Serie A
Atalanta, ogni tanto ti sbagliavi: 11 flop dell’era Gasperini
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3 anni fail

Atalanta: la squadra di Gasperini è reduce dal netto successo contro il Venezia, ottenuto anche grazie alla tripletta di Pasalic, scoperto dagli osservatori della Dea dopo una parentesi al Milan. Se gli ottimi colpi sono sempre sotto gli occhi di tutti, alcuni meno fortunati, probabilmente, sono già finiti nel dimenticatoio.
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Con l’arrivo di Gasperini sulla panchina dell’Atalanta, nella lontana estate 2016, la storia dell’allenatore e del club sono cambiate in modo irreversibile. Il tecnico, che ha voluto puntare sin da subito sui giovani e su di un mercato fatto di scommesse, ha portato grandi somme nelle casse bergamasche. Ma, non tutti i colpi si sono dimostrati felici, rivelandosi dei veri e propri flop.
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Atalanta, flop 11: la lista completa
L’Atalanta, nel corso degli anni, ha arricchito la propria rosa con perle nascoste, come Hateboer, Gosens, De Roon, Freuler e molti altri. Ma, come riportato da Tuttomercatoweb.com, non tutti gli acquisti hanno reso secondo le aspettative. Anzi, alcuni sono stati ceduti perché non ritenuti all’altezza.
Il viaggio dei colleghi parte dal Sudamerica, con Bryan Cabezas, considerato un vero astro nascente, passato poi a deludere, visto che, a 24 anni, si trova in Turchia. Anche Joao Schmidt era considerato un interessante ragazzo quando fu prelevato dal Sao Paulo, ma ad ora si trova al Kawasaki Frontale, arrivato ai 28 anni.
Nel club brasiliano si trova, invece, adesso, Emiliano Rigoni, che a suo tempo arrivò dallo Zenit. Sempre dal paese verdeoro giunse Roger Ibanez, che fu prelevato dalla Fluminense. Il difensore giocò poco o nulla con Gasperini, ma una volta a Roma, si è imposto sempre di più come un titolare valido.
Sempre della stessa nazionalità era Guilherme Arana, arrivato nel 2018 e poi tornato in patria. Nello stesso anno arrivò anche Arkadiusz Reca, che non si è mai imposto alla Dea ma ha girato in Italia tra Spal e Spezia, dov’è tutt’ora, e Martin Skrtel, che però decise di lasciare immediatamente.
Il suo sostituto fu Simon Kjaer, che con i nerazzurri non partecipò a molte partite ma, a Gennaio, scelse il Milan per ripartire, dimostrandosi un fuoriclasse dentro e fuori dal campo. L’anno dopo fu acquistato Lennart Czyborra dall’Heracles, con la promessa di essere il nuovo Gosens. Invece, ad ora, si trova in Bundesliga.
Gli ultimi due nomi sono più recenti: Sam Lammers, prelevato dal PSV, che però giocò poco e segnò meno, passando questa estate al Francoforte e Johan Mojica, arrivato dal Girona, adesso tornato in Spagna.
Serie A
Milan, Conceicao: “Meglio una vittoria 1-0 che una partita con tanti gol. Non siamo pronti per le due punte”
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21 minuti fail
10/04/2025
Sergio Conceicao preferisce una vittoria per 1-0 piuttosto che una partita con molti gol, e il 4-4-2 non è ancora nei piani del Milan.
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Conceicao e la sua filosofia di gioco al Milan
Sergio Conceicao ha chiarito la sua filosofia di gioco, dichiarando che preferisce vincere con un punteggio di 1-0 piuttosto che partecipare a partite ricche di gol. Durante una recente intervista, ha sottolineato che il Milan non è ancora pronto per adottare un modulo 4-4-2, spiegando che la squadra ha bisogno di tempo per adattarsi a una formazione con due punte. Questo approccio conservativo mira a garantire solidità difensiva, un aspetto cruciale per il tecnico.
Risposta agli insulti razzisti
Conceicao ha anche affrontato la questione degli insulti razzisti rivolti al portiere Mike Maignan. Ha affermato che né lui né Maignan sono preoccupati da tali episodi, sottolineando l’importanza di mantenere la concentrazione sulla partita. Questo atteggiamento deciso è stato accolto positivamente dai tifosi e dagli addetti ai lavori, che apprezzano la determinazione del tecnico nel mantenere il focus sugli obiettivi sportivi.
Per leggere la conferenza stampa integrale, clicca qui.
Fonte: l’account X di Schira
#Conceicao: “Non mi piacciono le partite dove si possono fare 7 gol e prenderne 5, preferisco vincere 1-0. Usare il 4-4-2? Non siamo ancora pronti per giocare con le 2 punte. Insulti razzisti a #Maignan? Non siamo preoccupati, nemmeno Mike. Deve concentrarsi sulla gara”. #ACMilan pic.twitter.com/1NCfo4CAaR
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 10, 2025
Serie A
FIGC, Gravina: “Sono stati abbandonati i personalismi del passato.”
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31 minuti fail
10/04/2025
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto a Il Foglio a San Siro su vari temi, tra cui Lega Serie A e tema scommesse.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto a Il Foglio a San Siro su vari temi, Federcalcio, Lega Serie A, rapporti con il ministro dello Sport Abodi e il tema delle scommesse.

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
FIGC, Gravina: “Siamo in sintonia con la Lega di A e con le altre leghe, con le componenti di tutto lo sport italiano”
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto a Il Foglio a San Siro su vari temi, Federcalcio, Lega Serie A, rapporti con il ministro dello Sport Abodi e il tema delle scommesse. Iniziando l’intervento, Gravina ha sottolineato l’unità che c’è nel mondo del calcio dopo l’assemblea del 3 febbraio: “Sono stati abbandonati i personalismi del passato, l’assemblea elettiva del 3 febbraio ha mandato un messaggio. Che per il bene del calcio bisogna stare tutti insieme”.
Poi, ha parlato del problema della non elezione del vicepresidente della Lega di Serie A: “Proprio per una questione di autonomia. A Ezio (Simonelli, presidente di Lega) mi lega un’amicizia decennale. Però ci vogliono dei percorsi, la Serie A legittimamente ha rivendicato e ottenuto un ruolo importante, credo anche nell’interesse della Lega di A. Nel momento in cui ricoprisse una vicepresidente, immagino le difficoltà in caso di votazioni conflittuali. Però credo che la sua presenza nel comitato di presidenza, sia forte e importante. La Serie A è forte e presente”.
In seguito, ha parlato dei suoi rapporti con il ministro dello Sport Andrea Abodi: “Sì, ci sono temi critici, l’agenda del ministro su molti coincide con la nostra. Ci sono cose che il calcio rivendica, non perché sia un atto che vada a intaccare l’equilibrio economico-finanziario della politica complessiva del nostro Paese. Noi rivendichiamo qualcosa che ci spetta di diritto. Siamo in sintonia con la Lega di A e con le altre leghe, con le componenti di tutto lo sport italiano.”.
Infine, ha trattato il tema molto spinoso delle scommesse sportive e degli spot sul betting: ” Non è pensabile che, nel mondo delle scommesse, noi aumentiamo il valore della produzione del nostro Paese per 16 miliardi di euro: in tutti i Paesi d’Europa è stato avviato un riconoscimento doveroso, che poi è la conseguenza di un principio sancito dalla Commissione europea, che ha parlato della tutela del diritto d’autore in relazione alle scommesse .Non capisco perché allo sport italiano non venga debba essere riconosciuto nulla. Oggi diciamo che lo sport è cultura: alla cultura viene riconosciuta una tax credit, al calcio no. Penso poi al divieto della pubblicità del betting: tutti possono scommettere, ma le società non possono fare pubblicità. Sappiamo che il percorso è lungo, che ci sono divergenze che non riguardano la maggioranza politica ma altri soggetti”.
Serie A
Torino, la clausola di Milinkovic-Savic spaventa i granata
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36 minuti fail
10/04/2025
La dirigenza del Torino ha già cominciato a mettere gli occhi sul mercato, ciò che preoccupa è la clausola di Savic che potrebbe allontanarlo dai granata.
Vanja Milinkovic-Savic, sta vivendo una stagione incredibile, il portiere del Torino è molto voluto soprattutto all’estero e ciò che preoccupa la dirigenza granata è la clausola inserita nel contratto del serbo.
Torino, occhi su Montipò per il dopo Savic
I granata non v0gliono perdere tempo, la dirigenza è consapevole che la clausola da 20 milioni potrebbe essere attivata nella prossima sessione di mercato, Milinkovic infatti ha molti estimatori soprattutto in Premier League ma anche alcuni club italiano hanno messo gli occhi su di lui. Proprio per questo la squadra allenata da Vanoli ha messo nel mirino il numero 1 dell‘Hellas Verona, Lorenzo Montipò. Dovrebbe essere infatti l’italiano a rimpiazzare la partenza del serbo nel prossimo mercato estivo.
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