Ieri sera abbiamo assistito al match più bello e combattuto di tutta la stagione. L’intensità, la passione e le emozioni presenti in campo avrebbero meritato una cornice di pubblico diversa dal silenzioso San Siro.
Le squadre, rimaneggiate entrambe per via del Sars-CoV2, hanno sciorinato un buon calcio ad alto coefficiente di difficoltà.
Tutto bene?! No! No, perché, come sempre, l’egocentrismo della classe arbitrale ha finito per condizionare il match.
Gli episodi:
Minuto 41: il Milan recupera palla e parte in contropiede. Contropiede che finisce con il gol di Calabria 1-1. Sospetta la spinta di Calhanoglu su Rabiot sul recupero del pallone.
Minuto 70: i rossoneri chiedono un secondo cartellino giallo su Bentancur, reo di aver fatto un fallo piuttosto evidente su Castillejo. L’ arbitro non interviene e lascia continuare il gioco. La Var, dal canto suo, non può intervenire in quanto l’intervento di Bentancur non si può considerare un grave fallo di gioco che avrebbe portato al cartellino rosso diretto.
Minuto 89: Brahim Diaz entra in area; Rabiot spintona e tocca quel tanto che basta per atterrare il giocatore rossonero. Rigore?! No, l’arbitro dice che è tutto buono.
Il Var, in questo caso, dato l’errore evidente, avrebbe dovuto intervenire a sostegno dell’arbitro.
Finché gli episodi verranno giudicati in modo soggettivo e non sempre in modo oggettivo, la percentuale di errore rimarrà sempre molto elevata.
Onore a Milan e Juve che hanno disputato un incontro di calcio di buonissimo livello.
Il Var deve essere considerato un agente esterno e deve avere l opportunità di intervenire sempre. Per ora c’è qualcosa che non Va-r!