Serie A
Bologna-Parma: Le pagelle della disfatta crociata.

Partita incommentabile e sorprendente: il Bologna asfalta un Parma non pervenuto, totalmente schiacciato e svogliato. Meriti ai rossoblú, ma anche tanti demeriti ai crociati, che hanno giocato la partita più importante dell’anno nella maniera più sbagliata e incomprensibile. Si salvano in pochi, tra questi c’è Sepe, che nonostante una mezza papera sul gol di Pulgar, compie dei veri e propri miracoli, che salvano il Parma da una umiliazione ancora più grande.
Le pagelle del Parma:
Sepe 7: tiene su la baracca con autentici miracoli, almeno 4. Sulla punizione di Pulgar é colpevole, ma d’altronde non si può chiedere di più ad un portiere che subisce un attacco totale e costante per 90;
Iacoponi 5,5: é in costante difficoltà a causa della velocità degli attaccanti Bolognesi. Fa quello che può, difendendo bene fino al 45′. Poi crolla insieme ai compagni;
Bruno Alves 4,5: si fa espellere ingenuamente, mettendo in difficoltà e pregiudicano la gara per i compagni. Di testa fa bene, sono tutte sue, ma l’espulsione condiziona la sua gara;
Bastoni 6: salva un gol e tutto sommato la sua gara è positiva. In costante pressione per 90 minuti, nonostante questo se la cava bene;
Dimarco 6: anche lui, come Bastoni, subisce il continuo attacco del Bologna, e le giocate dello scatenato Orsolini. Fa il possibile ed è l’unico che cerca di spingere un po’ anche in fase offensiva;
Gazzola 5,5: si vede poco, e il suo ruolo è tutto da capire. Spinge poco e anche in fase difensiva fa fatica, soprattutto nel primo tempo, dove probabilmente non aveva capito il ruolo assegnatogli. Si pesta i piedi con Iacoponi;
Rigoni 5: é impreciso e macchinoso. Sbaglia diversi passaggi ed è pressato continuamente dai centrocampisti del Bologna, che sono liberi di impostare a piacimento. Sta di fatto che a centrocampo non è solo, e questa gioca in suo sfavore;
Scozzarella 5: fa prendere il 4 gol, e durante la partita non si vede quasi mai. Cerca di fare da filtro fra centrocampo e difesa, ma con scarsi risultati;
Sprocati 5: pochi spunti e tanti errori. La partita del Parma non aiuta affatto;
Gervinho 5,5: fa l’assist per il gol di Inglese. Per il resto è completamente isolato all’attacco e obbligato a rincorrere gli avversari ;
Ceravolo 5: la solita partita di un attaccante costretto ad un gioco non suo. Gli arrivano solo palle alte dove non può nulla;
Inglese 7: entra e segna. Il Parma deve aggrapparsi a lui in queste ultime due partite;
Siligardi s/v
Sierralta s/v
Serie A
Roma, quale futuro per Paredes?

Leandro Paredes ora sembra essere sparito dai riflettori. Nelle ultime 5 gare la panchina sembra essere stata il suo palco: appena 74 accumulati.
Leandro Paredes, pupillo di Ranieri, sembra essere messo in disparte. Nell’ultimo mese è successo tre volte, perché? Il ruolo di riserva nelle ultime 5 partite sembra aver peggiorato la sua posizione attuale, ora il suo futuro è totalmente da riscrivere.

LEANDRO PAREDES PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma-Paredes: perché in disparte?
Le motivazioni non sono ancora chiare. Stando ai fatti, nelle ultime 5 partite Paredes ha giocato dal 1′ contro la Lazio, ed è stato sostituito dopo 45 minuti. Messo in diparte, nel frangente, la palla per Paredes è stata dimenticata. Da riserva ha guardato la partita contro il Verona, Lecce e Inter. Nelle ultime 17 partite, è stato titolare in 4.
Un futuro da scrivere
Ciò che è accaduto nelle ultime partite è un caso extremis, il futuro di Paredes è tutto da scrivere. Dopo il rinnovo del contratto risalente allo scorso marzo, ora la Roma ha stipulato col Boca un patto informale che permette all’argentino di tornare a Buenos Aires in caso di un’offerta da circa 3 milioni di euro. La squadra argentina è in fase di valutazione per l’acquisto di Paredes.
Serie A
Napoli, stadio Maradona: trattativa in dirittura d’arrivo

Proseguono i contatti fra il sindaco Manfredi ed il patron del Napoli, Aurelio De Laurentis, per il restyling dello stadio Diego Armando Maradona.
La ristrutturazione dello stadio partenopeo, almeno nei discorsi fra il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il proprietario del club azzurro Aurelio De Laurentiis, procede senza sosta. L’obiettivo è fissato: candidare l’impianto e la città partenopea come una delle cinque sedi italiane per EURO 2032.

LA FOMAZIONE DEL NAPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli: il punto sullo stadio
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, il primo cittadino napoletano ha ribadito come il dialogo fra le parti sia costante ormai da diverse settimane, soprattutto in merito alla riapertura del terzo anello.
«Lo studio è un grande lavoro: il 30 sarà finito e appena mi arriverà lo trasmetterò al Presidente De Laurentiis con il quale sono in contatto. Ne discuteremo insieme. Lo studio ha dato buoni risultati penso che i presupposti per riaprire il terzo anello non mancano ma ne discuteremo con De Laurentiis».
Poi Manfredi si è aperto parlando di Scudetto: «Per quello che mi riguarda e che posso fare ci sarà il bus scoperto in caso di scudetto».
Ma concentrandosi sullo studio, tutto fa presupporre che questo darà un nuovo impulso al progetto Maradona, come conferma indirettamente la conferma della presenza del sindaco a Radio Crc, emittente radiofonica ufficiale del Napoli, il prossimo 5 maggio per parlare appunto della questione stadio.
Riaprire il terzo anello porterebbe due risultati primari in vista di un restyling: poter fare gli eventuali lavori senza dover spostare il Napoli in un altro impianto per le sue partite casalinghe, con un vantaggio di non poco conto per il club a livello di botteghino. Dall’altra parte, lo stesso terzo anello non sarà più chiuso ma con la sua rifunzionalizzazione porterà la capienza del Maradona a circa 68mila posti. Capienza che si avvicinerebbe al progetto che aveva in testa De Laurentiis per il nuovo stadio.
Il terzo anello, quindi, fungerebbe come area per i tifosi durante i lavori. Per poi, in seguito, fungere come nuova fonte di ricavi per il club. Ma oltre alla riqualificazione della propria struttura, il Maradona ha bisogno di quelle funzionalità collaterali che lo renderebbe al passo con i tempi. L’obiettivo sarebbe quello di avere uno stadio moderno e che possa vivere sette giorni su sette.
I costi dell’investimento
Nonostante il progetto non sia stato ancora realizzato, le prime stime di spesa parlano di un investimento intorno ai 100 milioni di euro. Cifra che dovrebbe essere coperta dallo stesso De Laurentiis. E gli strumenti per accedere a quella cifra di certo non mancano. Si va dal credito agevolato alla detassazione grazie alla legge sugli stadi. Senza dimenticare altri strumenti per ammortizzare il finanziamento.
La stessa legge sugli stadi, poi, garantisce un altro aspetto molto importante per chi finanzia. Ovvero, una concessione fino a 99 anni dell’impianto che dà la facoltà di utilizzare gli spazi interni (come il parcheggio sotterraneo da 250 posti auto). Ma non solo. Ci sarebbe la possibilità di utilizzare quelli esterni di spazi, con la possibilità di costruire un centro commerciale. Tutti aspetti che andranno approfonditi nelle prossime settimane fra Comune e la società Napoli. La strada, sembrerebbe essere una nelle intenzioni di tutti: dare alla città un impianto ristrutturato e moderno che possa continuare a essere la casa del club azzurro.
Serie A
Napoli, accadde oggi: Dia posticipa la festa partenopea

Oggi, due anni fa, il Napoli ospitava la Salernitana per la 32a giornata della Serie A 2022/23. Una vittoria regalerebbe il terzo Scudetto ai partenopei.
La vittoria esterna in extremis contro la Juve, porta la banda Spalletti ad un passo dalla vittoria del terzo Tricolore. A 6 giornata dalla fine, gli azzurri sono a +17 sulla Lazio seconda.
La prossima giornata, il risultato di Inter-Lazio può essere decisivo, a poche ore dal Derby contro la Salernitana. La partita finisce 3-1 per l’Inter, e gli uomini di Spalletti possono portarsi a +20 e vincere matematicamente lo Scudetto con 6 turni d’anticipo.
Napoli-Salernitana, 30 aprile 2023

LA DELUSIONE DI VICTOR OSIMHEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Circa 60 mila tifosi al Maradona per portare la squadra verso uno Scudetto più che meritato. La Salernitana è ormai salva ma vuole comunque spostare la festa dei rivali.
La squadra di Spalletti fa la partita che dovrebbe fare, attaccando il più possibile: ma l’imprecisione e le parate di Ochoa su Osimhen tengono il risultato sullo 0-0. Servirà più cinismo nella ripresa per chiudere definitivamente la lotta Scudetto.
Nella ripresa, il padroni di casa continuano il dominio e riescono a trovare il gol con Olivera (62′) di testa su angolo di Raspadori. Un gol che significherebbe Tricolore e che fa impazzire di gioia il Maradona. Gli azzurri continuano a fare la partita e sfiorano il raddoppio, prima con Elmas, poi con Kvaratskhelia.
Quando la banda Spalletti sembra in controllo, arriva dal nulla il pareggio della Salernitana con Dia (84′). L’attaccante senegalese salta Osimhen con un tunnel, prima di metterla sotto l’incrocio del secondo palo. I padroni di casa provano a reagire, ma gli ospiti resistono nonostante le occasioni finali dei partenopei.
Scudetto dunque rimandato per gli azzurri, tra il rammarico di giocatori e tifosi, che però potranno festeggiare a Udine 4 giorni dopo.
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