Serie A
Bologna, Italiano: “Dallinga domani sarà della partita, ha avuto una settimana in più per prepararsi”

Bologna-Italiano. Le parole del tecnico rossoblu in vista del match contro il Venezia in programma domani alle 15:00. Ecco le sue parole:
Queste le parole di Vincenzo Italiano in vista del match che vedrà impegnato il suo Bologna in trasferta contro il Venezia nel match in programma domani alle 15:00. Ecco le conferenza stampa:
Ci siamo lasciati con la perfezione della vittoria contro la Lazio, il Venezia però sarà un’altra storia, come ritrovare un Bologna perfetto dopo una sosta?
“Partita difficile, come tutte in Serie A toste, vedendo gli ultimi risultati del Venezia dovremo andare a fare una grande partita. Ognuno ha fame per il proprio obiettivo e tutti metteranno in campo i propri valori, ognuno per il proprio obiettivo. Dovremo prepararci bene dal punto di vista mentale e controbattere colpo su colpo. Mi dispiace che durante la sosta non abbiamo avuto tutti, sono arrivati oggi i sudamericani, ma è normale tutti hanno queste difficoltà e dobbiamo affrontarle”.
Castro e Lykogiannis come stanno gli infortunati?
“Castro ha preso questa botta al piede, era squalificato non sarà con noi, deve smaltire questa contusione ma nulla di particolare, Lykogiannis ha preso una botta alla caviglia non sarà a disposizione, Lollo de Silvestri ha ancora un po’ di febbre, loro 3 non ci saranno”.
Le condizioni di Dallinga ?
“Domani sarà della partita, ha avuto una settimana in più per prepararsi, può darci una mano e avrà la possibilità di giocarsi le sue chance”.
Questa è la squadra di Italiano… trasmetti velocemente, ha incominciato a dire che questo è il suo Bologna, siamo una cosa sola…
“Se vuoi sapere un momento in particolare… quella partita con il Dortmund, l’abbiamo ribaltata è venuto fuori il carattere della squadra, con quella vittoria abbiamo cavalcato l’onda e l’entusiasmo che c’è in città, da lì secondo me si è innalzata tantissimo la consapevolezza e sta durando. Quello è stato un episodio che ci ha permesso di vincere, da lì è venuto fuori quella marcia in più che stiamo facendo vedere anche adesso”.
Alternativa a Dallinga nel caso?
“Jenso Odgaard potrebbe essere lui, ma Thijs Dallinga è tanto che non gioca, mi auguro di vederlo motivato e pronto, ha tanta voglia di dimostrare”.
Ieri intervista Saputo, ha detto che i bolognesi lo hanno lasciato lavorare, la sente anche lei questa pazienza? Orsolini ha detto che lei è il miglior allenatore della Serie A
“Sono arrivato in un gruppo nuovo, con questa difficoltà iniziale, riconoscendo qualche cambiamento, i cambiamenti sono sempre un po’ traumatici ma dopo qualche pareggio di troppo abbiamo trovato la strada giusta, poi non abbiamo avuto più momenti lunghi in cui la squadra non rendeva e questo ci ha permesso di riuscire ad arrivare dove siamo adesso, ma abbiamo ancora 2 mesi con un calendario ultra complicato. Orsolini? quelle parole spero siano arrivate dal cuore, dal suo amore per quello che stiamo facendo, ha detto che sono stato coraggioso ma anche lui ha fatto bene e sta continuando come il lavoro dello scorso anno. L’ho ringraziato”.
Dominguez e Pedrola come li ha visti?
“Benji sta bene è felice, sono contento per lui, questa sua convocazione gli darà tantissimo. Pedrola arrivava con una condizione non al massimo, si è fatto male, ora è due settimane che sta spingendo, ha una dote nell’uno contro uno, troveremo un po’ di spazio per lui”.
La musica in spogliatoio, ha cambiato idea. Quanto ha imparato dai suoi giocatori?
“I tuoi calciatori in primis ti lanciano informazioni, ti danno spunti per dare e togliere qualcosina, poi ci sono anche gli avversari che ti permettono di modificare. Questo episodio della musica… loro sono abituati, io non lo ero, abbiamo trovato la quadra e capisco cosa intendono, ognuno trova la sua energia attraverso l’unire quel suono. Ora mi sono accodato, se non trovo la musica l’accendo io”.
Castro si era tolto la maglia anche per togliersi la diffida?
“Non è una questione importantissima, sapevamo che poteva capitare che potesse spendere un fallo, ha fatto gol non ci ha pensato.. poi ha questa caviglia che non sarebbe comunque stato con noi a Venezia. Santi ha 20 anni, ne deve capire di cose, anche i prossimi anni eviterà questo genere di contusioni al piede”.
Esonero di Thiago?
“Mi dispiace perché è un collega, sempre sgradevole mollare un lavoro che è iniziato, sono aspetti che sappiamo tutti, ci saranno altri momenti in cui si può dimostrare il valore come ha fatto qui a Bologna”.

LORENZO DE SILVESTRI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Gudmundsson su Kean: “Moise ha un gran futuro davanti”

Intervistato dai canali ufficiali della Serie A, Albert Gudmundsson, ha parlato della sua Fiorentina e del rapporto con Moise Kean.
Il classe 97′ islandese -passato alla Fiorentina dal Genoa per 28,5 milioni di euro bonus compresi- si è lasciato andare in un’intervista ai canali ufficiali della Lega.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole di Gudmundsson
“Sono un giocatore che in campo vuole divertirsi, fare qualcosa di speciale. Credo che in campo sia fondamentale fare la differenza. I gol e gli assist sono la cosa più importante nel calcio. Mi piace lanciarmi negli spazi, ricevere la palla tra le linee, creare caos e mettere in difficoltà la difesa”, ha sottolineato l’islandese nell’intervista datata due giorni fa.
Di Palladino ha detto che: “Ha avuto una grande influenza sulla mia scelta di venire alla Fiorentina. Sapevo che aveva fatto un ottimo lavoro con il Monza l’anno scorso, era molto motivato e aveva tanta voglia di portarmi qui. Questo mi ha fatto sentire cercato. Ho un ottimo rapporto con lui, è un tipo tranquillo ma dentro ha quel fuoco che serve per vincere ogni partita. E’ un grande lavoratore, lo vedo arrivare primo al Viola Park e andare via per ultimo. Non sono neanche tanto sicuro che dorma… (ride, ndr). Sono molto felice di avere lui come allenatore”.
E con Kean?: “Moise è un gran giocatore, ha tanto potenziale nonostante abbia già giocato ad altissimi livelli. Penso che abbia un gran futuro davanti e spero che possa tirare fuori tutto il suo talento”.
Sta di fatto che, adesso, con la triade Gudmundsson-Kean-Palladino la Viola sogna.
Serie A
Genoa, un solo tiro in 90 minuti

Il Genoa si conferma insuperabile nel rilanciare avversarie in crisi. I tifosi scrivono che la banda di Vieira avrebbe meritato ben altro, ricordando che nel calcio contano i risultati.
Arriva al 25′ il caos: l’intervento indebito di Igor Tudor, Vasquez perde lo scontro fisico con Vlahovic e la palla viaggia verso Yildiz battuto da una diagonale.

ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, progressi lenti
Il Genoa, considerata l’ultima stagione, procede in modo lento. Compassato Onana e indebolito a sinistra dalla coppia Maturo-Miretti, difficilmente avrebbe raddrizzato il match. L’intervello è servito a poco per il Genoa, stando alle ultime osservazioni, appena la palla supera di quindici metri la linea di metà campo, la squadra è come se iniziasse a scalare una montagna. I minuti passano con De Gregorio spettatore, dopo due terzi di match nel finale deve superarsi per dire di no a Locatelli e Vlahovic.
Serie A
La Fiorentina sogna con gli errori della Juventus

La Fiorentina vince e convince contro l’Atalanta e sogna la Champions. A decidere il match un gol di Kean, ma anche una prestazione totale di Fagioli.
La Fiorentina continua a correre e lo fa con personalità, qualità e consapevolezza. Contro l’Atalanta è arrivata una vittoria pesante non solo per la classifica, ma anche per quello che racconta il campo: i viola hanno dominato il gioco e dimostrato di avere tutto per lottare fino alla fine per un posto in Champions League.
A decidere il match è stato ancora una volta il solito Moise Kean, protagonista di una stagione straordinaria. Il centravanti, rinato sotto la guida di Palladino, ha siglato il gol vittoria e trascinato i compagni con una prestazione da leader vero. Ma se Kean ha timbrato il cartellino, c’è un altro nome che ha brillato anche senza segnare: Nicolò Fagioli.
Fagioli, cuore e cervello del centrocampo della Fiorentina
Arrivato a gennaio dalla Juventus, Fagioli si è preso la Fiorentina in appena due mesi. Quella contro l’Atalanta è stata l’ennesima prova da incorniciare, fatta di geometrie, intelligenza tattica e grande presenza in mezzo al campo. Palladino lo ha messo subito al centro del progetto e lui ha risposto da campione, diventando un punto fermo in una squadra che adesso sogna in grande. Il suo impatto è stato così importante da rendere inevitabile il confronto con ciò che sta accadendo in casa bianconera.

CRISTIANO GIUNTOLI PREOCCUPATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Kean e Fagioli, che rimpianti per la Juventus
Kean e Fagioli rappresentano oggi due rimpianti evidenti per la Juventus. Il primo è stato tra i primi a essere escluso dal nuovo progetto tecnico di Giuntoli e Thiago Motta, mentre il secondo, dopo essere stato messo ai margini, è stato praticamente costretto all’addio a gennaio.
Entrambi hanno trovato nuova vita a Firenze, e il paradosso è che ora si stanno giocando proprio con i bianconeri un posto in Champions. Con otto partite ancora da disputare, il traguardo è difficile ma non impossibile. Sarebbe clamoroso se a centrarlo fosse proprio la Fiorentina, trascinata dagli “scarti” di una Juventus che oggi non può fare altro che guardare e mangiarsi le mani.
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