Serie A
Atalanta – Cagliari 2-0, la Dea gira al minimo ma vince | Le pagelle orobiche
Atalanta-Cagliari, la Dea bissa il successo di coppa e infila due gol da tre punti ai sardi. Le pagelle nerazzurre.
Musso 6: attento quando viene chiamato all’intervento, soprattutto su tentativi dall’esterno.
Scalvini 7: il Cagliari non lo preoccupa e lui si limita ad applicare la sua personalità, ma sempre con sicurezza.
Djimsiti 6,5: il valore in più nel gioco aereo, allontana tutte le pagelle pericolose che gli capitano a tiro.
Kolasinac 6: non soffre i duelli con gli attaccanti sardi, si propone in attacco spesso.
Zappacosta 6: trova poche volte il fondo, ma la corsa e’ sempre la stessa, e basta per tenere in apprensione la difesa avversaria (dall’80’ Toloi sv).
Ederson 6,5: aggressivo sul pallone, aspira il fiato ai colleghi sardi che vogliono ragionare dalle sue parti (dal 60′ Muriel 6,5: entra e lascia il segno. Ottimo assist per il gol di Pasalic).
De Roon 6,5: la sua esperienza e i suoi polmoni liberano da responsabilità Ederson, che ha più tranquillità nel gestire i palloni e aggredire i portatori di palla.
Ruggeri 6: sulla sinistra sta diventando uno dei pilastri della manovra. Sfiora il gol, cerca molto i compagni, e viene ricambiato (dall’80’ Adopo sv).
Koopmeiners 6,5: centrocampista e rifinitore, di lotte e di sofferenza, sempre in armonia con la squadra e sempre pericoloso quando ha il possesso.
De Ketelaere 7: non si accontenta della rete settimanale un Europa League e vuole allungare lo score, ma non gli riesce. Si riscatta servendo l’assist per la rete di Lookman (dal 66′ Holm 6: Gasperini lo inserisce per aiutare in difesa, lui aiuta senza sbavature).
Lookman 8: gira come una centrifuga e crea una discreta emicrania ai difensori di Ranieri. Si accentra, corre, colpisce una traversa e sblocca il match. Cosa si può volere di più? (dal 66′ Pasalic 6: da quanto tempo? Scambia con Muriel e segna il gol della tranquillità).
Gian Piero Gasperini 7: sigilla una settimana da serbatoio pieno, grazie anche al successo in coppa e al bis di oggi. I singoli crescono in condizione che e’ un piacere.
Serie A
Prandelli: “La Juventus ha ampi margini di miglioramento. Thiago Motta non è una sorpresa”
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Cesare Prandelli ha parlato di vari argomenti, arrivando anche alla nuova Juventus targata Thiago Motta.
L’allenatore della Juventus, Thiago Motta, continua a raccogliere elogi tra gli addetti ai lavori. Gli ultimi apprezzamenti arrivano da un tecnico che, da ct della Nazionale, ha avuto modo di osservarlo da vicino già durante la sua carriera da calciatore: Cesare Prandelli.
Juventus, le dichiarazioni di Prandelli su Thiago Motta
Intervistato da La Stampa, ha ammesso di non essere sorpreso dal suo modo di allenare: “È esattamente come me lo aspettavo. È un allenatore che sa gestire il gruppo grazie alle sue idee e al suo carisma. Nei rapporti dà la priorità a chi ha più esperienza ma con lui nessuno è sicuro del posto: gioca chi merita. Alla lunga questo atteggiamento paga perché tutta la squadra ti segue. Ha trasmesso in pochissimo tempo la sua cultura del lavoro e la sua mentalità. Posso dirvi con assoluta certezza che la Juventus ha ancora grandissimi margini di miglioramento e che con il passare del tempo troverà molte più certezze”.
A domanda specifica, l’ex commissario tecnico ha sottolineato che non è stata una sorpresa vederlo imporsi così presto su una panchina importante: “Come allenatore mi ricorda in tutto e per tutto come era da giocatore. Non si faceva mai prendere dalla frenesia, è sempre stato molto riflessivo. Da calciatore aveva il gioco sempre sotto controllo, sapeva quando accelerare e quando prendere tempo a seconda della situazione, per poi piazzare la giocata da campione. Per me non è una sorpresa, si sta confermando per come lo conosco”.
Interrogato sugli aspetti più interessanti del Thiago Motta allenatore, Prandelli ha risposto: “Mi piace che non è allineato ai nuovi allenatori ma solo a se stesso. Non copia nessuno e non segue le mode. Vuole il predominio del gioco ma sa essere elastico, non ha l’ossessione di imporre concetti in maniera rigida. Non dà mai punti di riferimento e l’avversario non sa mai come svilupperà il gioco. Il suo gioco si basa su concetti semplici ma è difficile da prevedere perché ha sempre tante soluzioni diverse”.
Serie A
Inter, con il Torino torna la Thu-La | Intanto Inzaghi si affida al portafortuna Calhanoglu
Inter, messo in archivio il 4-0 alla Stella Rossa, i nerazzurri saranno impegnati domani sera contro il Torino. I granata sono la vittima preferita di Hakan Calhanoglu.
Non c’è tempo per godersi la vittoria per 4-0 sulla Stella Rossa, che domani sera e’ già tempo di scendere nuovamente in campo per l’Inter.
Al Meazza ecco scendere il Torino di Paolo Vanoli, sicuramente la sorpresa di questo inizio stagione, ma reduce dal ko interno contro la Lazio.
Capitolo formazione. Taremi e Arnautovic, i protagonisti del successo sui serbi, torneranno in panchina, lasciando spazio ai titolari, Lautaro e Thuram. Frattesi, invece, vede una maglia da titolare a discapito di Zielinski.
Chi, invece, e’ ben lontano dall’essere messo in discussione, è Hakan Calhanoglu. Dopo la punizione dell’1-0 martedì sera, il turco vuole sfruttare il trend.
Un assist interessante glielo offre proprio il club della Mole, la squadra contro cui il turco ha segnato più gol in serie A (3).
Non solo: nella scorsa stagione, quella dello scudetto, la maglietta numero 20 nerazzurra si e’ anche tolta la soddisfazione di segnare doppietta.
Serie A
Hellas Verona-Venezia, “l’altro” derby: i precedenti
Una storia singolare quella attorno a Hellas Verona-Venezia. Una partita che assume a tutti gli effetti la nomea di derby, dalle parti di Verona però non è così.
Domani sera andrà in scena, per la 7° volta in Serie A, il match tra gli scaligeri e i lagunari. I precedenti parlano di equilibrio ma alcuni dati sono davvero singolari.
Hellas Verona-Venezia, derby solo geografico
Se si chiede a un tifoso gialloblu qual è il derby più sentito a livello di tensione, risponderà sempre Vicenza. Per questo motivo quando va in scena questa partita viene definita come “l’altro derby”.
La storia dei confronti tra queste due squadra ha inizio intorno agli anni ’30. I documenti risalenti all’epoca parlano di sfide programmate ma mai giocate, spesso a causa della mancanza dei lagunari.
Il primo vero match disputato tra le due compagini risale al 1928, al Vecio Bentegodi (sito all’epoca nella zona dell’attuale Piazza Cittadella), che terminò 2-1 in favore dell’allora FC Hellas Verona dello storico Arnaldo Porta (autore del goal partita).
Nel corso dei decenni, le due società si sono ritrovare di fronte sempre e solo in Serie B. Poche volte si è trattato di un incontro decisivo, solo in occasione dello spareggio salvezza nella stagione ’33-’34.
Il primo Hellas Verona-Venezia in Serie A risale alla stagione 1999-2000. I gialloblu vinsero la sfida in questione per 1-0, grazie alla rete di Adailton, siglata al 55esimo minuto su rigore.
Il bilancio totale su 74 partite vede gli scaligeri in vantaggio con 30 vittorie, seguono quelle del Venezia (24) per finire coi pareggi (20). Tra le fila gialloblu il miglior marcatore è Giovanni Simeone che, nonostante abbia militato all’Hellas per solo 1 stagione, è riuscito a colpire la squadra (allora guidata proprio da Zanetti) per ben 5 volte (2 all’andata e 3 al ritorno).
Quel Venezia-Hellas Verona 3-4 rimarrà per sempre nella testa di tutti i tifosi gialloblu. Una rimonta clamorosa da 3-0 a 3-4.
La sfida di ritorno invece (27 febbraio 2022) ha sancito la salvezza matematica della squadra di Tudor, che in quell’occasione raggiunse i 40 punti con largo anticipo.
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