Serie A
Bologna, parla il doppio ex Nervo
Il giocatore è stato il capitano del Bologna ed ha giocato una stagione con il Monza.
Carlo Nervo racconta i suoi trascorsi con entrambe le squadre
A Monza è stato un anno, a Bologna tredici. E della seconda ha avuto anche i gradi di capitano. Le conosce quindi bene entrambe. E le segue con partecipazione. In una lunga intervista rilasciata a “Monza News”, Carlo Nervo svela quindi le sue impressioni riguardo al match di domenica che vedrà opposte al “Dall’Ara” due squadre in piena salute. Quattro risultati utili di fila per i felsinei, addirittura otto per i brianzoli.
Entrambe le compagini hanno il diritto di pensare in grande
Nervo si apre il campo affermando che “la partita di domenica sarà fondamentale”. Tra un Bologna che sogna l’Europa e un Monza che sta macinando punti su punti per il suo obiettivo primario all’esordio in massima serie con un nome preciso: salvezza.
Ma Nervo pensa che, all’ombra dell’Arengario, con il pensiero si possa osare anche di più che desiderare di tenere i piedi saldi nella massima espressione del pianeta calcistico tricolore: “la sfida sarà fondamentale – spiega – per provare a raggiungere e infastidire le rivali per un posto in Europa”.
Anche perchè, dice, il Monza ha un’arma fondamentale per poter dilatare il pensiero a qualcosa di mirabolante: “l’entusiasmo che si sta creando intorno alla squadra di mister Palladino – dice – potrebbe essere un vantaggio di non poco conto per i lombardi”.
Il pronostico di un futuro in azzurro per Ciurria
La sua composita disamina estrae dal cilindro un nome: Patrick Ciurria. E , con esso, un consiglio al ct della nazionale Roberto Mancini. “sta facendo davvero un gran bene- afferma a “Monza News” – e visto che la nazionale non ha sfornato di certo top player negli ultimi anni, non vedrei male una sua convocazione nel prossimo futuro”.
Insomma, sull’ex Pordenone la divisa azzurra starebbe su misura quanto quella biancorossa.
Un’ampia galleria di ricordi su entrambi i versanti
Nervo chiude sfogliando l’album dei ricordi su entrambi i versanti: “ho fatto purtroppo solo un anno a Monza e mi legano a questa città ottimi ricordi, sfortunatamente non ho lasciato bei ricordi in quell’unica annata, probabilmente perchè non ero ancora maturo per certi ambienti e certi palcoscenici”.
Niente omaggi retorici, quindi, ma una sana schiettezza profumata di autocritica. Maggiore, anche per l’assai maggior tempo trascorso all’ombra delle due torri, il volume di cartoline che si è ritagliato dalla sua esperienza felsinea: “a Bologna sono stato tredici anni – conclude – ho vissuto in maniera meravigliosa e ho avuto una crescita costante sul piano umano e professionale, ci torno spesso volentieri”.
La domanda sulla squadra per cui tiferà domenica non è spuntata dalla penna. Forse non lo direbbe mai neppure sotto tortura. Ma le sue disamine sui social le corrobora spesso con la scritta “forza BFC”.
Serie A
Empoli-Bologna, le formazioni ufficiali
Empoli-Bologna, Saturday Night della 22esima giornata di Serie A, vede i toscani di D’Aversa ospitare i felsinei di Italiano.
Crisi improvvisa per l’Empoli. Probabilmente la squadra di D’Aversa, ebbra di un inizio di campionato al di sopra di ogni più rosea aspettativa, ha dato per scontata la salvezza troppo presto. Però là dietro hanno iniziato a correre e la presenza di tante squadre invischiate, unite ad una classifica incredibilmente corta, lanciano un monito a tutte quelle nel loro raggio d’azione: non si può mai abbassare la guardia.
Gli empolesi ospitano un Bologna che spruzza salute da tutti i pori. 7 posto in campionato, virtualmente in zona Europa se una squadra già qualificata alle coppe europee vince la Coppa Italia o se l’Italia dovesse confermare uno dei primi due posti nel Ranking UEFA, a 6 punti dal quarto posto della Lazio e con la gara interna con il Milan ancora da recuperare. E’ arrivata anche la prima vittoria in Champions, dopo 60 anni.
Empoli-Bologna, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
Empoli: (In Attesa)
Bologna: (In Attesa)
Serie A
Como, Fabregas polemico su Gasperini: “Si lamenta troppo dell’arbitro”
Al termine della partita con l’Atalanta, il tecnico del Como Cesc Fabregas ha criticato l’atteggiamento di Gian Piero Gasperini verso l’arbitro.
Il Como perde in rimonta 2-1 contro l’Atalanta nell’anticipo del sabato di Serie A. Al gol di Nico Paz nel primo tempo risponde la doppietta di Mateo Retegui nella ripresa. Con questo risultato i lariani restano a 22 punti col rischio di sorpasso o aggancio da parte delle altre squadre in zona salvezza, mentre la Dea sale a quota 46 e mette pressione all’Inter, impegnata domani a Lecce.
Como-Atalanta 1-2: Fabregas polemico in conferenza stampa
Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha parlato in conferenza stampa al termine della partita.
Ottimo primo tempo e ripresa sotto tono?
“Io ho visto una partita differente da voi giornalisti. Dipende da cosa guardare: penso all’infortunio di Moreno, a Perrone che ha giocato molto bene, io mi tengo il gioco, la competizione, la voglia di fare bene. Dobbiamo giocare come abbiamo fatto oggi, anche se poi è cambiato tutto. Ho visto che l’Atalanta ha fatto una fatica enorme, poi con la sua panchina forte è normale possano fare la differenza. Complimenti all’Atalanta che ha vinto“.
Tensione con Gasperini?
“Un po’, io non parlo mai all’arbitro, lui sì e ha urlato spesso. Credo serva più rispetto per noi, ma chi sono io per dire questo? Dell’arbitro non aggiungo altro: potevamo gestire meglio le cose ed alcune giocate. Niente da dire, loro vincono la partita con il giocatore più forte che hanno. Ma è stata una partita dura, venire qui da noi è sempre difficile“.
Sugli infortuni
“Ho fiducia in tutti i ragazzi, lavoriamo tanto per fare bene, la squadra cresce e fa tante cose bene. Abbiamo preparato bene la partita, mi dà forza come allenatore. Orgogliosi di loro e per quello che abbiamo fatto finora“.
Serie A
Como-Atalanta 1-2, Retegui griffa la rimonta: le pagelle orobiche
Como-Atalanta 1-2, la doppietta di Retegui rovescia il momentaneo vantaggio di Nico Paz e riporta il successo in casa nerazzurra. Le pagelle orobiche.
Carnesecchi 6,5: sempre sul pezzo, pronto a ribattere a ogni tentativo lariano. Poco può sulla grande conclusione di Nico Paz.
Scalvini 5,5: inceppato e impacciato, ha qualche difficoltà a destreggiarsi mostra molta insicurezza palla al piede. Prima dell’infortunio aveva abituato a ben altro (dal 55′ Ruggeri 6: il suo ingresso in campo porta maggior equilibrio).
Djimsiti 6: ha mostrato di meglio, ma la sufficienza c’è perché sa come non farsi prendere la panico quando gli avversari sono in pressione.
Kolasinac 5,5: prova un po’ incolore per l’ex Arsenal, che fatica a contenere l’avversario di turno.
Cuadrado 5,5: le polveri sono bagnate, le sue accelerazioni, spesso e volentieri, si smorzano sul più bello (dal 55′ Brescianini 7: come spesso e’ accaduto in questa stagione, il suo ingresso porta la svolta. Due assist e la gloria).
De Roon 5: rimane in campo un tempo e soffre il pressing dei mediano del Como, che lo aggirano con troppa facilità. Esce nell’intervallo per una botta (dal 45′ De Ketelaere 7: il suo ingresso spariglia le carte, porta fantasia in avanti e fa perdere certezze ai difensori avversari).
Ederson 6,5: lotta e imposta, corre e lascia il segno. Il brasiliano cresce alla distanza.
Zappacosta 5: decisamente insufficiente in entrambe le fasi (dal 45′ Bellanova 6: fornisce fosforo alla fascia).
Samardzic 5: fa molta fatica a salire in cattedra, resta spesso con il cerino in mano.
Lookman 6: nulla di eccezionale, ma i compagni lo cercano spesso perché sanno che, dalla parte sua, può sempre nascere qualcosa di interessante (dal 76′ Toloi 6: porta esperienza nel finale).
Retegui 7,5: insieme a Brescianini forma la premiata ditta della rimonta. Quindicesimo e sedicesimo gol del suo straordinario campionato. Sempre più capocannoniere.
Gian Piero Gasperini 6,5: l’infortunio di De Roon lo costringe a inserire De Ketelaere, che porta la svolta offensiva. Mette anche Brescianini, convinto che possa aiutare a ribaltarla, e infatti non sbaglia. La vince ancora con i cambi, e con l’essenziale zampino di Retegui.
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