Serie A
Atalanta, Gasperini: “Negatività esagerata, non c’è nessun crollo. Lazio forte in tutti i reparti”

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Lazio, in programma al Gewiss Stadium di Bergamo.
L’Atalanta vuole ripartire in Serie A, dopo i due k.o. contro Inter e Fiorentina. I bergamaschi avranno di fronte un’ altra sfida contro una big, la Lazio di Marco Baroni. Alla vigilia della gara, in programma domani alle ore 18 al Gewiss Stadium di Bergamo, Gian Piero Gasperini è intervenuto nella sala stampa di Zingonia per rispondere alle domande dei cronisti presenti. Di seguito le sue dichiarazioni.
Classifica si è accorciata, domani è uno scontro per la Champions League?
“Tante squadre coinvolte nelle zone alte, questa Serie A è un campionato straordinario con squadre forti. Bisogna avere la mentalità e la forza, la determinazione per raggiungere il risultato”.
Il Presidente Percassi spera che resti ancora a lungo.
“Le parole del presidente sono l’ennesima dimostrazione d’affetto e apprezzamento da parte sua e da parte mia. Tutto il resto poi è calcio, il calcio va avanti”.
Momento negativo.
“A Firenze si può perdere. Faccio fatica a vedere questo crollo, abbiamo perso due partite dopo aver battuto la Juventus. Mi sembra che si sta esagerando su queste definizioni. Giochiamo domani la prima di otto partite, di cui cinque in casa, siamo ancora terzi in classifica. Non sono d’accordo su ciò che viene descritto. Non ci siamo mai trovati in una situazione di classifica tanto positiva”.
Avversario.
“La Lazio è un’ottima squadra, forte in tutti i reparti e con tante soluzioni. Sta facendo bene e ha la possibilità di fare come noi l’anno scorso, vincendo l’Europa League. Hanno avuto alti e bassi come tutte, guardando il calendario, ma abbiamo grande rispetto. Non è una partita decisiva ma di sicuro importante, se vinceremo riusciremo a mettere dei margini difficilmente raggiungibili”.
Emozioni provate rivedendo film della scorsa stagione?
“Noi siamo direttamente coinvolti emotivamente, vivendo una stagione con due finali in una settimana. Da quando Percassi ha preso la società, poi ripercorri gli anni indietro, dovresti fare una serie di puntate. Siamo sempre stati una squadra con valori molto forti, nello spogliatoio determinante in tutte le stagioni. Poi possono succedere casi come quello raccontato settimane fa, a volte poco credibili”.
Rendimento de Ketelaere.
“Non è sempre pensabile che si riesca sempre a giocare per tutta la stagione con un certo livello di rendimento. Davanti siamo calati per qualche piccolo acciacco, abbiamo avuto un rendimento un po’ diverso rispetto al girone d’andata. Vogliamo ritrovare l’efficacia, abbiamo bisogno di sostegno”.
Chi teme in particolare delle inseguitrici?
“C’è tempo per tutte, con tanti scontri diretti. Noi siamo forse quelli che abbiamo un piccolo vantaggio con forse un calendario che può pesare, con cinque partite in casa. E’ diventata molto forte la capacità di vincere in trasferta, anche se abbiamo perso in trasferta a Firenze”.
Scelte offensive Lazio.
“Sia che giochi Dele Bashiru che Pedro, si tratta di grandi giocatori, non so chi sia meglio dei due. La Lazio ha diverse soluzioni in attacco, quelle che mettono in difficoltà stanno nella bravura in campo dei giocatori. All’andata arrivò un bel pareggio, con un grande secondo tempo dopo un primo in difficoltà. Due squadre molto vicine nei valori, domani per me sarà una bella partita”.
Rientro dalla squalifica.
“Il ritorno di Ederson in campo è più importante del mio. Vedere la partita dalla Tribuna non è mai piacevole”.
Serie A
Parma-Napoli 1997/98, la pagina più nera della storia degli azzurri

Domenica si gioca Parma-Napoli, tra i precedenti negli anni ’90 spunta quello della stagione 1997/98, che condannò gli azzurri alla retrocessione in Serie B.
Domenica si gioca Parma-Napoli, partita che negli anni ’90 vanta un precedente molto triste nella stagione 1997/98, che determinò la retrocessione degli azzurri in Serie B dopo 33 anni interrottamente in massima Serie.
Parma-Napoli 1997/98, azzurri in Serie B dopo 33 anni, il pianto di Taglialatela a fine partita
Domenica sera si gioca Parma-Napoli, con gli azzurri che posso avvicinarsi al quarto scudetto della propria storia, il secondo della gestione De Laurentiis. Ma però per i tifosi azzurri questo incontro rimanda ad un precedente negli anni ’90 non vorrebbero mai ricordare, quello della stagione 1997/98, che sancì la retrocessione degli azzurri in Serie B dopo 33 anni di fila in Serie A.
Fu per il Napoli una stagione disastrosa, dopo che quella precedente ci fu la finale di Coppa Italia persa contro il Vicenza. Ben 4 allenatori che si avvicendarono alla guida degli azzurri durante la stagione, da Mutti a Mazzone a Galeone per finire con Montefusco. Proprio quest’ultimo era in panchina l’ 11 aprile del 1998, contro il Parma dell’ex Fabio Cannavaro.
Partita chiaramente senza storia, con il Parma già in vantaggio dopo 3 minuti con Hernan Crespo, il primo tempo finì sul 1 a 0. La ripresa vide il pareggio del Napoli al 69′ minuto con Bellucci l’unico insieme al portiere Taglialatela salvarsi in quella stagione disastrosa. Però poi i parmensi ribaltarono il risultato, con Apolloni che riportò il Parma in vantaggio al 76′ minuto, il 3 a 1 finale fu siglato sempre da Crespo al 86′ minuto.
Al fischio finale dell’arbitro Preschern, la scena che purtroppo molti ricorderanno è il pianto di Giuseppe Taglialatela, portiere del Napoli ed anche tifoso della squadra azzurra. In consolazione venne proprio Fabio Cannavaro, che da avversario assistette alla caduta della squadra che lo lanciò nel calcio che conta, nell’inferno della Serie B.
Qui si chiuse l’era Ferlaino, che portò al Napoli 2 scudetti, una Coppa UEFA, 2 Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana. Sarebbe iniziata ina pagina nera per la storia della squadra azzurra, che ebbe il suo culmine con il fallimento del 2004, prima della rinascita targata Aurelio De Laurentiis.
Serie A
Roma, Oltre che alla corsa Europa si pensa anche al mercato: In arrivo un bel tesoretto dai riscatti

Roma: Tra la corsa ad un posto in Europa al mercato estivo. I prestiti verso il riscatto che potrebbero garantire un tesoretto per i colpi estivi. I dettagli:
Del ritrovato ottimismo portato da Ranieri, a due giorni dalla sua 500ª — nonché penultima — panchina in carriera in Serie A, se n’è già parlato a lungo nei giorni scorsi.
Il grande dubbio rimane però legato alla programmazione della prossima stagione che — seppur ancora distante tre mesi — non presenta, ad oggi, alcun nome concreto tra i possibili candidati per la panchina giallorossa, almeno secondo le indiscrezioni.
Un altro nodo riguarda la composizione della rosa, con ben dodici giocatori ancora sotto contratto ma attualmente in prestito altrove, oltre alle situazioni da chiarire che coinvolgono Svilar, Hummels e Saelemaekers.
Tuttavia, la testa è rivolta agli obiettivi immediati, con un biglietto per una delle tre competizioni europee virtualmente già staccato — un traguardo che solo qualche mese fa appariva come un miraggio, considerando che la Roma si ritrovava con appena 13 punti dopo 12 giornate e un vantaggio di soli quattro punti sulla zona retrocessione.
Ora, però, si intravede uno spiraglio — e forse qualcosa in più — per un posto addirittura in Champions League.
Guardando alla prossima stagione, comunque, potrebbe arrivare una mano importante dai giocatori attualmente in prestito con opzione di riscatto, come Zalewski, che aveva deluso, o Le Fée, che non aveva trovato spazio per esprimersi.
La palla ora passa alle dirigenze delle altre squadre, chiamate a valutare eventuali riscatti: decisioni che potrebbero tradursi in risorse economiche strategiche, utili a finanziare il mercato in entrata della Roma.
Roma, da dove arriva il tesoretto
Come già anticipato, i giocatori attualmente in prestito dalla Roma sono dodici, ma solo due di questi — Zalewski e Le Fée — potrebbero rappresentare una grande risorsa in vista del prossimo mercato, traducibile in circa 30 milioni di euro.
Per l’esterno polacco, attualmente in prestito all’Inter, vale ricordare come sin da subito si fosse fatto trovare pronto, proprio come ai tempi della Roma, quando nel giorno del suo esordio segnò il suo primo gol in soli 6 minuti: al trentottesimo del secondo tempo della semifinale di ritorno di Europa League contro il Manchester United, in quella Roma di Fonseca ormai condannata dai 6 gol subiti nel computo totale.
Anche in nerazzurro, da subentrato, si è subito mostrato un jolly nel derby finito 1-1 contro il Milan, l’unico match in questa stagione concluso con un risultato positivo, eccezion fatta per la gara d’andata di Coppa Italia.
Culminato poi con l’ultima partita dell’Inter contro il Torino, che lo ha visto andare in gol con uno splendido destro al 14° minuto, regalando la vittoria ai suoi e rinnovando le speranze di scudetto.
Un impatto positivo che potrebbe significare riscatto imminente e portare nelle casse del club giallorosso 6 milioni di euro.
Questi potrebbero diventare 30 milioni se sommati ai 23 che potrebbe portare anche un eventuale riscatto di Enzo Le Fée da parte del Sunderland.
La questione qui è molto più semplice e in procinto di diventare ufficiale, dato che per via di una clausola inserita nel prestito con formula di riscatto, il francese arrivato per 20 milioni dal Rennes in estate, qualora il Sunderland dovesse guadagnarsi la promozione in Premier League, vedrebbe la sua permanenza in Inghilterra diventare definitiva.
Considerando anche l’assist per Ballard al 120º minuto contro il Coventry di Lampard, che ha permesso alla squadra di giocarsi il prossimo 24 maggio la finale playoff per tornare in Premier League, questa notizia potrebbe far felici anche i tifosi inglesi oltre che quelli della Roma, dato lo sfocato ricordo che hanno del centrocampista francese.

ENZO LE FEE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Serie A, infortunati: chi ha saltato più gare

Alcuni giocatori della nostra Serie A, purtroppo, hanno visto gran parte della loro annata compromessa da problemi fisici. Ma chi ha saltato più gare?
La Serie A non è solo gol, spettacolo e tattica. E’ soprattutto una stagione lunga e spesso segnata dagli infortuni. Un’analisi, condotta sui dati delle partite saltate per infortunio, rivela chi sono stati i più sfortunati della stagione 2024-25.

Arkadiusz Milik player of Juventus, during the match of the Italian Serie A league between Napoli vs Juventus final result, Napoli 5, Juventus 1, match played at the Diego Armando Maradona stadium.
Serie A: calciatori con più gare saltate
In cima alla lista troviamo Arkadiusz Milik, attaccante della Juventus. La punta polacca ha saltato ben 36 partite su 36 fin qui giocate. Per Milik si tratta dell’ennesima battuta d’arresto in una carriera spesso ostacolata dagli infortuni. Nonostante questo il polacco ha ottenuto comunque la fiducia della Juventus, che gli ha rinnovato il contratto (fino al 2027), soprattutto per permettere alla società di spalmare il suo ingaggio.
Sullo stesso piano del bianconero c’è il difensore del Torino Perr Schuurs. In campionato non mette piede dall’ottobre del 2023. A completare il podio di questa statistica Gianluca Scamacca. Il rientro dell’attaccante dell’Atalanta, a febbraio, non è stato positivo tanto da ricadere in un nuovo infortunio.
Da non dimenticare, sempre sponda Torino, le 29 partite saltate da Duvan Zapata. Una grande perdita, quella dell’attaccante colombiano, per il Toro.
Per entrambi si tratta di una stagione da dimenticare, considerando anche l’importante valore di mercato che li accompagna (rispettivamente 10 e 24 milioni di euro), benché ribassato nel corso della stagione.
Chi è stato fuori più a lungo dei Top?
La classifica, inoltre, evidenzia come gli infortuni non guardino in faccia a nessuno. Giovani con la voglia di affermazione, veterani d’esperienza, profili più quotati sul mercato: nessuno è escluso quando si parla di infortuni. Una situazione che, nel lungo periodo, ha influito sull’equilibrio delle squadre, costrette a rinunciare a pedine fondamentali addirittura per mesi.
Esempio eclatante l’assenza forzata per la Juventus di Bremer. Il brasiliano bianconero è assente dalla sesta giornata. Una grave perdita per l’allora allenatore Thiago Motta che, con il verdeoro a guardia della difesa era imbattuta.
Una considerazione che va a giustificare l’alto valore di mercato di Bremer (50 Milioni di euro). Un valore altissimo per un giocatore con almeno mezzo campionato saltato (19 gare).
Infatti, calcoli alla mano, moltiplicando il valore del giocatore avuto nel corso della stagione, il brasiliano ha lasciato a casa quasi 1,73 miliardi di euro. Insieme a lui, sopra il miliardo, solamente il duo bergamasco Scalvini (1,2 Mrd. di euro) e Scamacca (1,1 Mrd. di euro).
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