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Serie A

Bologna: gioia e dolore per Sansone

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Sempre meno spazio per Nicola Sansone al Bologna.

Thiago Motta aveva consigliato all’ex Sassuolo di trasferirsi altrove per giocare con continuità, ma l’esterno italo-tedesco ha sempre voluto rimanere in rossoblù.

In concomitanza degli infortuni di Arnautovic, Barrow e Zirkzee ad Udine è arrivata la maglia da titolare, come centravanti ed è subito risultato decisivo con la vittoria in rimonta dei felsinei, segnando il provvisorio pareggio.

A fine gara, una frattura scomposta di un dito del piede, lo costringerà a stare fermo per almeno un mese.

Adesso, Thiago Motta spera di recuperare qualcuno degli infortunati in vista delle prossime sfide.

 

Serie A

Parma, Cuesta: “Recuperati Circati e Del Prato. Possiamo fare meglio”

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Sassuolo e Parma

Il tecnico del Parma, Carlos Cuesta, ha avuto modo di esprimersi sulla partita di domani contro la Fiorentina. Ecco le parole dell’allenatore. 

Parma

Adrian Benedyczak ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Parma, le parole di Carlos Cuesta

“Siamo stati abbastanza focalizzati sul creare di più, soprattutto negli ultimi 30 metri: siamo stati concentrati nel lavorare sul campo. è un processo che ha visto dei miglioramenti diverse fai, ci sono degli spunti che hanno dimostrato che siamo arrivati di più. Lo vogliamo fare meglio e con maggior continuità. Dobbiamo essere più consistenti: stare concentrati sui dettagli che fanno la differenza, è una catena di eventi che sono necessari per riuscire ad attaccare meglio e di più”.

Che settimane sono state?

“Abbiamo provato a sfruttare le due settimane per consolidare certi aspetti: la solidità e l’aspetto di squadra. Allo stesso modo abbiamo provato a sviluppare cose che ci possono aiutare in altre fasi, come avere la capacità di sbloccare le partite in certi contesti, per diventare una squadra con più soluzioni”.

Cosa ha chiesto alla squadra?

“Che dobbiamo consolidare le cose positive che stiamo facendo, perché sono fondamentali per il nostro percorso e per avere i risultati che vogliamo. Sappiamo che possiamo fare meglio. Quello è stato il nostro focus”.

Due squadre che si affidano molto al centravanti. Con Ondrejka e Oristanio cambierà il modo di servire Pellegrino?

“Sarà uno dei nostri focus: aumentare le possibilità di creare pericolo. Senza dubbio avere giocatori come loro ci può aiutare a creare di più, diversamente e meglio”.

Chi è il Simon Sohm di questo Parma?

“È una squadra diversa, con un modello di gioco diverso. Lui ha delle caratteristiche particolari ma noi facciamo diverso. Ogni giocatore è unico e speciale, quindi nessuno può essere direttamente paragonato a un altro”

Prima del Como alzò la voce spiegando che il Parma sarebbe migliorato dal punto di vista della costruzione, e peraltro il giorno dopo arrivò una delle migliori gare dell’anno. Però sono passati due mesi (25/10) e questi passi avanti, non si sono visti contro Lazio, Pisa ed Hellas.

“Siamo stati abbastanza focalizzati sul creare di più, soprattutto negli ultimi 30 metri: siamo stati concentrati nel lavorare sul campo. è un processo che ha visto dei miglioramenti diverse fai, ci sono degli spunti che hanno dimostrato che siamo arrivati di più. Lo vogliamo fare meglio e con maggior continuità. Dobbiamo essere più consistenti: stare concentrati sui dettagli che fanno la differenza, è una catena di eventi che sono necessari per riuscire ad attaccare meglio e di più”.

Keita ha il maggior numero di dribbling in squadra. Come interpretate questo dato?

“A volte ci sono situazioni di parità numerica in questo campionato e i giocatori si trovano in situazioni bei duello e questo ti provoca che il miglior modo per esaltare la pressione è il dribbling. Mandela ha la capacità di usare questo e le statistiche lo dimostrano”.

È presente una componente di libertà per giocatori come Ondrejka?

“La libertà dentro il calcio è organizzata, ma nello stesso modo bisogna riconoscere che bisogna fare ciò che è giusto e non solo quello che ti piace. In funzione del contesto si deve fare una o un’altra cosa: noi puntiamo molto su riconoscere e avere una stabilità nel nostro modo di fare”.

Domani ultima partita casalinga del 2025. Un appello ai tifosi?

“Ci piacerebbe tantissimo che fossero con noi. Ci sarebbe piaciuto anche allenarci di fronte a loro e iniziare a creare quel legame più forte. Non è stato possibile per il meteo, ma speriamo che domani possano essere con noi e che anche noi possiamo fare il massimo affinché lo siano. La loro spinta può aiutare i ragazzi ad alzare il livello della prestazione”.

Che partita si aspetta a livello mentale?

“Mi aspetto un livello di aggressività alto, che l’importanza della partita sia uguale come per noi. Quindi sicuramente entrambe le squadre approcceranno col massimo livello di determinazione. Noi proveremo ad approcciarla con l’atteggiamento giusto, per portare la partita dove vogliamo”.

Quanto cambia la percezione della Fiorentina?

“Non cambia, ci concentriamo su quello che è sotto il nostro controllo. Sappiamo delle loro qualità ma anche la partita che vogliamo affrontare”.

Che partita si aspetta? Visto che il Parma ha saltato un turno. È positivo?

“Mi aspetto una partita dove useremo l’amarezza di quanto accaduto contro la Lazio ma in modo positivo. La useremo come spinta per affrontare la partita con determinazione e con l’atteggiamento che ci deve portare al risultato che vogliamo”.

Come sta la squadra?

Circati è andato in progressione e domani sarà convocato, così come Delprato“.

 

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Serie A

K. Thuram: “Giocare nella Juventus è un sogno. Sono in uno dei club migliori al mondo. Marcus? dico questo”

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Juventus

Khephren Thuram si racconta a Dazn: “Giocare nella Juve, la squadra di mio papà, è una storia bellissima”.

Khephren Thuram e il suo legame con la Juventus

Khephren Thuram, giovane centrocampista di talento, ha condiviso le sue emozioni in un’intervista a Dazn, esprimendo la gioia di far parte della Juventus, la squadra che ha segnato la carriera di suo padre, Lilian Thuram. “Giocare nella Juve è una storia bellissima”, ha dichiarato Thuram, sottolineando come il legame familiare renda questa esperienza ancora più speciale. La Juventus, riconosciuta come uno dei club più prestigiosi al mondo, rappresenta per Khephren l’opportunità di crescere e confrontarsi a livelli altissimi, con l’obiettivo costante di vincere.

La doppia felicità di papà Thuram

Nonostante Lilian Thuram sia storicamente legato alla Juventus, il padre del giovane Khephren non potrebbe essere più felice di vedere i suoi figli brillare nei rispettivi club. Infatti, anche Marcus, fratello di Khephren, gioca in Italia, indossando la maglia dell’Inter. “Papà è juventino, ma è contento anche di Marcus all’Inter”, ha aggiunto Khephren, confermando quanto sia speciale vedere la storia della famiglia Thuram continuare nei campi della Serie A. La scelta della Juventus, secondo Khephren, è stata la più giusta per la sua carriera, e il centrocampista è pronto a dare il massimo per onorare la maglia bianconera.

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Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Genoa, De Rossi: “L’esonero a Roma? Ecco cosa è successo”.

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De Rossi, Genoa

L’allenatore del Genoa ha parlato a DAZN dei retroscena del suo esonero con la Roma, che ritroverà da avversario lunedì prossimo all’Olimpico.

Lunedì sera alle 20:45 la Roma e il Genoa si affronteranno nel match che chiuderà diciassettesima giornata di Serie A. Sarà una gara a dir poco speciale per Daniele De Rossi, tecnico dei genoani, che per la prima volta si ritroverà da avversario la squadra di cui è tifoso e di cui è stato giocatore ed allenatore.

Proprio del suo ritorno, e non solo, De Rossi ha parlato in una lunga intervista a DAZN con Massimo Ambrosini.

“Il mio arrivo al Genoa? Non ho rifiutato altre squadre”

“Forse ho rifiutato la categoria, quindi gli altri hanno rifiutato me. Nelle mie prime due esperienze da allenatore ho avuto dei problemi. Alla Spal con un dirigente (Lupi) abbiamo chiarito, mentre a Roma ho avuto problemi con l’AD. Non voglio che però passi come l’allenatore che abbia problemi con i dirigenti. Non sono una m…., non tradisco i giocatori e non faccio promesse che non posso mantenere.”

“Alla Roma ho avuto problemi con l’AD”

“Alla Spal in conferenza dissi di quanto non fossi soddisfatto del mercato e Tacopina, che era il presidente, mi disse: “chi ti ha detto che puoi dire la verità?“. Da quel momento ho capito tante cose. La Roma una ferita aperta? A vederla lì un po’ mi dispiace, hanno avuto l’exploit che avevo predetto. Il primo anno si costruisce, il secondo si cresce, il terzo si lotta per lo scudetto. Non eravamo proprio pazzi. I presidenti pendevano dalle mie labbra, hanno iniziato a chiedermi le cose prima di darmi la conferma per altri tre anni. Poi le cose si sono incrinate, ma io e il mio staff non meritavamo questo trattamento. Il mio esonero più doloroso di quello alla SPAL? No, non credo. A Ferrara c’era una palestra che era molto più brutta di quella di Trigoria, ma al mio addio piangevano tutti. Ti rimane quel senso di incompiutezza.”

Genoa

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Tornare alla Roma? Non penso ci sia mai stata realmente una possibilità”

“Hanno fatto una scelta talmente evidente , ma non credo che sarebbe stato il passo giusto per me: per la squadra e per i giocatori ovviamente sarei tornato. Ho avuto dei problemi con l’a.d., ma niente di clamoroso. Oramai è acqua passata.”

“Spalletti un genio, Conte non lascia niente al caso”

“Luciano è un genio. Quando faceva le riunioni tecniche me le mangiavo, mi piaceva capire ogni cosa, forse anche perché mio padre faceva lo stesso mestiere. Conte? E’ meglio saper fare una cosa mediocre tutti e 11 piuttosto che una cosa geniale in 4. Luis Enrique? Gli chiesi di poter assistere ai suoi allenamenti e lui mi disse che aveva cambiato tutto rispetto a quando allenava la Roma. La cosa più illuminante di Luis Enrique è stato il suo approccio umano, mi ha cambiato profondamente. Guardiola e De Zerbi? Una volta andai a cena con loro e scrivevano sui dei fogli: sembravano Leonardo e Michelangelo. Andai anche da Maresca e Iraola al Bornemouth, anche per il rapporto che c’è con Tiago Pinto.”

“Ecco come ho deciso di smettere di giocare”

“E’ tutto molto affascinante a Genova. Giocare tutta la vita alla Roma? Sì, ma ero curioso di fare anche altre esperienze. Non avrei odiato smettere quanto avrei odiato trascinarmi in campo. Quando la dirigenza mi comunicò la scelta ero pronto, ma ero anche curioso di togliere questo elefante dal centro della stanza. Per questo chiedi a Guido Fienga di dirmi le cose, perché io volevo uscirne con eleganza. Avevo vissuto l’addio di Totti e non volevo starci così male, quindi ho provato a prepararmi.”

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