Serie A
Bonini: “Chiesa? Un top player, ma…”
L’ex centrocampista della Juventus ha analizzato il mercato bianconero sin qui, evidenziando alcune lacune. Leggi con noi le parole di Bonini.
Massimo Bonini, ex giocatore bianconero dal 1981 al 1988, ha commentato il mercato bianconero sin qui. L’ex centrocampista ha approvato l’eventuale acquisto di Koopmeiners, ma sollevando dubbi su alcuni aspetti di questa mini “rivoluzione”.
Le parole di Bonini
L’ex Juventus, oltre alle notizie in entrata, si è soffermato anche sulla situazione riguardante Chiesa. Bonini ha lanciato un monito alla dirigenza bianconera, sollevando dubbi sui molti cambiamenti tecnici in corso.
Di seguito le parole di Bonini:
Il mercato bianconero.
“Oggi un contratto non conta più nulla. Vedo tanti che vanno a chiedere l’aumento dopo una buona stagione. Gli accordi sono accordi, è un mondo che è così purtroppo. Girano delle cifre incredibili, tante volte strane. Sicuramente è uno che sa fare tutto, è completo, è un top player. E’ bravo in fase offensiva e difensiva, è un grande giocatore. I centrocampisti devono essere aiutati da difensori e attaccanti, se ti muovi bene, giocano bene tutti. Alla Juve si parla sempre di centrocampo, si è cambiato ma in realtà è cambiato poco in termini di prestazioni. Motta deve cambiare come impostazione di gioco”.
Come si comporterebbe con Chiesa ora?
“Penso che sia un top player, ma sono state fatte delle scelte e non rientra nei piani di Motta. Magari serve quella cifra per acquistare altri calciatori. Credo vada data carta bianca a Motta per poter giocare come vuole lui con gli interpreti giusti per il suo gioco. Quando cambi tanto però poi ci vuole tempo anche per adattarsi. Io penso che la società deve cambiare pochi giocatori tutti gli anni, quando cambi troppo è difficile”.
Serie A
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Serie A
Juventus, buon compleanno a De Ceglie
Paolo De Ceglie, collaboratore del vivaio bianconero, compie oggi gli anni. Per ormai l’ex difensore italiano gli auguri da parte di tutta la Juventus.
Il collaboratore del settore giovanile, nato ad Aosta, oggi compie 38 anni.
Juventus, la carriera in bianconero di De Ceglie
Andando a ricordare la sua carriera in veste bianconera, il suo ruolo naturale era il terzino sinistro. Ma si poteva adattare anche come esterno di centrocampo. E’ cresciuto nel vivaio della Juventus, iniziando la carriera da professionista nella stagione 2006-07, anno della Serie B dei bianconeri. Poi ritorna dal prestito al Siena nella stagione 2008-09, con i bianconeri che riscattano l’altra metà del cartellino. Si infortuna in modo grave nella stagione 2010-11, ed è costretto a stare fuori per 6 mesi.
Durante la stagione, torna solo nelle partite finali. Nella successiva stagione, mette a segno il suo primo gol in Serie A con la maglia bianconera, nel match contro il Chievo. Nell’aprile 2012 contro il Cesena, arriva al traguardo delle 100 presenze con la Juventus. E nella stessa stagione conquista con la Vecchia Signora anche lo scudetto.
Tra il 2012 e il 2013 conquista oltre a un altro scudetto, anche due Supercoppe italiane. Viene poi ceduto in prestito al Genoa nel gennaio 2014, poi tornato alla base va di nuovo in prestito, al Parma. Poi torna in bianconero a fine stagione, ma per lui un altro prestito, all’Olympique Marsiglia, in Francia. Tornato alla base, nella stagione 2016-17 non fa alcuna presenza e viene messo fuori rosa dal club bianconero. E a fine stagione rimane svincolato, chiudendo ufficialmente la sua avventura con i bianconeri.
Serie A
Udinese, Runjaic è la cura: i dettagli
Ieri si è conclusa la quarta giornata di Serie A. L’Udinese si trova al comando della classifica, ribaltando tutti i pronostici grazie a Runjaic. La cura.
E’ anche il titolo di una famosissima canzone che ha fatto la storia della musica italiana: “La cura” di Franco Battiato, e sembra calzare a pennello per l’Udinese, almeno per queste prime quattro giornate.
Sei un essere speciale, ed io avrò cura di te uno dei passaggi chiave del motivo di Battiato. Motivo che sembra aver ripreso l’allenatore bianconero in questa avventura alla guida dei friulani. Era precisamente dal 2011 che la squadra non era così in alto in classifica, ed anche quest’anno non sembrava avere aspettative così alte.
Udinese, la cura di Runjaic
Runjaic ed i suoi ragazzi comandano la classifica di Serie A con 10 punti, da soli. Distanziati di qualche punto rimangono Napoli, Inter, Juventus. Ciò a significare che la strada è ancora lunga, lunghissima, e di certo le zebre friulane non sono attrezzate per vincere il titolo.
Quello che vogliamo analizzare in questo articolo è il modus operandi che vede si una squadra al vertice a sorpresa, ma la stessa avrà sicuramente altri obiettivi di quelli annunciati nel pre-stagione. L’allenatore di Vienna è riuscito in questi pochi mesi di lavoro a dare un identità chiara alla squadra: equilibrio in difesa, testimoniato dalle sole quattro reti incassate, che non hanno inficiato nei risultati viste le tre vittorie e un pareggio. Ma non solo.
Equilibrio
L’equilibrio non è soltanto un fattore di campo. Fondamentale si, ma Runjaic è riuscito a lavorare sul gruppo, anche con tecniche insolite: allenamenti intensificati, ai quali sono stati affiancati giorni di riposo, che in questo inizio hanno anche coinciso con la vigilia di una gara.
Il che non si vede spesso: per questo ad Udinese sono tutti entusiasti, il gruppo è coeso e si sogna in grande: la qualificazione in Champions non è autopia e Sanchez, che era bianconero nel 2011, sa come si fa.
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