Messi è tra i protagonisti annunciati di Qatar 2022: nella partita Argentina-Arabia Saudita di stamattina ha firmato una rete. E ha vissuto un’amara delusione.
Lionel Messi goleador: sì, ma il suo rigore non basta ad asciugare le lacrime dei tifosi argentini.
Quella di stamattina contro l’Arabia Saudita, per l’Argentina, è stata una partita insolitamente carica di imprevisti, dall’esito imprevedibile: sulla carta, la vittoria degli arabi sembrava altamente improbabile.
Da una parte l’Argentina, grande favorita di questi Mondiali, impreziosita dalla presenza in campo di Messi, Di Maria, Martinez & compagni; dall’altra l’Arabia Saudita, assoluta outsider, ma squadra di grande aggressività.
Dopo un primo tempo in cui è apparso evidente il divario tecnico tra le due squadre, con il rigore mandato in porta da Messi e le moltissime occasioni di gol (alcune delle quali andate a segno ma annullate per fuorigioco, ndr), il secondo tempo ha riservato molte sorprese.
L’Arabia Saudita è diventata “Rabbia” Saudita e ha sfoderato tutta la sua grinta, ribaltando il risultato e conquistando un 2-1 che inizialmente appariva pressoché impossibile.
Grande è, di certo, la delusione del grande Messi: lui, veterano 35enne che sta vivendo il suo ultimo Mondiale, terzo marcatore più prolifico di sempre, battuto da un’avversaria inferiore sulla carta.
Reduce, comunque, dalla delusione dell’ultimo Mondiale: quello del 2018 giocato in Russia.
Occasione nella quale la Pulce non aveva dato il suo meglio: per lui, un Mondiale giocato in lentezza (la sua velocità media, nel 2018, era stata pari a 7,5 km/h), pochissimi gol (solo uno in tutta la competizione) a fronte di tanti tiri in porta (18, secondo solo a Cristiano Ronaldo).
Quest’anno, in occasione dell’ultimo Mondiale della sua carriera da giocatore, aveva altre prospettive e obiettivi, con il ticchettìo dell’orologio anagrafico che si sta facendo sempre più incalzante.
Prima dell’esordio a Qatar 2022 aveva dichiarato di “volersi divertire” durante la partita, e certo il divertimento non è mancato: la partita è stata avvincente, combattuta, vissuta fino all’ultimo. Fino allo stremo, per tutti gli infiniti minuti di recupero del secondo tempo.
Però un po’ di delusione da parte dell’attaccante argentino è inevitabile. Ora la testa è rivolta al 26 novembre, quando l’Argentina affronterà il suo prossimo avversario: il Messico.
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