Serie A
Bologna-Fiorentina 3-3: Iachini sbatte contro Palacio | Le pagelle viola
Finisce 3-3 il Derby dell’Appennino tra Bologna-Fiorentina, alla doppietta di Vlahovic e al go di Bonaventura per i viola risponde tre volte Palacio per i rossoblu.
Partita pirotecnica al Dall’Ara dove la Fiorentina butta via un’altra clamorosa possibilità di togliersi dalla zona caldissima della classifica: in vantaggio per ben tre volte è riuscita a farsi riacciuffare da Palacio, che non segnava da settembre, con una grandissima tripletta.
Un punto che aiuta i ragazzi di Iachini a prendere un piccolo vantaggio sul Benevento terz’ultimo sconfitto ieri sera dal Milan, ora la Viola è a +4 dai sanniti, ma una vittoria sarebbe stata decisiva: sei punti di vantaggio e scontro diretto favorevole avrebbero “praticamente” chiuso la pratica. Una Fiorentina a tratti pimpante, guidata dal solito Vlahovic, altra doppietta per il serbo, e da Bonaventura sempre efficace sotto rete. Non sono bastate le tre volte in cui i viola sono passati in vantaggio: ci ha sempre pensato la coppia Vignato (giovanissimo assistman)-Palacio a pareggiare i conti e rendere un po’ amaro un pomeriggio che poteva essere dolcissimo.
Le pagelle viola
Dragowski 6,5 – Sui tre gol nessuna responsabilità, quando è chiamato in causa e può farci qualcosa è decisivo.
Milenkovic 5 – Partecipe del pomeriggio horror della difesa viola, sempre infilzata dai movimenti di Palacio.
Pezzella 4,5 – Stagione no del capitano. Anche oggi viene trafitto clamorosamente da Palacio sul go del 2-2.
Caceres 5,5 – Forse il meno peggio della retroguardia, ma la giornata è nera per tutti.
Venuti 5,5 – Mezzo voto in più per l’assist che manda in gol Bonaventura, poi poca roba con la responsabilità di perdere Palacio sul primo gol.
Amrabat 5,5 – Passo indietro rispetto alla sfida con la Juventus, anche se cresce di tono nella ripresa.
Pulgar 6,5 – Davanti alla difesa con lucidità: dà il via a due gol. Sul primo procurando il rigore con un suo tiro e il terzo con una bella traiettoria da angolo.
Bonaventura 7 – Jack il vero Jolly della viola: vive un gran momento. Anche oggi lo dimostra con quantità e qualità oltre al gol. (dall’82’ Castrovilli sv)
Biraghi 5 – Partita assolutamente sottotono: arriva spesso dalle parti dell’area bolognese, ma non mette un pallone giocabile (dal 68′ Igor 5,5 -Non riesce a dare sicurezza ad una difesa in continua sofferenza)
Ribery 5 – Partitaccia del fuoriclasse francese, mai in partita. Colpito duro a fine primo tempo fatica anche dal punto di vista fisico (dal 77′ Kouame sv)
Vlahovic 8 – Non solo la doppietta con un altro rigore freddissimo e un gol di rapina, ma una partita sempre lucida fino ai minuti di recupero dove poteva essere più altruista. Ma Dusan in questo momento è la Fiorentina.
Serie A
Lazio-Inter, probabili formazioni e dove vederla
Lazio-Inter, match valido per la 16^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà allo stadio Olimpico lunedì 16 dicembre alle ore 20.45.
Lazio-Inter, la partita che chiuderà la 16^ giornata di Serie A. Sarà il vero big match di questo turno, che vedrà la Lazio di Marco Baroni ospitare l’Inter di Simone Inzaghi, lunedì 16 dicembre alle ore 20:45. Una vera sfida al vertice, con le due squadre che, al momento, si trovano a pari punti, rispettivamente quinta e terza.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match
Qui Lazio
I capitolini dovranno fare i conti con il problema alla caviglia di Romagnoli e la squalifica di Castellanos. Il primo è ancora da considerare in dubbio, con Gigot che si prepara al suo posto, mentre il sostituto del secondo dovrebbe essere Dia, con Isaksen, Noslin e Dele-Bashiru che si giocano due maglie dal 1′ sulla trequarti.
Qui Inter
I nerazzurri, invece, sono già certi dell’assenza di Acerbi e il recupero di Dumfries. Al posto del primo ancora l’ex De Vrij, mentre il secondo è in ballottaggio con Darmian sulla fascia di destra. Per il resto torna l’Inter dei titolarissimi, con Lautaro Martinez e Thuram a guidare l’attacco.
Lazio-Inter, le probabili formazioni
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Gigot, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Noslin. All. Baroni.
INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. All. Inzaghi.
Dove vedere il match
La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva streaming da DAZN, visibile anche sulle smart tv di ultima generazione compatibili con la app, e, sempre grazie all’applicazione, su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X, Series S), al TIMVISION BOX o ad un dispositivo Amazon Fire TV Stick o Google Chromecast.
Serie A
Milan-Genoa, le formazioni ufficiali: la decisione su Morata
Milan-Genoa, match valido per la 16^ giornata di Serie A 2024/25: le scelte ufficiali di Paulo Fonseca e Patrick Vieira per il posticipo di San Siro.
Dopo il ko contro l’Atalanta nell’ultimo turno del campionato, il Milan sarà obbligato a fare punti per non mollare il treno europeo. I rossoneri ospiteranno in casa propria il Genoa, squadra che proverà a dire la sua per salire più su dell’attuale 14° posto.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
ARBITRO: GUIDA
ASSISTENTI: ROSSI M. – MORO
IV: ZUFFERLI
VAR: DI BELLO
AVAR: CAMPLONE
Milan-Genoa, le formazioni ufficiali
Serie A
Parma-Hellas Verona, Zanetti: “Ora siamo più uniti. Dobbiamo essere all’altezza della piazza”
Al termine di Parma-Hellas Verona, l’allenatore degli scaligeri, Paolo Zanetti, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico gialloblù dopo la sconfitta in Parma–Hellas Verona.
Parma-Hellas Verona, le parole di Zanetti
Dopo giorni di tensione, com’è stato il percorso che vi ha portato a questo risultato positivo?
“Ci sono parecchie cose che preferisco non condividere ora. Ciò che conta è l’orgoglio di aver superato insieme un periodo molto difficile. Mi sento responsabile del gruppo: la scorsa settimana abbiamo offerto una prova disastrosa, ma ormai è un ricordo. Nei giorni successivi ci siamo uniti ancora di più, scegliendo di proseguire fianco a fianco.
Attraversando momenti complicati, abbiamo dimostrato innanzitutto a noi stessi di poter disputare partite all’altezza della piazza che rappresentiamo. Alcune sconfitte fanno parte del percorso, altre meno. Oggi era necessario reagire, e questa reazione deve essere il punto di partenza da mantenere per ogni gara”.
Siete scesi in campo con diversi cambi rispetto al solito. Come mai queste decisioni e quanto hanno pesato sul risultato?
“Ho preso certe decisioni tenendo conto della situazione attuale. Non possiamo permetterci calciatori a mezzo servizio, come nel caso di Tengstedt, fermato da un problema al polpaccio. Non abbiamo voluto rischiare. Questo è il senso del gruppo: chi viene chiamato in causa deve dare tutto, e lo stesso vale per me. Serve l’impegno di tutti, mettendo da parte i problemi individuali per abbracciare un obiettivo comune, che oggi si è concretizzato. Il risultato è la conseguenza di una mentalità giusta, senza la quale si rischiano pessime figure”.
Avete avuto confronti interni per recuperare l’armonia. Di cosa avete parlato e cosa avete trasmesso ai giocatori?
“Abbiamo ragionato come un unico blocco, senza insistere su argomenti che ci avrebbero solo allontanato. Lungo la strada abbiamo perso, a tratti, il senso del pensiero comune. Il mio legame con Sean è profondo, sincero e schietto. Se ha scelto di confermarmi è perché crede ancora in quello che posso dare. Sono fiero di aver dimostrato che la sua fiducia era giustificata, ma condividiamo lo stesso atteggiamento.
Non abbiamo ancora ottenuto nulla, questa è la nostra mentalità, e in campo scendono i ragazzi, che devono incarnarla. A volte si vince, altre si perde, ma oggi, nelle difficoltà, abbiamo dato il massimo. Rispetto alla settimana scorsa sembriamo un’altra squadra. Ho cercato di restituire loro fiducia dopo brutte prestazioni. Quando perdi, rischi di smarrire l’autostima, mentre tutti fuori ti danno per scarso. Se abbiamo battuto un avversario di questo livello significa che abbiamo qualcosa dentro. La reazione c’è stata, ora dobbiamo mantenere questa mentalità”.
A livello tattico credi di aver trovato l’equilibrio giusto per la squadra?
“Si potrebbero aprire mille discussioni. Per ora questa è la strada che abbiamo intrapreso, cercando di mettere ciascuno a proprio agio. Con questo sistema alcuni faticano, altri si trovano meglio. Ci attendono partite impegnative: in Serie A bisogna sapersi adattare con la giusta testa. Altrimenti si resta sempre in bilico, indipendentemente da quello che accadrà contro il Milan.
Conta l’approccio con cui affronteremo quella gara: testa, cuore e il dna del Verona, che sento mio e del direttore sportivo. Oggi siamo stati all’altezza della piazza e dei tifosi. È questo il percorso da seguire, e i ragazzi se lo sono guadagnato”.
Cosa diresti ai tifosi, vista la complessità dei giorni trascorsi?
“È stata una settimana molto difficile. Mi sono ricordato del loro striscione in ritiro, ‘Soli contro tutti’ e mi sono rifatto al loro spirito. Per un allenatore giovane è importante saper gestire i momenti complicati, le pressioni e le difficoltà. Devo aiutare i miei giocatori a superarli, accettando ogni sfida senza mettere il mio interesse davanti a tutto. Ho sempre sostenuto di voler restare e lottare fino alla fine: credo in questi uomini e in questa squadra, ed è questo ciò che conta davvero”.
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