Atalanta, il difensore svedese si racconta in un ‘intervista alla Gazzetta dello Sport. Tra i temi trattati c’è anche il muro atalantino in Champions League, ancora imbattuto dopo quattro gare.
Isak Hien, pilastro della difesa dell’Atalanta, ha ripercorso i suoi primi mesi a Bergamo in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Arrivato in estate dal Verona per 8,5 milioni di euro più bonus, il difensore svedese si è rapidamente imposto come uno dei protagonisti del progetto di Gian Piero Gasperini, confermando il suo valore sia in Serie A che in Champions League.
Durante l’intervista, Hien ha parlato del rapporto con il tecnico Gasperini, elogiandolo per la sua capacità di migliorare i giocatori e ha poi sottolineato con orgoglio il rendimento della retroguardia nerazzurra in Champions League. A seguire i punti salienti dell’intervista.
6 ANNI FA GIOCAVA IN ATTACCO
“Sì, ma non segnavo e con il mio allenatore dell’epoca abbiamo pensato a come trovare una soluzione…”
LA SOCIETA’
“È importante vederli e sentirli sempre vicini, ci sono proprio fisicamente a Zingonia durante la settimana. Si sente aria di famiglia, senza scordare i tifosi. Qui si è tutti uniti sia quando si vince sia quando si perde”.
SU COSA LAVORA CON GASPERINI
“Su diversi dettagli. Faccio un esempio: la posizione in marcatura sui duelli di testa. Avevo l’abitudine a stare alle spalle del centravanti, qui lavoro molto a starci di fianco. L’obiettivo è cercare l’anticipo, ma stando lateralmente abbiamo una visuale differente anche per scegliere se provarci o attendere. Ho imparato anche da Djimsiti e Kolasinac”.
PARMA-ATALANTA
“Dobbiamo mettere il massimo dell’attenzione in questa partita. Sarà tosta, quest’estate in amichevole abbiamo visto che è una squadra fortissima (vittoria emiliana per 4-1 nel giorno del ko di Gianluca Scamacca, ndr). Per prendere punti dovremo dare il massimo. Non abbiamo vinto prima di scendere in campo, dobbiamo giocarla e anche bene per non prendere gol”.
NESSUN GOL INCASSATO IN CHAMPIONS
“Penso che per tutti i nostri avversari sia dura affrontarci. Lo percepivo anche io quando ero nel Verona: l’Atalanta era ed è una squadra forte, di qualità, che lotta sempre come se dovesse salvarsi”.
GIOCARE OGNI 3 GIORNI É UN PROBLEMA
“No, per me non è un problema avere un ritmo così. La cosa fondamentale è riposare bene alla fine di ogni stagione”
Aggiornato al 21/11/2024 17:20
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