Serie A
Bologna, Europa League matematica: ma si aspetta a festeggiare…
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11 mesi fail

Il Bologna dopo aver avuto già nello scorso turno la conferma di un ritorno in Europa, da ieri è certa la partecipazione all’Europa League: ma il sogno continua…
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Alle 17 di ieri con la caduta della Fiorentina sul campo dell’Hellas Verona per i felsinei la matematica ha regalato il raggiungimento del prestigioso piazzamento in Europa League. Un ritorno in Europa che mancava dalla stagione 1999-2000 per il tifoso rossoblu.
Niente festeggiamenti però, si attende di stappare la bottiglia buona per l’accesso alla Champions League, che è clamorosamente a portata di mano per i ragazzi di Motta, che a quota 64 punti (già 10 in più rispetto alla scorsa stagione) sono pronti a sedersi al tavolo dei Top Club del Vecchio Continente la prossima stagione.
Mancano solo tre gare e pochissimi punti per la partecipazione alla prossima Champions, che vedrà al momento 5 protagoniste del campionato italiano, in attesa di sapere se una tra Atalanta e Roma riuscirà a vincere l’edizione di quest’anno di Europa League e allora potrebbero diventare addirittura sei…
Serie A
Pogba: “Quando arrivai in Italia mi chiamavano Balotelli”
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59 minuti fail
09/04/2025
L’ex centrocampista della Juventus, Paul Pogba, in un’intervista a GQ France si è lasciato andare come non mai davanti ai riflettori.
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Il Paul Pogba del 2025 è lontano anni luce da quello che il pubblico si era abituato a conoscere. Lontano dal clamore, dai balletti celebrativi, dalle tinte sgargianti e dai riflettori. In un’intervista concessa a GQ France, il campione francese si è aperto come forse non aveva mai fatto prima, rivelando il lato più umano di una carriera tanto brillante quanto tormentata.

Paul Pogba
Un Pogba mai visto prima
“Prima di tutto, non vedo l’ora di giocare”, dice con un filo di emozione. “È passato così tanto tempo”.
Parole che raccontano più di una semplice pausa dal campo. Pogba si riferisce al lungo periodo vissuto lontano dal calcio giocato, segnato da una squalifica pesante, da problemi personali e da un senso di smarrimento che l’ha cambiato profondamente: “Se mi fossi preso quattro anni, avrei smesso. Mi hanno dato la pena massima, non hanno ascoltato. Tutto questo mi ha fatto cambiare. È stato come una pulizia completa.”
Non solo la squalifica. Pogba ha raccontato anche la questione dell’estorsione, tenuta segreta persino alla propria famiglia: “L’ho nascosta. Nemmeno mia moglie lo sapeva. Quando tornavo a casa recitavo la parte del marito e del padre. Ma dentro mi stava consumando. Provavo a concentrarmi sul campo, ma era troppo. Il calcio rappresentava solo due ore al giorno di libertà. Quando finivano, tornava tutto”.
Poi il discorso si sposta sulla prima volta a Torino. “Quando sono arrivato in Italia, mi chiamavano Balotelli. Avevo già il mohawk, le tinte, i balli celebrativi, ma anche i movimenti tecnici e tutto ciò che ne consegue. È la mia personalità, ho imparato il calcio così, per strada. In quella squadra, c’era spazio per esprimermi in modo diverso.
Indimenticabile per lui il periodo da squalificato a Torino. Alla Juventus, il club che lo ha visto esplodere, Pogba ha ricordato un aneddoto molto significativo per lui: “Portavo i miei figli a scuola, accanto al campo d’allenamento. Soffrivo troppo.”
Serie A
Inter, Inzaghi ne recupera due per il secondo round con il Bayern
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1 ora fail
09/04/2025
Il Corriere dello Sport-Stadio questa mattina ha riportato la notizia sui possibili recuperi degli infortunati di Inter e Bayern Monaco in vista della gara di ritorno in programma tra una settimana a San Siro.
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Il tecnico dei bavaresi Vincent Kompany conta di alleggerire la lunga lista degli indisponibili convocando Coman e Pavlovic, Inzaghi nelle ultime ore ha incassato una buona notizia e non dispera che il quadro migliori ulteriormente verso fine settimana.
Inter, la gara in programma tra una settimana
ll recupero di Taremi, è scontato. Entrerà nel gruppo con una preparazione mirata verso il match con i tedeschi. Dumfries, invece, resta in dubbio. Avrebbe fatto comodo ieri sera all’Allianz Arena e sarebbe indispensabile a San Siro. Non è sicuro il suo rientro. Lo staff medico tenterà una soluzione entro la data in programma, che avrà almeno un cambio in più a centrocampo, perché Asllani ieri ha scontato un turno di squalifica. Dimarco, infine, ieri lasciato in panchina, quasi certamente verrà risparmiato contro il Cagliari per averlo più fresco con il Bayern mercoledì sera.
Serie A
Menez: “Milan senza equilibrio. Nella stessa città c’è l’Inter, dovrebbero guardarli”
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2 ore fail
09/04/2025
Jeremy Ménez, con la sua consueta schiettezza e un pizzico di nostalgia, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.
Il francese ha ripercorso momenti chiave della sua carriera, lanciando anche qualche spunto interessante su presente e futuro del calcio italiano.
Il ricordo del derby Lazio-Roma del 2010
Ménez torna con la mente al famoso derby del 2010, una delle partite simbolo della rincorsa giallorossa allo scudetto, poi sfumato contro l’Inter del Triplete:
“Quella sensazione la ricordo come fosse adesso. Solo un allenatore gigante come Ranieri poteva togliere Totti e De Rossi all’intervallo. Mamma mia, se ci penso mi vengono i brividi. È stato bellissimo”.
Una scelta coraggiosa quella di Claudio Ranieri, che cambiò il volto del match sostituendo due simboli della Roma, affidandosi invece proprio a Ménez e Taddei per ribaltare la Lazio e tenere aperto il sogno scudetto.
Ranieri, De Rossi e il futuro della Roma

CLAUDIO RANIERI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ménez mostra affetto e stima per Ranieri, sottolineando quanto la sua esperienza abbia ancora valore:
“Mi è dispiaciuto tantissimo per l’esonero di De Rossi. Non lo meritava. Per fortuna Ranieri ha rimesso le cose in ordine. Se lui non vuole continuare, dovrebbe almeno partecipare alla scelta del nuovo allenatore: conosce il calcio come pochi”.
Una riflessione che rafforza l’idea di Ranieri come figura ancora centrale nel calcio italiano, anche fuori dal campo.
Roma e Milan, due stagioni a confronto
Secondo l’ex trequartista, tra le sue ex squadre è la Roma a essersi ritrovata:
“La Roma adesso mi sembra equilibrata. Il Milan no. Hanno sbagliato delle scelte e ora devono trovare serenità, ma non è facile. Forse dovrebbero guardare cosa ha costruito l’Inter”.
Una critica costruttiva a un Milan che, pur con talento in rosa, sembra mancare di continuità e visione, mentre l’Inter viene vista come un modello di solidità e programmazione.
Un nome per il futuro: Désiré Doué
Ménez chiude con un suggerimento di mercato intrigante:
“Désiré Doué, del PSG. Ha 20 anni, può giocare da trequartista o esterno. Gioca tanto, ma non abbiamo ancora capito fin dove può arrivare. Forse nemmeno lui”.
Un profilo da seguire con attenzione, soprattutto in ottica futura per club italiani in cerca di talento giovane e versatile.
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