Federico Pastorello, uno dei principali procuratori del mondo del calcio, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. Di seguito uno stralcio delle sue parole.
A che punto siamo con il rinnovo di Meret al Napoli?
“La stagione del Napoli è difficile, un pochettino me lo aspettavo perché perdere in un colpo solo l’allenatore che ha portato lo scudetto al club azzurro dopo 33 anni e il direttore sportivo che era da tanti anni lì ed era riuscito a crearsi una rispettabilità nello spogliatoio e nella società, è stato un brutto colpo.
Tante cose che non sappiamo non sono successe magari proprio grazie all’intervento di Giuntoli, Spalletti ha fatto una cosa straordinaria e ripetersi sarebbe stato molto arduo. Ci sono state probabilmente delle responsabilità anche di Garcia, visto che la squadra è forte. Ha perso un elemento importante come Kim ma questo non può essere il solo motivo per il quale le cose non stanno andando così bene. Faccio l’in bocca al lupo a Mazzarri e spero che riesca a trovare le chiavi che Garcia non è riuscito a trovare.
Per quanto riguarda Meret in questo momento non è importante parlare dei singoli, ci sono dei dialoghi in corso, i rapporti sono buoni con De Laurentiis, Chiavelli, Micheli e Meluso e il ragazzo si trova benissimo a Napoli.
La disponibilità per discutere un prolungamento c’è sicuramente, poi c’è anche l’aspetto economico che verrà discusso nelle sedi più adeguate. La disponibilità da parte di Alex di rimanere c’è assolutamente, a Napoli si sente a casa, ha sempre sentito l’affetto della gente e sta molto bene in azzurro”.
Per chiudere l’argomento Meret: c’è la volontà di provare a diventare il titolare della Nazionale?
“In tutti i ruoli c’è la competizione. Tutti e tre i portieri, Alex, Donnarumma e Vicario, sono al top, con caratteristiche diverse. Alex è un grandissimo portiere, tecnicamente può ambire a essere titolare in ogni club e di conseguenza anche in Nazionale.
Ora c’è un ct che chiaramente lo conosce molto bene e hanno lavorato insieme due anni, il primo più difficile, ma il secondo dove Spalletti ha apprezzato le doti tecniche, di professionista e anche umane di Alex. Ci rimettiamo alle decisioni del ct ma ripeto che Meret può giocare titolare in qualsiasi club e anche in Nazionale”.
Capitolo Arthur: super operazione della Fiorentina che ha preso un fuoriclasse. C’è un diritto di riscatto, ma i viola potrebbero permettersi tutto lo stipendio?
“Per prima cosa ringrazio pubblicamente Joe Barone e Daniele Pradè, come anche Vincenzo Italiano. Hanno avuto coraggio ad ascoltare il mio invito insistente nel pensare a questo giocatore, perché venendo da una stagione così difficile come quella a Liverpool, con un infortunio che è durato più del previsto e un recupero difficile, anche se secondo me avrebbe meritato di giocare un po’ di più, non era semplice prenderlo.
Ero certo però che avrebbe fatto bene, primo per le qualità tattiche del gioco di Italiano perfette per come Arthur interpreta il suo ruolo. Poi pensavo che l’ambiente di Firenze potesse essere ideale per lui, visto che è una società importante ma ancora familiare, con una proprietà presente. Si è trovato in un ambiente consono, poi parliamo di un calciatore che è stato al Barcellona, è un fuoriclasse.
Oggi è novembre, manca tanto alla fine della stagione. C’è un diritto di riscatto ma non lo considero neanche tanto, era stato messo per dare l’opportunità alla Fiorentina di pensare di acquistarlo ma Arthur ha un contratto molto oneroso e ci sono delle problematiche. A fine stagione ci siederemo con calma e vedremo il da farsi. La cosa importante è che Arthur si stia trovando bene e che la Fiorentina sia contenta di Arthur”.
Dipendesse da Arthur, pur essendoci queste problematiche, lui resterebbe a Firenze?
“Lui si trova benissimo. È prematuro parlarne ma solo perché siamo a novembre. Sta bene anche in città, la vive come vuole. Firenze è meravigliosa, non escludo nessun tipo di scenario per la fine dell’anno”.
Passando a De Vrij: si sta ritagliando tantissimo spazio. Che momento sta vivendo?
“Stefan ha deciso di accettare il rinnovo con l’Inter proprio perché sapeva che ci sarebbe stato tanto spazio per lui.
Le stagioni ora sono fatte da 60 partite, il concetto di essere titolare non è più come in passato: se non sei considerato un titolare a tutti gli effetti giochi comunque 35 partite. Stefan è stato intelligente ad accettare, sapendo che il suo valore avrebbe potuto dargli lo spazio che merita. Simone Inzaghi lo apprezza molto, poi è chiaro, l’Inter ha una rosa fantastica e scegliere chi far giocare è un’impresa. Ci sono campionissimi come Acerbi, Pavard, Bastoni e Darmian, tutti affidabili.
De Vrij è contento di far parte di questo gruppo: la concorrenza è sana e non mi sorprende che si stia ritagliando spazio. L’Inter ha provato insistentemente ad arrivare al rinnovo anche perché l’anno scorso quando ha giocato ha sempre dimostrato di essere un campione. È un grande professionista”.
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