Categorie: Serie A

L’angolo tecnico della dodicesima giornata di serie A

Nella dodicesima giornata il derby di Milano finisce in pareggio, Napoli e Milan in testa. Risale la Juventus, momento difficile per la Roma. Continua a scalare posizioni l’Atalanta

La dodicesima giornata è andata in archivio ieri sera al termine del derby di Milano, per lasciare spazio alla nazionale di Roberto Mancini, a caccia del pass mondiale, venerdì contro la Svizzera nella cornice dell’Olimpico di Roma (biglietti già esauriti). Il campionato riaprirà i battenti dopo la sosta, il 20/11/2021.

La partita di cartello non ha deluso le attese di una partita trasmessa in diretta tv in 150 paesi: Milan e Inter hanno dato vita a un confronto intenso e  combattuto,  pieno di episodi. Spettacolari le coreografie prima del fischio d’inizio dell’arbitro Doveri.

Cronaca spiccia: parte bene il Milan, ma Calhanoglu realizza il rigore del vantaggio e reagisce male alla marea di insulti da parte della Curva Sud e del resto dello stadio milanista (viene redarguito duramente da Florenzi e soprattutto non viene ammonito: perchè Ibrahimovic si a Roma e il turco no ieri sera?).

Un’autorete di De Vrij in contrasto su Tomori porta al pareggio. Inzaghi usufruisce di un altro rigore, ma Tatarusanu dice no a Lautaro Martinez: il portiere rumeno ormai è una garanzia. Le due squadre hanno le loro occasioni, ma finisce con un giusto pareggio, che lascia il Milan in testa alla classifica con il Napoli (bloccato in casa dall’ostico Verona, Simeone ancora in gol, squadra apparsa stanca e poco brillante), mentre l’Inter resta a -7. Juventus e Atalanta beneficiano di questi pareggi per rosicchiare punti in classifica.

I bianconeri subiscono a lungo il predominio territoriale e il possesso palla della Fiorentina che ha la colpa di affondare poco, solo dopo il rosso a Milenkovic

riescono a metter la testa fuori, fino alla carambola vincente di Cuadrado al 91′. Test superato a pieni voti per De Ligt e Rugani (Bonucci e Chiellini k.o.) messi alla prova dalla classe e potenza di Vlahovic, tenuto sotto controllo.

L’Atalanta corsara in Sardegna, Mazzarri a fine corsa: sotto la sua guida la squadra è peggiorata e l’ambiente è in fibrillazione.

Affonda la Roma in laguna: amnesie difensive pagate a caro prezzo e sfruttate dal Venezia. Mourinho ha sfiduciato le seconde linee e attaccando gli arbitraggi offre alibi alla squadra: siamo sicuri che stia facendo tutto per bene? Il clima adesso non è dei migliori e gli infortuni di Zaniolo e Pellegrini rendono il quadro oscuro. Occorre un deciso intervento dei vertici societari per tranquillizzare ambiente e allenatore.

Sarri vince con Pedro, Ballardini e D’Aversa salutano. Rilancio Spezia e Udinese

Un grande Pedro dimentica la carta di identità e trascina la Lazio al successo contro la Salernitana al quale non è bastata la classe di Ribery. Sarri ha bisogno di tempo e lavoro, ma la strada è giusta se la squadra riuscisse a seguirlo con continuità e non sempre ci riesce.

La serie A si arricchisce di un nuovo allenatore straniero: Shevchenko. Intrigante scommessa del Genoa, che ha congedato Ballardini dopo il pareggio di Empoli. Un esonero per certi versi ingiusto, ma la nuova società aveva il diritto di fare altre scelte.

Panchina in fase di rifacimento anche sulla sponda doriana dopo la sconfitta interna con il Bologna: Pirlo, Gattuso, Maran, Giampaolo fra i papabili. Esulta Thiago Motta per la vittoria dello Spezia sul Torino. I granata pagano la pochezza offensiva: a gennaio attacco da rifare. Mentre gli spezzini sognano un’altra salvezza capolavoro.

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Pubblicato da
Cristiano Mezzi

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