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Cagliari imbarazzante, a Milano è una disfatta tecnica

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Cagliari

Cagliari imbarazzante. Questo è l’unico sentimento che i tifosi rossoblu hanno provato dopo la gara contro il Milan

Squadra quasi mai in partita, ed in avanti non pervenuta. Troppe le difficoltà palesate nella costruzione del gioco, e nel trovare sbocchi in avanti. Dietro la squadra di Semplici ha fatto tanta fatica, a causa delle folate d’attacco dei rossoneri, ma anche dal disordine tattico della squadra. Joao Pedro in avanti è troppo solo, Leonardo Pavoletti è parso ancora una volta, senza benzina. In tal senso l’arrivo di Scamacca dovrebbe dare la scossa ad un reparto in difficoltà. Il Milan era un brutto cliente, e non era la squadra con cui misurare le forze, ma la scorsa gara con lo Spezia, aveva già detto parecchio in tal senso. Urgono acquisti “seri”, per venir fuori da questa situazione.

 

Serie A

Hellas Verona, Sogliano: “Salvezza? Non sono tranquillo, per noi è un sogno ma è diverso dagli ultimi anni. Serve il cuore, il club mi conosce. Sul futuro…”

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Hellas Verona, Sogliano

Sean Sogliano ha parlato in conferenza stampa, quasi a sorpresa, all’antivigilia della sfida contro il Como. Il DS ha voluto parlare del finale di stagione.

Con due partite ancora da giocare e la salvezza ancora non conquistata c’è la necessità di ribadire che l’obiettivo è ancora un sogno. Dalla prossima stagione probabilmente arriveranno cambiamenti per l’Hellas Verona.

Hellas Verona, le parole di Sogliano

Prende la parola Sogliano: “E’ tanto che non parlo, volevo aspettare un paio di settimane per approfondire diverse cose. Oggi non è quel tipo di conferenza, mi sento dire quello che penso io ragionando ad alta voce. Avverto qualcosa che non è quello che vorrei sentire, è venerdì, domenica c’è una squadra molto forte, che arriva da 6 vittorie consecutive, non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo, ma è da un po’ di mesi che abbiamo smesso di definirlo ‘sogno’.

Per me rimane tale, come lo era a Reggio Emilia contro lo Spezia o la stagione scorsa a Salerno. Per raggiungere il nostro obiettivo lo abbiamo dimenticato. Non dobbiamo dimenticare chi siamo, come arriviamo a giocare queste partite. Questo voglio condividerlo con voi. C’è ancora da soffrire, con due finali davanti”.

Hellas Verona sogliano

Non mi vergogno a definirlo così. Le uniche cose su cui dobbiamo ragionare per me sono queste. Sono convinto che domenica lo stadio ci darà una mano, lo stadio è giusto che sia esigente, come lo sono io, ma non è che siccome abbiamo qualche punto in più dobbiamo pensare che sia una partita scontata o facile.

I punti fatti, li abbiamo raggiunti in una maniera molto dura. Se vogliamo provare a fare un’altra impresa, dobbiamo sentire dentro qualcosa di speciale.

Due anni fa sono arrivato e ho detto che volevo gente che desse il 100%, finché ci sarò io. Dobbiamo iniziare di nuovo a ricordarci come siamo arrivati a sopravvivere in questa categoria, iniziando da una squadra che nulla a che vedere con l’obiettivo che abbiamo noi, come il Como. Solo così potremo giocare con il cuore.

Ci siamo salvati sempre così. Mai con la miglior difesa, il miglior attacco o il miglior gioco. I tifosi per noi sono fondamentali e sono certo che ci daranno una mano in una partita tesa e difficile. Le lacrime ci saranno, spero siano di gioia. Non vorrei dire molto altro prima di una partita così”.

L’impressione è che sia mancato un po’ il cuore, avendo avuto 7-8 punti di vantaggio in un certo punto della stagione.

“No, non ho detto che non abbia avuto il cuore la squadra, è diverso, ho detto che ci servirà”.

ESULTANZA DANIEL MOSQUERA ( FOTO KEYPRESS )

Cosa è successo per arrivare a questa conferenza?

“Fa parte del calcio, è successo che le altre squadre sono forti, come succede a 3 anni da questa parte, con il Verona che si deve salvare ad un minuto dalla fine, se ci riesce è un’impresa. Non si può vincere con tutti”.

Ti preoccupano certi risultati visti nelle ultime giornate? Un commento sulla designazione di Abisso che non sta vivendo una grande stagione?

“L’ho sempre detto, le ultime partite sono complicate da analizzare, la squadra che arriva ad affrontarci non concede niente e darà il 100%, come giusto che sia. Sull’arbitro: penso che sia una partita importante, capisco che come sia difficile per noi addetti ai lavori, anche gli arbitri abbiano giornate migliori o peggiori, mi sembra fra l’altro che abbia arbitrato anche il Cagliari.

Di sicuro mi aspetto che anche un arbitro si giochi qualcosa di importante, ma non perché debba avvantaggiare nessuno, ma perché penso sa normale che un po’ di tensione in una squadra che ha un obiettivo importante da raggiungere sia normale, chi lo capisce è un grande arbitro, penso che Abisso possa venire a Verona a fare una partita buona”.

Cosa ti ha dato fastidio?

“Non sono arrabbiato, ma non sento quello che sentivo l’anno scorso o due anni fa, che siamo vicini a centrare un’impresa, ma non per me, per il Verona. Io stesso sono esigente e devo trasferire questo alla squadra. Se ci salviamo, facciamo una grande impresa. Se un ragazzo che è qua da 6 mesi e riesce ad incidere, allora è un traguardo e una grande impresa. Questo non vuol dire accettare, non accetto niente, vogliamo fare sempre di più, ma per farlo dobbiamo ricordarci da dove veniamo. Ad inizio anno ci davano tutti per retrocessi”.

Hellas Verona-Cagliari

I TIFOSI DEL VERONA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lo hai colto nella squadra questo atteggiamento?

“E’ incredibile quello che ti dice la testa, le squadre che sono sotto di noi giocano con uno spirito diverso da chi deve gestire qualche punto, non solo noi, anche Cagliari e Parma per esempio. So che la squadra deve andare al massimo, al 100%. Poi in campo vanno i giocatori, se la gente conosce anche i limiti della squadra, ma che ci mette il cuore, allora per me l’importante è questo”.

E’ stata data per scontata la salvezza del Verona?

“Con le ultime partite nell’era dei tre punti, può succedere di tutto. Scontata magari no, ma vicina sì. Noi dobbiamo ricordarci che tutti vorremmo essere tranquilli, ma non dobbiamo ancora esserlo. Andiamo a giocarci questa partita”.

Sarebbe la salvezza più difficile di questi tre anni?

“Al di là dell’orgoglio di questi tre anni, ogni anno si pensa che sia la più difficile. Salvarci tre anni fa non è stato comodo, l’anno scorso abbiamo vissuto una stagione irripetibile. Quest’anno è stato difficile, anche a livello nervoso. Ambiente, squadra, società hanno speso tanto. Ripetersi ogni anno è difficile. Se non ragioniamo così, facciamo un errore”.

Con la nuova proprietà, ti confronti? Il loro stato d’animo qual è? Sul futuro?

“Non voglio parlare di futuro, con loro mi confronto come giusto che sia, sanno come vivo questo momento, cosa ho in testa. Certi confronti li faremo a fine campionato come giusto che sia”.

Sembra che venga sempre meno un certo senso di appartenenza. Un giovane come può appassionarsi all’Hellas Verona di Presidio Investors? Per esempio non permettete di vedere gli allenamenti.

“Sul centro sportivo di Peschiera: fosse per me mi allenerei due-tre volte a settimana davanti alla gente, non è possibile farlo per questioni di ordine pubblico. Faccio parte di un altro calcio, ma il calcio nuovo, se vai a vedere, tutte le squadre hanno un centro sportivo privato che non permette l’accesso ai tifosi. Non è un allenamento in più all’anno fatto davanti ai tifosi che può cambiare le cose. Non faccio il prefetto o il questore”.

La squadra ha avuto un po’ il “braccino”. Come ha visto i giocatori?

“Il primo tempo non è stato buono, il Lecce era più convinto, dopo il pareggio di Coppola ci siamo mossi meglio e più sciolti. Questa è una squadra molto giovane a volte ci dimentichiamo anche questo”.

Sugli infortunati? Valentini?

“Valentini ha iniziato a lavorare con la squadra ieri, stringe i denti anche se arriva da un fastidio muscolare. E’ un ragazzo che non molla mai. Vediamo da qui a domenica. Dawidowicz è tornato ad allenarsi con la squadra, anche lui lo valuterà fra oggi e domani, penso possa essere a disposizione, vediamo”.

valentini hellas verona

Queste le parole del DS dell’Hellas Verona, Sean Sogliano.

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Serie A

Juventus, l’obiettivo è alla portata ma cambierà tutto

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Juventus

La Juventus è quasi arrivata al termine di questa burrascosa stagione, che ha visto un cambio in panchina e l’uscita precoce dalla Champions League.

I bianconeri possono ancora concludere l’annata in maniera positiva, poi sarà Mondiale per Club e già a giugno potrebbero cambiare molte cose in diversi ambiti.

Juventus, da Giuntoli a Vlahovic passando per Tudor: cosa cambierà?

È ancora presto per pensare alla Juventus 2025/2026 ma sono tantissimi gli indizi che indicano quale destino avranno alcuni membri dell’attuale rosa e dirigenza. A partire da Cristiano Giuntoli che, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe lasciare il club con alcuni profili già sul tavolo per sostituirlo.

Se il DS dovesse partire ecco che finirebbero sotto esame tutti i giocatori, compreso l’allenatore, e il calciomercato estivo segnerebbe l’inizio di una rivoluzione. Igor Tudor è stato confermato alla guida della Juventus sino al termine del Mondiale per Club ma la sua permanenza la prossima stagione non dipenderà solo dall’esito di questa competizione.

Juventus

IGOR TUDOR INFURIATO CON L’ARBITRO DAVIDE MASSA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

In aggiunta c’è da capire il futuro di alcuni membri della rosa come VlahovicKolo MuaniConceicaoDouglas LuizCambiaso, SavonaNico Gonzalez Yildiz. Alcuni di questi sicuramente lasceranno la Continassa mentre per altri potrebbe arrivare il rinnovo di fiducia e una seconda chance di affermarsi con la maglia bianconera.

L’obiettivo minimo è la qualificazione in Champions League e al momento, con due partite rimaste da giocare, sembra essere praticamente certo ma nel calcio e, soprattutto in questa stagione, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

I tifosi sperano in un’inversione di rotta e dopo il fallimento del progetto Thiago Motta non nutrono più fiducia nella dirigenza. I prossimi cambiamenti saranno decisivi per riportare entusiasmo e consapevolezza di dominio che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’ambiente bianconero.

DUSAN VLAHOVIC PENSIEROSO GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Roma, Milan ultimo ostacolo per la gloria europea

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La Roma dopo lo stop di Bergamo ospiterà il Milan all’Olimpico, in un big match fondamentale per la corsa alla Champions League. La tensione sale sempre di più.

I giallorossi devono rialzare la testa dalla sconfitta contro l’Atalanta ma l’effetto dei 19 risultati utili consecutivi non è ancora svanito. L’Olimpico è pronto a spingere la squadra di Ranieri oltre l’ultimo ostacolo.

Roma, sogno Champions dietro l’angolo ma c’è da vincere

Il miracolo compiuto da Claudio Ranieri nella seconda parte di stagione potrebbe essere etichettato impresa al termine di questa stagione. L’infortunio di Dybala in primis aveva spento il morale del gruppo ma, al contrario, i risultati non ne hanno risentito.

Le vittorie pesantissime contro Inter Fiorentina ma anche i pareggi contro JuventusLazio hanno permesso alla Roma di rimanere in corsa per qualificarsi alla prossima Champions League.

roma

CLAUDIO RANIERI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La classifica oggi recita Juventus 64, Lazio 64, Roma 63, Bologna 62. I felsinei, conquistata la qualificazione in Europa League grazie al trionfo in Coppa Italia, probabilmente abbasseranno i giri del motore ma non è detto che perderanno punti. I cugini invece saranno ospiti dell’Inter ancora in corsa per lo Scudetto mentre i bianconeri se la vedranno contro Udinese Venezia.

Per Dovbyk e compagni invece all’Olimpico arriverà il Milan, fresco perdente della finale proprio contro la squadra di Italiano e tornerà nello stesso campo calcato mercoledì. Dal punto di vista mentale potrebbe essere un vantaggio per i giallorossi, che intendono sfruttare qualsiasi fattore per vincere e arrivare a giocarsi tutto all’ultima giornata.

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