Serie A
Bologna, il tocco del creativo
La vittoria del Bologna sulla Sampdoria passa per una buona prova corale ma anche per la capacità di Thiago Motta di reinventare la formazione.
Bologna, Thiago l’imprevedibile
Quali sono le stimmate di un buon tecnico? Capacità di fare spogliatoio e di schierare la formazione ottimale portando a casa risultati.
Si, ma se la formazione non è proprio quella che avevi in testa di mettere in campo causa defezioni che succede? Allora entra in campo un’altra carta. Si può chiamare creatività o inventiva.
Sia come sia, Thiago Motta, tecnico del Bologna, nel concepire lo schieramento antiSampdoria, ha dimostrato di averne da vendere.
Bologna, le parole di TuttoBolognaWeb
“Durante la settimana – riferisce TuttoBolognaweb nell’articolare il concetto – il tecnico italo-brasiliano prepara la partita provando schemi sui calci piazzati.
A ogni calcio di punizione o calcio d’angolo a proprio favore si ha sempre la sensazione che possa sempre accadere qualcosa”. L’aggettivo più appropriato della gestione Motta è l’imprevedibilità“.
Che, per inciso, del gioco del calcio è un’amorevole ancella grazie alla quale non si ripete mai uguale a se stesso.
Privo di Arnautovic, Soumaoro, Zirkzee, Sansone e Medel, e con Barrow non proprio con il suo vestito più scintillante, il Thiago dei miracoli ha dato il meglio di sé stesso.
“Ha fatto di necessità virtù – prosegue TuttoBolognaweb – mantenendo una media invidiabile”. Una media, quindi si ragiona sul lungo periodo.
Perché Motta, quest’estro nel reinventare la formazione, non lo ha sentito scorrere nelle vene dal capitolo Sampdoria. E venticinque punti messi in cassaforte nelle ultime 13 partite dai rossoblù ne sono la cartina di tornasole.
Che sarebbe successo, si domanda quindi TBW, se l’acceleratore fosse stato tenuto schiacciato ab origine, ovvero dalla prima pagina del libero del campionato invece di riempire la credenza con soli sette punti nelle prime dieci partite?
In proiezione, rimanesse l’attuale media punti, “si chiuderebbe a sessanta punti – prosegue TBW – un bottino che garantirebbe la settima posizione“.
Bologna, un obiettivo possibile
Ma, se sognare non è vietato, mettere un po’ di colla sotto i piedi della realtà per tenerceli ben adesi è comunque cosa buona e giusta. “Sarebbe già bello – si legge nel prosieguo – superare il record di punti in serie A con 53“.
Questo un desiderio in proiezione futura. Nel contingente, invece, TBW sottolinea come sarà determinante poter contare di nuovo quanto prima sull’apporto dell’infortunato Posch.
Insomma, all’ombra delle due torri regna piena fiducia. Soriano l’altruista e l’emotivo è tornato a profanare le porte avversarie con dedica a Sinisa Mihajlovic annessa, Orsolini è una granitica certezza.
E il conducator Thiago ha dimostrato di avere mille soluzioni nel suo cilindro. Domenica 29 febbraio, al Dall’Ara, arriva l’Inter. E i felsinei pensano positivo perchè son vivi.
Serie A
Juventus, Douglas Luiz non vuole andare via
Dopo un inizio di stagione sotto le aspettative, dei rumors riportavano che Douglas Luiz potesse lasciare la Juventus già a gennaio. Voci smentite sul nascere.
Acquistato in estate dall’Aston Villa per circa 28 milioni più i cartellini di Iling Junior e Barrenechea, Douglas Luiz sarebbe dovuto essere il colpo grosso per il centrocampo della Juventus. Tuttavia le difficoltà nell’adattarsi a un nuovo calcio e qualche infortunio ne hanno pregiudicato il rendimento.
Juventus, Douglas Luiz resta per dare una svolta alla stagione
Le voci di un’ipotetica partenza già a gennaio sono state smentite da Fabrizio Romano, che sul suo account X ha riportato che Douglas Luiz non ha intenzione di lasciare la Juventus nella finestra di mercato invernale. Il brasiliano è concentrato sul ritorno in campo dall’infortunio e vuole conquistare la fiducia del club dopo essere arrivato in estate dall’Aston Villa.
L’ultima apparizione in campo del centrocampista 26enne è datata 19 ottobre, nella vittoria dei bianconeri per 1-0 in casa contro la Lazio. Poi un affaticamento muscolare lo ha costretto a fermarsi e tutt’ora è incerta la data del suo rientro.
Serie A
Fiorentina, le ultimissime su Bove: si sta riprendendo
Fiorentina, filtrano notizie positive su Edoardo Bove, il centrocampista che ieri sera si è accasciato in campo durante la partita contro l’Inter: le novità.
Arrivano buone notizie dall’ospedale di Careggi, dove ieri sera è stato ricoverato in terapia intensiva Edoardo Bove: il giocatore in forza alla Fiorentina è sveglio e appare lucido, tanto da essere in condizione di rispondere a qualche domanda.
La notte è passata senza incidenti e il giovane sarebbe stato estubato. Ieri sera l’equipe medica ha eseguito accertamenti e ha escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio-respiratorio.
Fiorentina, cos’è successo?
Ieri sera, nel corso della partita di Serie A Fiorentina-Inter, al 16′ minuto Bove si era piegato per allacciarsi gli scarpini e ha avuto un malore, che l’ha portato ad accasciarsi in campo.
Uno striscione dedicato al centrocampista di proprietà della Roma è stato esposto in occasione della partita Juventus-Lecce.
Serie A
La storia della Juventus: il romanzo bianconero
“La storia della Juventus: il romanzo bianconero”, di Fabiana Della Valle edito da Diarkos, riassume l’epopea bianconera: dalle origini sino ai giorni nostri.
Mai chiedere l’età a una signora, ma in questo caso si può fare un’eccezione. La Juventus, la Signora più famosa del mondo del pallone, di anni ne ha centoventisette e li porta orgogliosamente bene.
La storia della Juventus: il racconto bianconero
«Fabiana Della Valle, nelle vesti della Vecchia Signora, ci regala un
altro capitolo dell’epopea bianconera, partendo dalle origini e
raggiungendo i giorni nostri. Quelli che, nel 1897, erano ancora di là
da venire, ma che ci hanno fatto vivere momenti memorabili, gioie e
tristezze condivise, arrivi e partenze, vittorie – moltissime – e
qualche sconfitta, trionfi e difficoltà, da cui ci si è sempre e
comunque rialzati; per la Juve, con orgoglio, passione, affetto e
gratitudine, fino alla fine».
Dalla Prefazione di Evelina Christillin
Mai chiedere l’età a una signora, ma in questo caso si può fare
un’eccezione. La Juventus, la Signora più famosa del mondo del
calcio, i suoi li porta orgogliosamente bene. Ben oltre un secolo
colorato di gioie e dolori, di trionfi, cadute e risalite, dal primo
novembre 1897, quando un gruppo di studenti le diede vita su una
panchina torinese di corso Re Umberto, fino all’ultimo trofeo, la
Coppa Italia sollevata nel maggio 2024 con Massimiliano Allegri in
panchina. Una storia che s’intreccia indissolubilmente con quella del
nostro Paese e con i destini della famiglia Agnelli, proprietaria
bianconera dal 1923. Negli anni la Juve ha fatto collezione di titoli e
di campioni: Sivori, Zidane, Platini, Baggio, Del Piero e Cristiano
Ronaldo, giocatori che hanno lasciato il segno in campo e nei cuori dei
tifosi. Dal ciclo vincente degli anni Trenta ai nove titoli italiani
consecutivi degli anni Dieci del Duemila sono passati ottant’anni, ma
c’è un filo conduttore che lega tutte le epoche bianconere: il Dna
del conquistatore. _Fino alla fine_, recita il motto del casato
torinese, perché «vincere non è importante, è l’unica cosa che
conta», come diceva Giampiero Boniperti. Ecco perché la Signora non si
vergogna dell’età anagrafica, anzi ne va molto fiera. E adora
raccontare la storia della sua vita senza tralasciare niente, neppure
quelle cocenti ferite così difficili da rimarginare.
FABIANA DELLA VALLE (Roma, 1973) lavora alla «Gazzetta dello Sport»
dal 2002, dove è entrata vincendo una borsa di studio grazie a un
articolo su Zidane e il suo addio alla Juventus. Ha vinto il premio Coni
Ussi 2023 per la sezione stampa scritta (prima donna del giornale rosa a
vincerlo) e dal 2014 scrive di Juventus, seguendola dal vivo quasi in
ogni parte del mondo, dall’Allianz Stadium alle tournée estive, fino
alle due finali di Champions League giocate nel 2015 e 2017.
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