Serie A
Atalanta, un ricordo incancellabile
L’Atalanta ha voluto ricordare un suo ex campione nell’anniversario della sua scomparsa. In modo commosso e portandolo sempre nel cuore.
Atalanta, l’abbraccio a Morosini
“Quando si è giovani è strano, poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano”. Le parole di “Canzone per un’amica” di Francesco Guccini possono essere adattate anche a un amico. E per l’Atalanta quell’amico aveva nome Piermario Morosini.
Era il 14 aprile 2012, trentunesimo minuto di Pescara- Livorno. Morosini stava correndo per dare una mano ai labronici. D’improvviso il suo cuore lo tradisce. Finisce a terra. Muore. La corsa è finita per sempre. A soli ventisei anni.
A undici anni da quella tragedia, il cuore del ricordo in chi lo ha conosciuto batte ancora fortissimo. Anche in quell’Atalanta nelle cui giovanili militò tra 1995 e 2005 facendo crescere in lui un fiore di talento appassito maledettamente presto.
“Inizia con un velo di tristezza questo venerdì – spiega Calcio Atalanta – oggi, infatti, ricorre l’undicesimo anniversario della scomparsa di Piermario Morosini, stroncato da una cardiopatia aritmogena mai riscontrata al minuto 31 della sfida tra Pescara e Livorno allo stadio Adriatico”.
Morosini era bergamasco doc, e nell’Atalanta aveva coltivato i suoi primi sogni di calciatore. Un trampolino di lancio da cui avrebbe poi spiccato il salto verso Udinese, Bologna, Vicenza, Reggina, Padova e Livorno. Calcio Atalanta ne menziona anche il titolo di campione italiano con gli allievi nel 2002 in casacca nerazzurra e il bronzo con la nazionale under 21 agli Europei di Svezia nel 2009.
Prima che il destino posasse la sua mano impietosa su di lui, Morosini aveva calcato il terreno di gioco per 149 volte, con 56 presenze tra under 17 e under 21 azzurra e due reti complessive. A lui l’Atalanta ha dedicato la “Curva sud” del Gewiss Stadium di Bergamo. Il Vicenza gli ha intitolato il suo centro tecnico di Isola Vicentina, il Livorno la gradinata del “Picchi” e il Pescara il settore ospiti dell'”Adriatico”. Un ricordo indelebile. Di chi amava il calcio ma non fece purtroppo in tempo a continuare a dichiarargli amore.
Serie A
Torino, Cairo: “Aspetto uno più ricco e bravo di me, ma…”
In casa Torino si pensa ad un possibile cambio di proprietà, tra Red Bull e fondi arabi. Il patron del club granata Urbano Cairo ha parlato di questo tema.
Come riportato da Calcio e Finanza continua a tenere banco il futuro del Torino dopo la presidenza, e proprietà, Cairo. Infatti, non si accennano a placare le indiscrezioni che vogliono il club granata nel mirino di Red Bull o di qualche fondo di investimento proveniente dall’Arabia Saudita. Nelle scorse settimane lo stesso Cairo ha commentato queste voci escludendo una trattativa già in fase avanzata per la vendita del club. E quest’oggi, a margine di un convegno a Roma
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul futuro del Torino
“Io non voglio rimanere a vita patron del Torino. Venderò se arriverà qualcuno più ricco e più bravo di me, ma al momento non c’è. Al momento non c’è stato nessun incontro con aspiranti acquirenti del club granata”.
Serie A
Napoli, corri Scott, corri! Il primato di McTominay
Al Napoli c’è un giocatore che finora, in Serie A, ha stabilito un primato importante: stiamo parlato dello scozzese Scott McTominay.
Stamattina, La Gazzetta dello Sport ha riportato la notizia di un primato che riguarda il centrocampista del Napoli e della Nazionale scozzese Scott McTominay.
Mc Tominay, infatti, è l’unico giocatore della Serie A che ha corso mediamente più di 8 km a partita: per l’esattezza 8.017 metri.
Più di Nicolò Rovella della Lazio, posizionato al secondo post con 7.991 metri, e di Stanislav Lobotka del Napoli, terzo con 7.213 metri percorsi in media.
Non ne percorre molti di meno un altro neo-acquisto scozzese del Napoli: Billy Gilmour, che di metri ne percorre in media 6.916.
Serie A
Conceicao ha convinto tutti: la Juventus lavora al riscatto
Francisco Conceicao ha convinto tutti, Juventus in primis. I bianconeri lavorano al riscatto, che potrebbe arrivare nei primi mesi del 2025.
In una serata complessivamente grigia per la Juventus di Thiago Motta, arrovellata nei suoi oramai continui problemi di selezione, la stellina di Francisco “Chico” Conceicao. Il laterale portoghese ha fatto letteralmente impazzire l’ex-Roma Digne, contribuendo ad accelerare il processo di riscatto del giocatore dal Porto.
La Juventus lavora al riscatto di Conceicao
L’esterno lusitano si è trasferito sotto la Mole a titolo temporaneo sino al termine della stagione, ma nell’accordo fra le parti è stato sancito un diritto di riscatto a favore di bianconeri di circa 30 milioni di euro. A cui andrebbero aggiunti altri 3 milioni di euro relativi ai bonus, che verrebbero sbloccati solo qualora Madama si qualificasse alla prossima edizione della Champions League. Fra zebre e dragoni, inoltre, vige un accordo verbale.
La Juventus lavorerà per anticipare il riscatto di Conceicao, ufficializzando la sua permanenza in terra piemontese nei primi mesi del 2025. Nei colloqui fra le parti è probabile che si parli anche dell’eventuale trasferimento a Torino di Antonio Silva. Connazionale di Chico e altro gioiello appartenente alla scuderia Jorge Mendes: il super procuratore portoghese che cura sia gli interessi di Conceicao che di Antonio Silva.
Il centrale del Benfica è il prediletto di Giuntoli e dell’area tecnica bianconera per colmare il vuoto lasciato da Bremer e non è escluso che possa esser fatto un tentativo per lui già a Gennaio, visto che il classe 2003 sta trovando poco spazio con il nuovo allenatore Bruno Lage. La consecutio temporum dell’apertura dei canali diplomatici per il riscatto di Conceicao lascia pensare che la scelta di avviare la trattativa ora non sia casuale.
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