Serie A
Cagliari vs Fiorentina: le scelte ufficiali
Inizia l’ultima giornata della Serie A 2023/2024, anche questa volta divisa in 4 giorni, che parte con la sfida dell'”Unipol Domus” tra Cagliari e Fiorentina.
Partita speciale per Claudio Ranieri, alla sua ultima partita da allenatore del Cagliari, prima del ritiro.
E’ stato anche tecnico della Fiorentina tra il 1993 e il 1997, dove ha vinto un campionato di Serie B, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.
Qui Cagliari
Ranieri per quest’ultima partita della sua carriera, dopo aver ottenuto una salvezza ad una giornata dal termine del campionato, schiera il 4-2-3-1.
In porta ancora una volta Scuffet, a discapito di Radunovic.
Difesa a quattro composta da Zappa, Mina (determinante dal suo arrivo proprio dalla Fiorentina nel mercato di Gennaio), Obert (titolare al posto dello squalificato Dossena) e Augello.
Il capitano Deiola affianca Prati in mezzo al campo, l’eroe di Reggio Emilia.
Sulla trequarti chance per Viola e Luvumbo, con Nandez, all’ultima in maglia rossoblu. Tutti ad ispirare l’unica punta Lapadula.
A gara in corso possibile minutaggio per Pavoletti e Mancosu, tornati disponibili in quest’ultima sfida stagionale.
Qui Fiorentina
Italiano, a sei giorni dalla seconda finale consecutiva di Conference League, sceglie un undici probabilmente diverso da quello che giocherà ad Atene.
In porta confermato Terracciano. Linea difensiva composta da Dodò, vittorioso del ballottaggio con Kayode, Milenkovic, Ranieri e il capitano Biraghi.
In mezzo al campo spazio per Bonaventura, deluso dalla non convocazione all’europeo e da Mandragora.
In avanti turno di riposo per Nico Gonzalez e Kouamè, spazio per Ikonè e Castrovilli, con Barak trequartista alle spalle di Belotti.
Formazioni ufficiali

Formazioni ufficiali
L’arbitro è Alessandro Prontera.
I suoi assistenti sono Fabiano Preti e Thomas Miniutti.
Il quarto uomo è Antonio Giua.
Al Var c’è Pier Silvio Mazzoleni aiutato da Lorenzo Maggioni all’Avar.
Serie A
Milan-Hellas Verona, le formazioni ufficiali
La domenica della 17° giornata di Serie A si apre a San Siro, con la sfida tra Milan e Hellas Verona. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la gara.
Milan e Hellas Verona tornano in scena in Serie A per concludere il proprio 2025. Le due squadre si sfidano a San Siro alle 12.30. I rossoneri, reduci dalla sconfitta in Supercoppa contro il Napoli nella semifinale, vogliono restare in scia del primo posto occupato dall’Inter. La squadra di Allegri vuole portarsi in vetta da soli, almeno per qualche ora.
Dall’altra parte c’è la formazione allenata da Paolo Zanetti. Grande momento per i veneti, che arrivano al Meazza forti delle due vittorie consecutive conquistate contro Atalanta e Fiorentina. Gialloblù terzultimi a meno 2 dal Genoa, ma avendo da recuperare la 16° giornata contro il Bologna a metà gennaio. Di seguito le formazioni ufficiali di Milan e Hellas Verona.
Milan-Hellas Verona, formazioni ufficiali
Milan (3-5-2): in attesa
Hellas Verona (3-5-2): in attesa
Serie A
Torino, qualcuno fermi Vlasic: contro il Cagliari è arrivato il terzo gol consecutivo
Torino: Vlašić ritrova centralità in Italia grazie alla svolta tattica di Baroni: numeri in crescita, ruolo chiave e impatto decisivo nella rinascita granata.
Nikola Vlašić non si ferma più. C’è un momento, nella stagione di un calciatore, in cui tutto sembra tornare al posto giusto. Per il croato, quel momento è arrivato proprio sotto Natale, quando dopo i gol contro Milan e Cremonese ha deciso di concedere un altro regalo ai suoi tifosi, trovando la rete anche contro il Cagliari.
È lui ad aprire la partita, a dare il primo scossone emotivo al match, prima del pareggio firmato da Matteo Prati e del sorpasso di Kılıçsoy. Ma al di là del risultato, resta la sensazione sempre più evidente: Vlašić è tornato centrale, protagonista, determinante.
Il gol contro i sardi è il terzo consecutivo, il quarto in campionato, a cui si aggiungono due assist che raccontano molto più di una semplice statistica.
Sono numeri che parlano di crescita, di continuità, di una parabola finalmente in risalita iniziata già nella seconda parte della scorsa stagione. Numeri che sembrano riavvolgere il nastro, riportando alla mente il talento cristallino che emergeva ai tempi dell’Hajduk Spalato, quando il suo nome iniziava a circolare con insistenza negli ambienti della Premier League, fino al trasferimento al West Ham per 30 milioni di euro.
Negli anni, il legame tra Serie A e Inghilterra è stato spesso un ponte affascinante ma insidioso. Molti talenti hanno scelto quella strada, come Sasa Lukić senza allontanarsi troppo dalla Mole, capace di farsi valere in Italia prima di cedere al richiamo della Premier. Vlašić, invece, ha vissuto il percorso inverso, portandosi dietro aspettative, pressioni e qualche ferita aperta.
Dopo aver brillato in Croazia e soprattutto poi con la maglia del CSKA Mosca, dove conquistò anche il premio di MVP del campionato pur senza vincere il titolo nazionale. L’impatto con il calcio inglese si è rivelato più complesso del previsto. L’esperienza all’Everton non ha avuto seguito, e nemmeno quella al West Ham, dove nonostante l’investimento importante, velocemente East London si è poi rivelato essere un luogo non ideale per lui, in cui non gli è stato concesso il tempo necessario per esprimersi davvero.
Torino, la rinascita di Vlašić
In Italia, però, Nikola Vlašić sembra aver trovato davvero ciò di cui aveva bisogno.
Un contesto giusto, fiducia e soprattutto un allenatore capace di leggerne le caratteristiche. Dopo le prime dodici giornate di campionato, Marco Baroni ha preso una decisione destinata a cambiare il volto della stagione del croato, modificandone la posizione in campo.
Una scelta che inizialmente poteva sembrare un semplice “Mea Culpa”, sancendo cosi un ritorno al passato che ha avuto un impatto immediato e quasi devastante, come raccontano i numeri: da quel momento in poi Vlašić ha messo insieme tutti i gol e gli assist stagionali.
Nel primo terzo di campionato, infatti, il numero 10 granata era stato impiegato abitualmente da esterno largo a sinistra, un ruolo che ne limitava l’incisività e dal quale faticava a lasciare il segno. Oggi, invece, il cambio di prospettiva è evidente.
Baroni, ex tecnico della Lazio, ha scelto di restituirgli centralità, affidandogli nuovamente il ruolo alle spalle delle punte, lo stesso che aveva già ricoperto nella scorsa stagione, quando sulla panchina granata sedeva Vanoli.
È lì, nel cuore del gioco, che Vlašić tocca più palloni, decide, rifinisce e incide. È lì che il suo talento riesce finalmente a emergere con continuità.
Va detto che una parte consistente delle reti del croato è arrivata dal dischetto, un dato che potrebbe sembrare ridimensionante ma che, in realtà, non intacca minimamente il peso del suo contributo. Perché oltre ai gol, Vlašić ha garantito leadership, personalità e continuità, diventando uno dei punti di riferimento di una squadra che oggi appare solida e ben posizionata.
Il risultato è una classifica che racconta di una salvezza tranquilla, costruita anche grazie alla rinascita del suo numero 10, finalmente tornato a essere il centro del progetto granata.

Serie A
Yildiz, il nuovo pupillo di Spalletti e il futuro della Juventus
Yildiz è l’uomo chiave della Juventus, confermandosi come l’indiscusso numero 10 della squadra. Il tecnico Luciano Spalletti ha rimarcato il rapporto che si è creato con il turco.
La Juventus continua a mietere successi in campionato, conquistando la terza vittoria consecutiva alla Cetilar Arena di Pisa. Protagonista indiscusso di questa ascesa è il calciatore turco Yildiz, che con la sua maglia numero 10 ha ormai acquisito tutte le caratteristiche che questo numero impone.
Luciano Spalletti non ha dubbi sul valore del suo giocatore, affermando senza esitazioni a DAZN: “È il nostro numero 10. Questa responsabilità deve prendersela. Gli voglio bene come a un figlio: è l’uomo che può cambiarci le situazioni. Nessuno potrà mai farmi dubitare della sua personalità e conoscenza del ruolo importante che ha”.

MATIAS SOULE PROVA A FERMARE KENAN YILDIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Yildiz il presente e il futuro: la società vuole blindarlo
Da quando Spalletti è diventato allenatore della Juventus, Yildiz è sempre partito da titolare, tranne nella partita d’esordio contro la Cremonese a causa di un problema al ginocchio. In sette gare ha segnato quattro gol, dimostrando il suo valore fondamentale per la squadra.
La Juventus vede in Yildiz non solo il presente, ma anche il futuro del club. Per questo motivo, la società sta proseguendo la trattativa per il rinnovo del suo contratto, in scadenza nel 2029. I contatti tra i dirigenti e l’avvocato del giocatore sono in corso.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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