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Cagliari-Atalanta 1-2, Zapata e Pasalic affondano i sardi: le pagelle nerazzurre
Vittoria di misura per l’Atalanta, che a Cagliari ottiene tre punti che rialzano il morale, dopo la sconfitta in settimana contro il Manchester United.
Tre punti in saccoccia, e una sosta serena. L’Atalanta espugna il campo del Cagliari, non con qualche patema, e si porta momentaneamente al quarto posto in classifica. Le reti di Zapata e Pasalic regalano a Gasperini la sesta vittoria stagionale, dimostrando di brillare più in trasferta che tra le mura amiche. Zappacosta motorino inarrestabile, mentre le incursioni di Pasalic tornano a essere le specialità della casa, con gol annesso.
Musso 6: la rete di Joao Pedro è un lampo in una serata dove non è chiamato a compiere grandi interventi, pur con il Cagliari mai domo.
De Roon 5,5: la sua prestazione più incolore da quando Gasp gli ha cucito addosso gli abiti di difensore. Dopo il gol contro la Lazio, questa volta è decisivo nella posizione errata sul gol di Joao Pedro.
Demiral 5,5: alterna interventi importanti ad attimi di incertezza. Da un suo errore nasce il gol del Cagliari, ma la condizione non è ancora al top. Ci sarà tempo per affinare la sincronia con tutto il reparto arretrato.
Palomino 7: in una difesa orobica con tanti cerotti e qualche fuori ruolo, l’argentino è la certezza di questa Atalanta. Sempre attento e preciso, con una predominanza fisica che lo aiuta a sovrastare gli avversari.
Zappacosta 7,5: un esterno versione Nazionale, forse la sua miglior prestazione da quando veste il nerazzurro. L’assist per Pasalic è il sigillo a una gara che lo vede spadroneggiare sia in proposizione che in copertura. Hateboer può recuperare sereno, consapevole che la fascia destra è decisamente in ottime mani.
Koopmeiners 7: un’altra prestazione di sostanza, un’altra serata da lottatore. E’ sempre più difficile immaginare l’olandese fuori dall’undici titolare. Suo l’assist per il gol di Zapata (dal 63′ Lovato 6: ordinaria amministrazione, fa il suo dovere difensivo).
Freuler 6,5: solita partita ricca di solidità in mezzo. Prova anche l’arma del cross, ma si vede che non è il suo mestiere (dal 92′ Pezzella sv).
Maehle 5,5: l’imprecisione è ancora palpabile, tuttavia si vedono segnali di ripresa. Con un Maehle formato nazionale, l’Atalanta avrebbe gli esterni più forti del campionato.
Malinovskyi 5,5: titolare per cercare gli spunti offensivi utili a scardinare la difesa sarda, non gli riesce il compito. Non passa un buon momento, e l’ucraino vive di alternanza tra poche luci e molte ombre (dal 63′ Ilicic 6: quando la spada non serve, fioretto Ilicic si occupa di mettere ordine e fantasia per distribuire fantasia agli avanti nerazzurri. Nonna Ilicic, di questi tempi, è una garanzia).
Pasalic 7: partita di grande qualità e dai numerosi inserimenti offensivi, coronati dal gol dello 0-1. Peccato che Cragno gli neghi la doppietta, altrimenti sarebbe stata una serata sublime. Nelle ultime partite ha ritrovato l’efficacia sotto porta che lo caratterizza (dal 92′ Pessina sv).
Zapata 7,5: settimo sigillo quest’ anni. La rete dell’ 1-2 mette in mostra tutte le caratteristiche del centravanti colombiano: prorompenza fisica, agilità dell’aggirare il marcatore e tiro impeccabile. Si candida alla vetta della classifica marcatori.
Gian Piero Gasperini 7: non è un’Atalanta scintillante, ma conduce in porto la vittoria con l’eccellenza delle sue individualità. Una vittoria che conferma la maggior propensione a fare bottino lontano dalle mura amiche. Ora la sosta, senza patemi e con la consapevolezza di essere un’Atalanta meno brillante, ma ugualmente da vertice.
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Federazione Brasiliana, Ronaldo Nazario è candidato presidente
Ronaldo Nazario si candida ufficialmente alla presidenza della Federazione calcistica brasiliana, segnando un nuovo capitolo nella sua carriera.
Un nuovo capitolo per Ronaldo
L’annuncio che Ronaldo Nazario ha deciso di candidarsi alla presidenza della Federazione calcistica brasiliana ha suscitato grande interesse nel mondo del calcio. La notizia è stata confermata ufficialmente, e il leggendario ex attaccante, conosciuto per la sua carriera stellare con il Brasile e club come il Real Madrid, si prepara a entrare in un nuovo campo: la gestione calcistica. Dopo aver lasciato un’impronta indelebile sul campo, Ronaldo sembra determinato a influenzare anche la direzione futura del calcio brasiliano.
Obiettivi e sfide
L’ingresso di Ronaldo nella corsa presidenziale rappresenta una mossa audace, che potrebbe portare a significativi cambiamenti nella gestione del calcio in Brasile. Con la sua esperienza e visione, Ronaldo potrebbe puntare a modernizzare le strutture esistenti e promuovere uno sviluppo sostenibile per le nuove generazioni di calciatori. L’ex campione dovrà affrontare sfide considerevoli, ma il suo carisma e la sua fama potrebbero giocare un ruolo decisivo nel conquistare il supporto necessario.
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Fonte: [l’account X di Fabrizio Romano]
🚨🇧🇷 Official: Ronaldo Nazario is now candidate to Brazilian Federation presidency. pic.twitter.com/oCLlV5dLrW
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 16, 2024
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Roma, la Turchia chiama: due giocatori all’appello
Dopo il tecnico della Roma José Mourinho e Nicolò Zaniolo, altri due giallorossi potrebbero optare per un trasferimento in terre turche: la situazione.
La Turchia esercita un fascino irresistibile su allenatori e giocatori, anche in virtù delle maggiori chance di mettersi in mostra e di congrui stipendi.
Stando a quanto riportato dal Messaggero, due giocatori della Roma potrebbero farci un pensierino: con l’agente del primo sono già in corso dialoghi, l’altro sarebbe un obiettivo.
Roma, chi sono i due giocatori in odore di Turchia
Il primo risponde al nome di Paulo Dybala: dopo essere stato sul punto di partire per l’Arabia Saudita (per giocare all’Al-Qadsiah, ndr) la scorsa estate, la Joya potrebbe cedere alla tentazione di un trasferimento in Turchia.
Nel suo caso, al raggiungimento di ulteriori 7 presenze da minimo 45 minuti, scatterà il rinnovo autonomatico con il club giallorosso fino al 2026 con un incremento di stipendio fino a raggiungere quota 9 milioni di euro inclusi i bonus. I Friedkin, com’è noto, reputano la cifra eccessivamente alta e quindi potrebbero agevolare un eventuale trasferimento.
Il club che è interessato all’attaccante argentino è il Galatasaray, che la scorsa sessione di calciomercato aveva fatto una proposta, poi declinata, anche al compagno di squadra Nicola Zalewski.
Il procuratore del giocatore, Carlos Novel, è volato ieri in Turchia dove ha incontrato i dirigenti del club di SuperLig. Successivamente ha assistito al match contro il Trabzonspor, vinto 4-3. Dalla Turchia filtra ottimismo circa la possibilità che Dybala dica di sì.
Dybala è il principale obiettivo, ma non il solo
Il club turco ha mostrato interesse anche per il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini.
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Crisi Milan, è tutta colpa di Fonseca? No, ma… | L’editoriale di Mauro Vigna
Crisi Milan, difficile chiamarla in maniera diversa dopo il pareggio di ieri contro il Genoa. Ma di chi sono le colpe? Tutte di Fonseca?
Noi tifosi lo sappiamo, quando c’è una stagione no, si cerca sempre un capro espiatorio. Colui al quale addossare tutte le colpe, o gran parte di esse. Nel nostro caso il colpevole sembra essere – e dico sembra – Paulo Fonseca.
Vero, analizzando i numeri, sono impietosi. Ottavo posto, idea scudetto morta e sepolta e rischio concreto di non qualificarsi per la prossima Champions League, a meno che non vinciamo questa edizione, e qui parte una grassa e fragorosa risata.
Ad oggi due sono i capri espiatori: Fonseca e Theo Hernandez. E uno è la conseguenza dell’altro, difficile dire chi ha iniziato prima a fare ripicche, ma il calcio, soprattutto la Serie A, non è l’oratorio, con tutto il rispetto. I giocatori guadagnano in un anno, quantomeno i top, quello che un italiano medio non guadagna in una vita, ergo la maglia va sudata. Il francese probabilmente usa la stessa casacca per più gare, non puzzando di sudore.
Tutta colpa di Fonseca? No…ma quando i risultati non arrivano – e non stanno arrivando – va cambiato l’allenatore. Di solito funziona così. Soprattutto se l’allenatore dimostra di non avere in mano lo spogliatoio e cerca continuamente alibi senza mai, e ripeto mai, fare un mea culpa, che potrebbe essere ristoratore in certi casi.
Per Fonseca la colpa è sempre di altri. Dei giocatori che non lo capiscono, che non corrono, che non si impegnano, che difendono male individualmente…fino ad arrivare all’attacco sugli arbitri. Ci sta tutto, ogni situazione va analizzata, ma cavoli…è mai colpa sua? E soprattutto, da luglio a dicembre, quanto tempo ha avuto Fonseca per provare a spiegare il suo calcio? Tra poco finisce l’anno e si vedono in campo ancora giocatori spaesati. Lo stesso Rafael Leao ha detto ieri di iniziare a capire il suo gioco. A dicembre???
Certamente, le colpe vanno divise con una dirigenza scriteriata, e vorrei dire di peggio, ma la censura avrebbe la meglio. Non è certamente colpa di Fonseca se la dirigenza davvero crede di avere una squadra da scudetto. Non è certamente colpa di Fonseca se la dirigenza non prende posizione su nulla. Non è certamente colpa di Fonseca quando il mercato è volto solo all’acquisto di giocatori low cost e poco utili alla causa. Non è certamente colpa di Fonseca se chiede di far restare Saelemaekers e dopo due giorni glielo cedono, mandando a scatafascio ogni idea di equilibrio in campo.
La mia opinione è che le colpe vanno divise equamente, ma allo stesso tempo non si può aspettare oltre. Serve un cambio in panchina, che sia Allegri o Sarri, rimarrei in Italia per scegliere un tecnico, senza andare a scervellarmi in soluzioni esotiche così gradite alla dirigenza perché costano poco. Ma ce lo vogliamo immaginare questo Milan con Antonio Conte in panchina? Ecco…pensiamoci subito e agiamo, consiglio da amico alla dirigenza.
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