Il tecnico del Cagliari, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicatissima sfida contro l’Inter capolista.
Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, è intervenuto nella consueta conferenza stampa a due giorni dalla gara di San Siro contro la corazzata Inter. Appuntamento domenica 14 aprile alle 20:45.
Oggi è l’anniversario dello scudetto del Cagliari.
“E’ stata una festa bellissima e non posso che ringraziare tutti i campioni che hanno contribuito”.
Che effetto fa vedere la squadra battuta domenica andare a vincere a Liverpool?
“L’uomo vero deve stare nel mezzo, e voglio che i miei ragazzi facciano lo stesso. Andremo dai prossimi campioni d’Italia e non voglio passare dalle stelle alle stalle”.
L’Inter ha punti deboli?
“E’ una squadra quasi perfetta, 75 goal fatti e pochi subiti. Ma voglio che i miei ragazzi facciano la loro partita”.
Che squadre sono rispetto all’andata?
“L’Inter vinse meritatamente e noi facemmo il possibile. Era una squadra già molto determinata verso la vittoria finale. Oggi sono due squadre differenti, noi maggiormente in embrione, con giocatori che dovevano ancora inserirsi”.
Chi in questo ultimo frangente di campionato potrebbe essere decisivo?
“Nomi non è corretto farlo. I ragazzi si allenano sempre con determinazione e voglia di ottenere la maglia da titolare, sono fortunato in questo. Ci sarà comunque ancora tanto da lottare”.
Come si può fare del male all’Inter?
“Facendo la gara perfetta, sperando che loro non facciano altrettanto. L’Inter è superiore, e non faccio torto ai miri ragazzi dicendo questo”.
Ha visto la gara contro l’Atalanta?
“Ho fatto un gran tifo per loro. Hanno fatto una grandissima gara, e sono contento perchè una squadra italiana abbia violato l’Anfield”.
La sua esperienza all’Inter?
“Bellissima. Avevo creato una sorta di orologio, con Thiago Motta come pendolo. Poi, ottenuta la qualificazione in Champions lui volle andar via e questo orologio si guastò (risata, ndr)”.
Che ricordi ha del Cagliari dello scudetto?
“Contro di loro feci la mia ultima partita da calciatore: all’Olimpico contro la Roma, ed io marcavo Bobo Gori. Poi Cera era un libero moderno meraviglioso, oltre agli altri campioni”.
Novità dall’infermeria?
“Pavoletti e Petagna sono in personalizzato. Ma ci sono delle cose che ancora devo valutare. Lapadula? Si allena, gioca e si cura”.
Una dedica per la salvezza a Tonino Orrù?
“Senz’altro. Vogliamo fargli questo regalo”.
Trent’anni fa l’ultima partita in Europa del Cagliari. Le piacerebbe un ritorno?
“Stiamo con i piedi per terra. Il Cagliari gioca sempre con la volontà di mettercela tutta. A volte suonava strano che io elogiassi la prestazione. I ragazzi sbagliavano tanto, ora molto meno. La scossa ha fatto bene”.
Aggiornato al 12/04/2024 13:11
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