Serie A
Atalanta-Lecce, curiosità e statistiche
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Atalanta-Lecce, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 25 aprile alle 20.45.
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Atalanta-Lecce vale punti pesanti in ottica Champions e salvezza in questa 34^ giornata del campionato di Serie A.
La Dea insegue il terzo successo consecutivo, per difendere la terza piazza e il pass per la prossima UEFA Champions League. I nerazzurri di Gasperini devono però fare i conti con un Lecce alla disperata ricerca di un risultato positivo.
La truppa di Giampaolo è ad un solo punto dalla zona retrocessione e sembrano quelli messi peggio tra i club ancora in corsa per la permanenza in Serie A.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Atalanta-Lecce.

L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta-Lecce: curiosità e statistiche
L’Atalanta ha vinto le ultime tre sfide contro il Lecce in campionato senza subire gol (score complessivo di 7-0), dopo che aveva perso le due precedenti nel 2022/23; solo una volta la Dea ha ottenuto quattro successi di fila contro i salentini in Serie A: tra il 2000 e il 2002.
L’Atalanta potrebbe registrare quattro clean sheet consecutivi contro il Lecce per la prima volta in Serie A: tre ne aveva registrati anche tra il 2000 e il 2001.
L’Atalanta è rimasta imbattuta in 12 delle 14 gare casalinghe contro il Lecce in Serie A (7V, 5N); gli unici due successi fuori casa dei pugliesi sono arrivati il 19 febbraio 2023 (2-1) e il 13 marzo 1994 (4-3).
L’Atalanta ha mantenuto la porta inviolata in 14 dei 33 match di questo campionato, nell’intera scorsa stagione di Serie A aveva registrato 15 clean sheet in 38 giornate. Nel caso non subisse gol in questa partita salirebbe nuovamente a quota 15, e solo una volta ha fatto meglio in una singola stagione nel massimo campionato (16 clean sheet nel 2016/17).
Nelle ultime 10 partite dell’Atalanta in Serie A non si è mai verificato che entrambe le squadre abbiano trovato il gol: sette clean sheet della Dea ma con cinque gare a secco di gol per i lombardi.
Da inizio febbraio 2025 solo il Monza (due) ha guadagnato meno punti del Lecce in Serie A (tre in 10 match); i pugliesi potrebbero infatti registrare una striscia di almeno 11 partite senza vittoria nel massimo campionato per la prima volta dal periodo tra ottobre e dicembre 2008 (12 in quel caso).
Da una parte nessuna squadra ha segnato più gol dell’Atalanta negli ultimi 15 minuti del 1° tempo in questo campionato (14, al pari dell’Inter), dall’altra il Lecce è la formazione che ha subito più reti in questo periodo di gioco (16).
Mateo Retegui ha realizzato tre gol in tre sfide contro il Lecce in campionato, tra cui una doppietta all’esordio con la Dea lo scorso 19 agosto al Via del Mare. Il classe ’99 (23 reti in questo campionato, esattamente quante l’intera squadra del Lecce) è ad una sola rete di distanza dall’eguagliare Filippo Inzaghi (24 gol nel 1996/97) come miglior marcatore dell’Atalanta in una singola stagione nella storia della Serie A.
Solo Romelu Lukaku (10) ha fornito più assist di Raoul Bellanova in questa Serie A: otto per lui, come Rafael Leão, Christian Pulisic e Nuno Tavares; l’ultimo difensore ad aver servito più passaggi vincenti in una stagione nel torneo è stato Pablo Armero (10 nel 2011/12).
Federico Baschirotto e Wladimiro Falcone sono due dei soli quattro giocatori, insieme a Evan Ndicka e Mile Svilar, a non aver ancora saltato un minuto in questo campionato (2970’ giocati). Il primo dei cinque gol del difensore italiano in Serie A è arrivato proprio contro l’Atalanta il 9 novembre 2022 (anche se al Via del Mare).
Fonte: Opta
Serie A
Torino-Inter: i nerazzurri non mollano un punto e mettono pressione al Napoli
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11/05/2025
È da poco terminata Torino–Inter, sfida valida per la 36° giornata di questa Serie A. I nerazzurri di Inzaghi passano per 0-2 grazie alla magia di Zalewski.
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Non molla un centimetro neanche in campionato la squadra di Simone Inzaghi, che dopo aver conquistato la finale di Champions League, torna a concentrarsi sul campionato e riesce ad ottenere 3 punti nel diluvio di Torino, fondamentali per mettere pressione al Napoli e tenere viva la corsa scudetto fino all’ultima giornata.
Torino-Inter, la decide la perla di Zalewski

Nicola Zalewski ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dopo un inizio un pochino rallentato a causa di un malore di un tifoso sugli spalti, è la squadra ospite a dettare i ritmi di gioco ed andare avanti al 14° minuto grazie ad una vera e propria perla di Zalewski: il polacco rientra sul suo piede forte con una gran giocata di tacco che lascia sul posto il difensore e mette il pallone dove Milinkovic-Savic non può proprio arrivare.
Il primo tempo si conclude senza troppe emozioni, al netto di un miracolo di Martinez su un colpo di testa a botta sicura da pochi metri. La ripresa attende a ripartire a causa di un diluvio che sembra poter mettere a rischio il proseguo della partita. Dopo un’attesa di qualche istante si ricomincia a giocare e l’Inter mette al sicuro al risultato grazie al rigore trasformato da Asllani al 49° minuto di gioco.
I granata non ci stanno e cominciano ad alzare il loro raggio d’azione senza però riuscire a scardinare un castello difensivo roccioso e compatto. Nonostante le tante seconde linee schierate dal primo minuto, la squadra di Inzaghi esce dal campo con 3 punti fondamentali per poter sperare allo scudetto e tengono il campionato aperto mettendo pressione alla squadra di Conte, a breve in campo contro il Genoa di Vieira.
Serie A
Juventus, così non solo perdi la Champions…ma anche la faccia!
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11/05/2025
Juventus, l’1-1 contro la Lazio lascia i bianconeri in balia delle proprie paure. Ennesima occasione sprecata per blindare il quarto posto, ma a preoccupare è soprattutto il caos interno. Squalifiche, nervosismo e cambi discutibili alimentano una crisi profonda.
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Non è solo un punto, e non è solo un pareggio. L’1-1 raccolto ieri pomeriggio contro la Lazio ha lasciato strascichi pesanti nell’ambiente bianconero. La Juventus, ancora formalmente in corsa per un posto nella prossima Champions League, sembra però aver smarrito ogni certezza tecnica, tattica e, soprattutto, identitaria. E il risultato contro i biancocelesti rischia di essere il simbolo di un finale di stagione che sta rapidamente scivolando nel baratro.
Classifica corta, ma nervi scoperti
Una vittoria a Roma avrebbe consentito alla Juventus di portarsi solitaria al quarto posto, staccando di due lunghezze tutte le inseguitrici. Invece, con il pareggio, i bianconeri restano sì quarti con 64 punti, ma a pari merito con la stessa Lazio e con la Roma a un solo punto di distanza (63), con una partita ancora da giocare – lunedì sera a Bergamo contro l’Atalanta. Una sfida da guardare con il fiato sospeso, con i tifosi juventini costretti a tifare Dea per evitare il sorpasso giallorosso.
Ma oltre alla classifica, è l’atmosfera a Torino a far tremare i polsi. Il pareggio contro la Lazio ha acceso le micce di un malcontento già evidente da settimane. Basti pensare che, alla squalifica per condotta violenta di Yildiz contro il Monza si è aggiunta ieri anche quella di Kalulu, che rappresenta solo l’ennesima spia di un ambiente al collasso.
Ad alimentare il caos è stata sicuramente anche la gestione tecnica di Igor Tudor, le cui scelte hanno scatenato polemiche dentro e fuori lo spogliatoio. Emblematici, in tal senso, i cambi effettuati nella ripresa: Coinceicao richiamato in panchina dopo appena 40 minuti di gioco, e Adzic sostituito solo 10 minuti dopo il suo ingresso. Due decisioni che hanno lasciato attoniti giocatori, staff e tifosi, e che secondo molte fonti interne avrebbero incrinato ulteriormente i già fragili equilibri nello spogliatoio.

IGOR TUDOR PARLA CON FRANCISCO CONCEICAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La sensazione che emerge è quella di una Juventus allo sbando, senza uno schema, senza coesione, priva di una guida riconosciuta e rispettata. Tudor, subentrato con l’intento di rimettere ordine e dare un’identità alla squadra, appare oggi più come un corpo estraneo che come un leader. Il suo rapporto con la rosa sembra deteriorato, e l’impressione è che manchi completamente il rispetto reciproco tra tecnico e giocatori.
Non solo Champions…la Juventus sta perdendo la faccia
Il problema, oggi, non è solo il rischio di mancata qualificazione alla Champions League, con tutte le pesanti conseguenze economiche e di prestigio che comporterebbe. Il vero dramma, per la Juventus, è l’impressione di una squadra che non rispetta più nemmeno se stessa. Giocatori nervosi, cambi umilianti, clima cupo e che non sono segnali da grande club, e ancor meno da una società come la Juventus, che ha sempre fatto del rigore, dell’orgoglio e dell’equilibrio i suoi tratti distintivi.
Con due giornate ancora da giocare, il destino è ancora nelle mani dei bianconeri. Ma servirà un cambio di rotta radicale per salvare la stagione e, forse, per salvare la credibilità di un progetto tecnico che oggi sembra già in fase terminale.

Napoli-Genoa, match che chiude la 36esima domenica della Serie A, mette di fronte i partenopei (padroni di casa) e il grifone.
Il Napoli è a un passo dalla storia.

ROMELU LUKAKU E MATTEO POLITANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli-Genoa, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Raspadori
Genoa (4-2-3-1): Siegrist; Sabelli, Otoa, Vasquez, Ahanor; Frendrup, Masini; Norton-Cuffy; Messias, Vitinha; Pinamonti
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