Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 9° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della nona giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Nono turno: Tottenham solo al comando, rialza la testa il City. Pari pirotecnico tra Chelsea e Arsenal
TOTTENHAM 2-0 FULHAM (36′ Son, 54′ Maddison)
La Premier League ha un’unica squadra al comando: il meraviglioso Tottenham di Postecoglu. Gli Spurs ora possono guardare tutti dall’alto grazie al convincente successo ottenuto nel monday night ai danni del Fulham.
La gara viene decisa dalla nuova coppia del momento, quella ritratta nella foto. Per Son sono sette le reti in campionato più un assist sfornato proprio in questo incontro a beneficio di Maddison, che di passaggi vincenti ne conta già cinque e di segnature tre. Che la “Maddison to Son” possa sostituire o equiparare in termini di spauracchio per gli avversari la “De Bruyne to Haaland” dello scorso anno?
In attesa del responso Postecoglu, arrivato a tagliare il traguardo delle cinquantadue partite interne consecutive senza sconfitte, si gode i frutti dell’ottimo lavoro svolto fin qui: tra questi annoveriamo un ritrovato Hojbjerg, alla prima da titolare in stagione vista la squalifica di Bissouma, da cui parte l’azione del raddoppio, un sempre più determinante Van de Ven, decisivo nel recupero palla alto nel gol che sblocca il risultato, e la solita saracinesca Vicario, autore di due parate strepitose su Palhinha e Raul Jimenez.
Non si deve, inoltre, dimenticare che il Tottenham non è coinvolto in alcuna manifestazione europea ed ha subìto l’eliminazione nel secondo turno di Coppa di Lega proprio dal Fulham ai calci di rigore, e dunque potrà concentrare le proprie forze interamente o quasi, considerata la FA Cup, sul campionato, al contrario di tutte le dirette rivali.
Per i Cottagers, invece, prosegue la maledizione negli scontri diretti con gli Spurs: la vittoria nei 90 minuti manca infatti dal marzo 2013, 0-1 targato Berbatov nell’allora White Hart Lane.
MANCHESTER CITY 2-1 BRIGHTON (7′ J.Alvarez, 19′ Haaland, 73′ Ansu Fati)
Ventunesima vittoria casalinga consecutiva in tutte le competizioni che coincide con l’ennesimo record ottenuto dai Guardiola boys: nessuna squadra inglese, infatti, aveva mai messo a referto una così lunga striscia di successi tra le mura amiche.
Tutto merito, stringendo il campo all’ultima uscita, di un imprendibile Doku e del solito Haaland che torna al gol dopo tre gare di digiuno. Se per il norvegese sono già nove le volte in cui ha gonfiato la rete avversaria in stagione, undici se aggiungiamo la doppietta contro Cipro in nazionale, per Alvarez il conto si ferma a sette, equivalenti a ben otto punti sui 27 complessivi ottenuti dai Citizens tra campionato e Champions.
Il Manchester City del rientrante Rodri torna dunque al successo dopo tre ko di fila tra Premier e Coppa di Lega, di cui l’ultimo beffardo all’Emirates con l’Arsenal, contro un Brighton falcidiato dagli infortuni, Lamptey, Estupinan ed Enciso a cui si sono aggiunti March e Welbeck nel corso del match, ma comunque dimostratosi all’altezza delle aspettative della vigilia.
L’undici di De Zerbi, lodato sia nel pre che nel post-partita da Pep, dopo un avvio shock causato anche dal mismatch atletico tra Milner e Doku è, infatti, riuscito a prendere le misure agli avversari e con un pizzico di sana spregiudicatezza ha prima accorciato le distanze con Ansu Fati, agevolato da una delle tante sgasate di Mitoma, e poi sfiorato la rete del pari allegando a tutto ciò anche l’espulsione di Akanji nel finale. I tre punti mancano, però, dal 24 settembre per i Seagulls che possono ricostruire il feeling con il successo già giovedì contro l’Ajax in Europa League.
CHELSEA 2-2 ARSENAL (15′ (rig.) Palmer, 48′ Mudryk, 77′ Rice, 84′ Trossard)
Portieri protagonisti in negativo nel delicatissimo derby di Londra andato in scena a Stamford Bridge tra Chelsea e Arsenal. Prima Raya si fa scavalcare dal cross di Mudryk in occasione del 2-0 dei Blues, e per poco non regala il 3-0 a Palmer incespicando con il pallone tra i piedi, poi Sanchez rimette in partita i Gunners consegnando, proprio con i piedi, il pallone a Rice che lo punisce da fuori area.
Ai poli opposti dei gol intermedi ci sono gli acuti di Palmer, freddo dal dischetto dopo il tocco di mano di Saliba su un suo colpo di testa in area, e Trossard, entrato in campo sei minuti prima e scaltro nel chiudere sul secondo palo l’ennesimo cross panoramico del ristabilito Saka.
Ai ragazzi di Pochettino resta l’amaro in bocca considerato il doppio vantaggio gettato alle ortiche, ma anche la consapevolezza di essere usciti dal buio pesto di inizio stagione. Senza un punto di riferimento in attacco hanno messo in seria difficoltà quella che era la miglior difesa del torneo, riscoprendo Mudryk, al secondo gol nelle ultime tre di Premier, ed eleggendo Palmer, che aveva già punito i Gunners nel Community Shield di agosto con la maglia del City, a leader tecnico e all’occorrenza falso nueve.
L’undici di Arteta, dal canto suo, riesce a mantenere l’imbattibilità in campionato ottenendo il terzo pari per 2-2, dopo quelli maturati negli altri due derby con Fulham e Tottenham, dando fondo a tutte le energie residue che per poco non si sono tramutate in vittoria con il destro velenoso di Nketiah che accarezza il palo in chiusura di match. Il doppio play sembra irrobustire le certezze di questa squadra che grazie alla seconda rete in questa Premier di Trossard prolunga anche la striscia senza sconfitte a Stamford Bridge in auge ormai dal 2018.
LIVERPOOL 2-0 EVERTON (75′ (rig.), 97′ Salah)
Sette gol e seconda doppietta in dieci match contro l’Everton per Mohamed Salah che si porta a quota otto marcature stagionali. I Reds si affidano per l’ennesima volta al quinto miglior marcatore della loro gloriosa storia, Liddell, il quarto, dista 34 lunghezze, per avere la meglio nel terzo derby di giornata.
Ad Anfield accade tutto o quasi, considerata la precoce espulsione di Young al 37′ per doppio giallo, dal 75′ in poi con l’egiziano che si prende la ribalta grazie alla trasformazione del rigore causato dal tocco di mano di Keane sul cross dell’incontenibile Luis Diaz e al comodo sinistro che spinge in porta il tocco smarcante di Darwin Nunez sugli sviluppi di contropiede.
Klopp si impone così per l’undicesima volta su diciotto nel derby del Merseyside, nonostante defezioni importanti quali quelle di Robertson, Jones e Gakpo, anche complice una prestazione monstre dell’esterno colombiano, artefice anche del rosso rifilato a Young, e all’ottimo inserimento a gara in corso di Elliott
Per i Toffees la stracittadina resta una maledizione, specie se si considerano i soli due successi ottenuti ad Anfield negli ultimi ventiquattro anni, e dopo le tre vittorie nelle ultime quattro uscite tra campionato e coppa che avevano disteso il clima nello spogliatoio arriva un altro stop che potrebbe complicare nuovamente le cose.
ASTON VILLA 4-1 WEST HAM (30′, 52′ (rig.) Douglas Luiz, 56′ Bowen, 74′ Watkins, 89′ Bailey)
“Six in a row at Villa Park” come recita il post celebrativo dell’Aston Villa dedicato a Douglas Luiz. Sesta partita consecutiva a segno nello stadio di casa per il centrocampista brasiliano che con una doppietta spiana la strada ai propri compagni verso l’undicesima vittoria di fila al Villa Park in campionato.
A rifinire il risultato per i Villans in un match senza storia ci pensano Watkins e Bailey con due marcature da stropicciarsi gli occhi, rispettivamente la quinta e la terza in questa Premier. Secondo miglior attacco, miglior rendimento e miglior attacco interno, quinto posto in solitaria conquistato: soltanto alcuni numeri che certificano l’estrema bontà del lavoro di Emery unita alla crescente qualità e consapevolezza del gruppo.
Resta al palo il West Ham che torna a perdere in quel di Birmingham dopo tre successi negli ultimi tre anni e vede ridimensionate le proprie velleità europee. Non basta il sesto acuto di Bowen in stagione, agevolato dalla deviazione di Pau Torres nell’occasione, per evitare il naufragio: ora i ragazzi di Moyes dovranno rialzare la testa nei prossimi impegni con Olympiacos ed Everton.
NEWCASTLE 4-0 CRYSTAL PALACE (4′ Murphy, 44′ Gordon, 47’pt Longstaff, 66′ Wilson)
Match impari anche al St. James’ Park tra il Newcastle due ed il Crystal Palace. Nonostante le scelte conservative di Howe in vista della sfida di Champions contro il Borussia Dortmund i Magpies dominano, gestiscono e stritolano la partita già nel primo tempo con un Murphy in forma smagliante.
L’alter ego di Almiron ripaga la fiducia concessagli dal mister sbloccando l’incontro dopo quattro minuti con un lob che sorprende Johnstone e risultando determinante con due passaggi vincenti in occasione del 2-0 di Gordon e del 4-0 di Wilson, stanziatosi già a quota cinque in classifica marcatori dopo la splendida campagna da diciotto gol dello scorso anno. L’altra rete porta la firma di Longstaff, schierato al posto di Tonali a cui è stata tributata una splendida standing ovation, al terzo timbro nelle ultime cinque uscite.
Miglior attacco del campionato, sesta vittoria negli ultimi otto match e sorti della stagione momentaneamente ribaltate dopo un avvio difficile. In contrapposizione a tutto ciò c’è il momento del Crystal Palace, orfano sia di Eze che di Olise, con uno dei reparti offensivi meno prolifici anche in virtù della fallace campagna acquisti che non ha portato in dote un degno sostituto di Zaha.
SHEFFIELD UNITED 1-2 MANCHESTER UNITED (28′ McTominay, 34′ (rig.) McBurnie, 77′ Dalot)
Il Manchester United passa a Bramall Lane soffrendo oltre il previsto contro il fanalino di coda Sheffield United. Al contrario del match pre-sosta contro il Brentford McTominay, partito titolare anche per l’infortunio occorso nei giorni scorsi a Casemiro, si rivela come croce e delizia agli occhi dei suoi, prima siglando il gol del vantaggio e successivamente procurando con un tocco di braccio il rigore del pari avversario trasformato da McBurnie.
Per fortuna dello scozzese e dell’intero gruppo Red Devils a risolvere l’intricato enigma Sheffield ci pensa Diogo Dalot con un poderoso destro dalla distanza che vale tre punti ed il suo ritorno al gol dopo sei mesi. Ten Hag inizia così a recuperare terreno in classifica, uomini a disposizione, considerato il reinserimento in rosa di Antony e l’ingresso in campo di Varane e Mount, e a godere del miglior Amrabat, decisivo nell’azione del definitivo vantaggio in seguito allo scambio di posizione con Dalot, che poi punisce Foderingham dalla stessa porzione centrale di campo dalla quale proprio il centrocampista marocchino aveva colpito la traversa qualche istante prima.
Per ciò che concerne le Blades siamo costretti a ripeterci: momentaneamente la squadra non sembra avere i requisiti giusti per mantenere la categoria, al netto di una prestazione generosa contro un avversario nettamente superiore in termini di qualità.
BOURNEMOUTH 1-2 WOLVERHAMPTON (17′ Solanke, 47′ Cunha, 88′ Kalajdzic)
Dopo aver sconfitto il City ed inchiodato sul pari l’Aston Villa i Wolves espugnano il Vitality Stadium con il solito Pedro Neto in stato di grazia e agevolati dalla clamorosa ingenuità del tandem Neto–Billing in uscita palla nel frangente che ha portato alla rete decisiva del gigante austriaco Kalajdzic.
Rilevante anche l’apporto di Hee–Chan Hwang, autore dell’assist vincente per l’1-2 e principale responsabile della reazione scomposta a palla lontana e conseguente espulsione di Cook che ha spostato gli equilibri dalla parte dei lupi d’oltremanica.
Per il Bournemouth non è sufficiente lo sfavillante gol di tacco di Solanke per evitare la quarta sconfitta consecutiva ed il penultimo posto in classifica, sintomo di una squadra in costante debito fisico che potrebbe correre il rischio di far restare incompiuto il proprio potenziale fino al termine della stagione.
BRENTFORD 3-0 BURNLEY (25′ Wissa, 62′ Mbeumo, 87′ Ghoddos)
Il Brentford torna a sorridere in campionato dopo due lunghi mesi fatti di perplessità, calo di rendimento e scarsa compattezza. Le Bees superano senza difficoltà l’ostacolo Burnley con un perentorio 3-0 marchiato da un Mbeumo sugli scudi, tornato al gol che mancava dal due settembre.
Anche un assist per l’attaccante camerunense per il compagno di reparto Wissa che dopo le due marcature messe a referto nelle prime due giornate sembrava aver smarrito la sua vena realizzativa. Il bellissimo 3-0 realizzato dalla distanza porta invece la firma di Ghoddos, centrocampista offensivo iraniano che proprio contro il Burnley aveva trovato la sua ultima gioia il 30 ottobre 2021.
Restano al terzultimo posto i Clarets di Kompany che non riescono proprio ad imboccare nuovamente il percorso che li ha portati a dominare la Championship lo scorso anno. La squadra concede troppo e sembra patire eccessivamente il salto di categoria.
NOTTINGHAM FOREST 2-2 LUTON (48′, 76′ Wood, 83′ Ogbene, 92′ Adebayo)
Clamorosa rimonta nel finale del Luton al City Ground che vale agli uomini di Edwards un punto d’oro in ottica salvezza. Grande rammarico, invece, per il Nottingham che lascia per strada due punti preziosi e ottiene il quarto pareggio nelle ultime cinque uscite.
La doppietta di Wood, propiziata da due assist di Elanga, mancava dall’ormai lontano 21 settembre 2019 contro il Norwich quando ancora vestiva la maglia del Burnley e sembrava aver messo in discesa il match per i padroni di casa, ma le reti di Ogbene, alla sua prima esultanza in carriera in Premier League, e Adebayo tra l’83’ e il 92′ hanno sovvertito qualunque tipo di pronostico.
Con il quarto punto ottenuto in trasferta gli Hatters escono per la prima volta dalla zona retrocessione e possono guardare al prosieguo della stagione con maggiore fiducia.
Classifica e prossimo turno
1 |
Tottenham |
23 | 9 | 7 | 2 | 0 | 20:8 | +12 |
2 |
Manchester City |
21 | 9 | 7 | 0 | 2 | 19:7 | +12 |
3 |
Arsenal |
21 | 9 | 6 | 3 | 0 | 18:8 | +10 |
4 |
Liverpool |
20 | 9 | 6 | 2 | 1 | 20:9 | +11 |
5 |
Aston Villa |
19 | 9 | 6 | 1 | 2 | 23:9 | +13 |
6 |
Newcastle |
16 | 9 | 5 | 1 | 3 | 24:9 | +15 |
7 |
Brighton |
16 | 9 | 5 | 1 | 3 | 22:18 | +4 |
8 |
Manchester United |
15 | 9 | 5 | 0 | 4 | 11:13 | -2 |
9 |
West Ham |
14 | 9 | 4 | 2 | 3 | 16:16 | 0 |
10 | Chelsea | 12 | 9 | 3 | 3 | 3 | 13:9 | +4 |
11 |
Crystal Palace |
12 | 9 | 3 | 3 | 3 | 7:11 | -4 |
12 |
Wolverhampton |
11 | 9 | 3 | 2 | 4 | 11:15 | -4 |
13 |
Fulham |
11 | 9 | 3 | 2 | 4 | 8:15 | -7 |
14 |
Brentford |
10 | 9 | 2 | 4 | 3 | 14:12 | -2 |
15 |
Nottingham Forest |
10 | 9 | 2 | 4 | 3 | 10:12 | -2 |
16 |
Everton |
7 | 9 | 2 | 1 | 6 | 9:14 | -5 |
17 |
Luton Town |
5 | 9 | 1 | 2 | 6 | 8:17 | -9 |
18 |
Burnley |
4 | 9 | 1 | 1 | 7 | 7:23 | -16 |
19 |
Bournemouth |
3 | 9 | 0 | 3 | 6 | 6:20 | -14 |
20 |
Sheffield United |
1 | 9 | 0 | 1 | 8 | 7:24 | -17 |
Prossimo turno:
Venerdì 27 ottobre
Crystal Palace 21:00 Tottenham
Sabato 28 ottobre
Chelsea 13:30 Brentford
Arsenal 16:00 Sheffield United
Bounremouth 16:00 Burnley
Wolverhampton 18:30 Newcastle
Domenica 29 ottobre
West Ham 14:00 Everton
Brighton 15:00 Fulham
Aston Villa 15:00 Luton
Liverpool 15:00 Nottingham Forest
Manchester United 16:30 Manchester City
Premier League
Manchester City-Tottenham, probabili formazioni e dove vederla
Manchester City-Tottenham sarà il match di cartello del tredicesimo turno di Premier League, nonché gara di chiusura del sabato calcistico d’oltremanica.
Alla splendida notizia del rinnovo fino al 2026 di Pep Guardiola fanno sicuramente da contraltare le quattro sconfitte consecutive incassate nelle ultime quattro gare disputate in tutte le competizioni, un dato che dalle parti azzurre di Manchester non si vedeva dal 2006. I Citizens, la cui striscia negativa si è aperta proprio in casa del Tottenham nel match di Coppa di Lega dello scorso 30 ottobre e poi protratta tra defezioni e scarsa applicazione, hanno, dunque, l’obbligo di rialzare la testa per non perdere troppo terreno dalla capolista Liverpool momentaneamente a +5 e avversario nella prossima giornata di campionato.
Il ritardo accumulato dagli Spurs nei confronti del City è, invece, di sette lunghezze con il conseguente decimo posto che certamente non può soddisfare, per quanto la zona Champions ne disti appena tre. Discontinuità è la parola d’ordine della formazione di Postecoglou capace di rifilarne tre allo United e quattro all’Aston Villa (non a caso vanta il miglior attacco del torneo) ma anche di cadere rovinosamente come accaduto contro Crystal Palace e Ipswich nel turno pre-sosta. Una squadra imprevedibile che non sembra conoscere mezze misure come certifica il solo pareggio ottenuto fin qui in stagione a fronte dei 17 match disputati, lo stesso risultato maturato nell’ultimo scontro a Etihad di quasi un anno fa (3-3 con rete al 90′ di Kulusevski).
Qui Manchester City
Per allungare a 52 partite la striscia d’imbattibilità interna i campioni in carica dovrebbero tornare a fare affidamento sulla maggior parte degli infortunati costretti a saltare quasi tutti gli impegni dell’ultimo mese. Eccezion fatta per i lungodegenti Rodri, Bobb e Aké che ne avrà ancora per un po’, torneranno disponibili Doku, Grealish, Stones, Ruben Dias, Akanji, De Bruyne e Foden.
Il belga dovrebbe partire dal 1′ per la prima volta dopo due mesi, affiancato da Kovacic e uno tra Bernardo Silva e Gundogan. Gvardiol tornerà a sinistra con Walker a destra, mentre davanti solamente Haaland è certo di una maglia da titolare: ballottaggi serrati, infatti, tra Foden e Savinho da una parte e Doku e Grealish dall’altra.
Qui Tottenham
Pesa come un macigno l’assenza di Bentancur, squalificato per 7 giornate a causa di commenti razzisti rivolti a Son, a cui va a sommarsi la consueta emergenza difensiva con Van de Ven non ancora guarito e Romero uscito malconcio dall’impegno della sua Argentina contro il Perù, oltre che le defezioni di Richarlison e Odobert.
Bissouma prenderà il posto dell’uruguaiano ex Juventus in mezzo al campo con il supporto di Sarr e Kulusevski. Confermato il trio offensivo Son–Solanke–Johnson. Al centro del reparto arretrato sembra certa la presenza di Dragusin con Ben Davies favorito sull’argentino ex Atalanta.
Manchester City-Tottenham, le probabili formazioni
Manchester City (4-1-4-1): Ederson; Walker, Akanji, Dias, Gvardiol; Kovacic; Foden, Silva De Bruyne, Doku; Haaland. All. Guardiola.
Tottenham (4-3-3): Vicario; Porro, Dragusin, Davies, Udogie; Kulusevski, Bissouma, Sarr; Johnson, Solanke, Son. All. Postecoglou.
Manchester City-Tottenham, dove vederla
La partita tra Manchester City e Tottenham si giocherà sabato 23 novembre alle 18:30. Il match sarà trasmesso in esclusiva su Sky attraverso il canale Sky Sport Uno e Sky Calcio Uno.
Premier League
Arsenal-Nottingham Forest: probabili formazioni e dove vederla
Arsenal-Nottingham Forest è uno dei match validi per la 12^ giornata di Premier League, ed è in programma sabato 23 novembre alle 16:00
Arsenal-Nottingham Forest è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione di classifica praticamente identica e vogliono punti per rimanere nella zona europa. I ragazzi di mister Arteta faranno di tutto per trovare la vittori che manca da 4 partite sfruttando il fattore casa mentre il Nottingham tenterà di fare l’ennesima impresa stagionale per centrare la 4 vittoria nelle ultime 5 gare.
Qui Arsenal
In vista del match contri il Nottingham Forest mister Arteta schiererà un 4-3-3 con Raya tra i pali e il quartetto difensivo formato da White, Saliba, Gabriel e Timber. In mezzo al campo spazio al terzetto formato da Odegaard, Partey e Rice mentre in attacco ci sarà il tridente composto da Saka, Havertz e Martinelli
Qui Nottingham Forest
In vista del match contro l’Arsenal mister Espirito Santo metterà in campo un 4-2-3-1 con Sels tra i pali e il quartetto difensivo composto da Ola Aina, Milenkovic, Murillo e Moreno. In mediana ci sarà la coppia formata da Yates e Anderson mentre in attacco alle spalle di Wood ci sarà il terzetto formato da Elanga, Gibbs-White e Hudson-Odoi
Probabili formazioni di Arsenal-Nottingham Forest
Arsenal (4-3-3): Raya; White, Saliba, Gabriel, Timber; Odegaard, Partey, Rice; Saka, Havertz, Martinelli. Allenatore: Arteta.
Nottingham Forest (4-2-3-1): Sels; Ola Aina, Milenkovic, Murillo, Moreno; Yates, Anderson; Elanga, Gibbs-White, Hudson-Odoi; Wood. Allenatore: Espirito Santo.
Dove vedere Arsenal-Nottingham Forest
Il match Arsenal-Nottingha Forest in programma in programma sabato 23 novembre alle 16:00 sarà visibile in esclusiva su Sky.
Premier League
Leicester-Chelsea, probabili formazioni e dove vederla
Leicester-Chelsea apre la dodicesima giornata di Premier League. Enzo Maresca torna per la prima volta al King Power Stadium da avversario.
Benissimo il Chelsea in questo avvio di stagione. Terzo in Premier League, a -4 dal City secondo e a -9 dal Liverpool primo. Due squadre che, al momento, sembrano di un’altra categoria, ma con tutte le altre i Blues di Enzo Maresca se la giocano alla grande. Appena quattro sconfitte stagionali, di cui solo due in Premier.
Male, a tratti malissimo il Leicester del suo successore Cooper. Le foxes sono infatti 15esime in classifica con 10 punti conquistati in 11 partite, con la quarta peggior difesa del torneo. Il periodo d’oro targato Ranieri (prima) e Rodgers (poi) sembra lontanissimo, ma altrettanto lontana è anche una salvezza tranquilla.
Qui Leicester
Nessun dubbio sulla presenza di Hermansen in porta. A destra l’unica scelta possibile è Justin, con l’unica alternativa (Ricardo Pereira) che ha ancora molti mesi di infortunio da passare ai box. Certi del posto anche Kristiansen e Faes, mentre per l’altra maglia al centro della difesa ballottaggio Vestergaard-Okoli. Le ultime due le ha giocate il danese, ma la velocità degli avanti del Chelsea potrebbe indurre Cooper a delle riflessioni.
A centrocampo certi di un posto solo Winks e Ndidi, i loro compagni di reparto dipenderanno dalla struttura che il tecnico gallese intenderà dare alla sua squadra. Il nigeriano potrebbe giocare in mediana ma anche più avanzato, sulla linea dei trequartisti. Reparto in cui certamente Cooper non avrà a disposizione Buonanotte (squalificato) e Fatawu, che si è rotto il crociato in nazionale: la sua stagione finisce qui.
Questo lascia Cooper sprovvisto di un esterno di piede mancino. L’alternativa naturale sarebbe Ayew, ma al pari del suo connazionale anche lui è tornato acciaccato dagli impegni con il Ghana. Cooper ha detto che non è nulla di grave, ma è comunque in dubbio. E’ favorito, ma in caso di forfait giocherebbe uno fra De Cordova-Reid e McAteer: con il primo in vantaggio. Non è escluso nemmeno la possibilità che Cooper rispolveri la difesa a tre.
A sinistra dovrebbe tornare titolare Mavididi, mentre per il ruolo da trequartista è corsa a due fra Soumaré ed El Khannous. Il marocchino giocherebbe sulla trequartista con Ndidi in mediana, mentre il francese farebbe avanzare il nigeriano sulla linea dei trequartisti. Davanti Vardy dovrebbe recuperare, in questi giorni si è allenato con il gruppo. Recuperato anche Daka, che però non fa minuti in gare ufficiali dalla scorsa stagione.
Qui Chelsea
In porta dovrebbe giocare Sanchez, che è il titolare designato da Maresca nonostante qualche errore. Per il resto il tecnico italiano ha almeno una decina di giocatori in dubbio, ma la maggior parte di loro dovrebbe recuperare in tempo. Gusto, Fofana, Colwill, Lavia, Palmer e Sancho: tutti questi sono stati considerati in forse nella sosta per le nazionali. Di questi solo Palmer è tornato in gruppo, ma anche gli altri non destano preoccupazione.
Possibile quindi che i primi tre possano completare il reparto difensivo con Cucurella. Non dovesse recuperare l’ex-Fofana giocherebbe Adarabioyo, mentre per l’eventuale sostituzione di Colwill sarebbe corsa a due fra Badiashile e Disasi. Gusto dovrebbe giocare, anche perché la sua alternativa (Reece James) è di nuovo out. Il dubbio principale in mediana riguarda Moses Caicedo, che tornerà in Inghilterra giusto a ridosso della partita.
Lui, così come Enzo Fernandez e Jackson, saranno gli ultimi giocatori che Maresca accoglierà al rientro delle nazionali e dovrebbero scendere in campo con pochissimi allenamenti nelle gambe. Come detto, Lavia dovrebbe riuscire a recuperare. Al suo fianco o Caicedo o Enzo, ma è pronto l’altro ex della partita (Dewsbury-Hall) se Maresca volesse far riposare i sud-americani. Anche Veiga in lizza per giocare, se il belga non sarà al top.
Davanti pochi dubbi sulla presenza di Madueke e l’ex-Lazio Pedro Neto sulle fasce, con Palmer che viene considerato come recuperato. Davanti molto dipenderà dalle condizioni dell’attaccante senegalese, per cui vale lo stesso discorso fatto sopra per i due sud-americani. Maresca non ha una vera e proprio alternativa a Jackson in rosa, motivo per il quale al suo posto potrebbe adattarsi uno fra Nkunku e Felix o anche Palmer falso nueve.
Leicester-Chelsea, probabili formazioni
Leicester (4-2-3-1): Hermansen; Kristiansen, Vestergaard, Faes, Justin; Winks, Ndidi; Mavididi, El Khannous, Jordan Ayew; Vardy.
Chelsea (4-2-3-1): Sanchez; Cucurella, Colwill, Adarabioyo, Malo Gusto; Dewsbury-Hall, Lavia; Pedro Neto, Palmer, Madueke; N.Jackson.
Leicester-Chelsea, dove vederla
Leicester-Chelsea, con calcio d’inizio alle 13:30 al King Power Stadium di Leicester, è un’esclusiva Sky e come tale sarà trasmessa in diretta sul canale Sky Sport Calcio e in streaming su NOW TV e Sky GO.
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