Categorie: Serie A

Bonucci, parla l’agente: “Leo si sentiva ferito dentro”

Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Foglio Sportivo, l’agente Alessandro Lucci ha parlato di Alessandro Florenzi e Leonardo Bonucci. Ecco le sue dichiarazioni.

Lucci su Bonucci

In merito all’addio di Leonardo Bonucci alla Juve nel 2017 per trasferirsi al Milan, l’agente Lucci ha dichiarato: “Per accettare l’idea di lasciare la Juventus, con la quale esiste un legame indissolubile, serviva molto coraggio. Leo si sentiva ferito dentro, ma andare via non è stato semplice. Quando lo proposi al Milan sembrava una situazione impossibile, poi finì per diventare il calciatore più pagato in Serie A. Un blitz che volli chiudere subito per evitare l’insurrezione dei tifosi, effetti esterni che avrebbero potuto far saltare la trattativa. Tanto di cappello per l’uomo Leonardo. Andava in un club il cui obiettivo era quello di candidarsi al titolo, dopo aver speso 200 milioni sul mercato. Il ritorno? Voleva tornare Leonardo, non Bonucci. L’uomo, prima del calciatore. Avevamo iniziato a parlarne già parecchi mesi prima della fine del torneo. L’impossibile che diventa ancora possibile. Sembrava una follia: in tre mesi di lavoro, abbiamo montato una triangolazione complicatissima che pure includeva Higuain e Caldara. Ho capito che avevamo appena compiuto un capolavoro: un’operazione sicuramente di blasone, ma soprattutto di genialità, perseveranza e alto acume strategico”.

Florenzi e la Roma

Sempre nel corso della stessa intervista l’agente Alessandro Lucci ha anche parlato del rapporto di Alessandro Florenzi con la Roma: “Alessandro è uno dei ragazzi più puri e sani che abbia mai conosciuto. Un amante dell’amore. Ha fatto una scelta che è quella del romanismo, giusta o sbagliata non lo so. Quello che so è che due anni fa, quando era a scadenza con i giallorossi per motivi di ritardo legati al club, lo aspettava un contratto quinquennale molto importante all’Inter di Spalletti. All’età di 27 anni ha rinunciato davvero a tanti soldi pur di rimanere a Roma. Detto questo, le bandiere stanno scomparendo. Oggi è difficile esserlo per i troppi interessi e la sovraesposizione degli atleti. Il tifoso vive di passione, è emozionalmente vulnerabile, un atteggiamento lo porta a cambiare immediatamente idea. Basta un attimo per distruggere quindici anni d’amore”.

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Pubblicato da
Veronica Caliandro
Tag: Juventus

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