Serie A
Atalanta – Spezia 3-2, la vecchia Dea mette tre punti in saccoccia I Le pagelle nerazzurre
Vittoria da Champions per l’Atalanta, che pur soffrendo piega lo Spezia e continua a seguire il sogno. In gol tre senatori della vecchia guardia. Le pagelle orobiche.
Musso 6: due gol imparabili, molto controllo difensivo e tanti minuti inoperoso.
Toloi 5: non è stata una bella partita per l’italo-brasiliano. Tunnel subito in occasione del primo gol, responsabilità anche sul raddoppio di Bourabia.
Scalvini 6: soffre un po’ troppo là dietro, ma sa anche tenere alta la linea quando la Dea alza il baricentro (dal 67′ Palomino sv (dall’83’ Demiral sv)).
Djimsiti 6,5: provvidenziale a evitare un tiro di Shomurodov che poteva diventare pericoloso. Solido e preciso.
Maehle 6: ha il merito di trovare Zappacosta per il gol momentaneo 2-1. Prova anche il tiro, ma non è fortunato (dal 90′ Soppy sv).
De Roon 6: male posizionato sul gol di Gyasi, si riscatta realizzando un gol pregevole e balisticamente perfetto.
Koopmeiners 6: non si prende la licenza di osare, ma il suo lo garantisce sempre.
Zappacosta 7: grande gol realizzato da distanza ragguardevole, sforna cross a nastro.
Pasalic 6: una partita alla Pasalic, con i consueti inserimenti in area di rigore (dal 67′ Ederson 6: se la cava bene).
Zapata 6: fa fatica perché viene controllato a vista, ma non molla mai.
Muriel 6,5: torna a metterla in rete, e non gli capitava da molto tempo. Il gol del 3-1 gli toglie molta polvere di dosso (dal 67′ Boga 6: ci prova con un paio di serpentine).
Gian Piero Gasperini 6: arriva l’ennesima vittoria e, con essa, il momentaneo quarto posto. La Dea ha lanciato la volata finale.
Serie A
Genoa, la famiglia Arnault è interessata al club
Genoa, dopo l’investimento nel Paris FC, i proprietari di Louis Vuitton puntano alla Serie A. Ecco la situazione dell’affare.
Secondo quanto riportato nell’edizione odierna de Il Secolo XIX, la famiglia Arnault, titolare del colosso del lusso Louis Vuitton, sarebbe interessata all’acquisto del Genoa. Dopo l’ingresso nel mondo del calcio con l’acquisizione di una quota del Paris FC, gli imprenditori francesi starebbero valutando l’ingresso anche in Serie A, puntando su uno dei club più storici d’Italia.
Genoa, il piano degli Arnault
L’intenzione degli Arnault sarebbe quella di acquisire inizialmente una quota di minoranza della società rossoblù, per poi procedere, in un secondo momento, a rilevare il controllo completo del club e assumere la gestione totale. Un progetto che, se concretizzato, potrebbe portare nuove risorse economiche e un piano di rilancio ambizioso per il Genoa.
L’interesse dei proprietari di Louis Vuitton conferma la crescente attrattiva della Serie A per gli investitori stranieri, che vedono nel campionato italiano un’opportunità di crescita. Per il Genoa, che vive tra tradizione e il desiderio di consolidarsi stabilmente nella massima serie, l’arrivo di una proprietà internazionale come quella degli Arnault potrebbe rappresentare una svolta cruciale.
Al momento, le trattative sarebbero in una fase preliminare, ma l’attenzione mediatica attorno alla possibile operazione è già alta. I tifosi rossoblù, storicamente legati alle vicende del club, guardano con curiosità – e un pizzico di speranza – a questa prospettiva che potrebbe riscrivere il futuro della società.
Serie A
Milan, il progetto a lungo termine di Cardinale
Le prospettive di Gerry Cardinale al Milan sono a lungo termine: lo dimostrano le mosse fatte in termini di investimenti. Malgrado il periodo sottotono.
Gerry Cardinale ha intenzione di consolidare la sua presenza al Milan nel lungo termine. Dopo l’investimento iniziale di 1,2 miliardi di euro effettuato più di due anni fa, il fondatore di RedBird è profondamente impegnato nel progetto rossonero, sia sul fronte sportivo sia su quello infrastrutturale, con un occhio di riguardo al nuovo stadio (tra le ipotesi ci sono San Donato e San Siro).
Cardinale non solo intende proseguire su questa strada, ma sta lavorando attivamente per rifinanziare il debito contratto con Elliott all’atto dell’acquisizione del club, come riportato da La Gazzetta dello Sport.
La trattativa con il fondo della famiglia Singer è iniziata con largo anticipo rispetto alla scadenza del debito, fissata per agosto 2025. L’obiettivo è evitare di arrivare a ridosso del termine, segnale di come Cardinale creda fermamente nella bontà dell’investimento fatto accettando la valutazione di 1,2 miliardi per il 100% delle quote del club.
Il fondatore di RedBird è fiducioso che il Milan raggiungerà presto i risultati sperati sul campo e vuole portare al successo anche questo progetto, come già fatto in altri settori. Lo ha dimostrato investendo fortemente sul mercato, chiuso in passivo per circa 100 milioni complessivi nelle ultime due stagioni. Cardinale è determinato a proseguire su questa strada.
L’acquisto del Milan è stato possibile grazie a un investimento diretto di 650 milioni, a cui si è aggiunto un vendor loan da 550 milioni, uno strumento che consente un pagamento differito, riducendo l’esposizione bancaria dell’acquirente. Tuttavia, considerando gli interessi maturati, la cifra complessiva da rimborsare in un’unica soluzione (definita bullet payment) entro meno di nove mesi è salita a circa 700 milioni di euro. L’obiettivo di RedBird è rifinanziare questa somma, totalmente o parzialmente, con Elliott, eventualmente coinvolgendo nuovi investitori disposti a supportare il progetto con capitale fresco.
Un possibile accordo prevederebbe una proroga della scadenza di altri tre anni, verosimilmente fino al 2028. I termini esatti sono ancora in fase di negoziazione e dipenderanno dal tasso d’interesse concordato. È chiaro, però, che Cardinale non intende fare passi indietro e vuole continuare a investire nel Milan.
Tra le sue priorità, oltre al consolidamento sportivo, c’è la costruzione di un nuovo stadio per il Milan e i suoi tifosi. L’impegno economico per San Donato è in essere, con 55 milioni di euro versati nei bilanci 2022/23 e 2023/24.
Resta aperta anche l’opzione di un nuovo San Siro in collaborazione con l’Inter. Un impianto di proprietà non solo aumenterebbe i ricavi stagionali, ma incrementerebbe notevolmente il valore della società.
Serie A
Fiorentina, nove giorni dopo la paura Bove si opera
Fiorentina, sono passati 9 giorni dal malore di Edoardo Bove che, messo alle strette, ha dovuto prendere una decisione difficile: oggi si opera.
Alla Fiorentina le cose si complicano per Edoardo Bove. Il centrocampista di proprietà della Roma oggi si sottoporrà a un intervento importante.
Il giocatore, infatti, a seguito del malore che lo ha colpito al 17′ di Fiorentina-Inter, ha deciso di farsi impiantare un defibrillatore sottocutaneo. Un intervento che, potenzialmente, avrà effetti anche sulla sua carriera calcistica, sia in Italia che all’estero.
La causa che rende necessario l’intervento è ormai nota: Bove soffrirebbe di un’aritmia ventricolare. Si tratta di una disfunzione cardiaca che potrebbe causargli un altro arresto cardiaco.
Verrà operato all’Utic, all’Unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Careggi nella quale è ricoverato dallo scorso mercoledì. Per essere dimesso, secondo il protocollo sanitario, devono inserirgli un defibrillatore. Che nel caso di Bove, però, dovrebbe essere rimuovibile e, quindi, non pregiudicargli al 100% il proseguo della carriera in Italia (Paese nel quale non è consentito giocare con un impianto fisso).
Questo, comunque, non cambia il possibile futuro, che si prospetta lontano dalla Serie A. Invece potrebbe, come già accaduto al danese Eriksen, trasferirsi in Premier League e giocare con un peacemaker, o anche in qualche altro campionato estero.
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