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Atalanta, Percassi: “Lo stadio è un sogno che si realizza. Gli obiettivi stagionali…”

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percassi atalanta

L’ad dell’Atalanta Luca Percassi ha parlato ai microfoni di Radio Serie A in occasione del 117esimo compleanno del club bergamasco.

Di seguito un estratto delle sue parole.

L’analisi di Percassi

La ristrutturazione dello stadio?
“La realizzazione dello stadio è stato un sogno che si è concretizzato. Grazie alla caparbietà e allo sforzo di tutta la famiglia Atalanta si è iniziato un percorso, proprio a cavallo della ricorrenza dei 110 anni di storia, che ha avuto il suo reale inizio con l’acquisto dello stadio. Da quel giorno è partita la ristrutturazione che, nonostante grossi problemi legati al Covid che ci hanno colpito, siamo riusciti ad ultimare e a inaugurare la struttura con l’avvio di questa stagione sportiva.

Questo stadio rappresenta al meglio il tessuto imprenditoriale della nostra città. È uno stadio a km 0 perché rappresenta la capacità tipica del nostro territorio di demolire e ricostruire. Rappresenta la più grande infrastruttura mai realizzata nel storia dell’Atalanta. Rappresenta un investimento da 100 milioni e abbiamo potuto godere del miglioramento passo dopo passo. Il cemento che è base per ricostruire nasce in una cementeria di Calusco, nata nello stesso anno di fondazione dell’Atalanta, il 1907.”

Quali sono gli obiettivi?
“Le aspettative dei tifosi sono da gestire, noi cerchiamo di ricordare sempre chi siamo. È legittimo che quando si raggiungono dei risultati, le aspettative si alzino. Per noi l’obiettivo è cercare, con tante difficoltà, di mantenere degli equilibri che garantiscono il futuro della società . L’obiettivo di mio papà e dei Pagliuca è quello di avere una società sana. Cerchiamo di investire e di non tirarci mai indietro, sul mercato anche quest’anno abbiamo speso più di 130 milioni e con lo stadio è stata la stessa cosa.

Toni D’Amico, dopo l’infortunio di Scamacca, è stato eccezionale e si è dimostrato in grado di saper trovare un sostituto in tempi record, abbiamo perso il centravanti della Nazionale, ma siamo riusciti subito a sostituirlo con un attaccante che ci sta dando grandissime soddisfazioni. Devo dire che ci viene riconosciuto molto spesso, anche da tutta la tifoseria, di incarnate le frasi tipiche che si dicono spesso a Bergamo “non fare mai il passo più lungo della gamba”, “tieni i piedi per terra”. Cerchiamo di sviluppare la società su questi principi, cercando di approfittare nel momento in cui si possa per fare gli investimenti giusti.

Non siamo una società con determinati parametri, ma saremo sempre grati ai giocatori che ci hanno fatto crescere e che hanno dato tutto per questa maglia, ogni tanto vorremmo fermare il tempo, ma sappiamo che purtroppo non è così.”

Serie A

Napoli, Conte: “VAR? Non ha aiutato l’arbitro, nell’audio dice c’è il contatto”

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Napoli

L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha analizzato, nella conferenza stampa delle 14 e 30 a Castel Volturno, la sfida di domenica contro la Roma.

In vista del match di domenica contro la Roma, il tecnico del Napoli Antonio Conte ha analizzato lo stato degli azzurri e dei suoi avversari giallorossi: nella sala delle conferenze a Castelvolturno.

Napoli, Conte

ANTONIO CONTE RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, le parole di Conte

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, nella conferenza stampa delle 14 e 30 presso la sala delle conferenze a Castelvolturno, analizza la sfida con la Roma di domenica (ore 18).

Stiamo facendo bene

“Ci sono tante squadre in pochissimi punti, stiamo facendo bene ma anche le altre, non c’è un’altra che si è staccata. C’è un po’ di stupore magari nel vedere alcune squadre lì in classifica dopo 12 giornate. Ce ne sono talmente tante in pochi punti che uno farebbe pure fatica ad elencarle”.

Partita affascinante con rischio

“E’ una partita di calcio, mica rischiamo la vita (ride, ndr), è un rischio sportivo. Chi ne può uscire meno contento… sicuramente mi fa piacere incontrare Claudio, c’è grande stima nei suoi confronti, anche dell’amicizia”

VAR: cambierà qualcosa?

“Non lo so, sinceramente. Ho sollevato una discussione costruttiva, per costruire qualcosa di migliore, sicuramente oggi ci sono dei mezzi che ci devono far riflettere. Dopo che Mariani ha deciso, io non pensavo ci fosse stato un contatto col  VAR , ma nella registrazione il VAR si limita a dire che c’è contatto, ma il calcio è uno sport di contatto”.

Lobotka recuperato

“Dati alla mano nelle ultime 5 ne abbiamo vinte 3, pareggiato a San Siro e perso con l’Atalanta. Male male non è andata senza Lobotka, senza nulla da togliere a Lobotka, ma altrimenti sembra che abbiamo fatto un disastro e non è stato sostituito bene. ”

” Chi l’ha sostituito ha fatto bene, farò delle valutazioni sapendo che Gilmour mi dà garanzie al 200%, non al 100%”.

McTominay e Lukaku

Lukaku e McTominay si sono allenati, non c’è alcun problema. Olivera s’è allenato ieri, oggi e c’è anche domani per fare le ultime valutazioni e decidere. Valuteremo chi è tornato con qualche acciacco, ma ci sono ancora 48 ore per smaltire eventualmente un po’ di fatica”.

Ngonge in crescita

“I calciatori sanno che io l’ultima cosa che faccio è guardare il volto quando scelgo. Sta a loro dimostrarmi durante la settimana ed in partita, dall’inizio o negli spezzoni, di mettermi in difficoltà. Lui sicuramente come altri rispetto all’estate è cresciuto, sta crescendo, ben venga perché abbiamo bisogno di una sana competizione”.

Marotta

“Ringrazio il direttore (ride, ndr). Presidente? Per me è stato direttore, sarà direttore, abbiamo avuto modo di lavorare insieme per tanti anni, mi fa piacere che abbia capito che sono uno intelligente, ha detto sono intelligente (ride, ndr), faccio una buona comunicazione, non lo so, sicuramente gli obiettivi miei e suoi stridono, non sono comuni. Non saremo amici e compagni di viaggio, ma avversari e rivali “.

Buongiorno e Rrahmani

“Soprattutto Alessandro, considerando l’età, ha ampi margini e sta migliorando su molti aspetti, è riflessivo, ricettivo, quando gli fai vedere qualcosa assorbe subito, di fianco ha la fortuna di avere uno come Amir che è un soldato, un robot, lui è calibrato, è un computer, mi ha sorpreso perché è un grande lavoratore. Le cose gliele devi dire, ma le immagazzina e le fa subito. Sono contento per loro, ma ho anche Rafa Marin dietro che sta lavorando tanto ed anche lui è cresciuto, abbiamo Jesus che è un veterano e all’occorrenza può darci una mano, ma come dico sempre i difensori sono bravi se tutta la fase difensiva viene fatta insieme”.

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Serie A

Hellas Verona, Zanetti: “Non commento l’esonero di Gilardino, faremo la nostra partita”

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Hellas Verona, l'allenatore Paolo Zanetti

Il tecnico dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato nella conferenza stampa che precede la gara casalinga contro l’Inter di Inzaghi.

Domani, ore 15:00, allo Stadio Bentegodi di Verona, l’Hellas Verona di Paolo Zanetti ospiterà l’Inter di Simone Inzaghi. Gli scaligeri sono 14esimi con 12 punti, mentre i meneghini sono quarti con 25 punti.

Hellas Verona, le parole di Zanetti

Di seguito le parole di Zanetti.

Momento
Dobbiamo ritrovare il miglior Verona. La squadra si è riunita al completo solo ieri e abbiamo perso un giocatore importante come Duda. Oggi l’allenamento sarà determinante, ma vogliamo fare una grande partita“.

Designazione arbitrale
L’anno scorso non ero l’allenatore dell’Hellas, ma mi ricordo l’episodio. E’ già stato detto tanto e non serve aggiungere altro. Per quanto riguarda l’arbitro non ci deve interessare età o provenienza dell’arbitro. Sono sicuro che si concentrerà per fare la sua migliore prestazione, così come noi“.

Dawidowicz?
E’ recuperato, è della partita e si candida per un posto. Coppola ha avuto una distorsione alla caviglia tra l’altro, mentre Duda sarà fuori per tre settimane/un mese. Gli altri hanno giocato tanto, Suslov ha giocato due partite e ieri non si è allenato. Tchatchoua ha viaggiato tantissimo, così come Livramento: che è tornato dalla Mauritania. Sono giocatori che fanno parecchi chilometri tra viaggi e spostamenti. L’allenamento di oggi sarà determinante, ma chi è rimasto qua si è allenato molto e bene. Devo fare le ultime valutazioni“.

Difesa a tre
Se si ragiona su di loro i punti forti li hanno in tutte le zone del campo e si finisce per fare una partita troppo attendista. Io voglio fare la nostra partita, in casa nostra. L’Inter è tra le quattro squadre più forti d’Europa. E’ chiaro che faremo delle valutazioni anche tattiche, ma non vogliamo essere spettatori della gara. Vogliamo fare una partita aggressiva e mettere in difficoltà anche una grande squadra come l’Inter“.

Gara aggressiva?
Serve osare ma anche avere il giusto equilibrio, cercheremo di fare una partita equilibrata. Abbiamo lavorato con chi è rimasto su alcuni concetti, specie sulla fase difensiva che abbiamo cercato di migliorare: soprattutto nei dettagli. Al di là di questa partita, serve alzare l’asticella da questo punto di vista“.

Duda
Belahyane è stato in nazionale ma non ha giocato, è fresco e sarà della partita. E’ un giovane straordinario con tanto margine di miglioramento, penso che domani potrà confrontarsi con giocatori che un giorno saranno suoi compagni. Non dico l’Inter, ma parlo del livello che si merita e può raggiungere. Serdar è un nostro punto fermo“.

Crisi
Ogni partita ha una storia a sè. A Firenze abbiamo fatto un buon primo tempo, pur subendo subìto goal e quindi dovendo giocarla tutta in salita. La ricerca della continuità di prestazione deve essere il nostro obiettivo. Per chi lavora per questi tipi di obiettivi la spunta chi ci sta più dentro. Serve costruire un nucleo forte dentro questa squadra. Con la Roma si è visto, ora la difficoltà sta nel trovarlo sempre“.

Difesa
Non è la prima volta che mi succede, mi è successo anche in altri campionati. A Empoli, ad esempio, ho avuto il problema dell’attacco: le stagioni e i momenti sono così. Ci sono anche errori singoli, ma io odio colpevolizzare: ci sono sempre responsabilità di squadra. L’unico da colpevolizzare è l’allenatore, ma per mestiere.

Serve lavorare di squadra, ma anche cambiare qualcosa ogni tanto per cercare di rompere un momento di difficoltà. Fa parte del gioco, fa parte di chi siamo. Va accettato ma anche analizzato, facendo capire che responsabilità abbiamo quando indossiamo questa maglia. Se si dà tutto e si fa un errore può andare bene, ma se si sbaglia all’interno di un 70% a me non sta bene“.

L’approccio?
Determinante, con l’Inter è la partita in cui bisogna essere perfetti per portare a casa punti. Serve avere concretezza e limare ogni dettaglio. Oltre che essere attenti a non subire bisogna anche essere propositivi per creare e cercare di far male. Con la Fiorentina non abbiamo creato abbastanza, senza credere nel poter andare a riprendere la partita“.

A gennaio ennesima rivoluzione?
“Il Presidente e il direttore sportivo sono stati chiari con me fin dall’inizio. Io so che cosa potrebbe accadere anche a breve, è una sfida che ho accettato con grande coraggio anche se ci saranno delle difficoltà. Io sarò sempre qua a combattere e ogni settimana lotto per poter essere ancora qua. Se Belahyane o altri andranno via arriveranno altri giocatori che io allenerò al massimo per centrare l’obiettivo e far sì che l’Hellas l’anno prossimo sia ancora in Serie A. Questa è l’unica cosa che conta“.

Gilardino
Ognuno ha le sue vicissitudini interne. Bisogna sapere cosa succede perché da fuori è difficile, non mi sento di andare a commentare gli esoneri degli altri. Sappiamo qual è il nostro mestiere, siamo legati ai risultati. Gilardino è un bravo allenatore e questo esonero non toglie nulla a quello che ha fatto fino adesso. Purtroppo fa parte del gioco“.

Attacco
Le scelte si basano su diversi fattori, bisogna capire chi può reggere dal punto di vista fisico perchè sarà una partita molto probante da questo punto di vista. Tanti ragazzi sono rientrati ieri, quindi oggi sarà un allenamento importante e determinante per valutare anche l’aspetto mentale. Quando si gioca in nazionale si spendono anche tante energie nervose“.

Termina qui la conferenza stampa di Paolo Zanetti.

Zanetti

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Serie A

Genoa, Vieira: “Non potevo dire di no. Ho trovato un gruppo orgoglioso. Su Balotelli…”

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Vieira Genoa

Patrick Vieira ha parlato in conferenza stampa da nuovo allenatore del Genoa. Nel mirino subito il match contro il Cagliari, delicata sfida salvezza.

Il club rossoblù ha optato per il cambio in panchina dopo le frizioni con Gilardino e punta tutto sul francese ex Juventus Inter. Ecco le sue prime parole.

Genoa, le parole di Vieira

Le sue prime impressioni.

“E’ stata una cosa fra il club e me molto veloce. Quando ho sentito che c’era la possibilità di venire ad allenatore una grande società non si poteva dire di no. La volontà di lavorare e far bene c’è.

Ho trovato un gruppo molto orgoglioso sul lavoro, ho visto un gruppo che ha voglia di far bene per la società. Non è facile perdere un allenatore che stava bene con i giocatori, aveva tanto rispetto in loro e questo non cambierà mai. Credo che Gilardino fosse un allenatore rispettato dai tifosi e giocatori. E’ stato un grande giocatore e non cambierà mai. Ora bisogna guardare avanti e vedere cosa fare per vincere le partite. Sono contento di questi giorni nel vedere la voglia di lavorare e imparare”.

Fantacalcio, Balotelli vieira

Fonte: profilo X Genoa, https://x.com/GenoaCFC/status/1850937222826250286/photo/2

Che Serie A ritrova? E ritrova Mario Balotelli?

L’aspettavo alla prima domanda (ride ndr). Il calcio italiano è cambiato tanto, ci sono giocatori differenti ma la Serie A è un campionato molto difficile da giocare. Non è facile vincere ma abbiamo la qualità per far bene. Mario lo conosco molto bene, è un giocatore e una persona che mi piace. Deve continuare a lavorare ed essere a disposizione della squadra aiutandola a far bene e vincere. E’ un giocatore importante ma deve continuare a lavorare”.

Dal punto di vista tattico ha giocato col 4-3-3 e 4-2-3-1.

“Ho sempre usato questi tipi di formazioni, la cosa importante è come si gioca. Si lavora e ci sarà un po’ di tempo ma la partita di domenica è importantissima. Non dobbiamo dimenticare che dopo ce ne saranno ancora. Domenica daremo tutto per fare una bella gara, so già che tutto non sarà perfetto ma credo che quello che mi hanno fatto vedere i giocatori mi hanno reso contento”.

Rivede un Vieira nella squadra di ora?

“Non mi piace parlare del Vieira giocatore ma del Vieira allenatore. E’ la cosa più importante”.

Ci saranno rientri per domenica?

“Aspettiamo domani. E’ interessante avere giocatori importanti che si sono allenati ma è presto per dire se ci saranno domenica. Se non sarà domenica, sarà per le prossime”.

Johan Vásquez ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cosa si può fare per questo Genoa?

“Si vedrà più tardi. Ora dobbiamo lavorare sulla fiducia perché un gruppo senza i risultati pecca anche di energia. Nel gruppo c’è qualità e sarà più forte quando i giocatori saranno disponibili”.

Gilardino era molto amato dai tifosi.

“Non cambierà mai il punto di vista del tifoso. Gilardino è stato un giocatore importantissimo e un allenatore importante per il Genoa. E’ stato una persona importantissima per la città. Questo non cambierà mai e non cercherò di convincere la gente. Credo che questa società e il popolo fanno parte di una famiglia che vedo da fuori c’è una relazione”.

Lavorerà di più sulla testa o sulle gambe dei giocatori?

“Un giocatore deve stare bene come testa e dobbiamo essere chiari su ruolo e responsabilità”.

Genoa

LA FORMAZIONE DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il rapporto con la società.

“E’ importante avere la relazione con il direttore e una società per avere l’aiuto di fare il mio lavoro. Quando abbiamo parlato dell’idea della società c’era chiarezza su cosa ognuno doveva fare e io mi sono trovato bene dal punto di vista umano prima e poi sulla chiarezza di quello che la società vuole fare. Vedo un gruppo dove c’è qualità ed è pronto per vincere le partite e quando le metti insieme è molto interessante come allenatore”.

Lo staff?

“Per me era importante avere persone con cui ho lavorato prima ma la cosa importante è avere uno staff che conosce la società. Siamo veramente contenti di essere qua”.

Cosa ne pensa dei tifosi?

“Non vedo l’ora sia domenica. Il punto forte della società è il pubblico. Credo che giocare in casa deve essere un punto forte per i giocatori. Ora ho voglia che sia domenica per vivere questo momento, che sarà forte. Il pubblico è un elemento importante per la società e spero che loro come sempre spingano la squadra.

genoa gilardino

supporter’s Genoa during Italian soccer Serie B match Genoa CFC vs Ternana Calcio at the Luigi Ferraris stadium in Genoa, Italy, March 12, 2023 – Credit: Danilo Vigo

Cosa serve per far arrivare più palloni alle punte?

“Dobbiamo essere più aggressivi e avere più giocatori nell’area avversaria. In questi aspetti dobbiamo lavorare e migliorare”.

Che avversario si aspetta domenica?

“C’è uno staff che ha lavorato nelle ultime settimane del Cagliari. E’ una squadra a cui piace giocare palla in avanti. La cosa importante è concentrarsi su come dobbiamo giocare noi. Se facciamo una bella partita con la gente allo stadio possiamo mettere in difficoltà il Cagliari”.

Messias e Vitinha? E se si sente migliorato?

Messias è un giocatore con qualità, Vitinha lo conosco perché ha giocato in Francia. Ora mi sento più forte come allenatore, mi sento pronto per la sfida che è fare bene per il Genoa”.

Le esperienza passate in Italia?

“Quando sono arrivato a 18 anni al Milan ho imparato ad essere calciatore. Ho avuto la fortuna di essere allenato da Capello. Ho avuto vicino giocatori importanti che mi hanno insegnato tanto. Ho avuto un affetto per l’Italia perché è qui dove è iniziata la carriera di giocatore”.

Patrick Vieira manager of Crystal Palace watches on during the Premier League match West Ham United vs Crystal Palace at London Stadium, London, United Kingdom, 6th November 2022
(Photo by Arron Gent/News Images)

Che effetto le faceva vedere il pubblico da avversario?

“E’ una delle ragioni per cui sono qua. E’ la base fondamentale, l’atmosfera per essere competitivi. Noi dobbiamo essere come i tifosi, dobbiamo essere una squadra difficile da battere. E se riusciamo a fare questo possiamo fare cose interessanti”.

Il mercato?

“Per me il mercato è avere i giocatori che ora sono infortunati. Quello che ho visto come volontà di lavorare e accettare ciò che un allenatore può portare è stato molto positivo. E questo mi dà gioia. Ho trovato un gruppo di giocatori con la testa e lo spirito molto aperto”.

Possiamo aspettarci qualche sorpresa?

“Non cambierò il calcio (sorride ndr). Non giocheremo in 12. La cosa importante è mettere i giocatori dove possono esprimere le loro qualità. Poi c’è qualcosa che posso chiedere dal punto di vista del gioco ma dobbiamo vincere per avere più fiducia”

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