AS Roma, ostinatamente Zaniolo-mania

Ci hanno dato troppo spesso dei giudizi un po’ forzosi – o forzati – spesso spinti da motivazioni oscure al grande pubblico.

Il peso mediatico che sta ricevendo Nicolò Zaniolo è quanto mai tremendo per uno dei maggiori talenti del panorama italico (che non vive un gran momento visto i due mondiali da spettatori). Il numero 22 ha già attraversato tutti i momenti salienti della carriera romanista dei più grandi. L’arrivo in sordina, la firma sullo stupore generale, gli infortuni tragici e le critiche mosse. I riflettori della stampa sulle voci di mercato da lui stesso negato, le persone accanto – deliziose – ma prese come capro espiatorio di un campione cristallino. Costantemente osservato, “obsesionati” come disse Josè da Setubal, qualsiasi movimento fuoro binario viene messo al bando. Il calcetto in Europa League, i numerosi flirt. Nicolò Zaniolo, però, ha dimostrato di tenere alla camiseta giallorossa uscendo tutte le volte con la maglietta intrisa di sudore. Il gol di Tirana non lo dimenticherà nessuno, la Coppa europea in bacheca a Trigoria è passata per quella notte magica contro il Feyenoord. Una parte di tifosi in Albania, un’altra in un Olimpico gremito: a casa. Roma in festa con il fantasista che nell’euforia si lascia andare a cori contro chi lo ha insultato da sempre. L’amicizia con Kean, le simpatie dei compagni ma soprattutto quell’amore per il calcio sempre più raro per chi ha la sua età. Sembra irriverente e scontroso ma è solo concetrato verso l’ obiettivo. L’assenza di Dybala può concedergli quella responsabilità in più cge deve prendersi anche in presenza di un top player per diventare lui stesso l’asso portante della squadra.