Serie A
Atalanta, continua l’emergenza in difesa e i numeri variano
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7 mesi fail

Atalanta, la vittoria in Champions League contro lo Shakhtar rilancia le ambizioni europee, ma la difesa è in emergenza.
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Continua il periodo con alti e bassi della Dea. Se da un lato la vittoria in Champions ha rinvigorito l’ambiente, dall’altro però gli infortuni di Djimsiti e Kossounou complicano i piani di Gasperini, che inizia a valutare delle soluzioni per la sfida con il Genoa.
Atalanta, gli infortuni aumentano
L’Atalanta torna a sorridere in Europa grazie al netto 3-0 contro lo Shakhtar Donetsk, una vittoria che rilancia le speranze di qualificazione nella prima fase della Champions League. Tuttavia, nonostante il successo, Gasperini deve fare i conti con una vera e propria emergenza in difesa. Gli infortuni di Djimsiti e Kossounou rischiano di pesare moltissimo in vista della prossima sfida di campionato contro il Genoa. Entrambi i giocatori sono in forte dubbio e difficilmente saranno recuperabili per domenica, in attesa dei verdetti definitivi dagli esami medici.
Con Hien ancora in dubbio per un posto da titolare, Gasperini è chiamato a rivedere le sue rotazioni difensive. De Roon potrebbe essere adattato nel terzetto arretrato, mentre Kolasinac sembra destinato a partire dal primo minuto. Anche Godfrey potrebbe completare la linea difensiva. Una situazione complessa che mette il tecnico sotto pressione per decidere la miglior soluzione in vista delle prossime gare.
Una difesa molto controversa
I numeri difensivi della Dea, in questo avvio di stagione, raccontano 2 storie differenti. In Champions League, l’Atalanta non ha subito reti nelle prime 2 giornate contro l’Arsenal e lo Shakhtar, ma in Serie A la situazione è ben diversa. Con 12 gol incassati in 6 partite, la difesa bergamasca è tra le più perforate del campionato, condividendo il triste primato con il Parma. Un dato assai preoccupante che lascia ancora molti interrogativi su quale sarà l’approccio difensivo della squadra nel proseguo della stagione.
Se da un lato il cammino europeo sembra promettente, dall’altro le preoccupazioni in campionato non possono essere ignorate.
Serie A
Cagliari, Nicola: “La salvezza non è una concessione. Il nostro un calendario tosto”
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47 minuti fail
10/05/2025
Il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, ha parlato al termine della sconfitta esterna contro il Como. Manca ancora qualcosa per la matematica salvezza.
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Davide Nicola, allenatore del Cagliari, è intervenuto in conferenza stampa al termine della sconfitta del Sinigaglia contro il Como di Fabregas. Isolani ancora non matematicamente salvi. Una vittoria lunedì del Venezia porterebbe i lagunari a 29 punti in classifica, a -4 dalla banda di Nicola a due giornate dalla fine.
Cagliari, le parole di Nicola
Che difficoltà avete avuto dopo oggi?
“Non era facile, una difesa con Palomino e Adam mai provata quest’anno. Probabilmente dobbiamo cercare di diventare più cinici. Prima del 3-1 potevamo trovare il pareggio. La squadra ha fatto bene obiettivamente contro una squadra altamente competitiva che non prendeva gol da 500 minuti. Noi stiamo dando tutto, alcune dinamiche sono difetti che ci portiamo dall’inizio. Fatichiamo a migliorarli, dobbiamo concentrarci sui pregi e la squadra ha fatto quello che poteva fare. Prepariamoci alla prossima”.
Match point in teoria… è sereno?
“Sì, sono tranquillo. Comunque non è facile vincere un campionato in Italia, devi essere pronto in caso di un episodio, quando devi limitare gli altri e quando tu devi fare male. Noi dobbiamo trovare la forza di fare più di un gol e fare cose diverse”.
Per il futuro: resterà?
“Per me conta solo l’obiettivo della squadra. Ci metto l’anima, come tutti i ragazzi e i tifosi che ci seguono. Un unico desiderio che fatichiamo per raggiungere. Il resto non conta”.
Una squadra frizzante, l’altra meno brillante. Cinismo da un lato e dall’altro no…
“Sì, ma noi stiamo costruendo certi numeri. Dobbiamo insistere su quello che stiamo facendo, a parte qualche defezione. Chi è entrato ha fatto il suo dovere. Secondo me abbiamo fatto un primo tempo di ottimo livello e ordine. Dobbiamo migliorare il discorso dell’ultima scelta e avere la capacità di tradurre con qualche gol in più quello che creiamo. Comunque un gol a Como non è regalato, e non mi aspetto regali da nessuno”.
Come si può analizzare questo Cagliari? Cos’è mancato?
“Quando lotti per la salvezza ne ho viste poche di sofferte. Inutile girare intorno alle cose. Avere la capacità di lottare costantemente e lottare per un obiettivo importante… altrimenti fai un altro discorso. La mia squadra è unita da questo punto di vista, abbiamo un calendario ed è tosto, continuiamo a lavorare come stiamo facendo. E magari riesci a tramutare il gol dall’azione, che è quello che vogliamo”.
Il Cagliari ha fatto un po’ di fatica in casa. Si sente di fare un appello?
“Non abbiamo mai avuto bisogno. Il nostro pubblico è sempre presente. Abbiamo avuto un comportamento di gioco in casa e fuori pressoché simile. Probabilmente l’anno scorso si è ottenuto qualche punto in più in casa. Alcuni punti dobbiamo migliorarmi e ci vorrà tempo, altri invece subito. Dobbiamo raggiungere quanto prima quello che vogliamo, ma le cose arrivano quando arrivano. Cerchiamo di fare quello che dobbiamo in un campo difficile, fino all’1-1 la partita è stata alla pari. Poi o trovi la possibilità di riaprire la partita oppure…”.
Campionato del Cagliari di sofferenza fino all’ultima giornata. Falliti due match point salvezza, raggiungere l’obiettivo per demeriti altrui cosa significherebbe?
“Fallito come? Rispetto a Udinese e Como dobbiamo strappare coi denti la salvezza, stiamo parlando di squadre qualitative. Per me la salvezza non è una concessione che ti fanno ma lungo percorso di vittorie risicate e convincenti, e se ti trovi con due punti in più hai fatto un percorso che devi portare a termine. Quando conquisti la salvezza non c’è mai demerito ma un grande lavoro, riconoscendo il tuo obiettivo. Il nostro è questo ed è quello che vogliamo, fortemente”.
Il Venezia di Di Francesco è chiamato all’impresa contro la Fiorentina. Una vittoria permetterebbe di avvicinare un’impresa monumentale dopo le difficoltà.
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I lagunari ospiteranno i toscani nel pre monday night alle 18.30. Gli ultimi risultati hanno riacceso le speranze di salvezza dopo una stagione intera in zona retrocessione. I tifosi ci credono.
Venezia, ultimi posti al Penzo: può realizzarsi un’impresa
Zerbin e compagni hanno l’occasione di stupire ancora contro una delle grandi del nostro campionato, dopo i pareggi contro Lazio, Napoli e Atalanta. In più la vittoria obbligata contro il Monza ha dato quella spinta necessaria per agganciare l’ultimo vagone del treno salvezza.
Ora contro la Fiorentina si presenta una possibilità monumentale visto che al Penzo si presenta una squadra ferita e stanca dopo i 120 minuti contro il Betis in Conference League. La grinta e la freschezza dei ragazzi di Di Francesco possono risultare così decisive per eventualmente, in caso il Lecce non andasse a punti, volare a quota 29 punti al quartultimo posto.
L’addio di Pohjanpalo a gennaio ha portato negatività attorno all’ambiente dato che si trattava dell’unico giocatore capace di “buttarla dentro”, tuttavia c’è stata una crescita soprattutto in fase difensiva che ha portato a diversi punti molto pesanti.
Il suo sostituto, Fila, è riuscito a timbrare il cartellino e il lavoro spalle alla porta sta diventando imprevedibile per le difese avversarie. Per affrontare avversari come Kean e Gudmundsson sarà fondamentale non dare profondità e opzioni a un centrocampo di qualità come quello viola. L’atteggiamento iniziale sarà fondamentale per imporre subito il proprio gioco e la voglia di portare a casa il risultato.
In questo senso i tifosi hanno già lanciato il loro segnale, riempiendo il Penzo quasi in ogni ordine di posto (restano poco meno di 1000 tagliandi) per spingere la squadra nell’arco di tutti e 90 i minuti.

Il tecnico del Como, Cesc Fabregas, ha parlato al termine della vittoria casalinga contro il Cagliari di Nicola per 3-1. Sesta vittoria di fila per i lariani.
Cesc Fabregas, allenatore del Como, è intervenuto in conferenza stampa al termine del successo casalingo contro il Cagliari di Nicola. Un secco 3-1 inflitto ai sardi che permette ai lariani di prendersi il decimo posto in classifica e la sesta vittoria consecutiva in campionato.
Lo spagnolo è stato un pò vago sul suo futuro. Ricordiamo infatti che sulle tracce dell’ex Barcellona c’è il Bayer Leverkusen, che a fine stagione saluterà Xabi Alonso in direzione Real Madrid.

CESC FABREGAS LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como, le parole di Fabregas
L’aspetto che risalta più della squadra è la mentalità mostrata, nonostante a salvezza raggiunta.
“Penso che questo è un po’ la continuità della nostra stagione. Avere più forza per alzarsi dal letto il giorno dopo, dopo una sconfitta e una sconfitta ancora. Con coraggio, rispetto per il compagno, creando forza nella nostra famiglia. la nostra mentalità è cresciuta, i giocatori hanno capito il nostro gioco e il nostro stile. Ora il più è mostrare il nostro impatto mentale. Dobbiamo vincere la prossima. Quando trovi tanti complimenti pensi di essere più bravo di quello che sei, lo sprint non lo fai, molli e arriva una squadra che ti mangia e vince. Ma questo è il mio lavoro, di far capire che per vincere e arrivare al top bisogna sempre andare a 100. Noi lo abbiamo capito e sono contento. Pensiamo alla prossima a Verona, partita difficile, dobbiamo vincere”.
Quando ha capito che la squadra avrebbe potuto fare un grande campionato?
“Noi stiamo facendo il campionato che dovevamo fare. Sono arrivati giocatori che hanno fatto alzare il livello, Goldaniga ha giocato otto partite da terzino destro, Kempf a sinistra… facile dire tutto questo ma io ricordo tutta la strada fatta, la stagione, ma i ragazzi non hanno mollato. I ragazzi mi hanno seguito e questo per me è fondamentale”.
L’anno prossimo si può puntare all’Europa? Con o senza di lei?
“Se dico sì o no è uguale. Se vinco e poi le perdo tutte dicono che sono scarso, conosco tutto. Io sono tranquillo. Oggi sei bravo e se fai la stessa cosa poi non è così. Io sono tranquillo”.
Del futuro ha già parlato. Ma il lato emotivo con giornate come queste? Avranno un peso nella decisione finale?
“Ovviamente c’è un lato emotivo, non lo posso negare. Succeda quel che succeda io ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società, sono orgoglioso di quello che si sta creando intorno a Como. Questa energia al Sinigaglia, una cosa diversa da quando sono arrivato da giocatore. Io voglio andar via di qui lasciando un’eredità, l’importante è che chi viene dopo di me ritrova una grande società, con ragazzi preparatissimi. Una cultura del lavoro spettacolare. Voglio lasciare questo al Como poi io sono molto contento e legato a tutti, molto coinvolto anche sul futuro. Quando arriverà il momento si dirà qualcosa”.
Come la sta dicendo sembra un passo d’addio…
“No, l’ho detto sempre questo. Quando andrò via, spero che dicano: ‘Wow’. Il mio lavoro è preparare tutto, anche dopo 10-5 anni. La cosa più difficile è quanto fatto fino ad adesso. Ora bisogna alzare il livello”.
Sesta vittoria di fila, un solo gol subito. Difesa che regge bene… cosa è cambiato?
“Quello che vedete voi è sbagliato. Siamo stati forti difensivamente tutta la stagione, ma singolarmente ti hanno fatto gol che oggi non avrebbero dovuto arrivare. Come Pepe oggi. Nella prima parte 32 gol presi, oggi 17. Nel singolo la squadra è migliorata, ma con i dati, se potete vederli… questo è calcio. L’atteggiamento della squadra in tutta la stagione è stato molto forte”.
Oggi qualche novità. Pensa di ripeterlo nelle ultime due giornate?
“È presto, devo vedere la settimana, come ritornano i ragazzi. Ma abbiamo trovato una continuità, una squadra che gioca bene, questo è il più importante. Devo andare con i giocatori che sento possano vincere la partita. Oggi l’ho sentito. Con Pepe è stato un regalo meritato, non voglio dire la cosa sbagliata. Mi ha aiutato durante la stagione, Valle mi ha dato qualcosa in più, ma andiamo a vincere le partite che mancano. Per dare continuità a una squadra che sta crescendo per un calcio che a me piace”.
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