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Altobelli: “Dopo il primo gol la condizione crescerà all’improvviso”

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Inter

 Storico attaccante nerazzurro, Altobelli in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha analizzato il momento Inter, in particolare l’attacco.

Non poteva mancare il parere esperto di un attaccante come Spillo Altobelli, che fu anche capitano dell’Inter con la quale giocò undici stagioni dal 77′ al 88′ collezionando 209 reti in 406 presenze. Lautaro e compagni protagonisti dell’intervista rilasciata dall’ex capitano interista.

Indice

L’intervista di Spillo Altobelli

Alla rosea, l’ex attaccante nerazzurro, considerato tra i migliori del dopoguerra, campione del Mondo nel 1982 ha chiosato sul momento dei ragazzi di Simone Inzaghi.

“Il gol per noi attaccanti è tutto. So che cosa significa attraversare un momento come quello che vive Lautaro: quando non segni la porta diventa sempre più piccola e fatichi il doppio. Gli basterà sbloccarsi e poi vedrete.

Non è al meglio fisicamente, questo è sotto gli occhi di tutti. Ma ero allo stadio per il derby e l’ho visto darsi parecchio da fare, ha servito l’assist a Dimarco. Più che la forma, a Lautaro manca la scelta giusta sotto porta: dopo il primo gol la condizione crescerà all’improvviso”.

Su tutto il reparto avanzato

Spillo Altobelli

Thuram è partito alla grande e con lui Lautaro si trova a occhi chiusi, giusto puntare su di loro. Detto questo, in rosa c’è Taremi, che è un centravanti forte, completo e lavora di squadra. Forse è arrivato il momento di dargli più spazio“.

Sul centrocampo

Spillo Altobelli

Frattesi è un ragazzo coraggioso, non soffre la pressione, anzi, più le responsabilità aumentano più lui si esalta: lo abbiamo visto in Nazionale dove è un titolare e segna come un attaccante. In più ha sulle spalle un anno di Inter, conosce l’ambiente e le idee di Inzaghi, ha tutto per non far rimpiangere Barella. Anche se non sarà facile: quando Nicolò sta bene, lavora per tre.”

Su Zielinski e i migliori: “Lo conosciamo: esperienza e qualità. E a Manchester ha avuto un bell’impatto. Ma io mi fido di Inzaghi: quante volte ha sbagliato formazione? In più quest’anno ha una rosa talmente profonda che può sbizzarrirsi e scegliere con serenità. Per me devono andare sempre in campo i migliori. Ecco, di migliori Inzaghi non ne ha 11, ma 25: è una grande ricchezza

Serie A

Bologna-Atalanta, le formazioni ufficiali

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Bologna vs Atalanta

Bologna-Atalanta è il Saturday Night della sesta giornata di Serie A. I rossoblù di Italiano ospitano i nerazzurri di Gasperini.

Se qualcuno mi avesse detto che ci sarebbe stato un qualunque punto del campionato in cui il Bologna (reduce dal traumatico passaggio di consegne da Thiago Motta a Vincenzo Italiano) avrebbe avuto gli stessi punti dell’Atalanta, avrei stentato (e non poco) a crederci. E non per l’assenza di qualità nella rosa rossoblù, anzi.

Per quanto il merito della straordinaria stagione dello scorso anno venga attribuito quasi esclusivamente al lavoro del tecnico italo-brasiliano, i felsinei hanno una rosa di assoluto livello. Nel calcio i “miracoli” (termine che io aborro e che svilisce il lavoro dell’area tecnica) non esistono e i risultati non arrivano “per caso”.

Il Bologna non era solo Thiago Motta; Calafiori; Zirkzee o Ferguson. Il Bologna era soprattutto una squadra costruita bene, da persone che sanno di calcio e che conoscono il gioco. Tuttavia, c’erano tutti gli elementi per pensare che i rossoblù sarebbero passati attraverso una stagione di grandi cambiamenti e soprattutto difficoltà.

L’assenza di giocatori importanti come i sopracitati, alcuni per infortunio (Ferguson) altri per la loro legittima volontà (Calafiori e Zirkzee) di sposare progetti più ambiziosi. Il vecchio adagio secondo il quale la conferma è sempre più difficile dell’imposizione. La mancanza di abitudine a giocare le coppe europee, in una stagione in cui (e lo stiamo vedendo con tutte le big) il nuovo format drena molte più energie che negli anni passati.

In ultimo (ma non per importanza) lo sciagurato arrivo in panchina di un habitué dell’underperforming: un maestro assoluto nell’arte del fallimento. E, fino all’insperata (e convincente) vittoria di Monza, i prodromi della classica stagione “alla Italiano” s’intravedevano funesti. Nubi che, invece, sono comparse tutte insieme e all’improvviso al Gewiss, dopo un’estate in cui si è rapidamente passati dall’esaltazione alla depressione.

La Dea, sin qui, è stata lunatica e incostante. Male con il Real Madrid, poi benissimo a Lecce. Quindi male con il Torino e malissimo con l’Inter, poi la vittoria di carattere contro la Fiorentina e il pareggio convincente in Champions League contro l’Arsenal. Quindi un altro stop in atteso, con un tris subito in casa dal Como.

La sensazione (e lo ripeto da inizio anno) è che molti a Bergamo si siano convinti che il ciclo dell’Atalanta sia finito qui. Che la vittoria, dai contorni fiabeschi, di Dublino, contro l’imbattibile Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, sia stato uno zenit impossibile da replicare. I tentennamenti di Gasperini; la querelle Koopmeiners; i capricci di Lookman; un mercato che non sembra aver dato ma quasi tolto.

Ad abbattere ulteriormente il morale della truppa, nella più classica e al tempo stesso crudele rappresentazione plastica della Legge di Murphy, il doppio (grave) infortunio occorso a Scalvini e Scamacca. Se tutto ciò che può andare male andrà male, allora forse sarebbe stato meglio chiudere il cerchio con l’insperato trionfo in Europa League. Per fare meglio a Gasperini rimarrebbe solo lo Scudetto: a oggi pura utopia.

Bologna-Atalanta ci racconterà di due grandi protagoniste in crisi dello scorso campionato, che però, con due percorsi diversi e in due momenti di forma antitetici, arrivano a scontrarsi appaiate in classifica. Oggi una delle due potrebbe tirarsi fuori dalle sabbie mobili e dare continuità a quanto di buono si è visto (seppur a tratti) in questo inizio di stagione, e spedire l’altra in un circolo vizioso di dubbi e incertezze da cui sarebbe difficile uscire.

Bologna-Atalanta, le formazioni ufficiali

Di seguito le formazioni ufficiali di Bologna-Atalanta.

BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumi, Lykogiannis; Aebischer, Freuler, Fabbian; Orsolini, Castro, Ndoye. Allenatore: Vincenzo Italiano.

ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Djimsiti, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; De Ketelaere, Brescianini; Lookman. Allenatore: Gian Piero Gasperini.

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Serie A

Empoli, Colombo: “Mai avuto dubbi su questo club. Su D’Aversa…”

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L’attaccante dell’Empoli Lorenzo Colombo ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Corriere dello Sport in merito allo straordinario avvio di stagione dei toscani.

Di seguito le sue parole.

Colombo e la sua nuova esperienza

L’impressione è che vi stia girando tutto bene.
“Sì, ma ci tengo a specificare che secondo me non si tratta di fortuna, deriva tutto dal lavoro che stiamo facendo. Nulla accade per caso.”

Cosa l’ha sorpresa della realtà di Empoli?
“Non ho mai avuto dubbi su questo club. Ha fatto sempre campionati positivi e propositivi. Mi ricordo che l’anno scorso qui col Monza abbiamo perso 3-0. Poi, nell’entrare in questo mondo, mi ha stupito l’unione che abbiamo trovato coi compagni. Il nostro segreto è la solidità del gruppo: ci troviamo proprio alla grande insieme.”

A Empoli ha trovato D’Aversa, un tecnico alla ricerca di riscatto dopo quanto successo nell’ultimo periodo.
“La sua carriera parla da sola. Anche se nelle prime gare non era vicino a noi ci ha sempre trasmesso tanto a livello emotivo. Poi è bravissimo a preparare la partita.”

Al terzo anno da titolare in Serie A, c’è un traguardo che si è prefissato di raggiungere?
“Voglio arrivare in doppia cifra, l’ho dichiarato più volte. Mentre per la squadra noi continuiamo a pensare solo alla salvezza.”

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Serie A

Milan, Maldini incorona Theo Hernandez. E Morata confessa…

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Theo Hernandez

Nel 3-0 contro il Lecce, Theo Hernandez ha raggiunto quota 29 gol con la maglia rossonera: eguagliando il suo idolo Paolo Maldini. Ora il Milan può sorridere.

Tra le molteplici buone notizie che emergono dal terzo successo stagionale, il Milan sembra aver ritrovato definitivamente la migliore versione di Theo Hernandez: capitano e leader dei rossoneri.

Theo Hernandez

LEAO ED HERNANDEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan, Maldini incorona Theo Hernandez

Prima offre un assist a Morata, che sblocca il match. Poi un suo bolide (su assist di Leao) trafigge l’incolpevole Falcone. Theo, raggiungendo quota 29 gol, diventa il difensore più prolifico della storia del club e condivide il primato con il suo idolo Paolo Maldini. La leggenda rossonera ha commentato il post del francese, complimentandosi per il traguardo raggiunto: “Sei speciale Theo”.

Al simpatico siparietto si è aggiunto anche Alvaro Morata, che ha risposto così a Maldini: “Non ti avevo consigliato male alla fine”. L’attaccante spagnolo è appena arrivato, ma la sua leadership è già un fattore per il club di Via Aldo Rossi.

Tommaso Gildoni

 

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