Serie A
Bologna-Parma: le ultimissime
La penultima sfida della trentaseiesima giornata tra Bologna e Parma è una di quelle per i tifosi dai cuori forti: sulla via Emilia ci sono in palio punti pensantissimi in chiave salvezza. La vittoria dell’Empoli di ieri a Marassi contro la Samp ha accorciato in maniera pericolosa la classifica per molte squadre. Dai 40 punti di Cagliari e Fiorentina ai 35 dell’Empoli nessuno ne è fuori. Bologna e Parma sono in mezzo al guado, per cui ogni punto conquistato stasera al Dall’Ara sarà di importanza vitale. L’appuntamento è per le 19 al Dall’Ara, per chi vorrà seguire la gara in tv lo potrà fare su Sky, canali 202 e 251 del satellite e 473 del digitale terrestre. Inoltre sarà visibile in streaming per gli abbonati su Sky Go e Now Tv.
Qui Bologna
La partita contro il Milan è stata rovente con tanto nervosismo, e per Mihajlovic ha portato in cattiva dote tre assenze per squalifica: Sansone, Dijks e Poli. Tornano invece disponibili sia Mbaye che Soriano. Sulla fascia sinistra dentro Krejci, in difesa Lyanco ha smaltito l’infortunio e dovrebbe essere il titolare nel reparto centrale. In mediana Dzemaili farà coppia con Pulgar. Davanti Palacio decentrato a sinistra, con Destro a rete da ex contro il MIlan favorito per una maglia da titolare.
Qui Parma
D’Aversa non è da meno del collega felsineo e perde per squalifica Kucka e Barillà. Ritornano tra i convocati Inglese, Gagliolo e Grassi che partiranno dalla panchina. Nel 5-3-2 dei ducali dovrebbe trovar spazio da mezzala destra Luca Rigoni, mentre Stulac sostituirà Barillà, con Scozzarella in regia. Tutto confermato invece in difesa e attacco, dove sarà riproposto il tandem composto da Gervinho e Ceravolo, l’alternativa è Siligardi.
Probabili formazioni
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Mbaye, Danilo, Lyanco, Krejci; Pulgar, Dzemaili; Orsolini, Soriano, Palacio; Destro. Allenatore, Mihajlovic.
Parma (5-3-2): Sepe; Gazzola, Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni, Di Marco; L. Rigoni, Scozzarella, Stulac; Ceravolo, Gervinho. Allenatore, D’Aversa
Serie A
Milan, Conceicao già nella storia del Diavolo: il dato
Il nuovo tecnico del Milan, Sergio Conceicao, sembra aver già fatto dimenticare gli ultimi periodi della gestione Fonseca, alzando il primo trofeo del 2025.
La cura Conceicao sembra aver già fatto effetto. Nella finale di Supercoppa Italiana, giocata a Ryad, contro l’Inter, il nuovo Milan ha sfoderato, soprattutto nel secondo tempo, una prestazione degna di nota riuscendo a strappare, a tempo oramai scaduto, una rimonta improbabile con lo zampino finale di Abraham.
L’ex tecnico del Porto ha riportato una tranquillità che non si vedeva da inizio stagione, con il rapporto tra la rosa e Fonseca mai veramente sbocciato. Il padre dell’esterno della Juventus, oltre ad aver già conquistato il primo trofeo nella sua nuova esperienza è entrato a far parte della storia del Diavolo.
Infatti, Conceicao Sr è diventato l’allenatore del Milan che ci ha impiegato meno partite per conquistare un trofeo tra tutte le competizioni dal lontanissimo 1929/1930. Il record precedente apparteneva a Vincenzo Montella, sempre in Supercoppa. L’areoplanino conquistò la coppa alla sua 18° presenza sulla panchina rossonera.
La vittoria della Supercoppa Italiana può essere sicuramente uno slancio importante per raddrizzare la stagione in corso e provare a puntare alla zona Champions League, distante ora a 8 punti, ma con due gare da recuperare. Beh, chi comincia è a metà dell’opera, no?
Sérgio #Conceição è l’allenatore del Milan che ha impiegato meno partite per vincere un trofeo nella storia del club rossonero tra tutte le competizioni dal 1929/30; fin qui il record apparteneva a Montella (al 18° match vinse la Supercoppa Italiana nel dicembre 2016). Colpo. pic.twitter.com/VfovMk8qDK
— OptaPaolo (@OptaPaolo) January 6, 2025
Serie A
Roma, dominio giallorosso nei derby casalinghi: il dato che incorona la Lupa
La vittoria alla vigilia dell’Epifania ha riacceso i cuori dei tifosi della Roma dopo un’inizio di stagione a dir poco fallimentare.
La Roma apre il 2025 con una vittoria. E non una vittoria qualsiasi ma contro la Lazio nella sentita stracittadina. I tre punti conquistati acquistano ancora maggiore valore vista la situazione molto diversa in classifica delle due formazioni: i biancocelesti si trovavano in quarta posizione a 35 punti, mentre i giallorossi (con la vittoria del derby) sono saliti a 23 punti.
Si sa infatti, che le stracittadine della Capitale spesso non rispettano le aspettative sulla squadra vincitrice: molte volte, come confermato anche domenica, la formazione sfavorita sulla carta ottiene i tre punti e la vittoria.
Nonostante questo negli ultimi 30 anni i derby giocati in casa della Roma hanno uno score a tinte giallorosse. Infatti, la formazione giallorossa ha un dominio quasi totale nelle sfide giocate all’Olimpico con la maggior parte del pubblico romanista.
Se vediamo i numeri negli 81 precedenti in Serie A giocati in casa della Roma, la Lazio ha vinto solamente 15 incontri: una facile media di una vittoria ogni sei incontri. Diventa ancora più impressionante se facciamo riferimento agli ultimi 30 anni (da 1995 ad oggi) i biancocelesti hanno vinto appena 5 sfide su 31 di campionato in trasferta.
Anche a livello realizzativo la situazione non cambia con i giallorossi che non hanno trovato la via del goal solamente in 5 occasioni, sempre nelle sopracitate 31 occasioni. Un’ulteriore conferma del fatto che i tifosi della Roma riescono, grazie alle varie coreografie e supporto continuo, a trasmettere la loro passione e voglia di vincere ai propri giocatori.
Serie A
Inter, ormai e’ evidente: senza Calhanoglu sono guai | E Asllani tradisce ancora..
Inter, la squadra nerazzurra ha dimostrato ancora una volta che, senza Hakan Calhanoglu, si inceppa il metronomo della mediana. Asllani si dimostra ancora non all’altezza.
Gli indizi non si contano più, ormai l’Inter ha l’assoluta certezza: senza Calhanoglu a dirigere la giostra, la musica e’ decisamente mediocre.
Con l’uscita dal campo del turco ieri sera, infatti, e’ cambiato decisamente lo spartito. Kristian Asllani, come ormai sempre succede, non si e’ rivelato il sostituto ideale.
Se da un lato la necessità di fare rifiatare un elemento come il turco e’ palese, dall’altro c’è chi non si sta rivelando affidabile almeno nei doveri minimi.
La pazienza verso l’albanese appare finita, anche alla luce del fatto che le chance non gli sono mai mancate.
E’ evidente come Calhanoglu, per il bene dell’Inter, debba stringere sempre più i denti, ovviamente al netto dei problemi fisici che questa stagiona lo colpiscono con una frequenza importante.
Per questo riguarda Asllani, invece, la sensazione e’ che per lui sia arrivato il canto del cigno. Almeno nella testa e nella fiducia di Simone Inzaghi.
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