Serie A
Atalanta-Sassuolo: le probabili formazioni e dove vederla
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Domenica alle ore 15, al Gewiss Stadium, andrà in scena Atalanta-Sassuolo, match valevole per la 25°giornata di campionato che ambe due le compagini proveranno a vincere per alimentare i rispettivi sogni. I padroni di casa si apprestano ad affrontare la seconda partita consecutiva in casa, dopo il successo ottenuto sulla Roma sabato scorso. Gli uomini di Gasperini stanno vivendo il loro miglior periodo stagionale, specialmente sotto l’aspetto dei risultati: quarto posto consolidato con la vittoria sulla diretta concorrente che, al momento, dista 6 lunghezze, spazzato via il Valencia con un perentorio 4-1 casalingo nell’andata degli ottavi di Champions League e 3 vittorie ottenute nelle ultime 4 gare di campionato disputate. A tutto questo va ad aggiungersi che i bergamaschi sono il miglior attacco del campionato, avendo realizzato la bellezza di 63 reti. I neroverdi di mister De Zerbi sono, invece, reduci dal k.o. casalingo inferto loro dal Parma che, grazie alla rete di Gervinho, è riuscito ad uscire con i 3 punti dal Mapei Stadium. Gli emiliani occupano, ad ogni modo, la dodicesima posizione in classifica a quota 29 punti, che certificano la buona stagione disputata fin qui. Annata che potrebbe, in caso di uno straordinario filotto di risultati utili, concludersi col il sesto posto, che dista solamente 6 punti.
Qui Atalanta
Risulta più che probabile che mister Gasperini opti per far rifiatare alcuni degli eroi della gara di Champions League disputata mercoledì. Il modulo dovrebbe rimanere l’ormai consolidato 3-4-1-2. In difesa Caldara prenderà il posto dell’infortunato Djimsiti, come già accaduto con il Valencia. Sulle fasce è quasi certo l’impiego di Castagne, bisognerà vedere se al posto di Hateboer oppure di Gosens. In mediana possibile esordio dal primo minuto per Tameze, entrato nel finale della gara europea, in sostituzione di De Roon. In avanti Malinovskyi ha, per ora, più possibilità di partire dal primo minuto rispetto al Papu Gomez. Duvan Zapata torna dal primo minuto.
Qui Sassuolo
Meno dubbi di formazione per il Sassuolo di De Zerbi che al Gewiss Stadium vuole tentare l’impresa, cercando di riscattare la sconfitta casalinga dell’ultima gara disputata. Gli uomini scelti per questo match dovrebbero essere gli stessi schierati contro il Parma una settimana fa. Il modulo è il 4-2-3-1. In difesa l’unico dubbio è Ferrari che resta comunque favorito su Marlon. A centrocampo è forte il ballottaggio tra Obiang e Magnanelli per affiancare Locatelli, mentre la trequarti ed il numero 9 sono confermati.
Probabili formazioni
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Caldara, Palomino; Castagne, Tameze, Freuler, Gosens; Malinovskyi; Ilicic, Zapata. Allenatore, Gasperini
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kyriakopoulos; Obiang, Locatelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo. Allenatore, De Zerbi
Precedenti
L’ultimo Atalanta-Sassuolo risale all’ultima giornata del campionato scorso, in cui gli uomini di Gasperini sconfissero 3-1 gli emiliani garantendosi per la prima volta un posto in Champions League, a coronamento di un’annata pazzesca. Le gare disputate a Bergamo tra le due compagini sono, finora, 6: 3 vittorie per i nerazzurri, 2 pareggi ed un successo neroverde. Il computo totale dei match fra i due team è di 13 incontri suddivisi in 7 vittorie atalantine, 4 pareggi e 2 trionfi del Sassuolo. La partita del girone d’andata si è conclusa sul risultato di 1-4 in favore della Dea.
Dove vederla
Il match delle ore 15 tra Atalanta e Sassuolo che andrà in scena al Gewiss Stadium sarà resa visibile dall’emittente Sky, che la trasmetterà sul canale Sky Sport Serie A (canale 202). Sarà, inoltre, possibile guardare il match in streaming tramite l’applicazione Sky Go oppure Now Tv.
Serie A
Lazio, Pedro: “Futuro? Vedremo con la società. Io voglio restare, ma non per essere un problema”
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Il giocatore della Lazio, Pedro, ha parlato in conferenza stampa al termine della vittoria (2-1) della sua squadra contro il Milan.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Lazio, le parole di Pedro
Pedro ha parlato in conferenza stampa al termine del match. Di seguito le sue parole.
Rigore
“Un rigore all’ultimo minuto pesa sempre. Sono contento per il gol e per la vittoria”.
Cosa manca alla Lazio?
“Chiudere le partite. Creiamo tante occasioni, giochiamo bene, ma dobbiamo trovare più fiducia davanti alla porta: in tante partite abbiamo creato tanto e poi il risultato positivo non viene. Stiamo lavorando molto bene tutti”.
Super-sub
“Difficile a volte entrare, leggere la partita. Poi quando entro cerco di fare il meglio possibile”.
Fin quando ti vedremo a questo livello?
“Non lo so. Cerco di sfruttare ogni minuto e ogni partita, poi ci sono momenti buoni e momento meno buoni. Non so che possibilità avrò, sono concentrato solo sulla Lazio”.
Futuro
“Dobbiamo parlare, devo vedere cosa vuole la società. Ma io sono molto tranquillo, sono comodo qua e sanno la voglia che ho di restare. Vediamo se troviamo un accordo. Non voglio essere un problema, ma una soluzione”.
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L’ESULTANZA DELLA LAZIO A FINE GARA CON ALESSIO ROMAGNOLI, PEDRO E MATTIA ZACCAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Milan, Conceicao: “Non mi dimetto credo nel mio lavoro. Futuro? Penso solo al Lecce”
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Il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, ha parlato a margine della sconfitta (1-2) dei rossoneri in casa contro la Lazio.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Milan, le parole di Conceicao
Sergio Conceicao ha parlato a DAZN nel post-partita. Di seguito le sue parole.
Momento
“Il momento non è per niente facile, lo sappiamo. I giocatori sentono ciò che c’è attorno al club: l’unica strada è lavorare con orgoglio, difendendo i colori che rappresentiamo. Dobbiamo lavorare quotidianamente, poi sicuramente ci sono episodi durante la partita che sono negativi per noi e positivi per gli avversari”.
“Parliamo sempre della stessa cosa. Noi abbiamo avuto poco tempo per preparare la partita, si è sentito un ambiente strano. I giocatori sentono questo ambiente: quando è così, le scarpe sono bollenti e non è facile. L’avversario arriva, fa un gol e ti ritrovi sotto. La squadra, però, ha dimostrato di avere carattere e, anche in inferiorità numerica, abbiamo prima pareggiato e poi creato situazioni che ci avrebbero portato alla vittoria. Poi il rigore ha segnato la gara. I ragazzi comunque lavorano giorno dopo giorno, non lavoriamo solo sul piano tattico e fisico, ma si gioca ogni tre giorni partite decisive e non è facile”.
Difesa
“La copertura diventa molto importante, la partita è fatta di momenti d’attacco e di difesa. Quando si è in fase di non possesso, non dobbiamo mai rinunciare alla corsa nel recupero. Stiamo cercando di migliorare, ma è tutto collegato: se stai bene in transizione difensiva, sei bravo anche in fase offensiva e viceversa. Questo atteggiamento è nelle corde di alcuni giocatori, dobbiamo metterlo nella testa per cercare solidità e non subire gol. Le mie squadre cercano sempre l’equilibrio, c’è qualità tecnica”.
Poi in conferenza stampa.
Partita
“Non è facile. Ci sono tanti episodi che succedono, poi decisivi per la partita. L’ambiente non era facile per i giocatori e si è visto: non è che i giocatori non volessero vincere, perché poi si è visto nel secondo tempo; anche in inferiorità numerica abbiamo provato a vincere la partita, con un giocatore in meno e due giorni in meno di riposo della Lazio. Siamo la squadra italiana con più partite, bisogna contare anche questo. Perdere così non è facile. Dobbiamo mettere fuori l’orgoglio, lavorare, al massimo, sotto tutti i punti di vista. Bisona trovare un equilbrio, compattezza nella squadra, affinché nei momenti così non si prenda gol e che li facciamo negli ultimi 30 metri. Potevamo fare il 2-1 prima del rigore, se la freschezza fosse stata diversa. L’atteggiamento e la voglia di vincere ci sono state e questo mi lascia soddisfatto”.
Dimissioni
“Quello che mi tocca di più sono i giocatori, vedere la loro faccia, la delusione, con una frustrazione grande. Io sono con loro. Sono qui per difendere i miei giocatori e il mio spogliatoio. Se dovrò lavorare due tre ore in più, lo farò. Siamo in una fase negativa a livello di risultati e di episodi. Continuiamo a lavorare, forte. Sento che i giocatori direbbero lo stesso di me, è ovvio che se percepissi il contrario invece lo direi.”
Progetto
“Ho tante cose, devo pensare a Lecce, non penso a chissà che. Vivo giorno per giorno. La cosa più importante è il Milan, non è Conceicao se resta o se non resta. Mi dispiace per i tifosi, perché io sono abituato a vincere. Mi fa male questa cosa. Io sono veramente ferito per questi risultati. Non mi sento per niente bene in questo momento. E quello che faccio in questi momenti è lavorare, ancora di più”.
Serie A
Milan, Gabbia: “La stiamo vivendo male, il clima nello spogliatoio non è sereno”
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Il difensore del Milan, Matteo Gabbia, ha parlato nel post-partita al termine della gara persa dai rossoneri (2-1) contro la Lazio.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Milan, le parole di Gabbia
Matteo Gabbia ha parlato ai microfoni di DAZN nel post-partita. Di seguito le sue parole.
Momento
“Sicuramente c’è tanta delusione all’interno dello spogliatoio, è normale che sia così. Il momento è ampiamente negativo. Ciò che dobbiamo fare è compattarci il più possibile, lavorando con il massimo dell’orgoglio e con il massimo della forma: mancano undici partite e dobbiamo chiudere la stagione nel migliore dei modi”.
“Il secondo tempo è stato sicuramente meglio del primo: non va bene che ci sia questa soluzione, dobbiamo lavorare con il mister per capire dove abbiamo sbagliato e quali soluzioni non siamo riusciti a cercare. Dipende da noi e da ciò che mettiamo in campo: è un momento difficile, dobbiamo rimanere compatti dopo le difficoltà”.
Allenatore
“Non devo essere io a rispondere ad un’analisi del tecnico. Il mister ha fatto un’analisi ed è giusto che lui faccia le sue scelte, mettendoci il massimo dell’impegno, così come noi. Quando poi non riesce qualcosa, ci sta prendersi le conseguenze: non devo però rispondere alle parole del tecnico, migliorerò come il resto della squadra e remiamo dalla stessa parte”.
A Milan TV.
Frustrazione
“E’ un momento difficile, all’interno dello spogliatoio c’è molta frustrazione e amarezza. Dobbiamo solo cercare di restare uniti e provare a cambiare il nostro destino, oggi non è facile”.
Spogliatoio
“C’è molta rabbia e delusione, ora non è il momento di parlare lo faremo a Milanello. Ci dispiace tanto, te l’ho detto, dobbiamo guardare al futuro e provare a chiudere questa stagione con orgoglio”.
“Si riparte dal gruppo, la classifica è brutta lo sappiamo, dovremo mettere voglia per cambiare la stagione”.
Come la state vivendo?
“Male, ovviamente. È anche difficile parlarne e la situazione non è positiva, difficile trovare risposte. Ovvio che in spogliatoio il clima non sia buono, c’è amarezza, ma dobbiamo cercare di resettare come ogni volta dopo una partita che non va, con fiducia. Sembra una frase fatta, ma dobbiamo far sì che la stagione termini in maniera diversa”.
Cosa ti preoccupa di più?
“Che non stiano arrivando risultati. La cosa che dobbiamo cercare è di rimanere compatti, cercando di terminare questa stagione con orgoglio”.
Tifosi
“Non mi sento di fare proclami. Dobbiamo fare meglio: se i risultati arrivano, il clima a San Siro è diverso. In questa situazione ci siamo arrivati noi e dobbiamo cercare di uscirne”.
Prestazione
“Dipende da come giochiamo il pallone, da come gestiamo il pallone, da come giriamo con compattezza per essere messi bene anche quando perdiamo palla. Quest’anno ci stanno mancando queste cose. Capisco che anche questo sembra banale, ma l’obiettivo nostro è cercare di migliorare i nostri difetti”.
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