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Cagliari: si riparte con un unico obiettivo
Si riparte, in maniera singolare, ma si riparte. Il Cagliari dopo aver eseguito i tamponi che hanno dato tutti esito negativo, riprenderà gli allenamenti individuali, in attesa delle nuove in direttive governative per ciò che concerne quelli collettivi. La stagione, Covid-19 a parte, è stata comunque molto strana. Si è un partiti con due sconfitte, alle quali sono seguiti una serie veramente importante di risultati positivi. I rossoblù ad un certo punto del torneo, si sono trovati in piena zona Champions League. Poi è arrivata una serie maledetta di risultati negativi, e pian piano ci si è ritrovati in zona Europa League, e poi addirittura fuori anche da quest’ultima.
Cagliari, un solo obiettivo
In tutto questo marasma, si è parlato di problemi di spogliatoio, fino a giungere all’esonero del tecnico Rolando Maran. È arrivato Zenga in sostituzione. Ora dopo questo balletto schizofrenico fatto di momenti esaltanti, seguiti da altri iper deprimenti, i ragazzi rossoblù hanno un solo obiettivo stagionale. Dovranno capire chi sono e dove possono arrivare. Il tecnico dovrà ridare entusiasmo ad un in ambiente depresso, ed i calciatori dovranno dare tutto fino all’ultimo respiro. Alla fine della giostra, si tireranno le somme e si capirà chi è il Cagliari di questa stagione. Se queste prerogative saranno rispettate, nessun tifoso avrà nulla da ridire. Quando si da il l massimo, nessuno osa fiatare, qualsiasi sia il risultato finale. I tifosi chiedono solo questo.
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Cagliari, Gaetano: “Resto il primo tifoso del Napoli, ci sono rimasto male…”
L’ex giocatore del Napoli Gianluca Gaetano, nel corso di un’intervista, non ha nascosto il suo rammarico per esser stato ceduto dai partenopei in estate.
Attualmente in forze al Cagliari, Gianluca Gaetano ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport: nella quale dichiara apertamente di non aver preso bene la notizia della cessione quest’estate.
Nonostante quegli iniziali malumori appena appresa la sua posizione, ha affermato di aver fatto bene a scegliere Cagliari: una piazza che sicuramente gli darà più possibilità di crescita e più minutaggio.
Infine, ha fatto una considerazione anche su Spalletti e sulla nazionale.
Gaetano sul Napoli e sul suo trasferimento
Di seguito le sue parole.
“Resterò tifoso del Napoli. Spero possa vincere un altro scudetto. Può stare al vertice, i ragazzi stanno alla grande. Giocano per 90′ alla perfezione e Conte è il valore aggiunto. Ha rimesso a posto tutto. La qualità della squadra è superiore e De Laurentiis ha fatto un gran lavoro. Chiaro che ci sono stato un po’ male, ma penso di aver dato tutto al Napoli. A volte le strade si dividono”.
Su Kvaratskhelia
“Quando l’ho visto la prima volta a Dimaro ho detto “Ma questo chi è?” Fortissimo, un fenomeno.
Sul Cagliari
“Sono felice della scelta di Cagliari. In quei 4-5 mesi da gennaio, ho sentito l’affetto della gente. Si sta bene, vivo al Poetto. Posso solo essere riconoscente”.
Gaetano su Spalletti e la nazionale
“La Nazionale non deve essere un tormento. Fu una bella soddisfazione. Con Spalletti sono stato bene a Napoli. Una volta mi buttò dentro al 65′ contro la Roma. Sentivo la fiducia. Mi faceva fare pure il mediano”.
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Milan, Savicevic va controcorrente: “Fonseca? Devono dargli fiducia”
Milan, Dejan Savicevic è sempr stato un genio e sregolatezza in campo. Anche in seguito, quando ha appeso gli scarponcini al chiodo, ha continuato ad essere un personaggio divisivo, ma sempre vero. Leggiamo le sue dichiarazioni in merito all’attuale tecnico rossonero.
Fa discutere l’intera tifoseria la scelta in panchina di Paulo Fonseca, a maggior ragione in seguito ad alcuni risultati non confortanti e una posizione in classifica che un po’ preoccupa.
C’è chi ne chiede già la testa, chi – come Dejan Savicevic – professa calma e sangue freddo.
Ecco le parole del forte fantasista rossonero e numero 10 dal 1992 al 1998:” Fonseca? Devono dargli fiducia. Prima di ingaggiarlo avranno certamente fatto le loro ricerche e se l’hanno portato ci sarà un motivo. Il lavoro dell’allenatore è difficile, la panchina dipende da tante cose. Se si riprende, può lottare per lo scudetto.
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Jankulovski: “Berlusconi e Galliani hanno cambiato il calcio. Su Theo e Leao…”
L’ex difensore del Milan, Jankulovski, ha parlato dell’inizio di stagione dei rossoneri, focalizzandosi su due giocatori del presente e su elementi del passato.
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Marek Jankulovski, si è espresso su Leao e Theo Hernandez, definendoli due giocatori decisivi per il Milan, ma a cui manca continuità.
Inoltre, non ha potuto esimersi dal ricordare la gestione societaria del suo periodo da calciatore, confrontandola con quella attuale.
Di seguito le sue parole.
Jankulovski sull’inizio di stagione del Milan
“Il Milan non è partito forte e sta faticando ad assimilare il calcio di Fonseca, ma ha una rosa importante e il tempo per recuperare c’è. Io ho fiducia: con un filotto può accorciare sul Napoli, che nella corsa scudetto è favorito rispetto a Inter e Juventus. Il derby è stata un’affermazione bella e meritata. Purtroppo però contro la Fiorentina ci sono stati i due rigori sbagliati…”.
Su Theo Hernandez
“È un esterno che mi piace tanto, uno dei più forti al mondo e non a caso ha eguagliato il numero di gol in A di Paolo Maldini. A Udine i rigori e le punizioni li calciavo, per questo qualche rete l’ho segnata, mentre al Milan con tutti i fenomeni che c’erano, neppure nelle partitelle in allenamento li tiravo (ride, ndr)”.
Su Theo e Leao
“Theo e Leao due fuoriclasse e devono dimostrarlo con continuità. Tutti chiedono gli chiedono molto, ma vedrete che saranno decisivi“.
Sulle differenze tra le coppie Berlusconi-Galliani e Cardinale-Ibrahimovic
“Berlusconi e Galliani hanno cambiato tutto il mondo del calcio con loro intuizioni. A Galliani sarò sempre grato perché mi ha preso nel 2005 nonostante mi fossi rotto il perone. Berlusconi quando veniva a Milanello ci dava sempre una carica speciale. Ibra è diverso perché è alla prima esperienza da dirigente, ma ha una voglia di vincere pazzesca. Ho giocato con lui un anno al Milan e non accettava di perdere neppure nelle partitelle di allenamento… Noto che gli piace ancora prendersi le responsabilità e metterci la faccia rilasciando certe dichiarazioni. Così i giocatori sono più tranquilli e ‘protetti’” Conclude Jankulovski.
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