Mazzarri è stato appena silurato. Probabilmente questa mossa andava fatta prima. La squadra era evidentemente in difficoltà
A Cagliari però, vista la rapidità con cui venne esonerato Di Francesco, ci sono (ahi noi) abituati. Nonostante ciò, comunque, i rossoblù hanno ancora le loro carte da giocarsi nella corsa salvezza. Tre partite da non fallire. Due scontri diretti in trasferta, ed una gara interna contro l’Inter. Non ci sono calcoli da fare, ma punti. Agostini questo lo sa. Da calciatore con il “suo” Cagliari, ha affrontato situazioni simili. Come?
Non è un mistero. Con il gruppo, la forza, il coraggio ed il cuore. Elementi che, chi vuole salvarsi, non può mai trascurare. Servono uomini veri, prima che calciatori capaci. È in questi momenti, che si capisce chi ama il Cagliari, e chi è in Sardegna, solo per “lavoro”. Adesso è il momento di dimostrare chi merita la maglia che indossa. Gare d’appello non c’è ne sono più.
Agostini, con tutta probabilità, si affiderà al 4-3-1-2. Il modulo, o meglio, il vestito che i rossoblù indossano meglio, fin dai tempi di Allegri e Ballardini. Il trequartista tra le linee, alla Cossu per intenderci, potrà provare a farlo Pereiro. Sarebbe anche ora di rivedere Rog (il miglior centrocampista del Cagliari), dal primo minuto. Servono Uomini con la voglia di lottare, e salvare la “loro squadra”. Tutto il resto, può comodamente sedersi in tribuna, perché significa che con il Cagliari non ha nulla a che vedere.
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