cinque dal dischetto in stagione e regala tre punti vitali ai suoi.
Nonostante una prova generosa i Clarets incassano la quindicesima sconfitta in campionato e restano ancorati al penultimo posto. La prossima gara contro il Luton rischia di essere già decisiva.
MANCHESTER CITY 2-0 SHEFFIELD UNITED (14′ Rodri, 61′ J. Alvarez)
Tutto come da copione all’Etihad Stadium dove il Manchester City torna a vincere dopo un mese e mezzo (tre pareggi nel parziale con Liverpool, Tottenham e Crystal Palace) chiudendo al meglio il miglior anno della propria storia.
In seguito all’esposizione dei cinque trofei conquistati nel 2023 i Citizens mettono subito in apprensione Foderingham con il diagonale di poco largo di Julian Alvarez ed il tentativo fallito da distanza ravvicinata da parte di Bernardo Silva. Il risultato si sblocca al quarto d’ora con Rodri che ruba palla a metà campo e arriva indisturbato al limite dell’area, posizione da cui piazza il pallone nell’angolino con un esterno-punta, siglando il primo gol casalingo in campionato e bissando la rete decisiva della gara d’andata.
Dopo lo svantaggio lo Sheffield prova a scuotersi, ma riesce a farsi vivo dalle parti di Ederson solamente alla mezz’ora con il doppio tentativo di Osula neutralizzato prima da Akanji e poi proprio dal portiere brasiliano. Dopo diversi minuti in gestione la formazione di Guardiola entra maggiormente determinata nella ripresa e, successivamente all’occasione mancata da Foden, trova il raddoppio con Julian Alvarez, sesto timbro in questa Premier, che deve solamente spingere in porta l’assist proprio del ragazzo di Stockport, a sua volta servito dallo splendido filtrante del 2003 Oscar Bobb.
Gli Sky Blues bissano, dunque, il successo esterno sul campo dell’Everton ottenuto nel “Boxing Day” riaffermando la propria candidatura al titolo dopo un periodo difficile in termini di risultati, con la speranza di recuperare Haaland e Doku già nella prima gara del 2024, dopo aver riabbracciato De Bruyne dopo quattro mesi. Le Blades restano, invece, a nove punti complicando ulteriormente il cammino verso la salvezza.
FULHAM 2-1 ARSENAL (5′ Saka, 29′ R. Jimenez, 59′ Decordova-Reid)
Secondo stop di fila per l’Arsenal che capitola anche a Craven Cottage dopo lo 0-2 incassato nell’altro derby contro il West Ham.
Nonostante tutto l’ultima gara del 2023 inizia bene per i Gunners che si portano in avanti dopo appena cinque giri di lancetta con il sesto gol in campionato di Saka, bravo a sfruttare la corta respinta dell’ex di turno Leno sulla conclusione di Martinelli. Il vantaggio non porta, però, benefici all’undici di Arteta, anzi scuote un Fulham alla ricerca del riscatto dopo tre ko di fila senza reti all’attivo.
La prima scossa arriva con il destro di Raul Jimenez da centro area bloccato da Raya e trova continuità con la conclusione a giro dell’altro ex Willian che sibila alla sinistra del portiere spagnolo. L’1-1, a sublimazione del predominio mostrato, arriva al 29′ e porta la firma proprio del “mexican striker”, al rientro dopo due giornate di squalifica, che trafigge Raya con il piattone destro sul cross teso di Cairney. Nel finale di tempo l’Arsenal torna a farsi vivo con il diagonale di poco largo di Martinelli.
L’equilibrio della ripresa viene spezzato al quarto d’ora con Decordova–Reid, il più lesto ad arrivare sul pallone reso vagante dal colpo di testa di Palhinha da corner, deviato da Rice. Il giamaicano spinge in porta il pallone da distanza ravvicinata e si porta a quota quattro nella classifica marcatori. La risposta dei Gunners è affidata al mancino alto di Saka da posizione favorevole ed alla mancata correzione sotto porta di Gabriel sul traversone di Trossard. Nel recupero i Cottagers legittimano il vantaggio con la traversa colpita da Andreas Pereira su calcio di punizione.
L’undici di Marco Silva ritrova, dunque, Raul Jimenez e conseguentemente sorriso e vittoria, condannando la formazione di Arteta alla quarta sconfitta in questa Premier che coincide con l’aggancio in classifica del Manchester City.
TOTTENHAM 3-1 BOURNEMOUTH (9′ Sarr, 71′ Son, 80′ Richarlison, 84′ Scott)
Rialza la testa il Tottenham dopo il 4-2 incassato dal Brighton nel Boxing Day rifilando un tris al comunque positivo Bournemouth che gli consente di avvicinarsi sensibilmente alla zona Champions.
Gli Spurs indirizzano la gara nei primi dieci minuti grazie al diagonale da fuori di Sarr, secondo centro in campionato, scaturito da un errore di Neto nel rinvio con i piedi. Proprio il senegalese si vede costretto ad abbandonare il campo in virtù di un problema muscolare che potrebbe costringerlo a saltare anche la Coppa d’Africa, ed il Tottenham sbanda pericolosamente.
L’undici di Postecoglu fa fatica a riassestarsi e concede diverse palle gol alle Cherries, reduci da quattro successi consecutivi, procurate da uno scatenato Sinisterra e non finalizzate da Solanke, complice anche uno straordinario intervento di Vicario. La formazione di casa trova il raddoppio nel miglior momento degli avversari: la combinazione palla dietro-palla avanti tra Bentancur e Lo Celso pesca sulla linea dell’offside lo smarcato Son che incrocia il mancino e trova la dodicesima realizzazione del proprio campionato.
La rete che chiude definitivamente i giochi arriva a dieci dal novantesimo con Richarlison, sei in questa Premier per lui, bravo a prendere il tempo sul primo palo e trasformare in gol il cross teso di Brennan Johnson, schierato dal 1′ vista la squalifica di Kulusevski.
La formazione di Iraola riesce comunque a mettere a referto il gol della bandiera quattro minuti dopo con Scott, prima gioia in carriera, al termine di un’elaborata ed estrosa manovra offensiva. Sempre l’inglese trova la doppietta di testa nel recupero, ma il tutto viene vanificato da una posizione di partenza irregolare.
Il Tottenham rilancia, dunque, la propria candidatura ad un posto Champions ottenendo la quarta vittoria nelle ultime cinque uscite e nel prossimo turno sarà chiamato alla prova di maturità in casa del Manchester United. Il Bournemouth, invece, rallenta la propria rincorsa all’Europa dopo sette risultati utili e nella prossima giornata ospiterà la capolista Liverpool.
WEST HAM 0-0 BRIGHTON
Pareggio senza gol nello scontro diretto in zona Europa League. Ad uscire dal London Stadium con maggiori rimpianti è il Brighton che nonostante il primo clean sheet ottenuto in campionato ed i 22 tiri complessivi effettuati torna a casa con un solo punto.
Il primo squillo della gara, però, è del West Ham con Ward–Prowse che vede stopparsi la conclusione ravvicinata da Steele sul cross del rientrante Pablo Fornals, schierato per l’occasione al posto dell’assente Kudus. La risposta dei Seagulls arriva qualche minuto dopo con Hinshelwood e Gross, vicini al vantaggio con due colpi di testa che sfiorano il palo.
Nonostante le importanti defezioni di Adingra e Mitoma ed il conseguente nuovo assetto con Joao Pedro e Welbeck come terminali offensivi, la formazione di De Zerbi gestisce la palla con costanza e si presenta dalle parti di Areola con continuità: prima il brasiliano conclude centralmente una splendida azione personale, poi l’inglese non inquadra la porta davvero di un soffio. L’unico acuto offensivo degli Hammers nella ripresa è targato Soucek che sotto porta non riesce a correggere la palla vagante.
Nel prossimo turno il West Ham andrà sul campo dell’ultima della graduatoria Sheffield United, mentre il Brighton ospiterà il Wolverhampton.
NOTTINGHAM FOREST 2-1 MANCHESTER UNITED (64′ Dominguez, 78′ Rashford, 82′ Gibbs-White)
Seconda vittoria nelle prime tre uscite sulla panchina del Nottingham per Nuno Espirito Santo. Anche questa volta la vittima è illustre: dopo i tre gol rifilati a domicilio al Newcastle nell’ultimo turno, il Forest si impone anche sul Manchester United.
Nella prima frazione accade poco o nulla, solamente i padroni di casa riescono a farsi notare con due sporadici tentativi di Wood ed Elanga, ex di turno, che per poco non provoca l’autorete di Varane. Nella ripresa è Dalot a suonare la sveglia per i Red Devils con un destro da fuori area che si infrange sul palo, ma a mettere la freccia sono i padroni di casa con il piattone destro dell’ex Bologna Nico Dominguez, bravo a sfruttare il suggerimento centrale di Montiel, trovando la seconda gioia personale in campionato dopo quella del 1 ottobre contro il Brentford.
Ten Hag perde per infortunio Antony ed inserisce l’ex Atalanta Amad Diallo, ma per pervenire all’1-1 deve affidarsi ancora una volta a Garnacho, reduce dalla doppietta nella rimonta ai danni dell’Aston Villa, che legge in anticipo il rinvio corto di Turner e spiana la strada al destro piazzato di Rashford, a secco dal 26 novembre e su azione addirittura dal 3 settembre.
Nel momento di maggior pressione dei rossi di Manchester arriva, però, la stoccata del Forest: tutto parte dalla parata di Turner sul tentativo da fuori di Eriksen che innesca una ripartenza guidata da Yates, rifinita da Elanga e finalizzata da Gibbs–White con una rete molto simile a quella dell’1-0 che punisce uno United spaccato in due nell’occasione. Nel finale c’è ancora spazio per gli squilli di Bruno Fernandes e Amad Diallo, ma entrambe vengono sventati da Turner.
Con questi tre punti il Nottingham scavalca il Brentford e si porta al quindicesimo posto, allungando a +5 sulla zona retrocessione. I Red Devils escono sconfitti per la nona volta in questo campionato e vedono allontanarsi sempre di più il quarto posto.
LUTON 2-3 CHELSEA (12′, 70′ Palmer, 37′ Madueke, 80′ Barkley, 87′ Adebayo)
Il Chelsea espugna il sempre ostico Kenilworth Road nel segno di Cole Palmer e resta in scia della zona Europa League dando continuità alla vittoria strappata in extremis contro il Crystal Palace nella giornata precedente.
I Blues sorprendono il Luton, reduce per la prima volta nella propria storia da due vittorie consecutive nella massima serie, con un approccio veemente che produce due importanti occasioni non sfruttate a dovere da Gallagher e Jackson. Proprio sugli sviluppi del tiro del senegalese arriva il grossolano errore di Mengi che nel tentativo di liberare l’area di rigore consegna la sfera a Palmer che incrocia dal limite dell’area e scrive lo 0-1 sul tabellone luminoso.
Lo 0-1 si trasforma in 0-2 al 37′ grazie all’ennesima iniziativa di Palmer che mette in moto Madueke il cui destro va ad infilarsi sotto la traversa dopo un paio di finte disorientanti, rendendo vano il tentativo di intervento di Kaminski. L’ex Psv mette, così, a referto il secondo centro consecutivo dopo il rigore decisivo guadagnato e realizzato contro le Eagles.
La ripresa si apre con lo stesso refrain con cui si era chiusa la prima frazione: Palmer fa il bello ed il cattivo tempo prima ritagliandosi un’opportunità per lo 0-3 e successivamente concretizzando il tris dei suoi mettendo in porta l’assist di Jackson dopo aver superato Kaminski con un tocco di suola illuminante.
Con il risultato apparentemente in ghiaccio la formazione di Pochettino abbassa la guardia e alla distanza escono fuori gli Hatters. Il primo campanello d’allarme per i blu di Londra arriva al 76′ con la rete annullata ad Adebayo per fuorigioco, mentre il secondo ed il terzo coincidono con le due reti che riaprono la sfida. Barkley, ex di turno, sigla l’1-3 con un colpo di testa sul corner calciato da Doughty e nuovamente Adebayo spinge dentro il 2-3 vanificando la super parata di Petrovic sull’iniziativa aerea di Doughty.
Nel finale solo tanta paura per il Chelsea che riesce comunque ad incamerare i tre punti portandosi a -3 dal Manchester United. Il Luton esce a testa alta ma con nulla tra le mani, ma la distanza di un punto dall’Everton quartultimo resta invariata.
WOLVERHAMPTON 3-0 EVERTON (25′ Kilman, 53′ M. Cunha, 61′ Dawson)
Terza vittoria consecutiva per il Wolverhampton che sale a quota 28 punti insidiando la zona Europa. Terzo stop di fila, invece, per l’Everton dopo i quattro successi ottenuti nelle prime quattro partite di dicembre. I Toffees restano a +1 sul terzultimo posto.
I Wolves mettono in discesa la gara già nel primo tempo con l’acuto di capitan Kilman, il più lesto a ribadire in rete la corta respinta di Pickford sul colpo di testa di Dawson da corner. L’undici di Dyche si fa vivo dalle parti di José Sà solamente una volta con Calvert–Lewin che da posizione defilata calcia largo.
La ripresa è un monologo dei lupi d’oltremanica che raddoppiano con Matheus Cunha che fa sei in questo campionato sfruttando l’assist al bacio di Hwang Hee–Chan, e triplicano le marcature con Dawson, a secco dallo scorso febbraio. L’Everton torna a battere un colpo a metà tempo con il palo colpito da McNeil, ma resta un tentativo sporadico, considerate le altre tre nitide palle gol create e sprecate dai padroni di casa.
Nel prossimo turno il Wolverhampton volerà a Brighton per dar vita ad una sfida che testerà le reali velleità europee di entrambe, mentre l’Everton sarà chiamato a fare punti in casa contro il temibile Aston Villa di Emery.
CRYSTAL PALACE 3-1 BRENTFORD (2′ Lewis-Potter, 14′, 58′ Olise, 39′ Eze)
Torna a vincere dopo un mese e mezzo il Crystal Palace scacciando, almeno per il momento, lo spettro zona retrocessione stanziandosi a +6 sul Luton terzultimo. Quinta sconfitta consecutiva, invece, per il Brentford, ancora orfano di Mbeumo e Toney, in netta involuzione rispetto allo scorso anno e seriamente invischiato nella lotta salvezza.
Il match si apre con il lampo di Lewis–Potter, unica punta a disposizione di Frank oltre Wissa, che aggredisce il cross di Roerslev, a sua volta innescato dal tacco di Jensen, punendo Henderson con un mancino al volo di pregevole fattura, siglando il secondo gol nelle ultime tre uscite che sembra agevolare il compito alle Bees.
Sembra, appunto, perché al quarto d’ora le Eagles livellano la sfida con Olise che mette in porta il traversone di Ayew coordinandosi da campione. Al 39′, invece, è l’altro elemento dotato di maggior talento nella rosa di Hodgson, Eze, a ribaltare il risultato con un mancino in diagonale che supera Flekken. Il 10 era a secco su azione dal 3 settembre.
I padroni di casa si mettono a distanza di sicurezza al 58′ ancora con Olise, nuovamente superlativo nel seminare il panico con una serpentina delle sue e poi piazzare il sinistro sul palo lungo, mettendo a segno il quinto centro in campionato. Gli ospiti rispondono col il doppio tentativo di Maupay, fermato prima dalla traversa e poi da Henderson, ma non basta per riaprire la partita.
Nella prossima giornata il Crystal Palace farà visita all’Arsenal, mentre il Brentford ospiterà il Nottingham Forest in un vero e proprio scontro diretto.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool |
45 | 20 | 13 | 6 | 1 | 43:18 | +25 |
2 |
Aston Villa |
42 | 20 | 13 | 3 | 4 | 43:27 | +16 |
3 |
Manchester City* |
40 | 19 | 12 | 4 | 3 | 45:21 | +24 |
4 |
Arsenal |
40 | 20 | 12 | 4 | 4 | 37:20 | +17 |
5 |
Tottenham |
39 | 20 | 12 | 3 | 5 | 42:29 | +13 |
6 |
West Ham |
34 | 20 | 10 | 4 | 6 | 33:30 | +3 |
7 |
Brighton |
31 | 20 | 8 | 7 | 5 | 38:33 | +5 |
8 |
Manchester United |
31 | 20 | 10 | 1 | 9 | 22:27 | -5 |
9 | Newcastle | 29 | 20 | 9 | 2 | 9 | 39:29 | +10 |
10 | Chelsea | 28 | 20 | 8 | 4 | 8 | 34:31 | +3 |
11 | Wolverhampton | 28 | 20 | 8 | 4 | 8 | 30:31 | -1 |
12 |
Bournemouth* |
25 | 19 | 7 | 4 | 8 | 28:35 | -7 |
13 |
Fulham |
24 | 20 | 7 | 3 | 10 | 28:35 | -7 |
14 |
Crystal Palace |
21 | 20 | 5 | 6 | 9 | 22:29 | -7 |
15 |
Nottingham Forest |
20 | 20 | 5 | 5 | 10 | 24:35 | -11 |
16 |
Brentford* |
19 | 19 | 5 | 4 | 10 | 26:31 | -5 |
17 |
Everton |
16 | 20 | 8 | 2 | 10 | 24:28 | -4 |
18 |
Luton Town* |
15 | 19 | 4 | 3 | 12 | 23:37 | -14 |
19 |
Burnley |
11 | 20 | 3 | 2 | 15 | 20:41 | -21 |
20 |
Sheffield United |
9 | 20 | 2 | 3 | 15 | 15:49 | -34 |
– Everton 10 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 13 gennaio
Chelsea 13:30 Fulham
Newcastle 18:30 Manchester City
Domenica 14 gennaio
Everton 15:00 Aston Villa
Manchester United 17:30 Tottenham
Lunedì 15 gennaio
Burnley 20:45 Luton
Sabato 20 gennaio
Arsenal 13:30 Crystal Palace
Brentford 18:30 Nottingham Forest
Domenica 21 gennaio
Sheffield United 15:00 West Ham
Bournemouth 17:30 Liverpool
Lunedì 22 gennaio
Brighton 20:45 Wolverhampton
Premier League
Manchester City, Guardiola elogia Rico Lewis: “Eccelle nei piccoli spazi, uno dei migliori che abbia mai visto”.

Pep Guardiola elogia Rico Lewis: “È uno dei migliori che abbia mai visto”, sottolineando il talento emergente del Manchester City.
Il mister del Manchester City ha recentemente espresso parole di grande elogio per il giovane talento Rico Lewis. Durante una conferenza stampa, Guardiola ha dichiarato: “Rico Lewis si muove davvero bene negli spazi stretti… è uno dei migliori che abbia mai visto, uno dei migliori”. Queste parole sottolineano quanto l’allenatore catalano stimi le capacità tecniche e tattiche del giovane calciatore.
Il mister ha inoltre sottolineato l’abilità di Lewis nel controllo e nella ricezione del pallone, affermando: “La sua ricezione, il suo controllo, il suo ritmo sono davvero eccellenti!”. Questo tipo di encomi da parte di un allenatore del calibro di Guardiola non solo aumenta la fiducia del giovane giocatore, ma lo pone anche sotto i riflettori del calcio internazionale.
L’importanza di Lewis per Guardiola e il futuro del Manchester City
Rico Lewis rappresenta una delle promesse più luminose per il futuro del Manchester City. La sua capacità di adattarsi rapidamente agli spazi ristretti e la sua visione di gioco lo rendono un elemento chiave nella strategia di gioco di Guardiola. Con la sua crescente esperienza e il supporto del team tecnico, Lewis potrebbe diventare un pilastro fondamentale per i successi futuri del club inglese.
L’apprezzamento di Guardiola non solo motiva Lewis a migliorare ulteriormente, ma conferma anche la qualità del settore giovanile del Manchester City, sempre attento a coltivare giovani talenti in grado di competere a livello internazionale.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🔵📈 Pep Guardiola: “Rico Lewis moves really well in the small spaces… he’s one of the best I’ve ever seen, one of the best”.
“His reception, his control, his rhythm is really good!”. pic.twitter.com/9wwurOmtYQ
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) April 29, 2025
Premier League
Premier League: nelle ultime 8 stagioni solo due vincitrici

Si è conclusa la lotta per il titolo in Premier League, con il Liverpool campione d’Inghilterra. Gli ultimi 8 campionati inglesi sono stati dominati da due club.
Il 5-1 del Liverpool contro il Tottenham ieri di ha consegnato la ventesima Premier League ai Reds nella loro storia. Insomma, niente male come primo anno di Slot alla guida del club.
I Reds tornano a vincere il titolo dopo 5 stagioni (2019/2020), dopo essere stati in vetta per quasi tutto il campionato. Le ultime 8 Premier hanno avuto solo due vincitrici del titolo. Una di queste, appunto, il Liverpool.
Premier League, dominio Liverpool-Man City
Dalla Premier 2017/18 solo Liverpool e Man City sono riusciti a laurearsi campioni d’Inghilterra. I Reds hanno trionfato due volte, nel 2019/20 e in questa stagione, mentre i Citzens hanno vinto le altre 6 Premier.
Per quanto riguarda le altre top 5 della Premier, il Chelsea non trionfa dal 2016/17: dalla prima di Conte con i Blues. Il Man Utd non vince la Premier addirittura dal 2012/13, l’ultima stagione con Ferguson alla guida.
L’Arsenal invece non vince la Premier dal 2003/04, con Wenger in panchina: i Gunners all’epoca portarono a casa la Premier da imbattuti.
Premier League
Chiesa: Incredibile, potrebbe non ricevere la medaglia di campione

Chiesa-Liverpool: Incredibile: Chiesa rischia seriamente di non ricevere la medaglia di campione della Premier League. Ecco perchè:
Nella giornata di ieri, a seguito della netta vittoria per 5-1 sul Tottenham Hotspur ad Anfield, il Liverpool si è laureato campione d’Inghilterra per la 20ª volta nella sua storia. Un traguardo storico per i Reds, che hanno conquistato aritmeticamente il titolo con diverse giornate d’anticipo.
Tuttavia, tra i protagonisti assenti in campo figura Federico Chiesa. L’ex esterno di Fiorentina e Juventus, approdato al Liverpool nella sessione estiva di mercato, non è sceso in campo nella sfida contro gli Spurs. Un dettaglio che potrebbe pesare in vista della consegna delle medaglie di campione.
Infatti, il regolamento della massima competizione inglese prevede che, per essere insigniti della massima onorificenza — ovvero la medaglia da campione — è necessario aver preso parte ad almeno 5 partite durante tutta la stagione.
Chiesa, al momento, ha collezionato soltanto 4 presenze, tutte per pochi minuti, coprendo appena l’1% del totale dei minuti disputati in Premier League, per di più senza mai partire da titolare.
Tuttavia, rimane ancora una piccola speranza per l’esterno italiano: qualora dovesse scendere in campo in almeno una delle prossime quattro partite — contro Chelsea, Arsenal, Brighton e Crystal Palace — potrebbe ottenere il diritto alla medaglia da campione e concludere così la stagione con il massimo riconoscimento
Chiesa, chi come lui
Partendo dal presupposto che ogni club ha a disposizione 40 medaglie da assegnare tra giocatori e membri dello staff, solo chi ha totalizzato almeno cinque presenze in Premier League riceve automaticamente il riconoscimento. Attualmente, il Liverpool conta 21 giocatori che hanno già raggiunto questa soglia, il che significa che le restanti 19 medaglie saranno assegnate in parte allo staff e a a chi riuscirà a totalizzare il numero minimo di presenze.
La situazione di Federico Chiesa non sarebbe un unicum nella storia della Premier League. In passato, diversi giocatori non sono stati premiati con la medaglia di campione pur facendo parte della rosa del club vincitore. Tra questi, due hanno avuto giocato per un club italiano.
Micah Richards, ex difensore con un passato anche alla Fiorentina, nella stagione 2013/14 non ricevette la medaglia da campione con il Manchester City perché non raggiunse il numero minimo di presenze.
Mohamed Salah, oggi superstar mondiale, nella stagione 2014/15 — la stessa in cui si trasferì in prestito proprio alla Fiorentina — non riuscì a ottenere la medaglia con il Chelsea, rimanendo fermo a 3 presenze in campionato, insufficienti per il riconoscimento.
Infine, Wes Brown, colonna del Manchester United per anni e vincitore di 5 titoli nazionali, fu escluso dalla medaglia nella stagione 2008/09 a causa di un infortunio che lo tenne lontano dal campo per quasi tutta la stagione.
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