Serie A
Bologna-Juventus, l’impresa: parla Montero
Bologna-Juventus, la partita di ieri sera ha regalato grandissime emozioni ai tifosi di entrambe le squadre. E una rimonta clamorosa da parte dei bianconeri.
Il match di Serie A Bologna-Juventus di ieri sera è una di quelle partite che è tassativo definire avvincenti.
Dopo un sonoro vantaggio di tre reti, realizzato dai felsinei fino al 53esimo minuto anche grazie a un Calafiori in stato di grazia, la Juventus è riuscita a compiere una clamorosa rimonta nell’arco di una mezz’ora.
Un’impresa che dimostra la grinta, l’orgoglio e la motivazione che muovono questa squadra. La partita era di quelle fondamentali, resa ancora più speciale dalla presenza, dall’altro lato della palizzata, del futuro allenatore in pectore della Juventus: Thiago Motta.
Ad allenare i bianconeri in quest’occasione è stato Paolo Montero, al suo debutto sulla panchina bianconera. Un esordio in salita, con il primo gol subito appena al secondo minuto di gioco. Eppure Montero, come ha poi dichiarato ai microfoni delle emittenti, non si è perso d’animo.
Bologna-Juventus, le parole di Montero
Queste le parole dell’allenatore bianconero a DAZN nel post partita di Bologna-Juventus: “Secondo me è giusto il pareggio e Ambrosini che ha vinto tutto lo deve sapere che dopo una vittoria importante come quella di mercoledì mentalmente un po’ si cala.
E fai fatica se il calo arriva contro una delle migliori squadre del momento come il Bologna. Poi è uscito l’orgoglio dei ragazzi, che hanno dimostrato l’attaccamento a questa maglietta”.
Sul suo debutto sulla panchina della Juventus: “Avevo un’agitazione speciale, non so come descriverla. Mi hanno dato una gioia incredibile. Mi hanno dato un’accoglienza incredibile. Ho trovato una squadra con un buon spirito. Il riflesso sono stati gli ultimi 20 minuti.
Sai benissimo che non sei dentro è difficile dare un’opinione. Io l’ho vista bene. Quando giocavo ero dentro a certe dinamiche potevo parlare. Io li ho visti molto bene ma ognuno reagisce in modo diverso”.
Si è parlato anche del suo abbraccio, secondo alcuni rivelatore, a Thiago Motta. Lui lo spiega così: “Gli ho fatto i complimenti per l’anno che ha fatto. Noi abbiamo vissuto insieme per 45 giorni a Coverciano, l’ho conosciuto lì. E’ un grande uomo e si merita questo”.
Le parole di Locatelli
Ai microfoni di DAZN ha parlato anche il giocatore bianconero Manuel Locatelli. Che non ha nascosto la sua frustrazione per il primo tempo: “Credo che sia meglio parlare del secondo tempo, perché se parliamo del primo … Bisogna essere equilibrati e oggettivi.
Abbiamo fatto un primo tempo inaccettabile, poi è vero che una finale ti porta via energie e quello che vuoi, ma non possiamo giocare così. Alla fine della fiera non è un caso se hai pareggiato la partita, ci abbiamo creduto ed è stato importante. Credo che questa stagione debba finire perché è stata difficile per tutti, ma alla fine parlano i fatti: abbiamo vinto la Coppa Italia e ci siamo qualificati in Champions.
Vincere un trofeo è stato quasi una liberazione dopo tre anni in cui non l’abbiamo fatto, poi tutti abbiamo vissuto quello che c’è stato, ma sono scelte della società. Noi ragazzi dobbiamo ringraziare l’allenatore perché ci ha dato tanto, ma ci siamo concentrati più sulla vittoria perché bisogna anche godersi i momenti felici.
Le voci sul futuro dell’allenatore ci hanno condizionato? Se andiamo dietro a tutto quello che dicono non viviamo più. Noi dobbiamo fare gruppo perché la Juve o la ami o la odi, gli altri la odiano, noi juventini la amiamo. Alla fine abbiamo sbagliato dopo l’Inter. Bisogna giocare meglio, provare a tenere la palla perché nelle mie caratteristiche sia importante. Non è una colpa o una critica a nessuno, ma un dato di fatto.
Analizzando le partite della stagione abbiamo sbagliato tanto tecnicamente e quando la palla ce l’hanno gli altri ti arrabbi con i compagni. Poi in questi grandi squadre serve il risultato. Al Bologna e a Thiago Motta bisogna fare i complimenti, voglio ricordare anche Mihajlovic perché ha messo le basi”.
Le parole di Yildiz
Non è mancato all’appello, ovviamente, Kenan Yildiz, il giovane uomo che ha reso possibile il pareggio con l’ultimo gol della partita, realizzato all’84esimo.
Ecco il suo punto di vista, raccontato sempre ai microfoni di DAZN: “Non è importante quale gol sia stato il più bello tra Frosinone e Bologna, sono due gol bellissimi. Però questo gol è per la squadra perché non abbiamo molltato ed era importante non perdere questa partita. La stagione è stato lunga, per me la prima, ma sono felice di quello che ho dato.
Per me la Juve signifca tutto, mi ha dato tanto e la ringrazierò per sempre. Io posso solo dire che darò sempre il massimo per questa maglia e non mi risparmierò mai. Il numero 10? Importante, ma non ci sto pensando ora. Perà ci tengo a ringraziare la mia famiglia per tutto quello che fa per me”.
Serie A
Black-out Torino: serve dare di più
Il Torino perde l’ennesimo derby contro la Juventus della gestione Cairo: sono 24 sconfitte in 31 derby, con una sola vittoria, che risale a dieci anni va.
Il buio è calato sul Torino di Vanoli, che dopo una partenza sprint si è clamorosamente inceppato: sono sei le sconfitte nelle ultime sette gare dei granata.
I tifosi si aspettavano una scossa d’orgoglio contro la rivale stracittadina che non è arrivata.
Un gioco che si fa ogni giornata più sterile, alla cui fonte c’è sicuramente l’infortunio grave di Zapata e quello rececnte di Adams: una difficoltà sempre più grave non solo a trovare la rete, nelle ultime tre gare il tabellino segna “zero”, ma anche a creare opportunità favorevoli.
A confermare queste difficoltà anche le parole di Vanoli nel dopo gara raccolte da TMW: “A me la squadra è piaciuta molto, in questo momento il peso offensivo ci manca un po’ dobbiamo essere più bravi, cercare qualche cosa in più, la Juve nell’individuale aveva qualcosa in più ma secondo me abbiamo interpretato molto bene la partita.
Il risultato iniziale non ha illuso, siamo sempre rimasti con i piedi per terra. Sono cambiate delle dinamiche, ora dobbiamo abbassare la testa e pensare a fare i punti che ci servono per la salvezza, perché dal rientro dalle nazionali inizierà il nostro vero campionato. Speriamo in queste due settimane di recuperare qualche giocatore, come Adams.
Questi momenti dobbiamo superarli e alzare la testa, non bisogna mai abbassarla. Ho sempre detto ai ragazzi di guardare dentro, di guardare avanti e lottare, continuando a lavorare. Stiamo vivendo un momento non facile, poi dopo Zapata avere fuori anche Adams trovare pericolosità davanti non è facile“.
Serie A
Monza-Lazio, le ultimissime: Pessina dal 1″, panchina per Castellanos.
Gli ultimi aggiornamenti dallo U-Power Stadium sulla sfida tra Monza e Lazio, in programma alle 18:00 e valida per il dodicesimo turno di Serie A.
Alle 18:00 di quest’oggi Monza e Lazio si affronteranno nel match valido per la dodicesima giornata di Serie A. Una gara importante per entrambe le compagini e che promette spettacolo. Quali sono le ultime sui brianzoli ed i biancocelesti a poche ore dall’inizio del match?
Qui Monza
Alessandro Nesta è pronto alla sfida contro il suo passato e contro il suo cuore biancoceleste. Davanti a Turati agiranno Izzo, Pablo Marì e Carboni. A centrocampo dovrebbe ritornare dal primo minuto Matteo Pessina. In avanti confermati Madini e Mota alle spalle di Djuric.
Qui Lazio
La squadra di Marco Baroni non vuole porsi limiti, e cerca la vittoria che potrebbe portarli momentaneamente al quarto posto in classifica (Fiorentina permettendo). Davanti a Provedel pronti Gila e Romagnoli, con Marusic e Tavares sulle fasce. A centrocampo Vecino. In avanti turno di riposo per Castellanos: al suo posto Dia con Pedro e Zaccagni.
Monza-Lazio: i possibili schieramenti
Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Brindelli, Bondo, Pessina, Kyriakopoulos; Maldini, Mota; Djuric. All.: Nesta
Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella, Vecino; Pedro, Dia, Zaccagni. All.: Baroni
Serie A
Fiorentina-Hellas Verona, le ultimissime dal Franchi: dubbio Bove-Mandragora I Zanetti senza Livramento
Oltre a Roma-Bologna, alle 15 scenderanno in campo anche Fiorentina ed Hellas Verona per la dodicesima giornata di serie A. Andiamo a vedere, qui di seguito, le ultime sulla partita dello stadio Franchi.
La Fiorentina vuole chiudere con una vittoria prima della sosta e chiede sostegno al pubblico di casa per la sfida contro l’Hellas Verona. I viola, dopo l’inciampo europeo in terra cipriota, puntano ad allungare la serie positiva in campionato.
Al Franchi, per sfidare la squadra di Palladino, arriva un avversario che ha ritrovato il sorriso dopo il 3-2 al cardiopalma inferto alla Roma dell’ex Ivan Juric.
Per questo, il match si annuncia avvincente e combattuto, ricco di spunti tattici e non solo.
Qui Fiorentina
Palladino vuole tornare al terzo posto, scippato momentaneamente dalla Juventus, e per questo non può fallire l’occasione.
Un dubbio di formazione per l’ex allenatore del Monza, che pensa a Sottil dal 1′ con Beltran e Colpani sulla trequarti. Attenzione, tuttavia, a Bove, che potrebbe sparigliare le carte e prendersi una maglia da titolare a discapito proprio del figlio d’arte. In mediana sono in salita le chance di Mandragora.
Kean torna titolare, così come il duo Comuzzo–Ranieri al centro della difesa e De Gea in porta.
Qui Hellas Verona
Zanetti è costretto alla defezione forzata di Livramento, appiedato dal giudice sportivo dopo l’espulsione guadagnata nel finale contro la Roma.
Lazovic e Suslov sono favoriti dietro al confermato Tengstedt in attacco, mentre Kastanos e Harroui sono in ballottaggio per la restante terza maglia.
Belahyane più di Serdar in mediana assieme a Duda.
Probabili formazioni
Fiorentina (4-2-3-1): De Gea; Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Bove, Adli; Colpani, Beltran, Sottil; Kean. Allenatore: Raffaele Palladino
Hellas Verona (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Magnani, Coppola, Bradaric; Duda, Belahyane; Suslov, Kastanos, Lazovic; Tengstedt. Allenatore: Paolo Zanetti
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