Serie A
Atalanta-Bologna: le pagelle
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Poche emozioni e un solo punto raccolto per l’Atalanta, che in casa non riesce a sfondare il muro di un Bologna ordinato e coraggioso. L’attacco non punge e più di una volta gli orobici rischiano in difesa. I rossoblù portano a casa un punto prezioso e, per la prima volta in stagione, escono dal terreno di gioco senza subire gol in gare ufficiali.
Zero gol e un punto a testa al Gewiss Stadium, dove l’Atalanta perde l’occasione di rimanere a punteggio pieno in classifica. Gli uomini di Gasperini non pungono e sono macchinosi e spenti. Il Bologna gioca di rimessa senza rinunciare a proporsi in avanti, dove Orsolini e Arnautovic hanno creato almeno due nitide occasioni da gol.
Prestazione robusta e di sostanza per la difesa rossoblù, che annulla di fatto gli avanti atalantini e limitano sulle fasce le incursioni di Gosens e Maehle, che sono di fatto i migliori tra gli atalantini. In ombra il duo Malinovskyi–Pessina e grande volontà di Ilicic, che recupera decine di palloni e fa salire la squadra. Imprecisione e scarsa determinazione per Muriel.
Le pagelle:
Musso 6: compie pochi interventi e tutti di ordinaria amministrazione. Gli unici pericoli che corre sono su palloni del tutto fuori dalla portata. Al limite del giudicabile.
Toloi 6: lavoro di gestione e attenzione della palla in impostazione e propulsione offensiva. Compiti più contenitivi che offensivi, fa il suo senza sostanziali sbavature.
Palomino 5: il peggiore del reparto arretrato. Dà l’impressione di soffrire gli avanti del Bologna, ammonito per un fallo di mano. Finisce con la testa fasciata per uno scontro aereo in zona difensiva.
Djimsiti 6: presidia la zona sinistra con ordine e disciplina, aiuta a supportare gran parte delle azioni offensive appena si alza il baricentro. Una buona gara nel complesso, alla quale contribuisce gestendo la palla con serenità.
Maehle 6: buona spinta sulla fascia destra, per quello che è stato uno dei migliori esterni dell’Europeo. Si sgonfia alla distanza, ma fa il suo dovere e nel secondo tempo svolge compiti per lo più di contenimento (dall’86’ Zappacosta sv.)
Pasalic 6: sottotono e non a suo agio per tutto il match. Tenta le incursioni che lo hanno reso famoso ed efficace in avanti, ma non gli riesce praticamente nulla. Gestisce il pallone dal punto di vista ordinario, ma non è mai propositivo (dal 74′ Miranchuk 6: entra quando il match è già incanalato sul pareggio, ma ugualmente ci prova con un paio di iniziative).
Freuler 6: all’esordio in campionato, porta sostanza a centrocampo. Con lui la linea mediana ritrova ritmo, ma il risultato è modesto per la scarsa collaborazione del reparto offensivo nel finalizzare il suo lavoro oscuro.
Gosens 6: come Maehle, spinge sulla fascia di competenza e si rende propositivo. Si presenta un paio di volte pericolosamente in area ma i tentativi sono poco convinti. Intensità media nella corsa, manca la precisione alla conclusione.
Malinovskyi 5,5: gioca tanti palloni, ma li gioca male. Si innamora del pallone e lo tiene troppo quando dovrebbe servire di più i compagni. I difensori del Bologna lo imbrigliano, ma il Ruslan in giornata tira fuori almeno un coniglio dal cilindro (dal 65′ Pessina 5: non entra nel vivo del match. Ha una palla buona per concludere, sbatte contro il muro rossoblù).
Ilicic 6,5: torna molto in difesa per recuperare il pallone e far salire la squadra. Buone iniziative davanti, che però non vengono sfruttate. Cala alla distanza, ma è uno dei più convincenti (dall’85’ Lammers sv.).
Muriel 5: si capisce sin da subito che non è una buona giornata per il capocannoniere atalantino della scorsa stagione, con le palle che gli capitano tra i piedi a spegnersi troppo spesso lontano dai pali. Come tutti, cala alla distanza (al 74′ Piccoli sv.).
All, Gasperini 5,5: nella ripresa cambia uomini, ma non modulo. Sottotono quasi tutti, limitati da un Bologna ben messo in campo. L’impressione è che la determinazione e il sacrificio di Ilicic sarebbe stato più utile in posizione avanzata e più vicino alla porta.
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Serie A
Juventus, Chiellini: “Nel 2015 vivemmo una situazione simile. Allegri? Ne ho apprezzato la leggerezza che aveva nell’allenare…”
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L’ex difensore della Juventus Giorgio Chiellini è stato ospite dell’Università Luiss di Roma, dove è stato intervistato brevemente in merito al momento dei bianconeri
A seguire l’intervista completa
Juventus, Chiellini: “Non è stato facile essere capitano”
IL FUTURO
“A Los Angeles ho lasciato il cuore, non so quando ma tornerò. Però volevo dare stabilità alla mia famiglia e rientrare a Torino, non precludo nulla ma mi vedo ancora lì per tanti anni”.
MOMENTO NEGATIVO
“Nel 2015 abbiamo vissuto qualcosa di simile. Partimmo malissimo e ad ottobre ci fu la sconfitta in casa del Sassuolo, dove fui anche espulso. Quello era un periodo di scarsa lucidità e in quel momento fu determinante Buffon a spingerci a tirare qualcosa di diverso. Gigi ha dei valori che ha dentro il cuore, è riuscito a toccare le corde giuste di tutti e a farci tornare sulla retta via. Poi oltre a quello c’è il lavoro quotidiano, però quello che ha riacceso l’orgoglio e che ci ha fatto risalire sono state le sue parole”.
RAPPORTI UMANI
“Io ho sempre cercato di essere un esempio di dedizione, costanza, abnegazione e resilienza per i miei compagni, soprattutto per quelli più giovani. Ho sempre puntato ad avere il rispetto di tutti per quello che facevo, ancora prima per ciò che dicevo. In un ambiente come il nostro, dove si viaggia a duemila all’ora, è importante partire dalle basi e instaurare un ottimo rapporto umano con tutti. Ogni tanto può capitare un confronto in pubblico, soprattutto in situazioni di emergenza, ma è specialmente in privato che si risolvono i problemi”.
GUIDA E CAPITANO
“Per quanto mi riguarda, dopo aver superato i 30 anni, non è stato facile rappresentare 25 persone, di differente età, cultura e provenienza, anche se tutti con lo stesso obiettivo che poi era quello della società. Ma non è facile se pensiamo che giocano solo 11 calciatori su 25, meno della metà, e che spesso ci sono delle gerarchie da rispettare. Poi ogni anno nella rosa ne cambiavano 7-8 e spesso si ripartiva da zero. Essere il tramite tra vecchi e nuovi non era facile, cercavo il più possibile di capire le persone per estrarre da loro il meglio”.
ALLEGRI
“Di lui ho apprezzato la leggerezza nell’essere allenatore e nel farsi scivolare addosso quel che capitava. È stato bravo a non appesantire un mondo già pesante e pieno di pressioni. Ha dato fiducia e libertà alla squadra pur pretendendo tanto da tutti. Ti dà tanto ma ti controlla, anche a livello umano è riuscito a capire subito i valori della Juve pur non avendoci mai giocato. È cresciuto tanto come persona, ha studiato per migliorarsi ed essere adatto al ruolo di allenatore nel Cagliari, Milan e nella Juve per fare suoi certi valori. Ero l’unico che capiva le sue battute in livornese e dovevo tradurle agli stranieri ma anche agli italiani”.
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Milan, Italy. 19/03/2023. Italian SerieA Football Championship. Inter VS Juventus 0-1. Massimiliano Allegri, coach Juventus.
Serie A
Serie A, il punto sui bilanci: 13 club in rosso
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Serie A, la situazioni bilanci è disastrosa: 13 club su 20 sono in rosso. Ecco le situazioni più critiche nel dettaglio.
La Serie A conclude la stagione con un bilancio in forte rosso: tredici squadre su venti hanno registrato perdite, riflettendo le difficoltà economiche del calcio italiano.
L’analisi dei bilanci al 30 giugno 2024 (o al 31 dicembre 2023 per i club che seguono l’anno solare) evidenzia i risultati peggiori per Juventus, Roma e Monza.
Rossi in Serie A: Juventus e Roma
La Juventus ha chiuso con un passivo di 199 milioni, dopo un quadriennio difficile segnato da tre ricapitalizzazioni per un totale di 900 milioni da parte degli azionisti, con Exor in prima linea.
Anche la Roma si trova in una situazione critica, con una perdita di 81 milioni. Sotto la guida di Dan Friedkin, il club ha registrato un bilancio costantemente in negativo, con un deficit complessivo di 589 milioni.
Le perdite sono state compensate dall’imprenditore statunitense, che ha investito 958 milioni nel club, ma la gestione finanziaria rimane squilibrata: nel 2023-24, gli stipendi hanno assorbito il 73% dei ricavi, mettendo a dura prova le finanze giallorosse.
I club più virtuosi
In un contesto economico complesso, emergono le eccezioni di Atalanta e Milan. Il club bergamasco ha chiuso l’ottavo bilancio consecutivo in attivo, con un utile di 12 milioni nel 2023-24, grazie anche alla vittoria in Europa League.
Il Milan, dal canto suo, conferma la propria solidità finanziaria con due esercizi positivi consecutivi: +6 milioni nel 2022-23 e +4 milioni nel 2023-24.
A riportare tali dati è La Gazzetta dello Sport.
Serie A
Napoli-Inter, le formazioni ufficiali: la decisione su Thuram
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Napoli-Inter, match valido per la 27^ giornata del campionato di Serie A 2024/25: le scelte ufficiali di Antonio Conte e Simone Inzaghi.
Napoli-Inter è un vero e proprio scontro scudetto di questa stagione che mette di fronte le formazioni che stanno rendendo meglio a livello di classifica.
I ragazzi di Conte dovranno fare una grande prestazione davanti al proprio pubblico per riprendersi la testa della classifica, mentre i nerazzurri di mister Inzaghi cercheranno di tenere il primo posto e trovare la terza vittoria tra campionato e coppa.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
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MARCUS THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
ARBITRO: Doveri
ASSISTENTI: Alassio – Peretti
IV: Colombo
VAR: Marini
AVAR: Di Bello
Napoli-Inter, le formazioni ufficiali
NAPOLI – Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Politano, Gilmour, Lobotka, McTominay, Spinazzola; Lukaku, Raspadori.
INTER – Martinez; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro.
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