Serie A
Atalanta-Milan, la giostra degli infortunati: ultima chance per Leao
Questa sera al Gewiss Stadium di Bergamo andrà in scena una delle più importanti partite della Serie A, una sfida che non ha bisogno di presentazioni per entrambe le compagini alle ricerca dei tre punti, il Milan affronterà il match con due defezioni importanti in attacco.
Atalanta- Milan, la lunga attesa è finalmente finita, dopo il passo falso dello 0-0 contro il Cagliari gli uomini di Stefano Pioli vogliono dimostrare tutto il loro valore compiendo un’impresa importante, ottenere i tre punti in casa di un avversaria che di solito concede poco. Gli orobici, dal canto loro, agguantando la vittoria si posizionerebbero al secondo posto in classifica, occasione ghiotta da non sbagliare, il match promette scintille.
E purtroppo non potrà alimentare le fiamme Ante Rebic che insieme al già noto infortunato Zlatan Ibrahimovic creerà seri problemi di formazione per Pioli che dovrà ancora una volta affidarsi a Rafael Leao alla sua ultimissima occasione per dimostrare di essere un giocatore da Milan, nonostante la decisione già parzialmente presa da parte della dirigenza.
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Il peso dell’attacco
Il peso dell’attacco sarà quindi poggiato sulle fragili spalle dell’esterno portoghese, il classe 1999 che al Milan in due anni ha profondamente deluso potrebbe in una sola serata – da protagonista – sparpagliare le carte in tavola e cambiare il proprio ormai segnato destino.
Che Leao non sia una prima punta, così come anche Rebic, è chiaro ed evidente, nonostante però prima di gennaio i numeri del portoghese fossero incoraggianti, 3 gol ed un assist in 5 presenze e 434 minuti giocati, poi il blackout. Il ritorno di Ibra e l’infortunio lo hanno di certo frenato, ma nonostante quello ha avuto altre 9 occasioni da prima punta senza però realizzare più alcuna rete.
Leao quindi questa sera avrà l’occasione per dimostrare il suo valore, dovrà impegnarsi , cosa che spesso gli viene contestata fare troppo poco, e dovrà cercare di sfruttare la sua velocità per aggredire gli spazi contro un avversario che di solito lascia giocare molto.
Serie A
Fonseca lancia Liberali: il precedente con Yoro e Chevalier
Il classe 2007 Mattia Liberali è solo uno degli ultimi esempi dei prodotti del vivaio lanciati da Fonseca: il portoghese lo aveva già fatto a Lille.
A prescindere da come finirà il suo rapporto con il Milan, Fonseca sta già iniziando a lasciare la sua eredità in casa rossonera. Dopo l’esordio di Camarda, infatti, è arrivato anche quello di Jimenez e di Liberali.
Fonseca did it again: il precedente di Lille
Nel corso del suo biennio nel Nord della Francia, Fonseca ha valorizzato diversi giovani: specialmente quelli prodotti dal sempre florido centro di formazione dei Les Dogues. In particolare il frutto del lavoro del tecnico lusitano viene riassunto in due nomi, ovvero quelli illustri di Leny Yoro e di Lucas Chevalier.
Il primo è il più giovane esordiente nella storia del Lille, avendo esordito in Ligue 1 (il 14 Maggio del 2022) con a 16 anni, 6 mesi e 1 giorno con Gourvennec in panchina: superando il precedente record scritto da Eden Hazard. Sarà però con il portoghese che si stabilirà definitivamente in prima squadra. Infatti, dopo una stagione di apprendistato (2022-2023) diventerà un titolare fisso (a soli 18 anni) nella stagione 2023-2024.
Verrà poi venduto (la scorsa estate) per 62 milioni al Manchester United, generando una plusvalenza monstre e diventando la terza cessione più remunerativa della storia del club. Chevalier invece è divenuto titolare all’inizio della prima stagione (2022-2023) di Fonseca al Lille. In seguito alla cessione di Maignan proprio al Milan, i mastini non lo sostituirono adeguatamente. Affidandosi ad Ivo Grbic (preso in prestito dall’Atletico Madrid) e a Leo Jardim, reduce da un prestito formativo in Portogallo al Boavista.
Durante l’anno post-vittoria della Ligue 1 nel 2020-2021 nessuno dei due convinse appieno, tanto che Fonseca iniziò la stagione successiva (2022-2023) con Chevalier (reduce da un proficuo prestito al Valenciennes) come terzo portiere. Il prodigio transalpino, però, scalò rapidamente le gerarchie, sino a diventare un titolare fisso della prima squadra. Oggi è uno dei migliori portieri d’Europa, la Francia ha già trovato l’erede di Magic Mike e il Lille the next big thing: il prossimo agnello da sacrificale sul sacro altare delle plusvalenze.
Il Milan si augura che ora possa succedere la stessa cosa con i ragazzi del Milan Futuro. Magari non come giovani pepite da immolare per il bene del bilancio, ma come veri e propri punti cardine della squadra che verrà. Un po’ come (esito a parte) fu per Donnarumma. Il miglior regalo fatto da Sinisa Mihajlovic al Milan, nonostante un rapporto burrascoso: culminato con l’addio al termine di una stagione non esaltante.
Serie A
Malesani: “Baroni si vuole mettere sempre in gioco, diventò mio vice per un fraintendimento”
L’ex tecnico Alberto Malesani ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative all’inizio di Marco Baroni
Le parole di Malesani
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex allenatore Alberto Malesani ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative all’inizio della carriera dell’attuale tecnico della Lazio Marco Baroni e sul suo operato in questa stagione alla guida del club biancoceleste:
“Il matrimonio nacque da un fraintendimento: ‘Il presidente Pastorello pensava che Marco, già ex giocatore del Verona, volesse lavorare da team manager o dirigente.
Ma dopo che abbiamo parlato con la società, e mi dava ancora del lei, mi dice ‘a me piacerebbe fare l’allenatore, non il team manager’. Allora siamo riandati dal presidente e abbiamo corretto il tiro. Marco sapeva quello che voleva…”
A quel punto, Baroni inizia la carriera da vice di Malesani:
“Entrai subito in empatia con lui, perché quando hai a che fare con una persona intelligente e sensibile è facile. Poi aveva esperienza da giocatore ad alto livello.
Il feeling calcistico è stato immediato. Poi un’altra caratteristica, ancora più importante: Marco era ed è umile, e l’umiltà è merce rara, oggi tutti si credono fenomeni. Lui vuole mettersi sempre in gioco, approfondire e imparare. È un punto a suo favore”.
Infine, Malesani ha commentato così la Lazio di Baroni:
“Più indizi fanno una prova, Marco è riuscito velocemente a trovare la quadra e penso che sia un’annata buona quella della Lazio. L’ho vista anche contro l’Ajax: sa stare in campo molto bene. Mi piace molto l’equilibrio. La Lazio non ha alti e bassi nella stessa partita”.
Serie A
Juventus, la Digos indaga sulle minacce di morte a Vlahovic
Juventus, l’attaccante serbo è sempre più al centro dell’attenzione. La Digos ha avviato una seria indagine dopo gli episodi di sabato sera.
Alla Juventus, il caso Dusan Vlahovic tiene banco e accende i riflettori su una situazione che intreccia tensioni tra tifoseria, dinamiche di spogliatoio e prospettive contrattuali. L’attaccante serbo, autore del gol del 2-2 su rigore contro il Venezia sabato sera allo Stadium, ha vissuto una serata difficile non tanto per i fischi ricevuti dalla curva bianconera, ma per le gravi minacce di morte rivoltegli da un singolo tifoso.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’accaduto ha spinto la Digos ad avviare un’indagine approfondita, esaminando i filmati dell’impianto per individuare l’autore delle frasi intimidatorie. Una vicenda che ha colpito profondamente il giocatore, spingendolo a lanciare, nella giornata di ieri, un messaggio sui social per stemperare i toni e chiedere unità:
“Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo, vi ho sempre rispettati dando tutto per la maglia e vi ringrazio per il supporto che ci date quotidianamente. Ora è importante continuare a sostenere e ripartire UNITI tutti insieme. Fino alla fine“.
Intanto, la Juventus è attesa domani sera dalla sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Cagliari, un appuntamento che rappresenterà anche un test significativo anche per valutare il clima tra Vlahovic e la tifoseria.
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