Serie A
Allegri, per vincere serve una Juve diversa

La vittoria della Juventus sulla Fiorentina ha migliorato la classifica, ma ha anche contribuito ad alimentare i dubbi sulle scelte di formazione di Allegri.
Juventus – Fiorentina, minuto 78: con i viola in 10 da 5 minuti e con la partita in equilibrio, Allegri fa la sua seconda sostituzione (dall’intervallo Pellegrini aveva sostituito Alex Sandro per problemi fisici), mandando in campo Cuadrado per Rabiot. Minuto 91: il colombiano, con una splendida giocata personale, risolve da solo una sfida destinata allo 0-0.
Probabilmente in altre occasioni si sarebbe ritornati a parlare della capacità di Allegri di leggere le partite e di aver azzeccato il cambio, ma questa volta no: questa volta è diverso.
L’allenatore livornese ha sempre mostrato duttilità nelle scelte sia negli schemi di gioco e sia negli interpreti, mostrando sempre apertura ai cambiamenti. quest’anno, con la squadra in netta difficoltà in campionato, continua a tenere banco il dualismo Chiesa – Cuadrado: probabilmente i due giocatori migliori in questo momento, che continuano ad essere alternati perché collocati nella stessa posizione.
A cosa serve la duttilità se non si riesce a far coesistere in campo i due giocatori più importanti?
Ipotesi 4-2-3-1: un flashback per Allegri
Nel penultimo anno alla Juventus Allegri vinse campionato e coppa Italia e sfiorò il triplete, perdendo la finale di Champions contro il Real Madrid di Ronaldo.
Quello probabilmente fu l’ultimo grandissimo anno della Juve, che arrivò quasi sul tetto del mondo giocando spesso con il 4-2-3-1. Rispetto all’interpretazione “classica” del modulo, Allegri puntò su Mandzukic come esterno sinistro, per sfruttare i suoi centimetri sui cross provenienti da destra e chiedendo grande disponibilità in fase di copertura: proprio la propensione al sacrificio del croato lo rese uno dei fedelissimi del mister.
Era il 2017 e da allora sono cambiati parecchi giocatori, ma la difesa è rimasta la stessa a parte Barzagli, e in attacco è tornato protagonista Paulo Dybala: ma allora perché non riproporre questo schema di gioco?
Cuadrado potrebbe giocare sia come esterno d’attacco, sia come terzino destro, proprio come nel 2017 quando prendeva il posto di Barzagli. Locatelli nel Sassuolo interpretò benissimo il ruolo di mediano in questo schema di gioco, Rabiot ha spesso giocato con questo schema con la Francia e sicuramente avrebbe un rendimento maggiore rispetto al ruolo di esterno sinistro. Anche Bernardeschi e Kulusevski sarebbero maggiormente a loro agio nel ruolo di esterno di attacco, rispetto che in quello di centrocampista o di attaccante puro.
Mister, perché non (ri)provarci?
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Serie A
Parma, Pellegrino da record: superato dopo 25 anni Mboma!

Parma: nella sfida contro il Torino, terminata 2-2, i riflettori sono stati puntati tutti su Mateo Pellegrino, autore di una doppietta pesantissima.
Primo e secondo gol in Serie A per il centravanti arrivato a fine mercato. Mister Chivu, orfano di Milan Djuric, lo ha inserito ed l’argentino ha ripagato con due marcature storiche.
Difatti, come riporta La Gazzetta di Parma, il numero 32 dei crociati ha impiegato 44′ a siglare la sua doppietta, battendo il record precedente di Patrick Mboma.
Il camerunense, nel 2000, ne segnò una al Milan in 66′. Adesso il Parma dovrà utilizzare ogni risorsa possibile per salvarsi e Pellegrino potrebbe rivelarsi indispensabile…
Serie A
Hellas Verona, progetto stadio rimandato? Tutte le ipotesi

La manifestazione d’interesse per il rinnovo totale del Bentegodi, con termine ultimo il 10 marzo, si è chiusa con un nulla di fatto. Cosa farà l’Hellas Verona?
C’era tanta attesa tra i tifosi gialloblu per scoprire se all’orizzonte ci fosse realmente l’intenzione da parte della nuova proprietà di rinnovare l’impianto per le gare casalinghe. Ecco cosa potrebbe succedere.
Hellas Verona, per il nuovo stadio servono investitori privati
Il club scaligero sta vivendo un momento di profondo cambiamento col cambio di proprietà e da quelle parti si fa un gran parlare della volontà di Presidio Investors di regalare alla città un nuovo stadio.
Il Comune di Verona si è detto aperto e pronto ad ascoltare tutte le proposte per poi valutarne la fattibilità, nell’interesse dei cittadini e della crescita urbana. Per questo motivo l’occasione di presentare un progetto alla giunta entro il 10 marzo 2025 era più che ghiotta per iniziare un iter burocratico che, con passaggi e tempistiche abbastanza lunghi, avrebbe permesso alla città di competere per essere scelti dalla UEFA come una delle sedi di EURO 2032.

Fans of Verona during Italian football Serie A match Hellas Verona FC vs AS Roma at the Marcantonio Bentegodi stadium in Verona, Italy, September 19, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
Tuttavia nulla è perduto in quanto grazie al Decreto Correttivo Appalti, entrato in vigore il 31 dicembre 2024, sarebbe consentito agli operatori economici privati di presentare proposte di finanza di progetto al Comune, anche complesse, seguendo una procedura più flessibile rispetto a quella previgente.
Perciò nel caso fosse lo stesso Presidio Investors o altri investitori privati, a presentare direttamente un progetto coi propri tempi, non si dovrebbe aspettare la nuova manifestazione d’interesse ma potrebbe presentare direttamente al Comune la proposta e dare il via all’iter vero e proprio, ottenendone anche l’interesse pubblico.
A quel punto l’ipotesi di uno stadio provvisorio (per esempio nella zona di San Massimo), nel quale l’Hellas Verona giocherebbe durante la ristrutturazione del Bentegodi, tornerebbe in auge e si avvierebbe la macchina burocratica per portare a termine anche quel progetto.
Il tutto però dipende dalla permanenza in Serie A del club, che a quel punto potrebbe contare su entrate maggiori rispetto al campionato cadetto, e soprattutto per una questione di prestigio e ambizione può puntare al rinnovamento del proprio stadio. In caso contrario, i discorsi sarebbero rimandati a data da destinarsi.
Serie A
Juventus, esonero per Thiago Motta? La decisione di Elkann

La Juventus vive un periodo di difficioltà e John Elkann starebbe riflettendo sul futuro immediato di Thiago Motta: fondamentali le prossime partite.
In casa Juventus, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, John Elkann ha assistito al tracollo della Juventus da lontano, essendo all’estero per impegni di lavoro, e il suo disappunto è stato evidente. Al momento, un cambio immediato della guida tecnica non è un’opzione, soprattutto per la difficoltà nel trovare un allenatore disposto a fare da traghettatore fino a fine stagione. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare qualora si verificassero altri blackout nelle prossime partite. In tal caso, il principale candidato a sostituire Thiago Motta sarebbe Igor Tudor, mentre l’ipotesi Roberto Mancini appare più complicata, anche se il suo nome resta in lizza per la prossima stagione.

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, il futuro di Thiago Motta
La partita contro la Fiorentina assume quindi un’importanza ancora maggiore: un’altra prestazione negativa potrebbe costringere la dirigenza a prendere una decisione drastica. Il match del Franchi diventa dunque un banco di prova cruciale per l’allenatore e per la squadra, chiamata a reagire per evitare conseguenze che potrebbero rivoluzionare il futuro del club. Nei prossimi giorni sarà fondamentale il lavoro psicologico sul gruppo, affinché ritrovi compattezza e determinazione per affrontare questo momento difficile.
Intanto, il dibattito sul futuro della Juventus resta aperto, con diversi scenari possibili in vista della prossima stagione. La società dovrà valutare con attenzione le mosse da compiere per tornare competitiva al massimo livello. La scelta dell’allenatore sarà cruciale, così come eventuali cambiamenti nella rosa per dare una nuova identità alla squadra. Elkann e la dirigenza bianconera dovranno decidere se proseguire con il progetto attuale o ripartire con una nuova guida tecnica per rilanciare le ambizioni del club.
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